Road to Tokyo: Ajla Del Ponte

Ritratto della campionessa europea dei 60 metri

Nella nostra rubrica dedicata agli atleti/e che si stanno preparando per le prossime Olimpiadi Giapponesi, siamo molto lieti di ospitare una grandissima specialista della velocità quale la sprinter svizzera Ajla Del Ponte, che poche settimane fa è diventata campionessa europea nei 60 metri indoor con l’ottimo crono di 7″03.

Pur non essendo italiana, è nativa di Losone, cittadina che si trova a soli 16 chilometri dal confine rappresentato dal comune di Cannobio sul Lago Maggiore, la sua lingua madre è identica alla nostra e non possiamo, quindi, non provare un minimo di rammarico per il fatto che non rappresenti i colori azzurri, ovviamente con il massimo rispetto verso la sua Nazione.

Nella passata stagione la 24enne velocista, nata il 15 luglio 1996, è balzata alla ribalta internazionale con ottime prestazioni cronometriche, che le sono valse i suoi personali nei 100 e 200 metri con 11″08 e 23″02, oltre che con varie vittorie tra cui su tutte due gare di Diamond League, il più importante circuito mondiale dell’Atletica.

Sempre l’anno scorso ha ricevuto varie onorificenze, la più significativa delle quali è stata l’elezione ad atleta del mese di agosto da European Athletics, la massima federazione continentale.

Avevo già avuto il piacere di intervistarla qualche mese fa, a luglio, proprio all’inizio della sua inarrestabile ascesa culminata con un’eccezionale stagione invernale indoor, dove ha vinto vari meeting di Continental Tour, sui 60 metri, e conquistato il titolo europeo a Torun con un crono fantastico che ha migliorato di ben 11 centesimi il suo personale.

Ciao Ajla, grazie veramente per la tua disponibilità, anche perché so che sei in Olanda in procinto di partire verso la Turchia per un mese di raduno.
Il 7″03 della vittoria europea, che è anche record nazionale svizzero, è un tempo fantastico che ti apre ulteriori grandi scenari per le gare all’aperto. Ti aspettavi un simile crono?

Grazie a te veramente per lo spazio che sempre mi dedichi. Sinceramente sapevo di valere un tempo sotto i 7″10 e infatti, nelle gare disputate durante l’inverno c’era sempre qualcosa che sbagliavo, specie in partenza, ma nell’occasione più importante tutto è riuscito alla perfezione.

Comunque devo dirti che Laurent mi aveva detto che avrei corso in 7″07, per cui sono andata anche meglio delle sue previsioni sempre molto oggettive sulla base dei riscontri che ha dagli allenamenti.

Laurent Meuwly è un tecnico svizzero, già allenatore della tua nazionale di atletica ed ora consulente della nazionale olandese. Oltre che tuo tecnico personale lo è anche di tanti altri ottimi atleti tra cui, su tutte, la fenomenale quattrocentometrista olandese Femke Bol.
Raccontami come sei arrivata alla corte di Laurent e il tuo percorso tecnico sino a lui.

Io sono nata a Losone, un piccolo comune del distretto di Locarno nel Canton Ticino, ma in realtà sono cresciuta ad Ascona, località vicinissima, dove risiedo tuttora.

Ho cominciato a fare atletica verso i 13 anni, nella US Ascona, che è ancora la mia società, dopo aver praticato da piccolissima, per 5 anni, pattinaggio artistico.

Il mio primo vero allenatore è stato Ivo Pisoni ed è lui che mi ha orientato definitivamente alla velocità pura dopo aver fatto, per qualche anno, varie specialità tra cui lungo, alto ed anche salto con l’asta.

Diciamo che all’inizio facevo atletica più per divertimento ma poi, a un certo punto, ho capito che poteva diventare, almeno per un po’, una vera professione.

E questo è coinciso con il cambio di tecnico, da Pisoni a Meuwly?

Sono entrata nell’orbita di Laurent, allora responsabile della nazionale svizzera, nel 2015 anno dei miei esami di maturità, e ho preso la decisione di andare a fare l’Università a Losanna proprio per potermi allenare con lui.

Ajla Del Ponte (foto Colombo/FIDAL)
Ajla Del Ponte (foto Colombo/FIDAL)
Tu hai solo 24 anni, da alcuni mesi sei diventata una velocista di fama internazionale, ma anche prima di questa tua recente esplosione ti eri tolta varie soddisfazioni, partecipando a importantissime manifestazioni internazionali.
Raccontami brevemente le tue principali esperienze agonistiche.

Dal 2016 ho partecipato alle Olimpiadi di Rio, ai Mondiali di Londra, agli Europei di Berlino, ai Mondiali di Doha, correndo sempre nella 4×100 e, nelle ultime due manifestazioni, anche nei 100 metri individuali.

Inoltre, dal 2017, ho anche partecipato a tutti i principali eventi al coperto nei 60 metri.

Ormai sei diventata una grandissima specialista delle gare individuali veloci, ma tieni sempre moltissimo alla staffetta.

È vero, è un tipo di competizione in cui mi sento addirittura diversa, quasi più forte e carica, perché sono particolarmente responsabilizzata del ruolo che ho in quanto, sbagliando qualcosa, comprometterei anche la prestazione delle mie compagne.

Chiaramente, poi, sono molto fiera dei risultati che abbiamo ottenuto e, in particolare, dei record nazionali che abbiamo battuto, l’ultimo dei quali nella finale dei mondiali di Doha dove abbiamo sfiorato il podio.

Staffetta 4x100 svizzera (foto World Athletics)
Staffetta 4×100 svizzera (foto World Athletics)
Tu vivi a Losanna per allenarti, ma anche per frequentare l’Università. Che piano di studi segui e a che anno sei?

Sto facendo il 2° anno magistrale, ho già ottenuto la Laurea breve in Italiano e Storia e spero di ottenere la Magistrale entro la fine del 2021, il 14 maggio tra l’altro ho proprio l’ultimo esame da sostenere.

Come sei riuscita così bene a conciliare il tuo percorso formativo con l’allenamento? Quanti giorni e quante ore al giorno ti alleni?

In effetti non è semplicissimo perché, specie nelle fasi di carico, invernale e post stagione indoor, i lavori sono molto intensi. Mi alleno 9 volte alla settimana per 6 giorni, per cui tre volte doppio l’allenamento, e ogni seduta non dura mai meno di due ore con punte anche di tre.

Sono stata molto fortunata, perché i miei compagni di corso dell’Università mi hanno sempre aiutato e mandato gli appunti delle lezioni che non riuscivo a seguire.

Da quello che dici si capisce che sei una ragazza con i piedi molto per terra, tutta dedita ad allenamento e studio. Qualcosa è cambiato nella tua vita negli ultimi mesi?

In realtà non molto salvo la consapevolezza che tutti gli sforzi fatti hanno prodotto i risultati sperati, e che devo applicarmi sempre di più per puntare ancora più in alto.

Diciamo che l’unica vera novità è che ho ancora meno tempo per me stessa, perché ho più impegni da onorare con gli sponsor e maggiore attenzione mediatica su di me, ma fa parte della situazione e ovviamente mi fa solo piacere.

Ajla Del Ponte ( ©Ti-Press / Alessandro Crinari)
Ajla Del Ponte ( ©Ti-Press / Alessandro Crinari)
Ho visto che hai creato un tuo sito internet, molto bello. Come mai questa scelta?

È stata un’idea di un mio sponsor, una società di trasporti ferroviari, che mi ha offerto la possibilità di avere un mio portale in modo da poter comunicare maggiormente la mia immagine, e sono stata contenta dell’opportunità avuta perché posso interagire anche meglio con tutti coloro che mi seguono.

Adesso sei in Olanda ad allenarti ma a breve ti trasferirai in Turchia. Dove esattamente?

Andremo, con tutto il team di Laurent, a Belek nel distretto di Antalya e poi, verso la fine del mese mi trasferirò nel raduno della Nazionale Svizzera per preparare la trasferta di Chorzow, dove faremo i campionati del mondo di staffette, l’1 e il 2 maggio.

Avete già in mente un programma di avvicinamento gare individuali verso Tokyo?

Ancora no, in realtà non ci sono tantissime manifestazioni che si potranno fare e bisognerà poi vedere l’evoluzione della pandemia.

In Giappone vivrai la tua seconda Olimpiade dove, a parte la staffetta, potrai giocarti ormai delle possibilità da protagonista anche nella gara individuale. Dove pensi di poter arrivare?

Ovviamente con la staffetta il più in alto possibile, nel senso che sarebbe bello migliorare il quarto posto di Doha.

Nella gara singola sono consapevole di essere ulteriormente cresciuta, ma poi bisogna scendere in pista e vedere, sui 100 metri, gara a cui punterò, che tipo di crono io possa realmente valere.

Sicuramente punto ad andare in semifinale e poi vedremo, dipende da tanti fattori, è un’Olimpiade dove ci saranno avversarie fortissime da tutto il mondo, ma cercherò di ottenere il massimo, sperando in un’altra gara perfetta.

Ajla Del Ponte (foto Colombo/FIDAL)
Ajla Del Ponte (foto Colombo/FIDAL)
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