La stagione agonistica mondiale dello sprint femminile è stata contrassegnata dalla rivalità e le grandi sfide tra le due giamaicane, la 29enne campionessa olimpica Elaine Thompson-Herah e quella mondiale Shelly-Ann Fraser-Pryce, che si sono affrontate in varie occasioni con la prima ad avere ottenuto i risultati migliori, a cominciare dalla doppia riconferma del titolo a cinque cerchi su 100 e 200 metri, specialità in cui ha anche ottenuto i suoi personali assoluti, mentre la seconda, pur 34enne, ha pure lei ottenuto i suoi personali sulle due distanze più veloci oltre all’argento nei 100 e l’oro nella staffetta 4×100.
Ma se giustamente si parla tantissimo di queste due rivali storiche della velocità mondiale, anche un’altra giamaicana, la 27enne Shericka Jackson si è certamente messa in ottima evidenza nella velocità, contribuendo innanzitutto alla medaglia d’oro della 4×100 femminile, ma anche a rendere il podio dei 100 femminili tutto della sua nazione e, infine, vista la sua poliedricità agonistica, ha portato la staffetta 4×400 femminile a conquistare un prezioso bronzo a cinque cerchi.
Con la concorrenza che ha in casa, si tende quindi a parlare meno di lei rispetto alle sue due illustri connazionali ma, in ogni caso, vanta un primato assoluto che le altre non hanno, è la prima donna giamaicana ad aver corso sotto gli 11″ secondi nei 100, sotto i 22″ nei 200 e sotto i 50″ nei 400 metri.
Tra l’altro lei è una delle sole dieci atlete nella storia ad aver raggiunto un simile eccezionale risultato, una delle tre dal 2000 dopo due mostri sacri della velocità femminile mondiale quali Allyson Felix e Shaunae Miller-Uibo che peraltro la precedettero sul podio dei 400 metri ai mondiali di Pechino 2015.
In quell’occasione Jackson ottenne il bronzo nei 400 con 49″99 mentre si confermò a Doha 2019 con un crono ancor migliore di 49″47, che rappresenta ancora il suo personale, mentre quelli dei 100 e 200 li ha ottenuti quest’anno con 10″76 a Tokyo e 21″81 nella finale della Wanda Diamond League di Zurigo.
Fino a quest’anno però pochi conoscevano le sue doti nelle due distanze più veloci dell’atletica come lei stessa dice: “Poiché ho sempre corso i 400, un sacco di gente non pensava io potessi esprimermi così bene anche sulle distanze più veloci.
Sono molto felice per quanto fatto nel 2021 che ha fatto si che tante persone abbiano visto sino in fondo il mio talento“.
La sua è stata, in effetti, una stagione straordinaria contrassegnata dai due bronzi e un oro olimpico (100, 4×400 e 4×100), con l’unica piccola delusione venuta dall’eliminazione nella batteria dei 200 a cinque cerchi, quando valutò male l’arrivo rialzandosi negli ultimi metri e facendosi superare proprio dall’azzurra Dalia Kaddari che le portò via il posto in semifinale.
“È stata una stagione fantastica. Non posso certo lamentarmi. Ci sono stati alti e qualche basso fatto di alcune lezioni che ho dovuto imparare. Ho fatto record personali, vinto medaglie, è stata un anno fantastico“.
In particolare, sulla sua clamorosa esclusione dalle semifinali dei 200 metri la prende con una certa filosofia dicendo: “Non ho mai perso la concentrazione, credo che tutto accada per una ragione che in realtà non so esattamente, ma forse Dio potrebbe aver pianificato questo per me”.
Il rinvio delle Olimpiadi dal 2020 al 2021 è stata una fortuna per Jackson che, dopo la stagione 2019, a novembre, aveva scoperto da una radiografia di avere due fratture da stress.
Nel 2020 ha avuto una stagione molto breve proprio per il recupero degli infortuni scoperti a fine dell’anno precedente e, con grande impegno, è riuscita ad ottenere quali migliori crono dell’anno 22″70 nei 200 e 51″76 nei 400 metri.
Le sue parole in merito: “Ho continuato ad andare avanti perché non avrei mai voluto prendermi un anno intero di pausa e non fare alcuna attività. Si è parlato di fare un intervento chirurgico, ma non ho voluto farlo.
Quando ho scoperto a novembre 2019 le fratture, non mi sono allenata sino a marzo e poi è stata una lotta durissima perché ancora non avevano rimandato le Olimpiadi.
Ero davvero preoccupata ma quando ho scoperto che avevano rimandato i Giochi, è stata una cosa davvero buona per me. Ho continuato a lavorare tantissimo con la mia fisioterapista facendo un sacco di cose in piscina e questo ha aiutato tanto la mia guarigione per cui le sono molto grata“.
In ogni caso all’inizio del 2021 la Jackson ha trascorso i primi mesi ad allenarsi ancora per i 400m prima di rivolgere le sue attenzioni ai 100m e 200m.
“Molte persone non lo sanno, per metà della stagione mi stavo allenando per i 400 metri ma, una volta che le gare all’aperto sono cominciate ho capito di essere diventata più veloce”.
Ha aperto la sua stagione europea al meeting della Diamond League a Gateshead il 23 maggio con un 400m in 53″40, modesto per i suoi standard normali. Sei giorni dopo, però, ha corso i 100 metri in 11″02 sui 100m in Giamaica, battendo il suo precedente record di 11″13 del 2018.
Con il suo allenatore Paul Francis, quindi, hanno deciso di cambiare rotta e di concentrarsi anche sui 200m.
I risultati sono andati ben oltre le aspettative. Ai campionati giamaicani valide quali Trials Olimpici, Jackson è arrivata seconda nei 100m in 10″82, dopo aver registrato un personale di 10″77 in semifinale, seguito poi da un 21″82 sui 200m, entrambi i tempi dietro Fraser-Pryce e appena davanti a Thompson-Herah, che le ha fatto guadagnare la selezione individuale negli sprint brevi e nelle due staffette olimpiche.
Oltre agli straordinari risultati in Giappone, Jackson ha anche ottenuto importanti affermazioni in Diamond League vincendo i 200m a Stoccolma con 22″10 e arrivando seconda nella finale di Zurigo con 21″81.
Dopo aver terminato la sua stagione al World Athletics Continental Tour Gold di Zagabria con un altro secondo posto, la Jackson ha chiuso la sua stagione così commentando.
“Adesso ho solo intenzione di mangiare un po’ di cibo spazzatura per una settimana. Non voglio avere troppo peso da perdere dopo. Mi rilasserò un po’, mangerò del buon cibo e mi rilasserò leggendo e ascoltando musica”.
Per l’anno prossimo dove ci saranno i Mondiali di Eugene in Oregon si esprime così.
“Sono disposta a correre tutte le gare veloci e non escludo il ritorno ai 400, se il mio allenatore mi dirà di farlo. Mi piace sempre sfidare me stessa. Non mi limito a quello che posso fare. Inseguo ciò che voglio e lavoro molto duramente. Se significa tornare ai 400m l’anno prossimo, sono sicuramente pronta per quel compito”.