Ivana Spanovic è un’atleta serba specialista del salto in lungo, considerata certamente una delle sportive più importanti della piccola nazione balcanica che, in ogni caso, pur con meno di 7 milioni di abitanti, riesce a produrre sempre grandi talenti in varie discipline.
Nel 2017 la capitale della Serbia, Belgrado, organizzò i campionati europei al coperto di atletica e Ivana deliziò i suoi tantissimi tifosi con una grande vittoria a cui, peraltro, vuole ancora puntare in vista di un evento ancor più importante che si svolgerà in quel palazzetto indoor, i Campionati del Mondo in programma dal 18 al 20 marzo 2022 nella Štark Arena belgradese.
Spanovic è una grande specialista delle gare al coperto, dove ha ottenuto i suoi principali successi, forse per caso o forse perché all’aperto in qualche modo il vento, in qualsiasi direzione possa soffiare, potrebbe condizionare la sua rincorsa e il suo stacco in volo, ma resta il fatto che il suo personale di 7,24 sia stato ottenuto nel 2017 al coperto, proprio in occasione del suo oro europeo.
Oltretutto, 4 delle sue 5 medaglie d’oro ottenute tra Europei e Mondiali, sono state vinte sempre in gare indoor, anche se poi non vanno certo dimenticate le sue 3 vittorie finali per il Trofeo della Diamond League, l’ultima delle quali proprio quest’anno in cui ha dovuto rinunciare agli Euroindoor di Torun per infortunio, ma ha ottenuto un brillante quarto posto alle Olimpiadi.
Ivana, dopo la sua vittoria nel 2019 agli Euroindoor di Glasgow, ha conosciuto momenti critici a causa di vari problemi fisici, ma da quest’estate tutto è cambiato con la lunghista che è tornata su ottimi livelli e si prepara all’assalto del titolo mondiale da conquistare davanti al suo pubblico con una grande novità, sul suo pettorale da gara ci sarà un nuovo cognome, Vuleta, quello dell’uomo che ha recentemente sposato dopo vari anni di convivenza.
“Ora ho un nuovo compito, quello di fare in modo che il mio nuovo cognome sia riconosciuto a livello mondiale come quello avuto alla nascita.”
Ivana, nata nel maggio di 31 anni fa a Zrenjanin nella provincia di Voivodina, ha raggiunto nello sport, sia dentro che fuori la pista, grandi traguardi tra cui il bronzo olimpico del 2016, due medaglie mondiali all’aperto, tre medaglie mondiali al coperto tra cui il titolo del 2018 che difenderà a Belgrado, un totale di quattro medaglie d’oro europee, ma è anche un grande esempio per le nuove generazioni con cui è impegnata da tempo per lasciare una importante eredità.
Della sua prossima avventura mondiale a Belgrado ha così dichiarato: “Tutti noi serbi siamo molto entusiasti di ospitare un evento di tale prestigio. Per quanto mi riguarda non vedo l’ora di entrare nell’arena di Belgrado, risvegliare tutta l’energia rimasta dagli Europei Indoor del 2017 e aggiungerne altra.”
La performance che ha prodotto tale energia è stato il salto record nazionale di 7,24m, e suo personale assoluto, che l’atleta ha ottenuto proprio nel terzo turno di quella competizione di Belgrado 2017.
In merito a quel giorno e alle emozioni vissute Ivana aggiunge: “Mi sono goduta ogni minuto nel gareggiare davanti al pubblico di casa. La gente era incredibile. Sono davvero felice di aver potuto dare loro quella medaglia d’oro.
In ogni caso quel risultato non deve spaventarmi o rappresentare per me un limite in quanto è mia ferma intenzione avvicinarmici e non solo. Tutto quello a cui voglio pensare è che se sarò in forma, senza alcun problema fisico, potrò realizzare ancora una volta qualcosa da ricordare“.
In una recente intervista Spanovic ha voluto toccare alcuni punti significativi della sua carriera, partendo dal fatto che i suoi migliori risultati siano arrivati dalle gare indoor e provando a dare una spiegazione sul perché le piaccia tanto gareggiare al coperto.
“Non lo so esattamente, ma è come uno sport diverso quando è al coperto. Con la folla così vicina, puoi sentire i loro respiri e borbottii, e sì, niente pioggia e freddo! Quindi, è un enorme vantaggio“.
All’intervistatore che ha poi ricordato i suoi tantissimi successi e podi internazionali, tra cui anche il bronzo alle Olimpiadi di Rio 2016, e quello dei Mondiali di Mosca 2013, Spanovic si è voluta soffermare sul difficile momento vissuto dopo l’oro euroindoor di Glasgow 2019 quando un grave infortunio le ha impedito di partecipare ai campionati del mondo di Doha dello stesso anno e poi, complice anche l’esplosione della pandemia, di poter difendere nel marzo di quest’anno il suo titolo europeo indoor, che sarebbe stato il quarto consecutivo in tale manifestazione.
Ma la stagione all’aperto 2021 ha segnato la sua grande rinascita agonistica con le vittorie in Diamond League del Golden Gala Pietro Mennea a Firenze e quella di Stoccolma, che le avevano dato anche la speranza di poter competere a Tokyo per un posto sul podio.
In Giappone l’esordio era stato promettente in quanto aveva raggiunto per la prima volta dal 2018 i 7 metri, ma poi in finale non si è ripetuta e ha chiuso in quarta posizione con 6,91m con la vincitrice, la tedesca Malaika Mihambo salita a 7,00m.
Ma la delusione della lunghista serba è durata pochissimo e ha dimostrato tutta la sua classe e voglia di tornare ai suoi massimi livelli vincendo il suo terzo del Diamante grazie a un salto di 6,96m nella finale di Zurigo, il suo secondo miglior risultato della stagione.
E il suo pensiero finale in merito è questo: “Il 2021 è stato un anno complicato in quanto per molto tempo non ho potuto gareggiare, dal 2019, e quindi non sono riuscita poi nelle competizioni fatte ad avere una costanza assoluta di rendimento.
I miei grossi rammarichi sono di non aver potuto fare la stagione invernale e, naturalmente, per aver fallito il podio a Tokyo anche se mi ha fatto piacere raggiungere di nuovo i 7 metri ed acquisire una ritrovata sicurezza che mi ha poi consentito, nelle gare successive, di vincere la finale della Diamond League”.
Interessante anche l’analisi sui vari saliscendi nella sua vita agonistica.
“Fallire è un bene, è educativo. Alimenta la tua vera natura per lavorare di più su te stessa e migliorare in futuro.
Ho avuto momenti migliori e peggiori nella mia carriera e sono grata per ognuno di loro. Per me, la Diamond League di Zurigo è stata una grande vittoria nata dalla mia grande voglia di reazione dopo la delusione provata in Giappone.”
Ivana non è solo una grande atleta ma un grandissimo esempio e simbolo del suo paese anche grazie alla sua attività di promozione dell’atletica che fa, in vari modi, con le nuovissime generazioni. Questo uno dei suoi messaggi a tal riguardo che trae spunto dai difficili momenti che ha dovuto affrontare in carriera.
“Se voglio lasciare un’eredità, ho bisogno di essere coinvolta nella vita e negli sforzi degli altri, dando supporto in modo che possano sentire che anche loro possono farlo. Così, sono lì per i bambini, condividendo la mia strada, senza nascondere nessun aspetto negativo e raccontando la mia storia cruda per come lo è stata“.