Annegret Richter nel museo digitale di World Athletics

Una delle più grandi atlete tedesche di tutti i tempi

Annegret Irrgang-Richter è un’ex velocista tedesca, che ha compiuto 71 anni lo scorso 13 ottobre, campionessa olimpica dei 100 metri piani a Montréal 1976.

Ha detenuto, con il tempo di 11″01 corso proprio in Canada, il record mondiale sulla distanza più veloce dell’atletica all’aperto, dal 25 luglio 1976 al 1º luglio 1977 quando il primato fu migliorato da Marlies Göhr.

Il suo primo grande successo internazionale, sia pur di squadra, è stata la medaglia d’oro conquistata con la staffetta 4×100 metri ai Campionati europei di atletica leggera del 1971 con il tempo di 43″30 e, dopo tale risultato ottenuto con il suo cognome da nubile, Irrgang, si è sposata con l’ostacolista Manfred Richter utilizzando successivamente il suo cognome.

L’anno dopo, ai Giochi olimpici di Monaco di Baviera, ha raggiunto la finale dei 100 metri classificandosi quinta ma, nella staffetta 4×100 metri, ha vinto la sua prima medaglia olimpica, conquistando l’oro davanti alla Germania Est, con il nuovo primato mondiale di 42″81.

Nel 1976 si è presentata alle Olimpiadi di Montréal sui 100 metri non certo come favorita, in quanto lo era la sua connazionale Ingeborg Helten, che aveva stabilito da poco il nuovo record del mondo con il crono di 11″04.

In semifinale però Richter ha stabilito il nuovo primato, correndo in 11″01 ed in finale ha confermato la sua eccezionale condizionale vincendo l’oro con il tempo di 11″08, davanti alla campionessa uscente Renate Stecher.

Qualche giorno più tardi ha coronato la sua straordinaria partecipazione olimpica vincendo due medaglie d’argento, una nei 200 metri ed una con la staffetta 4×100 metri.

Da ieri nel MOWA, il museo virtuale in 3D dell’atletica creato recentemente da World Athletics, è entrata una sua bellissima donazione per celebrare al meglio la sua grande storia di atleta.

Tra i tanti capi di abbigliamento sportivo che ha conservato della sua brillantissima carriera, l’ex primatista del mondo e campionessa olimpica ha deciso di regalare una sua giacca della tuta della squadra europea che ha partecipato alla prima Coppa del Mondo di atletica, disputata a Dusseldorf nel 1977.

Le sue parole in merito: “È un grande onore per me e un vero riconoscimento dei miei successi essere annoverata tra tutti i migliori atleti di tutti i tempi nel MOWA.”

Quella Coppa del Mondo, ai tempi unico grande evento mondiale oltre alle Olimpiadi in quanto i Campionati del Mondo si tennero per la prima volta a Helsinki nel 1983, fu un successo clamoroso nel Rheinstadion di Dusseldorf davanti a quasi 140.000 spettatori. Richter corse nella staffetta 4x100m per la squadra europea, che sconfisse addirittura la DDR.

Due vittorie in staffetta per la squadra europea

Il ricordo di quel giorno da parte di Annegret : “C’era una grande atmosfera nel Rheinstadion. Ho avuto il grande onore di rappresentare con successo la selezione europea. Con un quartetto tedesco-britannico siamo riusciti a battere la favorita squadra di staffetta della DDR e abbiamo mancato il record mondiale di quel tempo per un solo centesimo di secondo con 42″51. Gli spettatori ci hanno ringraziato con un lungo applauso. È stato molto emozionante“.

Due anni dopo, quella vittoria si ripeté nella successiva edizione della Coppa del Mondo disputata a Montreal nel 1979 dove, ancora una volta, la squadra europea, per la quale la Richter corse la seconda curva come aveva fatto a Dusseldorf, sconfisse la DDR (42″32) con il crono di 42″19.

Il ritorno a Montreal, dove aveva vinto l’oro olimpico e due argenti, fu ovviamente per Richter carico di grande emozione.

Lo storico oro sui 100 metri olimpici

La finale dei 100 metri del 25 luglio 1976, in quella che si rivelò essere la domenica d’oro per la Richter fu preceduta dalla sua sensazionale prestazione nella semifinale dove migliorò il record del mondo stabilito, dalla sua compagna di allenamento Inge Helten un mese prima, di tre centesimi fermando il crono a 11″01.

Richter non spinse nemmeno al massimo in quella semifinale e, se lo avesse fatto, lei (e non Marlies Oelsner un anno dopo con 10″88) sarebbe forse stata la prima donna al mondo a correre sotto gli 11″00 nell’era del cronometraggio elettronico ma, a quel tempo, per lei non fu troppo importante.

Sulla linea di partenza della finale olimpica ci fu il grande scontro tra le migliori velociste del mondo, Richter e Helten della Repubblica Federale di Germania e Renate Stecher della DDR, che aveva vinto la medaglia d’oro nei 100m a Monaco 1972. Tutte avevano i nervi tesissimi e per questo, ci furono tre false partenze, ma Richter rimase calma.

Le sue parole su quel momento: “Al primo tentativo, lo sparo della falsa fu ritardato e ci fermarono dopo tanto. Io avevo avuto una partenza perfetta che mi avrebbe probabilmente portato sotto gli undici secondi“.

La quarta partenza, infine, fu valida e fino ai 50 metri la lotta era ancora aperta, poi passo dopo passo, la Richter si è staccata dalle sue avversarie vincendo in 11″08 davanti a Stecher (11″13) e Helten (11″17).

Svolta rivoluzionaria

Il leggendario giornalista tedesco di atletica Heinz Vogel ha descritto la storica vittoria olimpica per la Repubblica Federale di Germania come una “svolta rivoluzionaria”, che naturalmente era anche un successo dell’allenatore Wolfgang Thiele.

Tre giorni dopo l’oro nei 100m, la Richter vinse la medaglia d’argento nei 200m, battuta solo da Barbel Eckert (DDR) per due centesimi in 22″39, ma ancora davanti a Stecher (22″47) e chiaramente davanti a Carla Bodendorf (22″64) e Helten (22″68). Così, i primi cinque posti sono andati alle velociste tedesche.

Questo dominio tedesco significava anche che la finale della 4x100m si è risolta, come tutti si aspettavano, tra le due squadre. La DDR (Oelsner, Stecher, Bodendorf, Eckert) ha vinto in 42″55 davanti alla Repubblica Federale (Possekel, Helten, Richter, Kroniger) in 42″59. Con l’oro e due medaglie d’argento, tuttavia, Richter fu la stella di quei Giochi del 1976.

Euforia come a Monaco 1972

A casa in Germania, l’allora 25enne atleta che è sempre rimasta tranquilla e modesta anche durante il suo più grande successo, ha scatenato un’ondata di entusiasmo che ricordava l’euforia atletica di Monaco 1972. Nonostante fossero solo i suoi primi Giochi, fu quinta nella finale dei 100m e vinse l’oro con la staffetta tedesca (Krause, Mickler-Becker, Richter, Rosendahl) in un indimenticabile finale thriller con il tempo record del mondo di 42″81 davanti alla DDR con l’ancora Stecher (42″95).

I sensazionali successi ai Giochi Olimpici del 1972 e del 1976 furono naturalmente i punti salienti della sua carriera, iniziata all’età di 15 anni. Fino alla fine del 1969, ha diviso con successo il suo tempo tra lo sprint e il salto in lungo. In seguito, incontrò l’ostacolista Manfred Richter, con il quale si allenò occasionalmente e quindi sviluppò una preferenza per la velocità. La sua carriera internazionale decollò rapidamente.

Primo oro ai campionati europei nel 1971

Ha vinto il suo primo titolo importante ai Campionati Europei di Helsinki nel 1971 con la squadra tedesca della staffetta veloce (ha sposato Richter dopo questo evento). Seguirono altre due medaglie d’oro ai Campionati Europei Indoor di Rotterdam nel 1973 sui 60m e nella staffetta 4x180m.

Con una carriera così sensazionale, anche la medaglia d’argento ai Campionati Europei di Roma del 1974 e le medaglie d’argento e di bronzo nei 60m ai Campionati Europei Indoor del 1971 e del 1972 sono relegate al secondo posto.

Dal 1970 al 1980, Richter ha vinto 28 titoli ai campionati tedeschi, facendo tripletta su 100 200 e 4×100 metri per cinque volte.

Annegret Richter non è solo una leggenda dell’atletica tedesca, ma dello sport tedesco per eccellenza.

La famiglia al centro dell’attenzione

Ma da molto tempo ormai, l’attenzione non è più rivolta allo sport per lei, ma alla sua famiglia. È orgogliosa dei suoi due figli, Daniela e Marcus, e naturalmente molto fiera dei suoi due nipoti, che ora la tengono sulle spine, uno sprint di tipo diverso.

La campionessa olimpica dei 100m del 1976 vive una vita felice. Non riesce a pensare ad altri sogni perché ha già vissuto tante cose da sogno: “Sono felice di tutto come è ora, e spero che rimanga così per molto tempo“.

Annegret Richter con Gina Lückenkemper (foto archivio)
Annegret Richter con Gina Lückenkemper (foto archivio)
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