Anna Chicherova specialista russa del salto in alto femminile, vanta una lunghissima carriera agonistica iniziata ben 24 anni fa con la prima significativa misura di 1,80, realizzata a soli quindici anni, che fece da preludio a una serie lunghissima di risultati di altissimo livello, con il superamento più volte della fatidica soglia dei 2 metri, sino a un record personale di 2,07 all’aperto ottenuto nel 2011, e di 2,06 al coperto nel 2012, entrambe misure che rappresentano i primati nazionali del suo Paese.
Nel suo lunghissimo percorso, ancora in corso, Chicherova ha totalmente abbandonato l’atletica per circa due anni dal 2009 al 2011 quando, scontenta dopo la seconda medaglia di bronzo consecutiva ai mondiali di Berlino, decise di dedicarsi alla maternità per poi mettere al mondo una bambina.
Il suo successivo ritorno fu però devastante e, dopo una prima gara in cui saltò 1,99m il 12 luglio 2011, 10 giorni dopo, il 22, nel corso dei Campionati Nazionali Russi, stabilì il proprio personale, nonché primato nazionale con 2,07m, che rappresenta ancora oggi la terza miglior prestazione mondiale di sempre, dietro il 2,09 della bulgara Kostadinova e il 2,08 della croata Vlasic.
Il 3 settembre sempre del 2011 vinse la medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Taegu con la misura di 2,03m, e l’11 agosto dell’anno successivo vinse i Giochi olimpici di Londra saltando 2,05 m davanti alla statunitense Brigetta Barrett e alla connazionale Svetlana Shkolina.
Dopo questi due anni magici, Chicherova si è mantenuta su elevatissimi standard tecnici riuscendo a superare la quota di 2 metri in tante occasioni sino alla fine del 2015, anche se non è più riuscita a conquistare un titolo importante a livello internazionale, essendo arrivata seconda ai Mondiali di Mosca nel 2013 e terza in quelli di Pechino del 2015.
Il 24 maggio 2016 è stato certamente il momento peggiore della sua carriera quando l’agenzia mondiale antidoping, dopo aver riesaminato i campioni prelevati durante i Giochi di Pechino 2008, le comunicò di aver riscontrato una sua positività per cui, ad ottobre dello stesso anno, il CIO stabilì la revoca della medaglia di bronzo e in seguito, anche quella d’argento vinta ai mondiali di Berlino 2009.
Una macchia importante da cui l’atleta si è sempre dichiarata innocente e che non le ha impedito, in ogni caso, di tornare ancora una volta alle competizioni dopo la squalifica di due anni comminatale e, ancora oggi, pur con le varie tempeste abbattutesi anche sulla sua Nazione in tema di doping di stato, rimane una saltatrice di alto livello come dimostrato dal suo ennesimo ritorno l’altro giorno, quando ha superato la buona misura di 1,90 al al meeting di Chelyabinsk.
Riviviamo allora, in estrema sintesi, le varie fasi della sua carriera di atleta ma anche di donna.
I primi anni della sua vita
Anna Vladimirovna Chicherova nacque il 22 luglio 1982 nella regione di Rostov nella città di Belaya Kalitva, ma un mese dopo la sua nascita i genitori, la mamma era una giocatrice di basket e il padre Vladimir un famoso saltatore in alto, si trasferirono a Yerevan in Armenia.
La futura campionessa dall’età di 7 anni ha iniziato a muovere i primi passi nell’atletica sotto la guida del padre ma intanto, dopo il crollo dell’URSS, la famiglia Chicherov tornò a Belaya Kalitva con Anna che a quel tempo aveva 10 anni e continuò a praticare l’atletica seguita da Alexey Bondarenko.
L’inizio della carriera sportiva di alto livello
A diciassette anni, Anna si trasferì a Mosca, entrò all’Accademia di cultura fisica, dove si allenò sotto la guida di Alexander Fetisov. Nel 1999 ha vinto la prima vittoria significativa al campionato mondiale della gioventù, che ha avuto luogo in Polonia.
L’anno seguente, finì quarta nei Campionati Mondiali Junior in Cile, ma poi la sua crescita agonistica si arrestò per un periodo di tempo dal 1999 al 2002 in cui riuscì a migliorarsi solo di 3 centimetri.
Non vedendo prospettive per se stessa, la ragazza decise di lasciare il salto in alto, ma alla fine del 2002, il famoso allenatore Yevgeny Zagorulko si interessò di lei e la portò nel suo gruppo.
Zagorulko scrisse alla ragazza un piano dettagliato su quanto avrebbe dovuto fare e tra i punti c’era la condizione che l’atleta pesasse 55 chilogrammi e in tal senso le diede una dieta specifica di quello che avrebbe dovuto escludere dal suo menu.
Anna ha quindi iniziato ad allenarsi con un programma molto intenso, tra cui esercizi di forza con il bilanciere ed ha aumentato notevolmente la forza e in un anno è riuscita a migliorarsi di 11 centimetri superando, nel 2003, per la prima volta la soglia fatidica dei 2 metri.
Nello stesso anno, l’atleta ha ottenuto il suo primo grande podio internazionale, la medaglia di bronzo ai Mondiali indoor di Birmingham.
Nel 2004, Anna ha avuto il primo importante infortunio della sua carriera e non ha potuto allenarsi a pieno regime per tre mesi a causa di un’aponeurosi plantare per cui il suo programma, in quel momento, includeva solo esercizi di nuoto e di forza.
Solo due settimane prima dell’inizio del turno di qualificazione olimpica di Atene, ha ripreso a saltare per cui non riuscì ad ottenere quanto aveva sperato e si classificò, in ogni caso, al sesto posto.
Il primo successo internazionale e le prime delusioni
Nel 2005, Anna è diventata campionessa europea indoor, vincendo la competizione a Madrid ma dal 2006, pur rimanendo su eccellenti livelli, la sua carriera ha avuto alcuni problemi e, in particolare, nel 2009 ha subito un intervento chirurgico alla gamba, che ha necessitato di seguito una lunga riabilitazione, per cui non è più riuscita ad ottenere successi e questo le ha consigliato di abbandonare per un po’ l’attività agonistica, e di dedicarsi alla maternità per un paio di anni.
La ripresa
Come già evidenziato il ritorno fu però esaltante e tra il 2011 e il 2012 raggiunse l’apice di tutta la sua carriera.
Nell’anno olimpico, peraltro, arrivata ai mondiali indoor di Istanbul in grandissima condizione, vendo appena stabilito il nuovo primato russo al coperto con 2,06, fu però sorprendentemente battuta e ottenne solo l’argento.
In realtà, durante la competizione cominciarono per lei alcuni problemi alla schiena che la costrinsero a centellinare le sue partecipazioni agonistiche successive la cui unica importante fu la Diamond League di Eugene, il Prefontaine Classic, dove ottenne una prestigiosa vittoria.
Le Olimpiadi di Londra
Vincendo la Coppa del Mondo nel 2011, Anna è stata esonerata dalla partecipazione ai turni di qualificazione dei Giochi Olimpici per cui ebbe l’opportunità di prepararsi con calma, senza caricare troppo sulla sua schiena.
In quel momento, aveva 30 anni e riteneva la partecipazione a quelle Olimpiadi quale la sua ultima opportunità di diventare campionessa olimpica.
La sfortuna volle che poco prima di quel fondamentale evento di Londra, Anna abbia avuto un incidente in quanto durante un allenamento rimase ferita per un incidente che le procurò un dolore che non le consentiva di muoversi liberamente, per non parlare del salto.
L’atleta poteva sedersi solo in una posizione, ma nessuno sapeva dell’infortunio tranne che la sua cerchia ristretta di amici. È stata in grado di riprendersi e il risultato è stato sorprendente.
Nella finale della competizione, quattro atlete erano in testa, tra cui Anna Chicherova che, in una lotta difficile, ha battuto le sue rivali conquistando l’oro olimpico tanto atteso.
La squalifica
Nel 2016 lo scandalo improvviso, visto che erano passati ben 8 anni, per un test antidoping effettuato alle Olimpiadi di Pechino che era risultato positivo da un successivo controllo.
L’atleta è stata privata della medaglia di bronzo vinta in quella occasione, ma anche di quella d’argento dei Mondiali di Berlino del 2009 e ha subito una squalifica per un periodo di due anni.
Tutti i tentativi di Chicherova di riguadagnare le medaglie e vedere annullata la sospensione non ebbero successo. L’atleta ha fatto anche appello alla Court of Arbitration for Sport, ma è stato respinto e la decisione del CIO è stata confermata.
La nuova rinascita agonistica
Il termine per la squalifica di Chicherova fu il 30 giugno 2018 ma, nonostante il fatto che l’atleta in tutte le interviste avesse annunciato la possibile conclusione della sua carriera dopo la scadenza della sentenza, decise di tornare al grande e, nel luglio 2018 partecipò al campionato russo classificandosi seconda e spiegando di aver provato emozioni incontrollate che l’avevano sopraffatta, impedendole di mostrarsi al cento per cento.
L’obiettivo di Anna sarebbero però state le Olimpiadi di Tokyo 2020, ma tutti problemi legati alla squalifica del comitato olimpico russo hanno impedito tutto questo anche se la straordinaria campionessa pare non abbia ancora intenzione di lasciare e, infatti, l’altro giorno si è presentata in pedana superando la misura di 1,90, quota sempre di importante significato.
La famiglia e le altre attività
La vita personale nella biografia di Anna Chicherova ha un ruolo importante in quanto è una mamma e una moglie felice.
Anche il marito era un atleta, l’ex velocista Gennady Chernovol che ha rappresentato il Kazakistan ma si è ritirato per un grave infortunio.
La nascita di una bambina, durante un periodo brillante della sua carriera sportiva, è stato un passo rischioso per Chicherova, ma l’atleta era così felice che questo non ha influenzato affatto il suo sviluppo agonistico, e infatti il suo ritorno ha coinciso con il momento migliore della sua carriera.
Oltre allo sport, Anna è appassionata di musica e canta pure molto bene al punto che vorrebbe ne facesse una professione, anche se l’atleta ha sempre assicurato che tale attività vocale non è inclusa nei suoi piani futuri.
Anna è anche una bellissima donna con un grande gusto e stile, motivo per cui è stata spesso invitata a sfilate di moda come modella.