Road to Tokyo: Zane Weir

Una nuova speranza per l’atletica italiana, nel getto del peso

Zane Weir è un atleta di 25 anni nato a Durban, in Sudafrica, che ha ottenuto la cittadinanza italiana grazie al nonno materno di origini triestine.

Dallo scorso fine febbraio ha ottenuto il via libera di World Athletics per gareggiare con la maglia azzurra nelle grandi manifestazioni internazionali e grazie al primato personale di 21.11m, ottenuto quest’anno in una gara di getto del peso disputata a Potchefstroom in Sudafrica, potrà rappresentare la squadra azzurra alle prossime Olimpiadi di Tokyo.

Il pesista che è allenato da Paolo Dal Soglio, il tecnico anche di Leonardo Fabbri, passa ormai gran parte della sua vita in Italia e il prossimo 25 marzo tornerà proprio nella sua nuova nazione di cittadinanza, dopo aver passato tutto l’inverno in Sudafrica, per iniziare la fase decisiva della preparazione per l’appuntamento a cinque cerchi.

Tra i vari ottimi risultati di Weir ricordo come si sia classificato secondo ai campionati italiani assoluti di Padova 2020, con 20.31m, nella gara vinta dall’amico e compagno di allenamento Leonardo Fabbri con lo strepitoso lancio da 21.99m.

Prima della gara sudafricana Zane aveva un record personale di 20.70m realizzato a Borgo Valsugana lo scorso settembre. Fino al 2019 aveva un record personale di 19.09m.

Alla viglia della sua partenza per l’Italia l’ho voluto intervistare per farmi raccontare un po’ più di lui.

Zane Weir (foto Pugno/meeting Savona)
Zane Weir (foto Pugno/meeting Savona)
Ciao Zane, grazie per la disponibilità. Che effetto ti fa vivere questa nuova situazione da atleta italiano?

Grazie a te per lo spazio che mi dedichi e vorrei iniziare con un sincero ringraziamento a quanti si sono interessati a questa vicenda. Non sono mai stato circondato da così tante persone che lavorano duramente e che si sono spese per me. Sarà un onore rappresentare l’Italia e spero che mio nonno possa in qualche modo avvertire la grandezza di questo momento.

Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Raccontami di te e, in particolare, della tua Nazione di nascita.

Sono nato a Durban in Sudafrica nel 1995 e ho avuto una meravigliosa educazione.

L’ambiente sociale in Sudafrica permette ad ogni individuo di essere facilmente esposto ad una mescolanza eclettica di persone, razze, culture e formazioni socioeconomiche diverse.

Ci sono 11 lingue ufficiali, 35 lingue indigene, 5 razze diverse e numerose culture unite dalla più alta disparità di reddito nel mondo.

Questo lo rende un paese unico nel quale crescere. Avere l’opportunità di entrare in contatto con persone di questi gruppi diversi mi ha permesso di sviluppare un profondo rispetto e una comprensione per tutte le differenze che noi esseri umani abbiamo in tutto il mondo.

Che tipo di studi hai fatto?

Grazie anche alla comprensione di cui ti ho appena detto, ho scelto di frequentare l’Università in Sudafrica. Un campus universitario è uno dei luoghi più coinvolgenti e di maggiore ispirazione che un paese ha da offrire.

Sei circondato da giovani docenti universitari che sono spinti a cambiare il mondo in ciascuna delle loro rispettive facoltà. Ho sentito che era un assoluto privilegio ed una parte importante del mio sviluppo di adulto essere in uno spazio così aperto al progresso con una gamma così ampia di persone.

Mi sono laureato alla fine del 2018 prima di trasferirmi a Johannesburg nel 2019 per l’opportunità di trovare un lavoro.

Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Quando hai deciso di chiedere la cittadinanza italiana?

Io e mia sorella avevamo cercato di ottenere i nostri passaporti già quando eravamo ragazzi, in quanto sapevo di avere il diritto dalla nascita grazie al fatto che mia madre ha un passaporto italiano e mio nonno è cittadino italiano.

Il consolato italiano più vicino si trovava a Johannesburg, a 600 chilometri di distanza, e siccome l’autenticazione dei nostri documenti doveva essere fatta in quel luogo, a causa della difficoltà economica non siamo stati in grado di coprire i costi legati alle spese di alloggio e viaggio per tutti gli appuntamenti necessari richiesti.

Abbiamo, così, scelto di aspettare fino a dopo l’università per concludere ciò che avevamo cominciato molti anni prima e quando poi mi sono trasferito a Johannesburg ho potuto finalmente portare a termine quanto iniziato tanti anni prima.

Negli ultimi due anni hai avuto una grande crescita agonistica, come te la spieghi?

Dopo aver ottenuto il passaporto ed essermi trasferito in Italia, ho trovato un allenatore e ho rinnovato il mio amore per l’atletica.

Per i progressi nella mia tecnica è stato cruciale il mio allenatore Paolo Dal Soglio, che mi segue dall’inverno del 2019.

Paolo mi ha consentito di portare il mio record personale da 19,09 ai 21,11 e mi ha permesso di poter continuare la mia carriera sportiva con ottime prospettive per il futuro.

In particolare, a gennaio, nel raduno svolto in Sudafrica insieme anche a Leonardo Fabbri ho trovato condizioni ideali, e poi nelle gare disputate ho cercato di rimanere concentrato al massimo, cosa che delle volte non mi riesce ma su cui sto lavorando e che, penso, mi farà realizzare un ulteriore salto di qualità.

Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Tra qualche giorno tornerai in Italia per tutta la preparazione mirata alla stagione estiva, con particolare riguardo alle Olimpiadi.
Senti mai la mancanza del Paese dove sei nato?

Il Sudafrica ha posto le fondamenta della mia infanzia e della prima parte della mia vita di adulto, ma a causa della grande diversità culturale e della popolazione, non ho mai avuto la sensazione di appartenere ad una specifica identità.

Quando mi sono integrato nella vita italiana di tutti i giorni, ho avuto davvero la sensazione di provare davvero un senso di appartenenza.

La mia famiglia ha comprato ora una casa in Italia con l’intenzione di vivere in questo paese. Inizialmente ho pensato che avere un secondo passaporto mi avrebbe permesso di viaggiare più facilmente attraverso l’Europa, ma in realtà mi ha permesso di riaccendere il mio amore per l’atletica, il mio entusiasmo per la vita e ha aperto una potenziale carriera che originariamente non avevo pensato fosse possibile.

Grazie Zane, in bocca al lupo per tutto e ci risentiamo dopo le prime gare estive per valutare le tue sensazioni nell’immediata vigilia del viaggio verso il Giappone.
Si ringrazia anche la sua società di appartenenza dal 2020, l’ASD Enterprise, e la sua manager sportiva Chiara Davini.
Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Zane Weir (foto personale gentilmente concessa)
Sport OK Junior