Shericka Jackson e Noah Lyles hanno difeso con successo i loro titoli mondiali di Eugene 2022 confermandosi campioni iridati sui 200 metri.

Jackson ha vinto il suo secondo titolo mondiale su questa distanza migliorando il suo record nazionale per quattro centesimi di secondo con lo strepitoso tempo di 21”41, secondo tempo della storia a soli sette centesimi di secondo dal record del mondo di Florence Griffith Joyner stabilito alle Olimpiadi di Seul 1988. Jackson ha vinto con un margine di 40 centesimi di secondo sulla campionessa statunitense Gabby Thomas (21”81). Lo scorso anno Jackson vinse a Eugene con 36 centesimi di secondo su Shelly Ann Fraser Pryce. Non è il margine più ampio nella storia dei Mondiali. Nel 2007 Allyson Felix vinse l’oro a Osaka 2007 battendo Veronica Campbell Brown per 47 centesimi di secondo.

Jackson é diventata la seconda giamaicana in grado di difendere il titolo mondiale dopo la leggendaria Merlene Ottey, che vinse le due edizioni di Stoccarda 1993 e Goteborg 1995.

Shericka Jackson: “Ieri ho corso la curva in modo più conservativo in semifinale. Penso di aver fatto molto bene oggi. E’ una bella sensazione che anche se ho iniziato la mia carriera come quattrocentista sono diventata una grande centometrista e duecentista. Sono la testimonianza vivente che è possibile raggiungere qualcosa di speciale se davvero lo vuoi e non molli mai.

Anche se sono andata molto vicina al record del mondo, questo non era un obiettivo nella mia mente quando ho corso. Continuerò a lavorare e spero di mantenere almeno questo livello. Vedremo se il record verrà. Ho scritto un tempo sul mio pettorale ed era un tempo molto veloce: 21”2. Poi ho scritto 21”40 per la finale di stasera e ci sono andata davvero vicina”.

L’altra statunitense Sha’Carri Richardson ha vinto il bronzo con il primato personale di 21”92 quattro giorni dopo il trionfo sui 100 metri in 10”65. Jackson ha vinto dieci medaglie nella sua carriera su tutte le distanze dello sprint (100, 200, 400 metri e staffette 4×100 e 4×400) e ha personale di 10”65 sui 100m, 21”41 sui 200m e 49”47 sui 400m a dimostrazione della sua versatilità.

Sha’Carri Richardson: “L’obiettivo era arrivare nella finale sia sui 100 sia sui 200 metri e sono contenta di averlo raggiunto. E’ un sogno aver vinto l’oro sui 100 metri e il bronzo sui 200m”.

Julien Alfred di Santa Lucia si è piazzata al quarto posto in 22”05. Daryll Neita ha migliorato il record personale con 22”16 in quinta posizione battendo la connazionale Dina Asher Smith (22”34). Marie Josée Ta Lou si è piazzata all’ottavo posto in 22”64 90 minuti dopo aver contribuito alla qualificazione della Costa d’Avorio per la finale della staffetta 4×100.

200 metri maschili

Noah Lyles ha vinto il terzo titolo mondiale sui 200 metri di fila fermando il cronometro in 19”52. Lo statunitense è diventato il primo sprinter in grado di vincere i due titoli mondiali sui 100 e sui 200 metri nella stessa edizione dei Mondiali dal 2015 quando il grande Usain Bolt trionfò su entrambe le distanze nell’edizione di Pechino. Lyles vinse l’edizione dell’anno scorso a Eugene in 19”31 migliorando il record statunitense di Michael Johnson di un centesimo di secondo.

Lyles ama dare spettacolo in pista anche se ha dimostrato di avere molta umanità quando ha pianto sul podio.

Noah Lyles: “E’ una bella sensazione sapere che ho realizzato un traguardo che non molto atleti hanno raggiunto. Nel documentario ho parlato dell’obiettivo di realizzare qualcosa di diverso da quello che hanno fatto gli altri. Fare la doppietta era uno dei traguardi principali nella mia lista. Volevo dimostrare di essere diverso. Oggi ho dimostrato di essere diverso. Sono diventato due volte campione del mondo.

La mia giornata è cominciata con una buona colazione, poi ho parlato con mia mamma. Lo facciamo sempre. Oggi sono sceso in pista con la fame di voler vincere l’oro. Usain Bolt aveva la stessa mentalità. E’ straordinario sentirmi dire da Bolt che ha molto rispetto per quello che ho fatto. Abbiamo la finale della staffetta 4×100 sabato. Il team statunitense ha fatto un grande lavoro nele batterie. Spero di far parte del team e di vincere un altro oro”.

Erryion Knighton ha vinto l’argento sui 200 metri in 19”75 un anno doipo il bronzo di Eugene. Un altro giovane sprinter Letsile Tebogo ha vinto il bronzo in 19”81 cinque giorni dopo l’argento sui 100 metri. Il britannico Zharnel Hughes si è piazzato al quarto posto in 20”02 precedendo Kenny Bednarek (20”07) e il campione olimpico André De Grasse (20”14).

Erryion Knighton: “Ho vinto il bronzo l’anno scorso e l’argento quest’anno. Ho cercato di correre la mia gara nel miglior modo possibile. Non ho vinto la gara ma torno a casa con la medaglia e non posso certo lamentarmi. Questa medaglia aumenterà la mia fiducia”.

Letsile Tebogo: “Questa medaglia è un bonus per me perché il mio principale obiettivo era vedere come reagiva dopo così tanti turni corsi con prestazioni sempre di grande livello. Questo dimostra che tutto sta andando nella giusta direzione”.

Salto triplo femminile

La venezuelana Yulimar Rojas ha conquistato la quarta medaglia d’oro ai Mondiali ma questa volta ha fatto molta più fatica del previsto per battere l’ucraina Maryna Beck Romanchuk. Rojas, ottava in classifica dopo cinque tentativi, ha realizzato il salto della vittoria all’ultima prova a sua disposizione con la misura di 15.08m. Rojas ha scalzato dal primo posto la campionessa europea Beck Romanchuk, che si era portata al comando con un salto da 15.00m al primo tentativo.

Yulimar Rojas: “E’ stata una gara molto difficile. E’ ancora più speciale aver vinto la medaglia d’oro all’ultimo tentativo. E’ il mio settimo oro di fila ai Mondiali tra gare outdoor e indoor, ma questo è il successo più speciale di tutti. Il mio ultimo tentativo è stato la dimostrazione del duro lavoro svolto, della mia mentalità e della mia fiducia. Non mi sono preoccupato della distanza. L’unico obiettivo era l’oro”.

La giovane cubana Leyanis Perez Hernandez ha conquistato la medaglia di bronzo con 14.96m. Shanieka Ricketts ha concluso la gara al quarto posto con 14.93m. Thea Lafond ha migliorato due volte il record di Dominica con 14.71m e 14.90m Liadagmis Povea si è piazzata al sesto posto con 19.87m.

Dariya Derkach è stata la migliore delle italiane con un eccellente ottavo posto con 14.36m precedendo di due posizioni Ottavia Cestonaro (nona con 14.05m).

Dariya Derkach: “Sono riuscita a piazzare il primo salto. Poi ho dovuto forzare e sono arrivati cinque nulli. Ho subito l’intervento alla caviglia e ho avuto meno tempo per prepararmi con serenità. Va bene così. Ho raggiunto il mio obiettivo”.

Lancio del giavellotto femminile

La giapponese Haruka Kitaguchi si è confermata come la specialista dell’ultimo lancio vincendo l’oro del lancio del giavellotto all’ultimo tentativo con la misura di 66.73m che le ha permesso di battere la colombiana Denis Ruiz Hurtado, che si era portata in testa pochi minuti prima con il record sudamericano di 65.47m. Kitaguchi ha vinto le gare di Parigi, Ostrava e Lucerna durante la stagione. In carriera Kitaguchi ha vinto l’oro ai Mondiali under 18 di Cali 2018 e il bronzo ai Mondiali di Eugene.

Suo padre è un pasticciere e per festeggiare la medaglia di bronzo della figlia ai Mondiali di Eugene dell’anno scorso preparò una torta speciale.

L’australiana Mackenzie Little, vincitrice in Diamond League a Losanna in questa stagione, si è aggiudicata la medaglia di bronzo con 63.38m.
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Haruka Kitaguchi: “L’aspetto chiave per vincere questo titolo è stato crederci fino alla fine. Di solito non faccio molti cambiamenti nella mia tecnica. Cerco semplicemente di correre più velocemente e di lanciare l’attrezzo più in alto. Se confronto gli anni scorsi con questo, il mio obiettivo in passato era semplicemente raggiungere la finale. Quest’anno il traguardo era vincere la medaglia. Il giavellotto non è molto popolare in Giappone. Prima nessuno conosceva questa specialità. Ora sta diventando sempre più popolare. Il mio allenatore viene dalla Repubblica Ceca, Trascorro molto tempo in quel paese. Spero che i cechi abbiano fatto il tifo per me”.

Decathlon maschile

Il campione NCAA di quest’anno Leo Neugebauer ha concluso la prima giornata del decathlon al primo posto con 4640 punti davanti ai canadesi Pierce LePage (4610) e Damian Warner (4578).

Warner si è portato in testa dopo aver corso i 100 metri in 10”32 e saltato 7.77m nel lungo. Il canadese ha realizzato i personali stagionali di 15.03m nel getto del peso e di 2.03m nel salto in alto. Neugebauer, decimo classificato ai Mondiali di Eugene 2022, ha superato Warner grazie ai record personali di 8.00m nel lungo e 17.04m nel getto del oeso. Il tedesco ha fatto registrare inoltre 10”69 sui 100 metri e 47”99 sui 400 metri e 2.02m nel salto in alto.

Neugebauer ha vinto il titolo NCAA outdoor per la University of Texas di Austin lo scorso Giugno stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno e l’ottavo score di tutti i tempi con 8836 punti. Il ventitreenne tedesco ha battuto dopo 39 anni il record nazionale di Jurgen Hingsen.

Il primatista mondiale Kevin Mayer si è ritirato dopo il salto in lungo per un infortunio al tendine d?Achille.

Kevin Mayer: “Ho sensazioni contrastanti. Da quando ho avuto l’infortunio ho fatto otto ore di fisioterapia ogni giorno. Non sono riuscito ad allenarmi per niente. Quando ho sentito che la il dolore alla gamba sinistra si stava intensificando sempre di più, ho capito che non avrei finito il decathlon. Volevo fermarmi prima che l’infortunio si aggravasse”.

Staffetta 4×100 maschile

La staffetta 4×100 maschile composta da Christian Coleman, Fred Kerley, Brandon Carnes e JT Smith ha vinto la prima batteria stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con 37”67 battendo di due centesimi di secondo la Giamaica (Ackeem Blake, Oblique Seville, Eyiem Forde e Rohan Watson). Il Giappone si è piazzato al terzo posto in 37”71 davanti alla Francia, che si è qualificata per ripescaggio con 37”98.

La migliore prestazione mondiale dell’anno è durata solo pochi minuti perché nella seconda semifinale la squadra italiana composta da Roberto Rigali, Marcell Lamont Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu ha fatto ancora meglio degli Stati Uniti correndo in 37”65, a soli 15 centesimi dal record italiano stabilito iil occasione della vittoria alle Olimpiadi di Tokyo. Questi sono stati i parziali degli azzurri: Rigali 10”60, Jacobs 8”81, Patta 9”24 e Tortu 9”00. Jacobs, che è tornato a correre la staffetta per la prima volta dal giorno della vittoria alle Olimpiadi, ha fatto registrare la seconda frazione più veloce dopo Fred Kerley (8”62).

Marcell Jacobs: “Sono contento di come ho corso. Man mano che gareggio trovo sempre più feeling. C’era un’energia completamente diversa. Non è una gara individuale. E’ tutta l’Italia che correre insieme a noi e diamo il 200 %. Siamo ad un Mondiale e riuscire a ritrovare a ritrovare la forma proprio qui è quello che conta”.

Filippo Tortu: “Siamo fratelli, una famiglia. Quando entro in campo sapendo di correre anche per loro, riesco a fare qualcosa di più. Questo è quello che valevo. Nei 200 metri non sono riuscito a tirarlo fuori. Era la prima volta che partivo a due appoggi e non tre. Negli ultimi 50 metri sentivo qualche acciacco, mi sono un po’ tenuto, ma quando ho visto davanti ho quasi preferito gestire. Non mi ero quasi accorto del sudafricano Simbine, ma è un risultato che ci serve per arrivare più consapevoli domani.

Lorenzo Patta: “Venivo da un infortunio e oggi ero cupo. In pratica non ho parlato tutto il giorno. Questo è il crono che rappresenta il nostro valore, non un crono intorno ai 38”30 come nella prima parte della stagione”.

Roberto Rigali: “Dopo essere uscito dai blocchi con il miglior tempo di reazione nella batteria, a metà curva ho perso un appoggio. Poi ho chiuso un occhio, ho spinto al massimo e il cambio con Jacobs è uscito bene.

Gli azzurri sono tornati il dream team tre anni dopo l’impresa a Cinque Cerchi. Il Sudafrica con Masangwani, Richardson, Munyai e Simbine è finita alle spalle dell’Italia in 37”72. La Gran Bretagna con Azu, Gemili, Efoloko e Arno Dadzie ha tagliato il traguardo in 38”01. I campioni del mondo in carica del Canada sono stati eliminati.

Batterie staffetta 4×100 femminile

Il fortissimo team giamaicano composto da Briana Williams, Elaine Thompson Herah, Shashalee Forbes e Shelly Ann Fraser Pryce ha vinto la prima batteria della staffetta 4×100 femminile in 41”70. La Gran Bretagna con Asha Phillip, Imani Lansiquot, Bianca Williams e Annie Tagoe si è piazzata seconda in 42”33 davanti alla Svizzera (Natasha Kouni, Geraldine Frey e Melissa Gutschmidt), che si è qualificata con 42”64.

Le statunitensi Tamari Davis, Twanisha Terry, Tamara Clark e Melissa Jefferson hanno corso il miglior tempo delle batterie con 41”59 precedendo la Costa d’Avorio (Murielle Ahouré Demps, Jessika Gbai, Marie Josée Ta Lou), seconda con il record africano con 41”90. Le azzurre Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese si sono qualificate demolendo di 57 centesimi di secondo il record italiano con un eccellente 42”14. Le azzurre entrano nella top ten europea di sempre. Queste sono state le frazioni delle azzurre: Dosso (11”48), Kaddari 10”03, Bongiorni (10”65) e Pavese (9”98). Solo Fraser Pryce ha corso più velocemente nella quarta frazione con 9”88.

Zaynab Dosso: “C’è stata una falsa partenza ma non ha disturbato più di tanto. Ognuna di noi voleva questo, spinta dalla sinergia del gruppo. Non potevamo andare piano dopo il crono degli uomini.

Anna Bongiorni: “Alla viglia avevamo accennato che sogniamo in grande. Ora ci concentriamo per fare meglio in finale. Vogliamo migliorare questo tempo. Se corro come in occasione del bronzo agli Europei di Monaco dell’anno scorso posso migliorare”.

Alessia Pavese: “Devo rendermi ancora di quello che ho fatto, ma questa è una pista che spinge che spinge da paura. Quando ho preso il testimone e ho visto che eravamo terza. Non ho capito più niente e ho dato tutto. Sono carica, mi sento una molla”.

Dalia Kaddari: “Oggi è un giorno. Dopo la gara di ieri sui 200 metri corsa in 22”75. La staffetta dà più energia. Sono tanto felice”.

Semifinali 800 metri femminili

La campionessa europea indoor e outdoor Keely Hodgkinson ha vinto la prima semifinale in 1’58”48. Nia Akins ha migliorato il record personale con 1’58”61.
L’altra Britannica Jemma Reekie ha corso la semifinale più lenta con 2’00”28 precedendo la statunitense Raevyn Rogers (2’00”47). La giamaicana Natoya Goule Toppin è stata eliminata con 2’00”78.

La medaglia di bronzo dei mondiali di Eugene Mary Moraa si è imposta nella terza semifinale con 1’58”48 davanti alla campionessa olimpica Athing Mu (1’58”78).

La romana Eloisa Coiro ha migliorato il record personale di 35 centesimi di secondo con 1’59”61, decimo crono complessivo delle tre semifinali. La campionessa italiana è scesa per la seconda volta sotto i 2 minuti dopo l’1’59”96 realizzato a Madrid lo scorso 22 Luglio.

Eloisa Coiro: “Sono arrivata qui con il ventunesimo tempo tra le iscritte e ora sono la decima al mondo. Ringrazio il mio allenatore Emilio De Bonis”.

Qualificazioni del lancio del giavellotto maschile

Il campione olimpico Neeraj Chopra ha realizzato il miglior tempo delle qualificazioni del lancio del giavellotto maschile con 88.77m. Il pachistano Arshed Naadem (vincitore dei Giochi del Commonwealth del 2022 a Birmingham) ha realizzato il personale stagionale con 86.79m. Jakub Vadlejch e Julian Weber si sono qualificati con 83.50m e 82.39m. sono stati eliminati il keniano Julius Yego (campione mondiale a Pechino 2015) e Anderson Peters (due volte campione del mondo a Doha 2019 e a Eugene 2022)

Qualificazioni del salto in alto femminile

Yaroslava Mahuchik e la campionessa mondiale in carica Eleanor Patterson sono state le uniche a superare tutte le misure fino a 1.92m al primo tentativo. Nicola Olyslagers ha centrato la qualificazione superando 1.92m al secondo tentativo. Angelina Topic ha avuto bisogno di tre prove per superare la misura di qualificazione di 1.92m. Fuori dalla finale la vice campionessa del mondo di Londra 2017 Yulia Levchenko.

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