Lo svedese Daniel Stahl ha dominato le ultime tre stagioni del lancio del disco vincendo il titolo mondiale a Doha nel 2019 dopo le due medaglie d’argento conquistate ai Mondiali di Londra nel 2017 e agli Europei di Berlino nel 2018.
Stahl è cresciuto in una famiglia di lanciatori. La madre Taina Laakso è originaria di Turku in Finlandia e vinse un titolo finlandese nel lancio del disco nel 1987. Il padre è stato un lanciatore di martello di buon livello. La sorella maggiore Anneli è stata una martellista e ha studiato presso la University of Utah negli Stati Uniti.
Il primo amore sportivo di Daniel è stato l’hockey su ghiaccio, disciplina sportiva molto popolare in Svezia quasi come il calcio in Italia.
“Quando ero piccolo giocavo a hockey, ma ho lasciato questo sport all’età di 15 anni. L’anno successivo iniziai a praticare atletica, ma negli anni della categoria juniores volevo semplicemente divertirmi e non prendevo il lancio del disco troppo seriamente.
Volevo partecipare alle manifestazioni juniores per il mio paese, ma se non andava tutto secondo i piani, non era la fine del mondo.
Ricordo che agli Europei Juniores del 2011 a Tallin ero tra i favoriti, ma realizzai tre lanci nulli. Fu una delusione, ma è stata un’esperienza che mi ha insegnato molto.
Cerco sempre di spiegare ai giovani talenti che vogliono intraprendere una carriera nell’atletica, che non è sempre fondamentale primeggiare a livello giovanile con gli attrezzi più leggeri ma che è possibile emergere a livello seniores”.
Stahl ha ricordato la prima volta in cui ha lanciato il disco da 2 kg oltre i 55 metri nel 2011.
“Due settimane dopo gli Europei Juniores gareggiai ai Campionati svedesi di Gavle con il disco da 2 kg. Il mio obiettivo era semplicemente divertirmi con i ragazzi più grandi di me. Prima di allora avevo un record personale di 50 metri e quando lanciai oltre i 55 metri provai una grande gioia.
Ho avuto subito la sensazione che potesse essere un grande lancio. Incominciai a saltellare in mezzo al campo per la gioia. Il pubblico mi tributò un grande applauso. Quella vittoria mi aprì le porte al futuro perché mi diede la motivazione per continuare a lavorare più duramente.
Quell’anno incominciai ad allenarmi con il mio attuale coach Vesteinn Hafsteinsson, che considero il miglior coach del mondo”.
Hafsteinsson ha seguito in passato il pesista danese Joachim Olsen (campione olimpico ad Atene 2004) e il discobolo estone Gerd Kanter (oro mondiale a Osaka 2007 ed olimpico a Pechino nel 2008).
“Vesteinn mi ha sempre considerato un grande talento e grazie ai suoi insegnamenti ho migliorato il mio record personale di oltre sette metri e mezzo”.
Stahl si mise in luce per la prima volta a livello internazionale nel 2015 quando si classificò quinto nella finale dei Campionati del Mondo di Pechino con 64.73m a 23 anni.
L’anno successivo il discobolo scandinavo non superò il turno di qualificazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, ma si riscattò vincendo il doppio titolo svedese nel lancio del disco con 68.72m (record personale e migliore prestazione mondiale dell’anno) e nel getto del peso con 19.38m.
“A Rio de Janeiro non avevo particolari aspettative. Ero trentunesimo al mondo e andai in Brasile per divertirmi“.
Il 29 Giugno 2017 Stahl migliorò di tre centimetri lo storico primato svedese del lancio del disco detenuto da Rickard Bruch superando la barriera dei 71 metri con l’eccellente misura di 71.29m al meeting di Sollentuna, cittadina a pochi chilometri da Stoccolma.
Bruch, il migliore discobolo svedese prima dell’arrivo di Stahl, stabilì il primato mondiale al DN Galan di Stoccolma nel 1972 con 68.40m e vinse la medaglia di bronzo a Monaco di Baviera nello stesso anno.
Con questa prestazione Stahl ha realizzato la nona migliore prestazione di tutti i tempi e il lancio più lungo degli ultimi quattro anni.
“A Sollentuna c’era una grande atmosfera con tante persone nello stadio, uno splendido sole e un buon vento. La tecnica ha funzionato bene per il 75%. E’ stato un buon lancio ma sapevo di dover lavorare per fare ancora meglio”.
Stahl si è impegnato molto per perfezionare la tecnica negli ultimi anni.
“Mi considero ancora uno studente dello sport perché devo imparare ancora molto per migliorare. Ho trascorso molto tempo a guardare i video di campioni del passato come Gerd Kanter e Wolfgang Schmidt. Kanter è il mio modello da seguire. Mi piace molto la sua tecnica”.
Ai Mondiali di Londra 2017 Stahl conquistò la medaglia d’argento con 69.19m arrivando a due soli centimetri dal lituano Andrius Gudzius e realizzò grandi risultati nella Diamond League (due vittorie a Oslo con 68.06m e a Londra con 66.73m e secondo posto a Stoccolma con 68.13m).
“Le mie condizioni di forma erano decisamente migliori rispetto all’anno precedente. Ero molto più fiducioso nella mia tecnica ed ero più forte”.
L’anno successivo Stahl vinse la medaglia d’argento agli Europei di Berlino con 68.23m alle spalle di Gudzius, che superò lo svedese con un lancio da 68.46m all’ultimo tentativo.
Stahl ha vinto la prima tappa della Diamond League 2019 al Khalifa Stadium di Doha con 70.56m diventando il primo atleta nella storia del circuito dei diamanti a superare la barriera dei 70 metri. In questa gara mise a segno una serie eccezionale comprendente lanci da 70.32m e 70.49m e 69.63m.
“Mi aspettavo questo risultato perché avevo lavorato molto sulla tecnica in palestra. C’era una grande atmosfera e questo mi ha aiutato”.
Il 29 Giugno 2019 Stahl migliorò di nuovo il primato svedese con 71.86m a Bottnaryd in Svezia diventando il quarto miglior discobolo di sempre.
Vinse due altre tappe della Diamond League a Stoccolma con 69.57m, a Londra con 68.56m e la finale della Diamond League a Bruxelles con 68.68m battendo l’austriaco Lukas Weissheidinger. A Rabat lanciò l’attrezzo a 69.94m ma fu battuto dal giamaicano Fedrick Dacres, che migliorò il record personale con 70.78m.
Stahl coronò la straordinaria stagione 2019 vincendo il titolo mondiale a Doha con 67.59m battendo Dacres nella sfida tra la tradizionale scuola europea e quella emergente dei Caraibi. Stahl è diventato il primo svedese a vincere un titolo mondiale dal 2003, quando Christian Olsson conquistò l’oro nel salto triplo a Parigi.
“La vittoria di Doha è stata un momento storico per la Svezia. Sono contento di aver vinto il primo titolo mondiale nel disco per il mio paese. Ho lavorato duramente per raggiungere questo traguardo migliorando la tecnica. Ho viaggiato in tutto il mondo e ho vinto molti meeting”.
Stahl ha debuttato nella stagione 2020 segnata dalla pandemia da covid-19 con la vittoria agli Impossible Games al Bislett Stadium di Oslo con 65.92m. Nel corso dell’ultima estate Daniel ha vinto 18 gare su 20 e ha superato la barriera dei 70 metri due volte con 70.25m a Helsinborg e 71.37 a Sollentuna.
Ha conquistato le vittorie più prestigiose al Bauhaus Galan di Stoccolma nella Diamond League con 69.17m e nei meeting del Continental Tour a Turku nella città natale di sua mamma con 69.23m, a Chorzow con 67.28m, a Ostrava con 66.42m e Zagabria con 68.87m.
Stahl e l’astista Armand Duplantis fanno parte di una nuova generazione di atleti svedesi che stanno riportando in alto l’atletica nel paese scandinavo rinverdendo la straordinaria tradizione iniziata con la generazione d’oro di campioni come Carolina Kluft, Kajsa Bergqvist, Stefan Holm, Christian Olsson e le gemelle Susanna e Jenny Kallur.