Il fuoriclasse statunitense Ryan Crouser ha conquistato il secondo titolo olimpico consecutivo del getto del peso migliorando il primato delle Olimpiadi con la strepitosa misura di 23.30m. È il quarto pesista della storia a vincere in due edizioni dei Giochi Olimpici.
Crouser ha mancato di appena sette centimetri il suo fresco record mondiale stabilito in occasione della vittoria ai Trials statunitensi di Eugene dello scorso giugno quando cancellò il record di Randy Barnes con 23.12m nel 1990, due anni prima che Ryan nascesse.
Crouser ha messo a segno una serie sensazionale di lanci da 22.83m, 22.93m, 22.86m, 22.74m, 22.56m e 23.30m.
Il pesista nativo di Boring in Oregon ha dedicato la medaglia d’oro al nonno, recentemente scomparso la settimana prima della sua partenza per Tokyo. Crouser viene da una famiglia di atleti e nell’intervista ha ricordato che il nonno lo avvicinò ai lanci.
Ryan Crouser: “Mio nonno mi avviò ai lanci e iniziai a lanciare nel suo giardino. Ha avuto un ruolo molto importante nella mia carriera di lanciatore. È stato molto triste perdere mio nonno una settimana prima di partire per Tokyo.
Ho avuto la sensazione che fosse vicino a me con lo spirito. Sono rimasto con lui poche ore dopo il record mondiale ai Trials. Sono riuscito a dirgli che avevo battuto il primato del mondo. Ha visto il lancio del record migliaia di volte sull’IPad”.
La finale di Tokyo ha ripetuto lo stesso podio della precedente edizione di Rio de Janeiro 2016. Il campione del mondo Joe Kovacs (allenato dalla moglie Ashleigh) ha vinto la medaglia d’argento con un lancio da 22.65m al quarto tentativo.
Il neozelandese Tom Walsh si è aggiudicato la seconda medaglia di bronzo per il suo paese in questa specialità con la misura di 22.47m dopo il terzo posto della connazionale Valerie Adams di Domenica scorsa.
Due anni fa Kovacs vinse il titolo mondiale a Doha con 22.91m battendo Crouser e Walsh di un centimetro nella più grande gara di sempre.
Joe Kovacs: “Sono davvero felice della medaglia d’argento e della vittoria di Ryan. È il lavoro di noi pesisti statunitensi. Siamo il miglior paese al mondo nel settore dei lanci e dobbiamo garantire di non uscire a mani vuote da queste manifestazioni”.
Il brasiliano Darlan Romani ha ripetuto il quarto posto dei Mondiali di Doha 2019 con 21.88m. Due anni fa lanciò alla misura di 22.53m ma non bastò per vincere la medaglia di bronzo iridata nella più grande gara della storia.
Davvero straordinario il quinto posto dell’azzurro Zane Weir, che ha migliorato due volte il record personale con 21.40m e 21.41m, terza migliore prestazione italiana di sempre. L’allievo di Paolo Dal Soglio ha messo segno un altro lancio da 20.85m. In qualificazione Weir si era migliorato portando il personale a 21.25m.
Un italiano così in alto in classifica alle Olimpiadi mancava dalla finale di Atlanta 1996 dove Paolo Dal Soglio si piazzò al quarto posto.
È stata la migliore finale del getto del peso nella storia delle Olimpiadi con tutti i tre medagliati oltre i 22 metri, i primi sei oltre i 21 metri e i migliori nove oltre i 20.70m.
Decathlon
Damian Warner ha trionfato nel decathlon diventando il quarto specialista della storia a superare la barriera dei 9000 punti dopo Kevin Mayer, Ashton Eaton e Roman Sebrle. Warner vinse la medaglia di bronzo nella precedente edizione delle Olimpiadi a Rio 2016.
Warner ha demolito il record personale con 9018 punti. Il francese Kevin Mayer ha ripetuto la medaglia d’argento vinta a Rio de Janeiro 2016 realizzando il punteggio totale di 8726 punti. Il bronzo è andato al giovane talento australiano Ashleigh Moloney con 8649 punti.
La prova del fuoriclasse canadese è stata illuminata da tre risultati strepitosi come 10”12 sui 100 metri (migliore prestazione di sempre eguagliata per una gara di decathlon) 8.24m nel salto in lungo (avrebbe vinto la medaglia nella gara individuale) e 13”46 nei 110 ostacoli.
Lo scorso maggio l’atleta di London nell’Ontario realizzò il personale nel lungo con 8.28m in occasione della sesta vittoria della sua carriera a Goetzis. Dopo aver realizzato 48.67m nel disco, 4.90m nell’asta e 63.44m nel giavellotto Warner aveva oltre 300 punti di vantaggio su Mayer prima dei 1500 metri.
Moloney era secondo dopo otto prove grazie alle ottime prestazioni nello sprint e nei salti come 10”34 nei 100 metri, 7.64m nel lungo, 2.11m nell’alto, 46”29 nei 400m, 14”08 nei 110 ostacoli e 5.00m nell’asta. Mayer ha superato l’australiano grazie all’eccellente 73.09m nel lancio del giavellotto.
Warner ha coronato una stagione da favola nella quale ha vinto anche al meeting di Goetzis con 8995 punti.
Damian Warner: “È pazzesco. Quando ero bambino guardavo l’atletica alla televisione con mia madre. Da allora ho sognato di poter diventare un atleta. A scuola scrissi in un tema che volevo gareggiare alle Olimpiadi un giorno.
Chi si sarebbe immaginato che sarei diventato campione olimpico. L’esperienza delle Olimpiadi di Rio 2016 mi ha aiutato a realizzare questa performance”.
Eptathlon
Guardando la classifica delle prime quattro sembrava di assistere ad una sorta di campionato del Benelux con le prime quattro classificate provenienti da Belgio e Olanda.
Nafissatou Thiam ha bissato il successo di Rio de Janeiro 2016 diventando la seconda atleta della storia a vincere due ori olimpici consecutivi nell’eptathlon dopo la statunitense Jackie Joyner Kersse a Seul 1988 e a Barcellona 1992.
L’olandese Anouk Vetter si è aggiudicata la medaglia d’argento migliorando il record personale con 6689 punti, mentre il terzo posto è andato all’altra olandese Emma Oosterwegel con 6590 punti.
L’olandese Noor si è classificata al quarto posto con il record personale di 6571 punti davanti alle statunitensi Kendell Williams (6508m) e Annie Kunz (6420 punti).
Thiam ha realizzato la migliore prestazione mondiale dell’anno con 6791 punti. La belga era terza dopo la prima giornata nella quale ha vinto 1.92m e ha realizzato 13”54 nei 100 ostacoli, 14.88m nel getto del peso e 24”90 sui 200 metri.
Nella seconda giornata Thiam si è portata al secondo posto nella classifica generale dietro a Vetter dopo aver saltato 6.60m. La svolta della gara è arrivata nel lancio del giavellotto quando Thiam ha ripreso la testa della gara con un eccellente 54.68m. Oosterwegel e Vetter hanno superato la barriera dei 50 metri con 54.60m e 51.20m.
Thiam aveva un vantaggio di 64 punti su Vetter prima degli 800 metri. L’atleta di Namur ha tagliato il traguardo in 2’15”98 sugli 800 metri, mentre Vetter ha concluso la settima fatica con il tempo di 2’18”72. Oosterwegel ha migliorato il suo quinto record personale su sette gare con 2’11”09 aggiudicandosi la medaglia di bronzo.
Nafissatou Thiam: “Non posso ancora crederci. Il primo giorno è stato difficile per me. Ho iniziato la seconda giornata molto concentrata. Avevo bisogno di realizzare grandi risultati nel lungo e nel giavellotto per vincere. Speravo di fare meglio negli 800 metri. Ciò che conta di più è la medaglia d’oro e ce l’ho fatta”.
Finale 400 metri maschili
Steven Gardiner ha bissato la vittoria ai Mondiali di Doha vincendo anche il titolo olimpico nella finale dei 400 metri con 43”85. Il “cigno” delle Bahamas come viene soprannominato Gardiner è diventato il primo bahamense in ogni sport a livello maschile a vincere l’oro olimpico individuale.
Steven Gardiner: “Alla mia prima partecipazione olimpica nel 2016 non raggiunsi nemmeno la finale. Ho fatto quello che serviva per vincere. È irreale. Credo che non dormirò stanotte. Mi sto godendo questo momento.
Sono inciampato alla partenza ma mi sono ripreso. A 200 metri dalla fine ho incominciato a spingere. Sul rettilineo finale ho dato tutto. Ho visto con la coda dell’occhio che i miei avversari si stavano avvicinando, ma mi sono detto: ‘Ora o mai più’. Ho tenuto duro e ho visto sul maxischermo che ero in testa”.
Il colombiano Anthony Zambrano ha ripetuto l’argento dei Mondiali di Doha piazzandosi al secondo posto in 44”08, secondo miglior tempo della sua carriera dopo il 43”93 realizzato in semifinale. Kirani James ha vinto il bronzo in 44”13 completando la collezione di medaglie olimpiche dopo l’oro di Londra 2012 e l’argento di Rio 2016.
Anthony Zambrano: “Voglio dimostrare al mondo che la Colombia appartiene al palcoscenico dell’atletica mondiale. Dedico la medaglia a mia madre nel giorno del suo compleanno”.
Salto con l’asta femminile
Katie Nageotte ha rischiato molto quando ha sbagliato due prove a sua disposizione alla misura di ingresso a 4.50m ma ha ritrovato le energie per superare 4.90m e vincere la medaglia d’oro.
Anzelika Sidorova si è aggiudicata la medaglia d’argento con 4.85m per un numero minore di errori nei confronti della britannica Holly Bradshaw. La campionessa uscente Katerina Stefanidi ha superato l’asticella a 4.80m ma non è bastato per salire sul podio.
Nageotte era commossa dopo la gara ed è corsa ad abbracciare il suo allenatore Brad Walker, ex saltatore statunitense dal personale di 6.04m.
La ventinovenne statunitense ha vinto il primo titolo della sua carriera internazionale iniziata con il quinto posto ai Mondiali Indoor di Birmingham 2018. Nageotte iniziò con la ginnastica ma si innamorò dell’atletica durante il periodo in cui frequentava la Olmsted Falls Middle School.
Katie Nageotte: “Ho fatto il peggior riscaldamento della mia carriera e ho saltato male nei primi due tentativi. Ho avuto bisogno di alcuni salti per entrare nel vivo della gara. Ho lottato e finalmente ho trovato il salto perfetto. Non ho ancora realizzato di aver vinto. Ho avuto il Covid ma ho superato le difficoltà. La vittoria è il più grande sogno della mia vita”.
Nageotte, Sidorova e Bradshaw hanno superato 4.85m al primo tentativo. Solo Nageotte ha valicato l’asticella a 4.90m alla seconda prova, mentre Sidorova e Nageotte hanno commesso due errori a questa misura. Sidorova ha passato il suo ultimo tentativo a 4.90m per tentare una prova a 4.95m senza successo.
La russa Sidorova ha vinto la sua quarta medaglia in una grande rassegna globale dopo l’oro mondiale all’aperto a Doha 2019 e i due argenti ai Mondiali indoor nel 2014 e nel 2018.
Salto triplo maschile
Pedro Pablo Pichardo ha vinto la medaglia d’oro del salto triplo maschile stabilendo il record portoghese con 17.98m, la seconda miglior misura nella storia delle Olimpiadi. Il triplista di origini cubane ha realizzato due salti da 17.61m prima del salto della vittoria da 17.98m.
Il cinese Zu Yaming ha conquistato la medaglia d’argento con 17.57m al penultimo tentativo superando Fabrice Zango, che ha vinto il bronzo con 17.47m regalando il primo podio olimpico della storia al Burkina Faso. Will Claye è quarto con 17.44m dopo due argenti consecutivi a Londra 2012 e Rio 2016.
L’algerino Yasser Tricki ha migliorato il personale con 17.43m. Otto triplisti hanno superato la barriera dei 17 metri.
Andrea Dallavalle è stato il migliore degli italiani in nona posizione con 16.85m. Emmanuel Ihemeje ha concluso la sua prima esperienza olimpica all’undicesimo posto con 16.52m.
Pedro Pablo Pichardo: “È sempre stato uno dei miei sogni vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi fin da quando avevo sei anni. Provo grande felicità e ho ancora tanti sogni da realizzare”.
Fabrice Hugues Zango: “Non era la medaglia che sognavo ma è un risultato storico per il Burkina Faso”.
Finale 110 ostacoli maschili
Il giamaicano Hansle Parchment ha vinto a sorpresa la finale dei 110 ostacoli maschili in 13”04 battendo il grande favorito Grant Holloway che si è dovuto accontentare della medaglia d’argento in 13”09 con un centesimo di secondo di vantaggio sull’altro giamaicano Ronald Levy. Holloway non perdeva dall’agosto 2020.
Hansle Parchment: “È la sensazione più bella. Ho lavorato molto duramente. È incredibile aver battuto Holloway”.
Grant Holloway: “Ero nervoso. Non ho retto la tensione e l’atmosfera delle Olimpiadi ma sono ancora giovane. Non è il risultato che speravo ma sono un medagliato olimpico. Amo gli ostacoli. E non vedo l’ora di gareggiare l’anno prossimo in casa ai Mondiali di Eugene”.
Marcia 20 km maschile
L’Italia ha vinto la terza medaglia d’oro di queste Olimpiadi magiche per l’atletica azzurra grazie a Massimo Stano, che ha trionfato nella 20 km di marcia in 1h21’05” all’Odori Park di Sapporo.
Stano è il terzo italiano della storia a vincere la 20 km di marcia olimpica dopo due grandi come Maurizio Damilano (Mosca 1980) e Ivano Brugnetti (Atene 2004). In terra giapponese la marcia italiana vinse l’oro olimpico della 50 km con Abdon Pamich a Tokyo nel 1964 e il titolo mondiale di Maurizio Damilano ancora a Tokyo nella rassegna iridata del 1991.
Il portacolori delle Fiamme Oro si allena con il tecnico Patrizio Parcesepe, coach di Antonella Palmisano. L’atleta pugliese ha dedicato la medaglia alla figlia di quattro mesi Sophie.
L’atleta cresciuto a Palo del Colle in provincia di Bari è sposato dal Settembre 2016 con Fatima Lofti, ex mezzofondista passata alla marcia. Nel 2018 si è classificato terzo a livello individuale e secondo nella classifica per nazioni nei Mondiale a squadre. Ha sfiorato il podio agli Europei di Berlino 2018. Ha realizzato il primato italiano con 1h17’45” a La Coruna nel 2019.
Il giapponese Koki Ikeda ha vinto la medaglia d’argento con 1h21’14 davanti al connazionale Toshikazu Yamanishi (1h21’28”).
Semifinali 1500 metri maschili
Il britannico Jake Wightman ha vinto la prima semifinale in 3’33”46 davanti a Cole Hooker, che ha migliorato il suo personale con 3’33”87, e Timothy Cheruiyot (3’33”95).
Abel Kipsang si è imposto nella seconda semifinale con 3’31”65 battendo il campione e primatista europeo Jakob Ingebrigtsen (3’32”13) e Josh Kerr (3’32”18).
Qualificazioni del salto in alto femminile
Elena Vallortigara e Alessia Trost hanno superato rispettivamente 1.93m e 1.90m ma non è bastato per superare il turno. Vallortigara ha commesso un errore a 1.90m e due a 1.93m prima di sbagliare tre prove a 1.95m.
Trost ha avuto bisogno di tre tentativi per valicare l’asticella a 1.90m. In quattordici hanno ottenuto il pass per la finale con 1.95m. Tra queste Yaroslava Mahuchik, Mariya Lasitskene e Vashti Cunningham.
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