Michael Norman (foto USC athletics)
Michael Norman (foto USC athletics)

Michael Norman è uno degli sprinter più completi dell’intero panorama internazionale della velocità mondiale. In occasione del recente meeting di Fort Worth vicino a Dallas Norman ha polverizzato il primato personale sui 100 metri di quattro decimi di secondo con 9”86, tempo con il quale ha eguagliato Carl Lewis e Noah Lyles nelle liste mondiali all-time.

Il suo precedente primato di 10”27 con vento contrario di -1.2 m/s risaliva al 2016. In occasione del meeting texano Norman ha battuto l’amico compagno di allenamenti Raj Benjamin, che ha compiuto un progresso straordinario demolendo il precedente personale sui 100 metri di 66 centesimi di secondo fermando il cronometro in 10”03.

Norman ha eguagliato il sudafricano Wayde Van Niekerk, finora l’unico velocista in grado di correre i 100 metri al di sotto dei 10 secondi, i 200 metri sotto i 20 secondi e i 400 metri sotto i 44 secondi con i seguenti record personali di 9”94, 19”84 e 43”03.

Il tempo realizzato da Norman in Texas si aggiunge ai record personali realizzati in carriera sui 200 metri (19”70) e sui 400 metri (43”45).

Nella classifica dei migliori sprinter della storia nella combinata dei risultati sui 100, 200 e 400 metri secondo le tabelle di punteggio di World Athletics Norman è al terzo posto con 3811 punti alle spalle di Usain Bolt (3867 punti) e di Michael Johnson (3815 punti).

Dopo quattro lunghi anni sono riuscito a migliorare il record personale sui 100 metri. Ero eccitato di poter correre finalmente su questa distanza. Era da tempo che cercavo di convincere i miei allenatori a farmi correre una gara di 100 metri, ma loro mi dicevano sempre di avere pazienza e di aspettare.

Realizzare un tempo del genere mi ha rassicurato sul fatto di aver lavorato bene, pur allenandomi nei parchi o su percorsi in salita in circostanze difficili. Io e Raj Benjamin siamo in forma ma non sapevo quanto fossimo pronti per gareggiare. Recentemente abbiamo realizzato dei buoni tempi in allenamento” ha affermato Norman.

Norman è nato a San Diego in California il 3 Dicembre 1997 da una famiglia di ex atleti. Ha ereditato la passione dalla madre Nobue, velocista giapponese a livello di gare high-school, e dal padre Mike di origini afro-americane. Anche la sorella maggiore Michelle è stata una velocista. Fin dagli esordi sulla pista Norman si è diviso tra le tre specialità dello sprint.

I 200 metri sono la distanza più divertente da correre, ma mi piace di più allenarmi sui 400 metri. Considero i 400 metri la mia specialità principale fin dai tempi delle high school. Su questa distanza ho dimostrato di avere i margini di miglioramento più ampi. La distanza più breve mi permette di migliorare sul giro di pista.

Allo stesso tempo i 400 metri mi aiutano a fare meglio sui 200 metri. Ai tempi del college ho dovuto compiere una scelta difficile se continuare a correre i 400 metri o fare dei tentativi di correre i 100 metri, ma alla fine ho deciso di rimanere fedele al giro di pista.

La mia allenatrice Caryl Gilbert Smith mi diceva che potevo diventare un ottimo centometrista. Ho fatto una scommessa con Caryl tempo fa. Le ho detto che, se vinco una medaglia d’oro sui 400 metri, posso cambiare distanza e passare ai 100 metri”.

Michael rivelò per la prima volta il suo immenso talento nel 2015 ai California State Championships quando vinse i 200 metri in 20”17, i 400 metri in 45”19 e corse frazioni delle staffette 4×100 e 4×400 a 17 anni.

L’anno successivo Norman vinse il titolo mondiale juniores sui 200 metri in 20”17 ai Mondiali Under 20 di Bydgoszcz 2016 migliorando il primato della manifestazione detenuto dall’edizione di Grosseto 2004 dall’azzurro Andrew Howe con 20”28.

La manifestazione iridata in terra polacca rivelò al grande pubblico internazionale altri grandi velocisti come Noah Lyles e Filippo Tortu, oro e argento nella finale dei 100 metri.

Durante la stagione indoor 2018 Norman vinse il titolo NCAA Indoor sui 400 metri stabilendo il primato mondiale al coperto con 44”52 e nella staffetta 4×400 in 3’00”77 a College Station.

Norman è sceso per la prima volta al di sotto del muro dei 44 secondi all’aperto in occasione della vittoria sui 400 metri in 43”61 alle Finali NCAA Outdoor di Eugene con la maglia giallorossa dei Trojans, il team di atletica della University of California. La prestazione cronometrica ha permesso a Norman di battere di nove centesimi di secondo il record dei Campionati NCAA detenuto da Fred Kerley.

Norman si allena insieme al vice campione mondiale dei 400 ostacoli Raj Benjamin sotto la guida di Caryl Smith Gilbert e di Quincy Watts, campione olimpico dei 400 metri di Barcellona 1992.

Norman ha fatto il suo esordio da professionista il 30 Giugno 2018 in occasione del meeting di Parigi allo Stadio Charlety, dove vinse i 200 metri in 19”84 precedendo Raj Benjamin, che nell’occasione scese per la prima volta sotto i 20 secondi con 19”99.

Pochi giorni dopo Norman si classificò secondo in 19”88 alle spalle di Noah Lyles sulla pista dello Stadio della Pontaise di Losanna. Al termine della stagione 2018 Norman ha ricevuto il Premio Bowerman, che viene consegnato ogni anno al miglior atleta universitario statunitense.

Quincy Watts ha descritto così il suo allievo Norman:

Michael è una Ferrari. E’ già molto maturo per la sua età e sa già che obiettivi vuole raggiungere”.

Nella primavera del 2019 Norman ha continuato la sua ascesa diventando il quarto di sempre sui 400 metri a pari merito con Jeremy Wariner correndo il giro di pista in 43”45 alle Mount Sac Relays di Torrance in California. Nell’occasione ha superato Watts, che vinse l’oro olimpico a Barcellona in 43”50.

“Non mi aspettavo di correre in 43”45. Quando ho visto il cronometro non ci credevo. Pensavo che la pista fosse più corta“.

Successivamente Michael ha vinto i 200 metri in 19”84 al meeting giapponese di Osaka.

Il viaggio ad Osaka è stato speciale perché mi ha permesso di andare nella terra di origine di mia mamma e di incontrare i miei nonni materni”.

All’esordio europeo nella stagione 2019 Norman ha vinto i 400 metri al meeting della Diamond League di Stoccolma in 44”53 in una serata fredda e piovosa. Una settimana dopo ha vinto la super sfida sui 200 metri al Golden Gala Pietro Mennea di Roma con Noah Lyles stabilendo il primato personale e il primato del meeting con 19”70.

La gara di Roma è stata straordinaria. Non avevo aspettative cronometriche particolari. L’atmosfera allo Stadio Olimpico di Roma era fantastica e il clima era perfetto. La prestazione cronometrica riflette il duro lavoro e la fiducia che ho nei confronti dei miei allenatori. Non sono potuti venire a Roma perché erano impegnati con i Campionati NCAA ma abbiamo avuto delle conversazioni telefoniche per preparare la gara.

Abbiamo cercato qualcosa di nuovo e questo testimonia quanto siano bravi i miei allenatori. Penso di aver fatto enormi passi in avanti. Se torno indietro e riguardo la gara, ci saranno alcuni aspetti sui quali dovrò migliorare specialmente negli ultimi 25 metri e nei primi 30 metri della gara. Sono una persona impaziente. Devo essere paziente e avere fiducia nel mio lavoro”.

I 200 metri del Golden Gala hanno rappresentato la prima vittoria di Norman su quattro confronti diretti con Lyles. La rivalità iniziò ai Campionati statunitensi under 20 del 2015 dove Lyles si impose per sei centesimi di secondo in 20”18.

L’anno successivo Lyles si classificò quarto nella finale dei Trials olimpici statunitensi di Eugene in 20”09 precedendo di cinque centesimi di secondo Norman. Lyles si impose ancora nel primo testa a testa nel circuito della Diamond League a Losanna nel Luglio 2018 (19”69 a 19”88).

Ero sorpreso di essere in testa a metà gara, ma sapevo di poter contare sul mio grande spunto finale. Ero concentrato su me stesso. L’obiettivo era mettermi in buona posizione per finire forte perché sapevo che avrebbe rimontato negli ultimi 50 metri. Ho ancora margini di miglioramento. Tra me e Noah Lyles è nata una delle rivalità più belle dell’atletica”.

Gli appassionati non vedono l’ora del ritorno del campione olimpico e primatista mondiale dei 400 metri Wayde Van Niekerk per poter assistere ai duelli tra il sudafricano e Norman sul giro di pista.

Non vedo l’ora che Wayde possa tornare a grandi livelli. Non ho mai avuto l’occasione di poterlo sfidare. Sarebbe una gara divertente e potremmo spingerci oltre i nostri limiti. Spero di correre contro Wayde, quando lui sarà al meglio della forma”.

Ai Campionati statunitensi di fine Luglio 2019 a Des Moines Norman ha fermato il cronometro in 43”79 ma si è dovuto accontentare del secondo posto nella finale dei 400 metri alle spalle di Fred Kerley, che ha battuto il primato personale con 43”64.

Nell’ultima gara prima dei Mondiali di Doha Norman ha vinto la finale della Diamond League sui 400 metri a Bruxelles in 44”26 ma in avvicinamento alla rassegna iridata si è procurato un infortunio alla gamba che ha condizionato la preparazione ai Mondiali, dove è arrivato fuori forma ed è stato eliminato dopo il 45”94 realizzato in semifinale.

Il mio corpo mi diceva qualcosa. Mi mandava dei segnali di avvertimento. Stavo cercando di spingermi in un’area nella quale non sono in grado di correre. A Luglio non mi sono allenato nelle settimane prima dei Trials per una lesione e mi sono trascinato il problema per tutta la seconda parte dell’anno.

Durante la semifinale dei Mondiali il mio fisico mi diceva di rallentare per evitare danni più gravi. Ora voglio continuare ad inseguire nuovi obiettivi sui 400 metri per riscattare il risultato di Doha.

E’ stato comunque un grande anno nonostante fosse la mia prima stagione da professionista. Ho ancora molto da imparare.

Dovrò solo concentrarmi su me stesso e iniziare a diventare un po’ più egoista quando si tratta di prendermi cura del mio corpo. Il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021 mi permetterà di avere un altro anno di lavoro per arrivare al meglio della forma”.

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