Road to Tokyo: Rebecca Borga

La giovane 400metrista veneta in netta ripresa dopo un fastidioso infortunio

Il penultimo appuntamento del nostro percorso che ci ha fatto conoscere un po’ meglio, dall’ottobre scorso, molti degli atleti/e azzurri/e che hanno realizzato il grande obiettivo di partecipare alle Olimpiadi del Giappone, ci porta da una giovane e promettente quattrocentometrista azzurra che, a dire il vero, ha rischiato di non riuscire a coronare il suo sogno olimpico per un infortunio che l’aveva colpita negli ultimi mesi

Rebecca Borga ha scoperto l’atletica per caso durante un allenamento di calcio di suo fratello e si è innamorata di questo sport, decidendo di specializzarsi nel cosiddetto “giro della morte” con cui a, detta sua, ha un rapporto di amore-odio.

I 400 metri le hanno dato molte soddisfazioni e, solo qualche mese fa, ha contribuito a siglare il nuovo record italiano nella 4×400 indoor ai Campionati Europei Indoor di Torun, dove peraltro lei ha ottenuto, nella gara individuale, una eccellente qualificazione per le semifinali.

Per Rebecca la stagione 2021 era iniziata proprio nel migliore dei modi, con il titolo assoluto indoor e il nuovo PB di 52″69, poi un infortunio l’ha tenuta ferma per due mesi ma la velocista delle Fiamme Gialle non si è data per vinta e, in poco tempo, ha recuperato la forma strappando il pass per Tokyo nella staffetta 4×400 o nella mista.

L’abbiamo intervistata proprio alla vigilia delle sua partenza per il Giappone.

Ciao Rebecca, raccontami quando e come è iniziata la tua avventura sulle piste di atletica?

È iniziata 15 anni fa, un po’ per caso, stavo guardando con i miei genitori una partita di calcio di mio fratello e nel mentre c’erano dei ragazzi che facevano atletica che si stavano allenando. Io sono sempre stata molto sportiva fin da piccola così ho deciso di provare e mi è subito piaciuto come sport.

Rebecca Borga (foto Getty Images)
Rebecca Borga (foto Getty Images)
Come mai i 400? Cosa ti piace di più?

Dico sempre che c’è un rapporto di amore-odio perché non a caso vengono chiamati il giro della morte perché sono molto impegnativi fisicamente e mentalmente ma questo mi dà ulteriore soddisfazione e mi sprona a cercare di dare sempre del mio meglio.

Un infortunio ti ha impedito di portare avanti la stagione estiva, ti sei ripresa bene?

Si, purtroppo anche gli infortuni fanno parte del “gioco” però l’importante è non rassegnarsi. Non sono riuscita a correre per due mesi, quindi la stagione estiva sembrava già finita però ho voluto provarci fino in fondo con ogni minima possibilità.

Ho lavorato tanto in acqua per cercare di mantenere la forma il più possibile e questo mi ha aiutata molto nella ripresa degli allenamenti normali, con un mese di allenamento sono riuscita a ritornare ai miei livelli ora so che la mia forma può solo che migliorare e questo mi da molta carica e fiducia per tutti i prossimi impegni.

Rebecca Borga (foto Giancarlo Colombo)
Rebecca Borga (foto Giancarlo Colombo)
Hai qualche gesto scaramantico che fai prima delle gare?

Più che un gesto una specie di porta fortuna, se così si può definire, uso sempre lo stesso elastico per legarmi i capelli.

C’è una gara che ricordi con più piacere?

Senza andare troppo indietro nel tempo, quelle di questa stagione invernale. I campionati italiani indoor dove ho vinto il mio primo titolo italiano assoluto e gli europei di Torun, sia per la mia gara individuale sia per la staffetta dove con Alice, Eleonora ed Eloisa abbiamo fatto il record italiano indoor.

Queste Olimpiadi saranno diverse dalle solite, che aria pensi che si respirerà a Tokyo?

Sicuramente saranno diverse e forse mancherà un po’ di quella “magia” olimpica anche per via dell’assenza del pubblico. Però sono sicura che anche grazie al gruppo che si è creato tra noi ragazzi l’aria che si respirerà sarà piena di carica ed energia positiva, siamo molto uniti e questo ci aiuterà tutti.

C’è qualche atleta contro cui ti piace gareggiare?

Trovo stimolante confrontarmi con le atlete sia italiane sia a livello internazionale con cui condivido questa esperienza sin dalle prime gare di categoria soprattutto per vedere la nostra crescita nel tempo.

Che rapporto hai con le tue compagne di staffetta?

Il rapporto che c’è tra noi staffettiste è davvero ottimo, tutte noi andiamo molto d’accordo e questa non è una cosa così scontata. Ci sproniamo e ci sosteniamo a vicenda e questo fa sicuramente bene per la buona riuscita della staffetta.

Per concludere facendole il più grande in bocca al lupo da parte della redazione di SprintNews.it, ci fa piacere ricordare come l’atleta sia originaria di un piccolo comune in provincia di Venezia, Quarto d’Altino, il cui sindaco Claudio Grosso ha voluto salutarla di persona prima della sua partenza per il Giappone.
Rebecca Borga (foto Venezia Today)
Rebecca Borga (foto Venezia Today)
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