Il fenomenale Jakob Ingebrigtsen ha vinto il suo secondo titolo mondiale consecutivo sui 5000 metri in 13’11”30 superando lo spagnolo Mohamed Katir, secondo con 13’11”44, ina appassionante volata finale con quest’ultimo che ha lanciato il suo attacco a 250 metri dalla fine, ma con il norvegese che lo ha superato negli ultimi metri correndo l’ultimo 1000 metri in 2’21, e l’ultimo giro di pista in 52 secondi.

Ingebrigtsen ha riscattato la delusione per il secondo posto dietro allo scozzese Josh Kerr sui 1500 metri quattro giorni prima e ha così commentato il suo successo: “E’ fantastico vincere un altro titolo mondiale sui 5000 metri. Ho cercato di risparmiare energie per vincere nel finale. Era l’unica strategia possibile stasera. Sapevo che avrei avuto la possibilità di vincere con una tattica migliore rispetto ai miei avversari. E’ successo esattamente così. Ha funzionato assolutamente alla perfezione. Questo titolo significa molto per me dopo aver perso ancora i 1500 metri. Non ero nelle mie migliori condizioni di forma ma avevo la motivazione e un grande sostegno del pubblico.”

Il keniano Jacop Krop ha conquistato la medaglia di bronzo in 13’12”28 battendo in volata il guatemalteco Louis Grijalva (13’12”50)

Finale salto in alto donne

Yaroslava Mahuchik ha vinto la prima medaglia d’oro della sua carriera ai Mondiali outdoor con la misura di 2.01m al secondo tentativo. Mahuchik arricchisce la sua collezione di medaglie nelle grandi rassegne globali dopo i due argenti nelle precedenti edizioni della rassegna iridata a Doha 2019 e a Eugene 2022 e il titolo mondiale indoor a Belgrado 2022 oltre al bronzo olimpico di Tokyo 2021. Mahuchik ha concluso la gara con tre tentativi senza successo alla quota di 2.07m. L’ucraina si mise in luce per la prima volta ai Mondiali di Doha 2019 quando vinse l’argento a 17 anni stabilendo la migliore prestazione mondiale under 20 con 2.04m.

Yaroslava Mahuchik: “Sono davvero orgogliosa di aver vinto la medaglia d’oro. Gli argenti di Doha e Eugene non sono stati sufficienti per me. Sono stata una delle migliori saltatrici degli ultimi anni e volevo diventare la migliore al mondo. Prima di ogni singolo salto mi sono detta che dovevo vincere l’oro per tutta la squadra che crede in me, per la mia famiglia, per mio padre, che non è riuscito a venire a sostenermi, ma ho sentito l’energia nonostante le centinaia di chilometri che dividevano. Dovevo vincere l’oro per il mio paese, per tutto il popolo ucraino, che sta combattendo per la pace in Ucraina e per la nosra indipendenza”.

La campionessa mondiale in carica Eleanor Patterson ha vinto la medaglia d’argento con 1.99m battendo a pari misura l’altra australiana Nicola Olyslagers grazie ad un numero minore di errori. Patterson è tornata a gareggiare a grandi livelli in tempi record dopo un infortunio al piede subito durante la fase di riscaldamento prima di una gara indoor dello scorso Febbraio.

Olyslagers è tornata sul podio in una grande rassegna globale due anni dopo la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Tokyo 2021.

La britannica Morgan Lake ha eguagliato il record personale all’aperto con 1.97m piazzandosi al quarto posto.

Olyslagers e Mahuchik hanno superato 1.97m al primo tentativo. Patterson ha avuto bisogno di tre prove a questa misura per migliorare il primato stagionale.

Mahuchik e Patterson hanno valicato l’asticella a 1.99m alla prima prova. Lake ha passato l’ultimo tentativo a 1.99m e ha sbagliato di poco una prova a 2.01m.

Mahuchik ha superato la misura di 2.01m al secondo tentativo assicurandosi la medaglia d’oro, quando Patterson e Olyslagers hanno commesso tre errori alla quota di 2.01m.

Finale giavellotto maschile

Neeraj Chopra ha vinto la prima medaglia d’oro nella storia per l’India ai Mondiali di atletica aggiudicandosi la finale del lancio del giavellotto maschile con la misura di 88.17m realizzata al secondo tentativo. Il lanciatore indiano ha fatto registrare altre quattro misure da 86.32m, 84.62m, 87.73m e 83.98m.I connazionali Kichore Jena e DP Maru si sono piazzati al quinto e sesto posto con 84.77m e 84.14m rispettivamente.

Chopra vinse la medaglia d’argento nella passata edizione dei Mondiali a Eugene alle spalle del grenadino Anderson Peters. Prima di Chopra, solo un’altra atleta indiana è salita sul podio iridato. Si tratta di Anju Bobby George, medaglia di bronzo nel salto in lungo a Parigi nel 2003.

Neeraj Chopra: “E’ stata una grande vittoria. Dopo le Olimpiadi, volevo vincere il titolo mondiale, ma speravo di realizzare una misura migliore. E’ fantastico per la squadra indiana, ma il mio sogno era vincere la medaglia d’oro ai Mondiali per l’India. Sono orgoglioso di aver regalato un altro titolo per il mio paese dopo il successo alle Olimpiadi. Volevo lanciare oltre i 90 metri ma tutti i tasselli del puzzle devono incastrarsi perfettamente per realizzare questo traguardo. Non tutti gli aspetti hanno funzionato al meglio. Forse ci riuscirò la prossima volta”.

Il campione dei Giochi del Commonwealth dell’anno scorso Arshad Nadeem ha vinto la prima medaglia per il Pakistan nella storia dei Mondiali con un lancio da 87.82m. Nadeem, che ha un personale di 90.18m, è tornato alle gare dopo un operazione al gomito alla fine dell’anno scorso.

Arshaad Nadeem: “E’ una giornata molto emozionante per me, la mia famiglia e il mio paese. Sono al settimo cielo. Spero di aver reso orgoglioso il mio paese. Ero in grande forma ed ero molto fiducioso. Questa medaglia d’argento significa molto per me e mi motiva a realizzare un risultato ancora migliore ai Giochi Olimpici. Farò di tutto per diventare l’eroe del Pakistan alle Olimpiadi”.

Il ceco Jakub Vadlejch si è aggiudicato la medaglia di bronzo con 86.67m. superando il tedesco Julian Weber, che si trovava al terzo posto con un lancio da 85.30m. Weber si è dovuto accontentare del quarto posto per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali. La Germania ha chiuso il Mondiale senza medaglie.

Finale 800 metri donne

La keniana Mary Moraa ha vinto il suo primo titolo mondiale sugli 800 metri femminili migliorando il record personale con 1’56”03 precedendo allo sprint la britannica Keely Hodgkinson (1’56”34) e la campionessa olimpica Athing Mu (1’56”61 record stagionale). Moraa ha danzato dopo aver tagliato il traguardo per festeggiare la seconda vittoria della sua carriera in una grande rassegna di campionato dopo l’oro ai Giochi del Commonwealth di Birmingham dell’anno scorso. Moraa vinse la medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene dietro a Mu e a Hodgkinson.

Mary Moraa: “Ho sorpreso pure me stessa. Non era previsto che vincessi io. Sono felice che le keniane stiano tornando a dominare gli 800 metri. Forse l’anno scorso ci sarà una tripletta keniana alle Olimpiadi di Parigi. E’ stata una gara dura e durante la gara mi chiedevo che tipo di medaglia avrei vinto. Era un campo di avversarie molto agguerrite con Mu, Hodginson, Jemma Reekie e Rogers. C’erano solo tre medaglie in palio”.

Hodgkinson ha vinto la terza medaglia d’argento consecutiva dopo i secondi posti alle Olimpiadi di Tokyo e ai Mondiali di Eugene.

Mu correva soltanto la seconda gara sugli 800 metri dal giorno della vittoria ai Mondiali di Eugene.

La statunitense Raevyn Rogers si è piazzata al secondo posto in 1’57”45 davanti alla britannica Jemma Reekie (1’57”45).

Finale 3000 siepi donne

L’atleta del Barhein Wilfried Mutile Mutile ha vinto il suo primo oro mondiale della sua carriera sui 3000 siepi con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 8’54”29 dopo i due quarti posti consecutivi di Doha 2019 e Eugene 2022. Yavi è salita al quinto posto nelle liste mondiali all-time.

Wilfried Mutile Yavi: “E’ stata una gara molto veloce. Tuttavia non avevo realizzato che fosse così veloce. Sapevo di poter contare sul mio sprint finale nell’ultimo giro. E’ stata una gara perfetta. Non mi ero mai sentita così bene in passato. Ho lavorato duramente e sono grata per questo risultato straordinario. Dopo i quarti posti nelle passate due edizioni dei Mondiali, la medaglia d’oro mi dà motivazioni per lavorare ancora più duramente”.

La primatista mondiale Beatrice Chepkoech è andata in testa nei primi giri e soltanto Yavi è stata in grado di seguire il suo ritmo. Yavi è andata al comando alla campana dell’ultimo giro e ha allungato nel finale conquistando l’oro. Yavi vinse due edizioni della Cinque Mulini nel 2019 e nel 2020.

Chepkoech ha vinto l’argento in 8’58”98 quattro anni dopo il successo ai Mondiali di Doha 2019. Il bronzo è andato alla campionessa mondiale under 20 Faith Cherotich in 9’00”69.

L’etiope Zerfe Wondemagegn si è piazzata al quarto posto in 9’05”51. La francese Alice Finot e la slovena Marusa Mismas Zrimsek hanno realizzato i record nazionali correndo rispettivamente in 9’06”15 e in 9’06”37.

Beatrice Chepkoech: “Questa medaglia d’argento è come un oro per me. Gli ultimi anni sono stati molto difficili a causa di infortuni. E’ davvero speciale essere tornata a grandi livelli. E’ stata davvero dura. Ho fatto molta fatica dopo le Olimpiadi di Tokyo e ho pensato che non sarei mai più riuscita a tornare ai miei migliori livelli.

Finale Staffetta 4×400 femminile

Femke Bol ha vinto la sua seconda medaglia d’oro di questi campionati con la staffetta 4×400 femminile con il miglior crono mondiale dell’anno di 3’20”72. Bol ha riscattato la delusione della prima giornata quando cadde a pochi metri dal traguardo nella finale della staffetta 4×400 mista quando era in lotta per la medaglia d’oro. Il quartetto olandese formato da Eveline Saalberg, Lieke Klaver, Catheljin Peeters e Femke Bol ha tolto 15 centesimi di secondo al record olandese stabilito in occasione della vittoria agli Europei dell’anno scorso a Monaco di Baviera.

Bol ha vinto con una straordinaria rimonta sull’altra frazionista giamaicana Stacey Ann Williams a pochi metri dal traguardo.

Femke Bol: “Sapevo di dover finire il più forte possibile. Ho dovuto essere paziente ma negli ultimi metri mi sono detta: ’Devo farcela’. E’ stata una delle mie migliori gare di sempre. E’ la prima volt ache siamo diventate campionesse mondiali con la staffetta. Ogni centesimo di secondo contava per vincere”.

Il quartetto giamaicano formato da Candice McLeod, Janieve Russell, Nickisha Pryce e Stacey Ann Williams ha vinto l’argento in 3’20”88 davanti alla formazione britannica (Lavian Nielsen, Amber Anning, Ama Pipi and Nicole Yeargin) che ha tagliato il traguardo in 3’21”04.

Le azzurre Alice Mangione, Anna Polinari, Alessandra Bonora e Giancarla Trevisan si sono piazzate al settimo posto con 3’24”98, a poco più di un secondo dal record italiano stabilito con 3’23”86 in batteria dove la squadra azzurra aveva schierato Ayomide Folorunso in seconda frazione.

Finale 4×400 maschile

La formazione statunitense composta da Quincy Hall (bronzo nei 400 metri), Vernon Norwood, Justin Robinson (oro nella 4×400 mista) e Raj Benjamin (bronzo sui 400 metri ostacoli a Budapest) ha trionfato nella staffetta 4×400 in 2’57”31, miglior crono mondiale dell’anno. Gli Stati Uniti hanno vinto la quarta medaglia su cinque gare nelle staffette ai Mondiali. Nelle ultime 10 edizioni gli Stati Uniti hanno vinto nove volte perdendo solo a Londra 2017 contro Trinidad and Tobago

Ludvy Vaillant, Giles Biron, David Sombe e Teo Andant hanno regalato alla Francia la prima medaglia di questi campionati vincendo l’argento con il record nazionale di 2’58”45. Andant ha preceduto nel finale Rio Mitchum, che ha portato la Gran Bretagna al bronzo in 2’58”71.

Antonio Watson, campione del mondo sui 400 metri individuali, ha guidato la Giamaica al quarto posto in 2’59”34 davanti all’India (2’59”92) e all’Olanda (3’00”42). Gli azzurri Edoardo Scotti, Riccardo Meli, Lorenzo Benati e Davide Re si sono piazzati al settimo posto con 3’01”21. Meli ha sostituito Alessandro Sibilio, grande protagonista in batteria.

Maratona maschile

L’ugandese Victor Kiplangat ha vinto la medaglia d’oro nella maratona ai Mondiali di Budapest. Kiplangat ha piazzato l’allungo decisivo a tre chilometri dalla fine staccando l’etiope Leul Gebreslase e ha tagliato il traguardo in 2h08’53.

L’israeliano Maru Teferi ha superato Gebrselase all’ultima curva conquistando il secondo posto in 2h09’12” un anno dopo la medaglia d’argento conquistata agli Europei di Monaco di Baviera. L’israeliano ha reagito ad una caduta a 10 km dalla fine.

Gebrselase si é aggidicato la medaglia di bronzo in 2h09’33”. L’atleta del Lesotho Tebelio Tamongoana ha tagliato il traguardo al quarto posto in 2h09’57” precedendo l’ugandese Stephen Kissa, che si è rialzato a sua volta da una caduta concludendo la prova al quinto posto in 2h10’22”.

Kiplagat é diventato il secondo atleta ugandese a vincere la medaglia d’oro ai Mondiali nella maratona, dopo il trionfo nell’edizione di Mosca 2013. L’anno scorso Kiplagat vinse la medaglia d’oro ai Giochi del Commonwealth di Birmingham.

Victor Kiplagat: “Vincere la medaglia d’oro era il mio sogno da tanto tempo e si è avverato da tanto tempo. L’anno scorso ho vinto la medaglia d’oro ai Giochi del Commonwealth. Lì ho capito che potevo diventare campione del mondo. Ora le mie preghiere sono state esaudite. Spero di diventare campione olimpico a Parigi. La gara è stata molto difficile perché faceva molto caldo ma mi sentivo a mio agio perché ero ben preparato a questo clima. Sapevo che era possibile perché mi sono allenato bene.

Era un sogno e una missione e ci sono riuscito. Quando ho raggiunto il 30 km mi sono sentito forte e ho deciso di spingere. Avevo molte energie e questo mi aiutato a lanciare l’attacco. Al 35 km soono riuscito ad attaccare ancora. Era sempre il mio piano e sono riuscito a raggiungerlo. Ringrazio molto Jacob Kiplimo per i consigli prima della gara”.

Daniele Meucci è stato il migliore degli italiani in decima posizione in 2h11”06 dopo aver rimontato tre posizioni negli ultimi due chilometri. Yohanne Chiappinelli ha terminato la gara all’undicesimo posto dopo essere stato all’ottavo posto fino a poche centinaia di metri dalla fine. Gli azzurri sono stati terzo e quarto tra gli atleti europei.

Il quarantunenne della Mongolia, che gareggiava per l’undicesima edizione di fila ai Mondiali, è transitato in testa al quinto posto in 14’59” con un vantaggio di 35 secondi sul campione in carica su Tamirat Tola, ma ha incominciato a pagare lo sforzo. Il gruppo di testa guidato dal keniano Timothy Kiplangat ha ridotto il suo svantaggio a 15 secondi. Bat Ochiri si è toccato la coscia dopo il passaggio al 10 km e si è ritirato al 12 km.

Trenta atleti erano ancora nel gruppo di testa a metà gara. Il burundese John Hakizimana (terzo alla Maratona di Milano dello scorso Aprile) ha corso al comando del gruppo di testa al passaggio a metà gara al 21 km in 1h05’12”.

Timothy Kiplangat ha piazzato la prima accelerazione al 30 km con uno split in 2’54”. Il gruppo di testa si è ridotto a sei atleti durante il penultimo giro. In seguito alla caduta di Stephen Kissa sono rimasti in cinque.

La gara si é decisa dopo il 30 km quando il terzetto formato da Kiplangat, Tola e Gebrselise hanno lanciato il loro attacco. Tola ha perso terreno al 33 km in seguito al cambio di ritmo di Kiplagat e di Gebresilae.

Kiplagat ha sferrato l’attacco decisivo a 3 km dalla fine. Teferi ha superato Gebresilase nelle fasi finali della gara conquistando la medaglia d’argento.

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