Road to Tokyo: Eleonora Giorgi

La grande campionessa azzurra in marcia verso le Olimpiadi

Intervistare Eleonora Anna Giorgi è sempre un grande piacere perché il ricordo della sua unica medaglia italiana, nella 50 chilometri di marcia ai Mondiali di Doha 2019, è ancora ben vivo, ma anche perché è una persona di una rara disponibilità, nonostante le sue giornate siano piene di impegni di ogni tipo.

Dopo un anno per lei complicato, non solo a causa dell’esplosione della pandemia mondiale, è tornata alle gare nel 2021, dopo averne disputata solo una nel 2020 e, domenica 7 marzo, ha conquistato il titolo italiano di marcia nella 20 chilometri, la stessa distanza che dovrà affrontare in Giappone, a Sapporo, il prossimo 7 agosto nel corso delle Olimpiadi.

Ciao Eleonora, sei reduce da un 2020 un po’ problematico in cui non sei riuscita ad allenarti al 100%. Cosa è successo?

Avevo iniziato molto bene, in realtà, in quanto il 26 gennaio dell’anno scorso, in una 35 chilometri a Grosseto, avevo ottenuto un ottimo crono riconosciuto da World Athletics come miglior prestazione mondiale.

In seguito ho cominciato ad avere qualche fastidio fisico su cui, inizialmente, ho sorvolato ma poi, con l’esplosione del Covid-19 e il successivo lockdown, ho fatto degli accertamenti accurati che hanno rivelato una frattura da stress alla tuberosità ischiatica, e una tendinite all’inserzione ischiatica.

Una brutta botta a cui fortunatamente, nella drammaticità della situazione sanitaria, hai potuto compensare grazie al rinvio delle Olimpiadi.

In effetti è così, avendo avuto il tempo per poter dare modo all’edema osseo di riassorbirsi naturalmente, mentre mi sono fatta curare il tendine con tantissime sedute di fisioterapia.

Quando sei riuscita a riprendere?

C’è stato un raduno federale, tra luglio e agosto, a Vipiteno e lì ho ricominciato a marciare, gradatamente, alternando questi allenamenti con la piscina e la mountain bike, ma non trascurando mai la fisioterapia.

Da ottobre, infine, è ripartito il mio normale ciclo di lavoro autunnale e finalmente, a gennaio, a un anno esatto dall’ultima volta, sono tornata in gara.

Eleonora Giorgi (foto archivio FIDAL)
Eleonora Giorgi (foto archivio FIDAL)
Che sensazioni hai avuto dalle due prove di questo inizio 2021, il 23 gennaio a Ostia e lo scorso 7 marzo a Grottaglie?

Assolutamente positive, innanzitutto perché ho vinto due titoli italiani, quello sui 35 chilometri prima e sui 20 pochi giorni fa, e per me è sempre un grande onore la vittoria in un campionato nazionale.

In secondo luogo è stato importantissimo tornare alla competizione agonistica e sono anche contenta dei crono realizzati, discreto quello della 35 chilometri dove c’era però un vento molto fastidioso, molto buono quello della 20 di Grottaglie, molto vicino al mio personale e, in ogni caso, il mio miglior debutto stagionale della carriera su tale distanza.

In terzo luogo, aspetto a cui tengo tantissimo, sono stata molto felice di correre nella gara dei campionati italiani di 20 chilometri, perché erano intitolati alla grandissima Annarita Sidoti, il cui ricordo è sempre vivo nella mia testa.

Mi fa molto piacere tu l’abbia ricordata e, ovviamente, il ricordo della grandissima ex marciatrice, prematuramente scomparsa nel 2015, a soli 45 anni, è nella mente di tutti i tifosi.
Tornando invece alla gara dei 20 chilometri, che quest’anno sarà l’unica prova femminile in calendario durante le Olimpiadi, come va la preparazione tecnica specifica atta ad ovviare quei problemi che, in passato, ti avevano causato spiacevoli squalifiche in competizioni molto importanti?

Io e il mio allenatore, Gianni Perricelli, abbiamo parecchio lavorato su questo e siamo convinti che la mia marcia sia molto migliorata, avendo curato molto l’aspetto del movimento della parte superiore del corpo, che è poi quella che visivamente i giudici vedono e su cui basano le loro decisioni.

Eleonora Anna Giorgi (foto FIDAL/Colombo)
Eleonora Anna Giorgi (foto FIDAL/Colombo)
Quest’anno, a causa del Coronavirus niente ritiri all’estero, San Diego in particolare dove spesso, negli anni passati, avete fatto dei periodi di ritiro al caldo della California.

Quindi Milano e dintorni per migliorare ulteriormente, se possibile, la tua tecnica di marcia. Non ti stanchi mai a dover fare allenamenti sempre legati agli schemi specifici di tale disciplina?

No, la marcia è la mia passione e, in ogni caso, specie d’inverno anche noi corriamo quando serve aumentare la resistenza aerobica.

Una passione che ti ha portato lontano ma, cosa ti ha spinto a scegliere questa disciplina così particolare?

In realtà la marcia ha scelto me, nel senso che io avevo cominciato a fare atletica nel mezzofondo, da allieva, e vanto crono ufficiali anche sui 400 metri ma, poi, un problema al ginocchio mi ha impedito di continuare con quel tipo di attività e la marcia, appunto, mi è venuta in soccorso per consentirmi di continuare a fare sport a livello agonistico.

Ci tengo anche a sottolineare la grandissima tradizione di questa disciplina in Italia, con i tantissimi titoli internazionali, sia a livello maschile che femminile, e questo per me è uno stimolo ulteriore per cercare sempre di fare meglio e dare qualcosa di più.

Eleonora Giorgi (foto FIDAL/Colombo)
Eleonora Giorgi (foto FIDAL/Colombo)
Come vedi, a tal proposito, lo specifico movimento della marcia femminile? Siete già in tante ad avere il minimo per il Giappone.

Direi che è un buonissimo momento e, a parte me e Antonella Palmisano, stanno uscendo molto bene anche Valentina Trapletti e Mariavittoria Becchetti le quali hanno ottenuto, pure loro, il minimo olimpico, per cui ci sarà l’imbarazzo e l’onere della scelta da parte della Federazione.

Adesso quali sono i tuoi programmi per i prossimi mesi e le prossime gare in avvicinamento a Sapporo?

Purtroppo devo dirti che una situazione molto variabile per le conseguenze della pandemia e per le disposizioni che variano, da Stato a Stato, di settimana in settimana.

In realtà avrei dovuto marciare a Dudince, in Slovacchia, in una 20 chilometri il 20 marzo prossimo, ma è uscita una normativa per cui sono necessari 14 giorni di quarantena per entrare in quel Paese e, allora, abbiamo rinunciato. 

Poi ad aprile ci sarebbe una 20 in Portogallo, mentre a maggio c’è la Coppa Europa sui 35 chilometri il 16 maggio a Podebrady (Repubblica Ceca) e questa, specie in proiezione olimpica, sarebbe una gara a cui terrei tantissimo partecipare.

Vedremo come si evolverà la situazione e, in ogni caso, spero di trovare una gara, in Italia o nelle vicinanze, sui 20 km, ad aprile per testare ancora di più la mia condizione.

E noi ti seguiremo sempre, facendo con te un ulteriore punto della situazione verso l’inizio dell’estate. Grazie ancora Eleonora e in bocca al lupo per tutto.
Eleonora Giorgi (foto FIDAL)
Eleonora Giorgi (foto FIDAL)

 

 

Sport OK Junior