Proprio nel giorno in cui sono stati fugati i dubbi sulla possibilità, per gli atleti italiani, di indossare la maglia azzurra alle Olimpiadi, sono molto felice di intervistare Luminosa Bogliolo, la nostra miglior specialista sugli ostacoli veloci, che ormai si cimenta sulle piste di tutto il mondo con grande personalità.
Tra tre giorni ci sarà il suo debutto nella stagione indoor e sarà l’inizio del suo percorso verso le Olimpiadi di Tokyo che, certamente, rappresentano il suo obiettivo dell’anno.
Il suo primo appuntamento sarà nel Palaindoor di Karlsruhe, per la prima tappa europea ed anche la prima gold, del World Indoor Tour, in un contesto che già l’anno scorso aveva vissuto, ottenendo, tra l’altro, il suo personale sui 60H di 8″02.
Ciao Luminosa, finalmente ci siamo, la nuova stagione sta cominciando e sei pronta, con tutte le precauzioni del caso, a partire per la Germania.
Come stai, innanzitutto, e cosa ti aspetti da questa prima gara?
Ciao. Io sto molto bene e, come sempre, chi mi conosce bene lo sa, non vedo l’ora di scendere in pista per essere sui blocchi.
Mi sono allenata molto bene, in questa prima fase della preparazione non ho avuto alcun tipo di intoppo e ho anche passato dei periodi a Formia, in raduno, in un contesto climatico ideale e in compagnia di varie mie compagne di nazionale.
Il primo appuntamento agonistico dell’anno riveste sempre qualche incognita, per me specialmente sulla distanza più corta, ma sono fiduciosa. Come hai detto, l’anno scorso a Karlsruhe ho fatto il personale e sarebbe bello iniziare migliorandolo.
Vuoi dirci il tuo programma di avvicinamento agli Europei di Torun che saranno l’obiettivo principale di questo inizio di 2021?
Dopo la trasferta tedesca sono iscritta ad altri due importanti meeting del World Indoor Tour, il 6 febbraio a Metz e il 17 a Torun, nello stesso impianto dove ci saranno poi gli Europei, dal 5 al 7 marzo, con cui chiuderò la mia parentesi invernale.
Queste le gare certe, mentre non ho ancora deciso se partecipare agli italiani assoluti del 20 e 21 febbraio per vari motivi, anche di sicurezza in vista poi dell’appuntamento continentale.
Voltandosi un attimo indietro, un 2020 da considerare estremamente positivo, e contrassegnato da una notevole continuità di risultati a livello cronometrico.
Ti ritieni soddisfatta?
Si certamente, è stato un anno molto particolare, in cui per lungo tempo si è temuto anche di non poter gareggiare per niente, e quindi sono contenta di quanto ottenuto.
L’unico rammarico è legato al fatto che avrei voluto gareggiare ancora di più e, in tal senso, ho anche rinunciato, per ragioni precauzionali ad alcune trasferte importanti, ma sono convinta di aver sempre fatto la scelta giusta.
A proposito di rammarichi, tu sei una persona molto schietta che non si nasconde mai per cui ti chiedo, in maniera trasparente, se ti cominci a pesare un po’ non riuscire a raggiungere questo record italiano, di 12″76, che insegui da due anni e continui a sfiorare?
Assolutamente no, credimi, e sarò sempre totalmente serena sull’argomento nel senso che scendo in pista, sempre, per dare il meglio e per battere le mie avversarie. Poi se arrivasse anche un certo tempo, ne sarei ulteriormente felice.
Cosa pensi, in ogni caso, ti manchi per fare il definitivo salto di qualità, che vorrebbe certamente dire, oltre al primato italiano, poter competere ancor meglio con le più forti specialiste del mondo?
Molto difficile poter dare una risposta precisa perché c’è sempre qualcosa che si potrebbe fare meglio, ma poi bisogna sempre scontrarsi con i propri limiti.
Credo che sia giusto, ogni anno, provare a sperimentare qualcosa di nuovo e, soprattutto, sfruttare al meglio l’esperienza degli anni precedenti per cercare di limare quei centesimi che possono fare la differenza.
C’è, dunque, qualche novità quest’anno nella tua preparazione?
La mia disciplina è fatta di tecnica e di velocità, da allenare entrambe al meglio. In particolare questo autunno/inverno ho fatto veramente tanti ostacoli, con la differenza, rispetto al passato, che abbiamo deciso, con i miei tecnici, di assecondare maggiormente le mie caratteristiche naturali piuttosto che snaturarle, magari alla ricerca di una perfezione nel movimento atletico.
Per dirla, in maniera semplice, devo cercare di superare gli ostacoli il più velocemente possibile, poco importa se non lo faccio con stile impeccabile.
Parliamo dei prossimi Europei di Torun e poi, ovviamente, delle Olimpiadi. Che obiettivi ti sei posta?
Saranno due competizioni totalmente diverse per vari motivi, fermo restando che il mio potenziale si esprime meglio sulla gara più lunga.
Ho già disputato un europeo indoor, a Glasgow due anni fa, e sono rimasta fuori dalla finale per pochissimo, con il miglior tempo delle escluse, per cui spero di fare meglio e la conclusione è scontata.
Sulle Olimpiadi, devo dirti che è già un sogno e un’emozione incredibile l’idea di partecipare ed ora credo sia realmente prematuro fare delle previsioni.
Ci saranno delle avversarie fortissime che arriveranno a quell’appuntamento all’apice della condizione per cui cercherò di fare altrettanto, e sicuramente non mi porrò dei limiti, cercando di dare il massimo in quella che sarà certamente la gara più importante della mia carriera.
A proposito di Olimpiadi, proprio oggi è stato scongiurato il rischio che voi atleti italiani doveste andare a Tokyo, da indipendenti, senza poter indossare la maglia azzurra. Cosa ne pensi?
Sono molto felice che tutto si sia risolto, sarebbe stata veramente una cosa tristissima, da un punto di vista sportivo.