Pascal Martinot-Lagarde alla ricerca dell’oro mancante

L'ostacolista francese pronto per una stagione di grandi sfide

Per Pascal Martinot-Lagarde, grande specialista delle corse veloci con ostacoli, il ritorno al Meeting di Karlsruhe, dodici mesi dopo il grave infortunio al bicipite femorale che lo aveva tenuto fuori dai giochi per vari mesi, è stata come una rivalsa rispetto alla sfortuna di allora e il crono di 7″54, sui 60 H, è stato certamente ben augurante per il prosieguo della stagione ricca di impegni molto importanti.

Quel problema fisico, in ogni caso, non ha impedito al 30enne transalpino di recuperare in tempo per le Olimpiadi di Tokyo, pur con mille difficoltà, dove ha raggiunto una prestigiosa finale e un quinto posto assoluto, sui 110 H con il crono di 13″16, e adesso la sua vittoria a Karlsruhe dello scorso 28 gennaio rappresenta l’inizio del prossimo capitolo che lo vedrà protagonista, prima  ai Campionati del mondo indoor di Belgrado 22 del mese prossimo, e poi all’aperto, sia ai mondiali di Eugene in Oregon, che agli Europei di Monaco di Baviera in Germania.

Il crono del meeting tedesco, oltretutto, è stato per Martinot-Lagarde più veloce di quanto fatto dall’atleta al debutto nel 2017 quando, proprio alla Stark Arena di Belgrado, si laureò campione europeo al coperto, sempre nei 60 ostacoli, e questo sicuramente sarà per lui certamente di buon auspicio, pur in presenza di straordinari avversari a livello mondiale.

La carriera Pascal è stata certamente notevole e tutto è iniziato nel 2010, quando l’allora 18enne francese vinse il titolo mondiale U20 sui 110m ostacoli a Moncton, in Canada, con il tempo di 13″52 realizzato in presenza di un forte vento contrario di 2.4m/s, per superare il norvegese Vladimir Vukicevic e il britannico Jack Meredith.

Solo due anni dopo, Martinot-Lagarde nella prima grande manifestazione internazionale assoluta della sua carriera, ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati del mondo indoor di Istanbul, iniziando una striscia di medaglie che lo avrebbe visto salire sul podio in tre edizioni consecutive di questa massima competizione mondiale al coperto, con l’argento di Sopot, nel 2014 in Polonia, e l’altro a Portland negli Stati Uniti nel 2016.

Purtroppo, poi, uno dei normali infortuni che sono parte integrante della vita di ogni atleta, condizionò la sua preparazione per l’edizione 2018 a Birmingham, dove finì quinto, ma l’anno successivo, 2019, questa volta all’aperto sui 110 H, la sua collezione di medaglie importanti è cresciuta ancora grazie al bronzo ottenuto nella finale dei campionati del mondo di Doha, in Qatar.

Quella gara fu certamente molto importante e significativa nella carriera dell’ostacolista francese, che la visse come la sua grande rivincita dopo i quarti posti ottenuti ai campionati del mondo di Pechino 2015 e ai giochi olimpici di Rio 2016.

Significative le sue parole dette allora a tale riguardo: “Non puoi dormire per tanti giorni dopo essere arrivato quarto, non hai appetito, sei solo triste. Penso che potresti digerire meglio se fossi ultimo, ma quando sei quarto è come se fossi quasi sul podio, e questo ‘quasi’ è molto difficile da digerire. Oggi è totalmente diverso. Finalmente ho la mia medaglia“.

Rivediamo allora tutti i suoi più importanti piazzamenti nelle massime manifestazioni mondiali ed europee.

Campionati del mondo (110m ostacoli)

  • Bronzo ? Doha 2019, 13″18

Campionati del mondo indoor (60m ostacoli)

  • Argento ? Portland 2016, 7″46
  • Argento ? Sopot 2014, 7″46
  • Bronzo ? Istanbul 2012, 7″53

Campionati mondiali U20 (110m ostacoli)

  • Oro ? Moncton 2010, 13″52

Campionati europei (110m ostacoli)

  • Oro ? Berlino 2018, 13″17
  • Bronzo ? Zurigo 2014, 13″29

Campionati europei indoor (60m ostacoli)

  • Oro ? Praga 2015, 7″49
  • Argento ? Glasgow 2019, 7″61
  • Argento ? Belgrado 2017, 7″52
  • Bronzo ? Göteborg 2013, 7″53

Anche le prestazioni cronometriche del francese sono sempre state eccellenti pur se i suoi personali sono un po’ datati, nel senso che quello dei 60 ostacoli indoor risale al 2014, quando corse in 7″45, così come quello dei 110 H all’aperto, rappresentato dall’ottimo crono di 12″95 realizzato a Monaco e che gli valse il record francese che era stato stabilito da Ladji Doucouré, nel 2005, lo stesso anno in cui vinse il titolo mondiale a Helsinki.

In un’intervista con World Athletics due anni dopo, Martinot-Lagarde spiegò la grande importanza che quel risultato aveva significato per lui.

Quando guardavo Ladji Doucouré da ragazzo, mi brillavano gli occhi per l’emozione e pensavo quanto fosse un grande campione, totalmente irraggiungibile per me. Ma anno dopo anno ho capito che potevo fare qualcosa di simile.

Alla fine ho battuto il suo record francese e in quel momento ho solo cancellato un record, ma ora il mio prossimo obiettivo è quello di vincere la sua stessa medaglia. Non ho mai ottenuto l’oro, nessun oro olimpico, nessun oro mondiale, e lavoro per questo“.

Certo, in un panorama internazionale composto da specialisti di eccezionale valore l’obiettivo di Pascal è particolarmente ambizioso e difficile da realizzare ma, la sua determinazione e capacità di andare oltre a qualsiasi difficoltà, potrebbero fare la differenza e certamente, solo il fatto di essere riuscito ad ottenere la finale dei giochi olimpici del Giappone, pur nelle condizioni fisiche non ottimali in cui si trovava, è la dimostrazione del suo infinito carattere agonistico.

Le sue parole dopo la finale di Tokyo: “C’è solo una cosa che posso dire: tutto viene dalla tua mente. Oggi, non ho corso con il mio corpo, non ho corso con i miei muscoli, ho corso con la mia mente perché volevo essere un guerriero.

Stavo piuttosto male, avevo dolori ovunque, ma ho continuato a correre e volevo fortemente tornare a casa con una medaglia, ma evidentemente non è stato il mio giorno. Spero che a Parigi 2024 io possa stare meglio.”

Ma prima che la sua strada si diriga verso i Giochi Olimpici francesi, ci sono tantissimi appuntamenti a cominciare da Belgrado, poi Eugene e Monaco di Baviera quest’anno, per aggiornare la sua collezione di medaglie e cercare di agguantare quella d’oro mancante nelle competizioni mondiali.

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