Allen nel club degli ostacolisti sotto i 13 secondi

La grande ascesa dello statunitense ex giocatore di football americano

Lo statunitense Devon Allen, è diventato il ventiduesimo ostacolista della storia a scendere sotto la barriera dei 13 secondi sui 110 ostacoli fermando il cronometro in 12”99 nel meeting del Continental Tour Gold di Zagabria dedicato alla memoria di Boris Hanzekovic, specialista di questa disciplina ucciso durante la Seconda Guerra Mondiale.

Allen è stato uno degli ostacolisti più regolari della stagione 2021 iniziata con il quarto posto al Golden Gala Pietro Mennea in 13”32 e il secondo posto ai Trials olimpici statunitensi di Eugene in 13”10 alle spalle di Grant Holloway, che in semifinale aveva sfiorato di un centesimo di secondo il primato mondiale di Aries Merritt correndo in 12”81 prima di vincere la finale in 12”96.

Alle Olimpiadi di Tokyo Allen ha disputato la seconda finale olimpica della sua carriera classificandosi quarto in 13”14, cinque anni dopo il quinto posto a Rio de Janeiro.

Nella stagione post olimpica Allen ha vinto la tappa della Wanda Diamond League di Losanna in 13”07 con vento a favore di +2.9 m/s prima di conquistare il Diamond Trophy vincendo nella finale di Zurigo in 13”06 per quattro millesimi di secondo sul giamaicano Ronald Levy.

Allen ha battuto ancora Levy nelle ultime due gare stagionali a Berlino (13”10) e a Zagabria.

Le sue dichiarazioni dopo quest’ultima gara del personale di 12″99: “Ero davvero eccitato. Scendere sotto i 13 secondi era un obiettivo per la seconda parte della stagione. Avrei potuto realizzarlo prima, ma ho colpito un ostacolo a Losanna, dove c’era troppo vento. La stagione 2021 è andata bene. Non posso certamente lamentarmi.

Ho corso velocemente e sono stato molto regolare soprattutto verso la fine della stagione. E’ sempre un’equazione vincente. Se corri ripetutamente su certi livelli, arriva sempre il progresso. Se continui a correre in 13”0, prima o poi scendi a 12”9. Se ti esprimi sempre in 12”9, è facile arrivare a 12”8. Funziona sempre così. Questi progressi promettono bene per l’anno prossimo”.

Mancano otto mesi ai Campionati del Mondo che si svolgeranno nel rinnovato Hayward Field di Eugene, dove Devon iniziò la sua carriera vestendo la maglia gialloverde degli Oregon Ducks della University of Oregon.

Durante la sua brillante carriera universitaria Devon ha vinto due titoli NCAA outdoor nel 2014 e nel 2016 e si è laureato in Business Administration. Negli stessi anni ha conquistato anche due vittorie ai Campionati statunitensi. Allen non vede l’ora di poter rappresentare il suo paese ai Mondiali di Eugene del 2022, quando la massima rassegna iridata sarà organizzata per la prima volta negli Stati Uniti.

Sarà davvero fantastico poter tornare a Hayward Field per i Mondiali. Sono tornato lì alcune volte da quando lo stadio è stato rinnovato. Avremo quattro atleti perché Grant Holloway ha la wild card in qualità di campione del mondo in carica. La squadra statunitense sarà molto forte nei 110 ostacoli.

Negli ultimi quattro anni la competizione è diventata una sfida tra Giamaica e gli Stati Uniti. Molti ostacolisti giamaicani come Hansle Parchment e Ronald Levy (oro e bronzo alle Olimpiadi di Tokyo) e Omar McLeod (campione olimpico a Rio de Janeiro 2016 e iridato a Londra 2017) sono stati molto costanti nel rendimento.

Gli specialisti statunitensi hanno vinto tante medaglie. Gareggiare davanti al pubblico di casa sarà un vantaggio. Non avremo il problema del viaggio e del fuso orario. Gli atleti statunitensi avranno già gareggiato un mese prima ai Trials di selezione. Avremo familiarità con l’ambiente e lo stadio”.

Devon, che compirà 27 anni il prossimo 12 dicembre, ha un grande ricordo del periodo in cui ha giocato a football americano come wide receiver dal 2014 al 2016.

Ho giocato a football americano tutta la vita. Dopo il quinto posto alle Olimpiadi giocai ancora ma alla terza partita della stagione mi ruppi il legamento del crociato anteriore e decisi di interrompere la mia carriera nel football americano. Volevo vedere quale fosse il mio potenziale negli ostacoli con una stagione senza infortuni. Mi piacerebbe tornare a giocare a football in futuro ma non é facile competere ad alto livello in tutto”.

Allen,  salì sulla ribalta nel 2016 quando vinse ai Trials olimpici di Eugene in 13”03, che è rimasto il suo record fino al suo primo crono sotto i 13 secondi di Zagabria. L’infortunio al ginocchio ha frenato i suoi progressi cronometrici ma si è qualificato per tutte le grandi rassegne internazionali dal 2016 in poi e ha vinto il terzo titolo statunitense nel 2018.

Molti atleti provano delusione dopo un quarto posto alle Olimpiadi, ma Allen ha fatto un bilancio positivo del quarto posto alle Olimpiadi di Tokyo.

Ho scherzato con il mio allenatore dicendogli che se le Olimpiadi fossero state l’anno scorso, non mi sarei qualificato. Ero infortunato. Ho avuto un colpo di fortuna per il fatto di poter beneficiare di un anno in più per tornare in salute e qualificarmi per la squadra statunitense.

Mi sarebbe piaciuto correre meglio in finale. Non sono andato male e 13”14 non è un cattivo tempo e i miei avversari sono grandi agonisti. Penso che avrei potuto vincere una medaglia, ma questo non deve togliere nulla ai miei avversari che sono dotati di altrettanto talento. I primi tre hanno corso un grande tempo. Dopo la finale olimpica ero un po’ deluso ma poi ci ho riflettuto rivalutando il mio risultato”.

La vittoria della Diamond League dà diritto a partecipare ai Mondiali con una wild card ma è discrezione di ciascuna federazione nazionale decidere a chi assegnare l’invito in caso ci sia un campione del mondo nello stesso paese.

Allen crede che le speranze di gareggiare ai Mondiali grazie alla wild card siano ridotte perché la federazione statunitense darà la precedenza a Grant Holloway, che ha vinto il titolo mondale a Doha nel 2019.

Non mi voglio preoccupare troppo della questione riguardante la wild card. Di solito la federazione statunitense da la precedenza al campione mondiale. Posso comunque qualificarmi attraverso i Trials statunitensi. Potremmo avere quattro atleti statunitensi in finale ai Mondiali. I giamaicani sono sempre molto competitivi”.

Oltre alla passione per il football americano Allen trascorre il suo tempo libero giocando a poker.

Quando viaggio per le gare in Europa mi è capitato di giocare a poker vicino a Piccadilly Circus, a Birmingham in un casinò vicino all’albergo del meeting oppure a Montecarlo. Quando gioco a poker sento il cuore battere a mille. E’ importante mantenere la calma e rimanere concentrati su quello che è successo. I nervi sono una componente importante.

E’ un terreno scivoloso. Le cose possono andare bene o male. Anche in atletica é importante trovare l’equilibrio magico controllando il respiro e concentrandosi sul proprio obiettivo. Rimanere troppo concentrato, ti toglie molta energia emotiva, e questo può diventare un peso.

Cerco di non rimanere troppo concentrato sulla gara fino al momento in cui sono sui blocchi di partenza, e poi mi concentro su ogni piccolo dettaglio tecnico per 50 secondi o un minuto. E’ il tempo che ci vuole per andare sui blocchi e correre la gara. E’ come fare un esame a scuola che richiede un’ora.

Dopo ti senti stanco e prosciugato fisicamente perché sei rimasto concentrato a lungo. Vedo molti atleti troppo concentrati e questo non è necessariamente positivo per il risultato della gara”.

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