Mariavittoria Becchetti, atleta romana di 26 anni, è una specialista della marcia ed è stata la prima donna ad indossare la maglia azzurra sulla 50 chilometri, arrivando decima ai Campionati Europei di Berlino 2018, esperienza poi ripetuta nel corso dei Mondiali di Doha 2019 dove purtroppo, a causa della tremenda calura mista ad umidità nella notte delle gara, fu costretta al ritiro.
Poiché tale competizione femminile così lunga ha avuto vita breve, nell’ambito delle massime manifestazioni internazionali, e non farà parte del programma olimpico, Mariavittoria si è concentrata dal 2020 in avanti a preparare la competizione dei 20 chilometri, ed ha ottenuto il minimo olimpico correndo nel tempo di 1’30″05 che le permetterà di volare verso il Giappone per la sua prima esperienza a cinque cerchi.
La marciatrice è una delle poche atlete di interesse nazionale a non potersi definire professionista dell’atletica, nel senso che non è arruolata nel Gruppo Sportivo di alcun Corpo Militare e, di conseguenza, deve necessariamente svolgere un’attività lavorativa oltre i normali quotidiani allenamenti.
Una vita fatta certamente di tantissimi sacrifici, quindi, ma anche di enorme entusiasmo, e chi meglio di lei può spiegare come riesca a portare avanti sia la sua ottima carriera sportiva, che quella professionale, per inciso lavora per la catena Decathlon nel punto vendita di Casal del Marmo a Roma.
Ciao Mariavittoria. Stai portando avanti una dual career che ti sta portando grandi successi sportivi, l’ultimo il minimo per le Olimpiadi. Ti pesa lavorare e allenarti o credi che invece sia uno stimolo in più?
Da sempre ho portato avanti diverse attività. Fino alle scuole superiori non solo andavo a scuola, ma mi allenavo e studiavo pianoforte.
Diciamo che col tempo ho capito che non sono tarata per fare una cosa soltanto: ho bisogno di più stimoli. Ovviamente mi dò delle priorità, ma comunque coltivare i propri interessi è un aspetto importante per sviluppare la propria personalità.
Sei stata la prima donna italiana a gareggiare nella 50km con la maglia azzurra, quanto ha significato per te?
Aver scritto un piccolo pezzo di storia della marcia mi ha fatto capire che non bisogna porsi limiti: si può realizzare una cosa anche se nessuno l’ha fatta prima. Gareggiare nella 50km mi ha insegnato quanto sia importante sapersi ascoltare.
Cosa ti ha portata a decidere di gareggiare su una 50km?
È stato il mio allenatore Patrick Parcesepe a lanciarmi questa sfida, spinto dalla curiosità. Da brava sportiva, l’ho colta al volo.
Quando e perché hai iniziato a fare atletica?
Ho iniziato a fare atletica alle scuole medie, curiosa di provare lo stesso sport di mio padre e mio fratello. Mio padre mi ha trasmesso la passione per le discipline di fatica.
Quanti allenamenti e km fai a settimana?
Attualmente svolgo almeno 7 allenamenti e almeno 100km a settimana.
Come riesci a gestire lavoro e allenamenti?
È importante essere flessibili e ottimizzare le risorse: fare il massimo con quello che si ha. Quando vuoi qualcosa ardentemente trovi sempre una soluzione. Poi ho la fortuna di lavorare per un’azienda, Decathlon, che mi sostiene e crede in me anche come atleta.
Come sei riuscita a portare avanti gli allenamenti durante il primo lockdown totale?
Durante il lockdown ho estremizzato quello che già facevo prima: ho ottimizzato le risorse, rispettando le regole. Mi allenavo intorno a casa su un tracciato di 300m e svolgevo esercizi e circuiti a casa.
Ho dedicato tempo ai dettagli che solitamente mettevo in secondo piano. A tal punto che ne ho rivalutato l’importanza e la necessità. Il lockdown ci ha fatto capire quanto siamo disposti a fare pur di allenarci e perseguire i nostri obiettivi.
Se tu non avessi fatto marcia, cosa avresti fatto?
Avrei fatto sicuramente un’altra disciplina di endurance perché mi piace proprio fare quel tipo di fatica. Anche se quando guardavo le gare in tv da piccola mi affascinavano i 3000m siepi e….il salto con l’asta!
Riesci a trovare del tempo libero? Come lo passi?
Da quando lavoro considero come tempo libero quello dedicato agli allenamenti. Ma nel tempo restante mi piace fare lunghe passeggiate. Lo so, sono un caso perso!
A parte questo ascolto molta musica, cucino e mi dedico agli amici e alla famiglia. Mi piace sempre cimentarmi in cose nuove, in pratica riesco ad occupare anche quel poco tempo libero che trovo.