La svizzera Mujinga Kambundji ha realizzato l’impresa della prima giornata dei mondiali indoor di Belgrado, ribaltando tutti i pronostici della vigilia e vincendo i 60 piani femminili nel fantastico crono di 6″96, 7 centesimi meglio del suo precedente personale e record svizzero, a soli 4 centesimi dal primato del mondo di 6″92 della russa Irina Privalova.
Al secondo posto, in una gara fantastica, la statunitense Mikiah Brisco con il personale di 6″99, terza la sua connazionale Marybet Sant-Price con 7″04, mentre solo quarta la favorita polacca Ewa Swoboda, sia pur di pochi millesimi dietro alla statunitense.
Mujinga in stagione aveva vinto il titolo svizzero indoor a Magglingen in 7”05 e la tappa del World Indoor Tour Silver di Parigi Bercy in 7”06.
Con il tempo più veloce al mondo dal 1999, Kambundji ora si trova al quarto posto nella lista mondiale di tutti i tempi e, in questa finale, è la quarta volta nella storia che due donne abbiano corso sotto la fatidica barriera dei 7 secondi in una stessa gara.
Il suo precedente record nazionale svizzero era 7″03 ottenuto quando vinse il titolo del suo Paese nel 2018, un mese prima di conquistare la medaglia di bronzo ai mondiale al coperto di Birmingham con 7″05.
Ieri peraltro, l’inizio della sua giornata trionfale nelle batterie del mattino non aveva fatto pensare a quanto poi sarebbe successo, in quanto aveva vinto la sua gara nel tempo di 7″17, poi in semifinale è giunta seconda con 7″08, ma poi uno straordinario miglioramento di ben 12 centesimi le ha permesso di realizzare l’apoteosi della sua carriera agonistica.
Le dichiarazioni della 29enne velocista svizzera che ha corso la finale in ottava corsia: “È pazzesco! Pensavo che la medaglia d’oro sarebbe stata vinta in meno di sette secondi, ma non sapevo che tempo avrei potuto correre. Ero pronta per un personale, ma non mi aspettavo che fosse così veloce. È stato incredibile oggi.
All’inizio ero un po’ delusa dalla corsia otto perché di solito mi piace correre al centro, per sentire gli altri avversari, Ma mi sono solo concentrata su me stessa, ho cercato di fare la mia gara migliore e penso di esserci riuscita“.
Grande delusione per Ewa Swoboda che era leader mondiale stagionale con 6″99 ma che non è riuscita a confermarsi dopo aver corso una buona semifinale in 7″03 ed ha chiuso quarta, di pochi millesimi, in 7″04 dietro alla statunitense Sant-Price.
Soddisfazione, con un pizzico di rammarico, anche per la seconda classificata, Mikiah Brisco anche lei al personale e per la prima volta in carriera sotto i 7 secondi, che ha così commentato: “L’obiettivo in questo finale era quello di ottenere un oro ma sono felice di venire via con una medaglia. Siamo venuti qui e ottenuto secondo e terzo per gli Stati Uniti, quindi siamo euforiche e felici“.
Salto in lungo maschile
Miltiadis Tentoglou si è confermato il miglior specialista mondiale della specialità con un’altra fantastica vittoria, dopo il titolo olimpico di Tokyo, con un grande salto al secondo turno di 8,55m che ha subito messo fine alla competizione, pur in presenza di grandi avversari.
Curiosamente l’ennesimo trionfo dell’atleta greco è avvenuto proprio nel giorno del suo 24esimo compleanno che non avrebbe potuto festeggiare nel migliore dei modi.
La gara ha avuto, in ogni caso, degli altissimi contenuti tecnici con ben cinque atleti che hanno chiuso sopra gli 8 metri, a cominciare dall’ottimo svedese Thomas Montler, capace di arrivare sino a 8,38 che rappresenta il nuovo primato della sua nazione.
Ha chiuso il podio lo statunitense Marquis Dendy con 8,27m, a lungo secondo, mentre quarto il suo connazionale Jarrion Lawson con 8,19 e quinto il sudafricano Cheswill Johnson con 8,14.
Getto del peso femminile
La portoghese Auriol Dongmo ha vinto l’oro con uno stupendo record personale, nonché primato del suo paese, di 20,43m in una finale che aveva prima dominato e poi sembrava aver perso.
Dongmo, quarta alle Olimpiadi di Tokyo, era arrivata a Belgrado come favorita e tutto sembrava andare secondo copione quando è andata subito in testa alla gara con un primo lancio a 19,32m, misura che ha ripetuto esattamente al secondo tentativo.
Sembrava che nessuna atleta potesse impensierirla e invece, la statunitense Chase Ealey ha cominciato a dare segni di grande condizione con il suo secondo lancio di 19.11m.
Il terzo turno ha visto poi la svedese Fanny Roos passare in seconda posizione con 19,22m, ma al quarto turno
Primo colpo di scena al quarto turno con l’olande Jessica Schilder che passa in testa con 19,46m, 20 cm in più rispetto al suo record personale stabilito ad Apeldoorn il mese scorso, ma poi al quinto lancio straordinaria prova della Ealey che sembra chiudere la lotta per l’oro grazie a un lancio di 20,21 che le vale anche il record nordamericano indoor.
Ma quando tutto sembrava perso, sempre al quinto lancio, Dongmo si esalta e fa arrivare il suo attrezzo sino a 20,43m per una misura che nessun’altra riesce più a superare e, nell’atto conclusivo, il sesto turno, quando tocca a lei ormai certa della vittoria, cade in ginocchio con le braccia alzate per festeggiare.
Salto triplo maschile
Fino al mese scorso, Lazaro Martinez non aveva mai gareggiato al coperto, ma nello spazio delle ultime cinque settimane, il saltatore cubano ha vinto il World Indoor Tour e vinto il titolo mondiale al coperto, il primo assegnato nella massima competizione iridata iniziata ieri.
Il caraibico ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno con 17.64m al primo tentativo incrementando il record personale indoor di 42 centimetri. Martinez ha consolidato il primo posto con altri tre salti oltre la barriera dei 17 metri (17.62m al quarto tentativo, 17.04m e 17.32m).
Prima di questo successo Martinez aveva già vinto due titoli mondiali under 20 a Bydgoszcz nel 2016 e a Portland nel 2018 e un oro iridato under 18 a Donetsk nel 2013. In questa stagione ha conquistato la vittoria nella classifica di specialità del World Indoor Tour grazie alle vittorie a Liévin con 17.21m e a Madrid con 17.12m.
L’ex connazionale Pedro Pablo Pichardo ha battuto due primati portoghesi con 17.42m e 17.46m aggiudicandosi l’argento dopo l’oro europeo indoor di Torun e il titolo olimpico a Tokyo nella scorsa stagione.
Lo statunitense Donald Scott ha vinto la medaglia di bronzo con 17.21m battendo per due centimetri il campione uscente di Birmingham 2018 Will Claye.
Lazaro Martinez: “Sono davvero felice di questo risultato perché 17.64m è una grande misura. E’ la mia prima medaglia ai Mondiali Indoor. Mi sono allenato tutti i giorni per raggiungere questo risultato. Sapevo che avrei affrontato grandi avversari come Pichardo. Ero fiducioso dei miei allenamenti. Sono rimasto fuori dal circuito per diverso tempo per un infortunio.
Quest’anno è andato tutto diversamente. Le gare indoor sono molto diverse da quelle all’aperto. Questa medaglia è molto importante perché mi apre le porte a tutto. Non mi pongo limiti. Credo che un giorno arriverò a saltare 18 metri. Non vedo l’ora dei Mondiali di Eugene. Sono campione del mondo indoor e devo confermarmi anche all’aperto”.
Con il suo salto di 17,64 m, Martinez si pone al 16esimo posto nella lista mondiale indoor di tutti i tempi.
3000 metri femminili
La ventenne etiope Lemlem Hailu prosegue la tradizione del suo paese vincendo i 3000 metri femminili in 8’41”82 con un allungo decisivo nell’ultimo giro. Hailu aveva già vinto il titolo mondiale under 18 sui 1500 metri nel 2017 e ha stabilito il record del mondo under 20 indoor sui 1500m con 4’01”57 nel 2020. L’Etiopia ha trionfato ai Mondiali Indoor per la nona volta nelle ultime dieci edizioni.
La finale dei 3000m di Belgrado ha visto le nord americane lottare ad armi pari con le etiopi. La statunitense Elinor Purrier St.Pierre ha vinto l’argento in 8’42”04 battendo la primatista etiope dei 3000 metri outdoor Eygayehu Taye, che ha completato il podio con 8’42”23. La canadese Gabriela Debues Stafford ha corso una grande gara classificandosi quarta in 8’42”89 davanti a Dawit Seyaum (8’44”55) e all’australiana Jessica Hull (8’44”97).
Lemlem Hailu: “Ero preparata a vincere la medaglia d’oro prima di questi campionati. Abbiamo ottime condizioni per allenarci in Etiopia. Con le mie compagne di squadra ci stimoliamo a vicenda. Desidero ringraziare mio marito Jonas e il mio allenatore che è qui per sostenermi. Prima della stagione estiva ci sono alcuni aspetti sui quali voglio lavorare in allenamento. Seguo i consigli del mio allenatore”.
Elinor Purrier St. Pierre: “E’ stata una gara molto difficile con tante atlete di talento. Ho cercato di dare del mio meglio e di finire il più forte possibile. Ho avuto un avvicinamento perfetto a questi campionati e ho sempre creduto in me stessa. Non vedo l’ora dei Mondiali di Eugene. Ho gareggiato tante volte a Hayward Field ed è un posto davvero speciale. Ho apprezzato molto il tifo del pubblico. Mi è mancato molto in questi due anni”.
Pentathlon femminile
La venticinquenne belga Noor Vidts ha vinto il titolo mondiale indoor del pentathlon con 4929 punti migliorando il record nazionale della due volte campionessa olimpica Nafissatou Thiam, che vinse l’oro europeo indoor a Belgrado nel 2017.
Vidts diventa la seconda belga a vincere il titolo mondiale indoor del pentathlon 14 anni dopo il successo della connazionale Tia Hellebaut.
Vidts ha vinto i 60 metri ostacoli con il personale di 8”15, il getto del peso con 14.03m e gli 800 metri con il miglior tempo in carriera di 2’08”81 e ha realizzato il personale nel salto in lungo con 6.60m.
La campionessa europea under 23 Adrianna Sulek ha migliorato il personale con 4851 punti vincendo la medaglia d’argento. La statunitense Kendell Williams ha vinto il bronzo con 4860 salendo per la prima volta sul podio in una grande rassegna globale a livello seniores dopo la vittoria ai Mondiali Under 20 di Eugene 2014. La ventunenne britannica Holly Mills ha mancato il podio per poco con 4673 punti.
Dopo aver concluso la mattinata in testa Vidts ha aumentato il suo vantaggio con il personale di 6.60m nel salto in lungo. Soltanto Kendell Williams ha fatto meglio vincendo il lungo con 6.69m, migliore prestazione nella storia dei Mondiali Indoor in questa specialità. Sulek ha stabilito il personale con 6.43m. Prima degli 800 metri finali Vidts aveva un vantaggio di 67 punti su Sulek.
Mills (quarta ad una gara dalla fine) ha provato il tutto per tutto nel tentativo di vincere la medaglia di bronzo ed è transitata ai 400 metri in 1’02”49. Vidts è andata in testa nell’ultimo giro aggiudicandosi il primo posto in 2’08”81 davanti a Sulek (2’09’56”).
Mills ha tagliato il traguardo in 2’09”97 davanti a Williams, ma non è stato sufficiente per superare la statunitense, che ha difeso il terzo posto con 2’19”23. Williams si era classificata quinta ai Mondiali di Doha 2019 e alle Olimpiadi di Tokyo 2021.
Vidts ha vinto l’argento agli Europei Indoor di Torun e si è piazzata al quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021.
Noor Vidts: “La competizione è andata molto bene. E’ stata vicina alla perfezione. Soltanto il getto del peso avrebbe potuto andare un po’ meglio. E’ pazzesco quello che è successo oggi. E’ stato bello gareggiare contro Adrianna Sulek. Arrivando a questi campionati non ho voluto pensare al risultato.
Non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali di Eugene la prossima estate. Sono stata in Oregon per i mondiali under 20 nel 2014. Era stata una bella competizione. Non vedo l’ora di tornare a Eugene”.
La campionessa mondiale indoor Katarina Johnson Thompson ha superato 1.83m prima di commettere tre errori a 1.86m, ma era alla prima gara stagionale dopo l’infortunio al polpaccio che l’aveva costretta a fermarsi durante la gara dei 200 metri dell’eptathlon alle Olimpiadi di Tokyo. KJT si è ritirata successivamente dalla gara prima degli 800 metri.
La britannica si è trasferita negli Stati Uniti lo scorso Novembre per allenarsi con il coach di origini cipriote Petros Kyprianou, che segue anche Garrett Scantling.
La cremonese Sveva Gerevini si è piazzata al nono posto con 4377 punti (terzo miglior risultato della sua carriera) in una prova caratterizzata da grandi risultati: il personale sui 60 ostacoli di 8”35 (tre centesimi meglio rispetto al tempo di 8”38 realizzato in occasione del record italiano agli Assoluti di Ancona) e l’ottimo 6.31m nel salto in lungo, a tre soli centimetri dal personale realizzato sempre nel capoluogo marchigiano.
Nelle altre tre gare Sveva ha realizzato 1.68m nel salto in alto, 11.69m nel peso e 2’13”77 negli 800 metri. Gerevini ha riportato il pentathlon italiano ai Mondiali Indoor dopo 25 anni.
Sveva Gerevini: “Dedico questo risultato al mio allenatore Pietro Frittoli. Nei giorni scorsi è stato ricoverato in ospedale. Questa situazione mi ha condizionato. Sono sensibile ed emotiva ma spero di averlo reso fiero di questi risultati”.
Gli orari di sabato 19 marzo con gli azzurri impegnati
9.30 – Eptathlon 60 metri ostacoli uomini: Dario Dester
9.50 – Batterie 60 metri ostacoli donne: Elisa Maria Di Lazzaro
10.30 – Eptathlon salto con l’asta uomini: Dario Dester
10.45 – Batterie 60 metri uomini: Marcell Jacobs-Giovanni Galbieri
11.00 – Finale salto in alto donne: Elena Vallortigara
11.40 – Batterie 800 metri donne: Elena Bellò
12.15 – Batterie 1500 metri uomini: Nesim Amsellek-Pietro Arese
18.05 – Finale salto con l’asta donne: Elisa Molinarolo-Roberta Bruni
18.15 – Semifinali 60 metri ostacoli donne: ev. Di Lazzaro
18.40 – Semifinali 60 metri uomini: ev. Jacobs e Galbieri
19.10 – Finale 800 metri uomini
19.30 – Eptathlon 1000 metri uomini: Dario Dester
19.40 – Finale getto del peso uomini: Zane Weir e Nick Ponzio
19.50 – Finale 400 metri donne
20.10 – Finale 400 metri uomini
20.35 – Finale 1500 metri donne
21.05 – Finale 60 metri ostacoli donne: ev. Di Lazzaro
21.20 – Finale 60 metri uomini: ev. Jacobs e Galbieri
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