Gelindo Bordin l’unico Re italiano di Boston

31 anni fa l'unica vittoria azzurra nella storica maratona statunitense

Il World Athletics Elite Platinum Label, il circuito delle grandi corse internazionali d’autunno, è in pieno svolgimento e, dopo le prime due tappe europee di Berlino e Londra, si approda negli Stati Uniti dove si correranno tra domenica 10 e lunedì 11 ottobre ben due maratone, una dietro l’altra per i vari rinvii causati dal Covid, prima la Chicago Marathon e poi la Boston Marathon il giorno dopo.

Prima di entrare nei prossimi giorni nei consueti approfondimenti sui partecipanti e sui favoriti di queste due gare vogliamo ricordare come la Maratona di Boston sia la più antica corsa sui 42,195 chilometri visto che la prima edizione, ispirata dal successo delle prime Olimpiadi dell’era moderna tenutesi nel 1896, venne disputata nel 1897, dapprima come manifestazione di rilievo locale e poi, gradatamente, attirando atleti provenienti da tutti gli Stati Uniti e infine da tutto il mondo.

Parlando di quella che è, dunque, la più antica maratona del mondo giunta alla sua 124esima edizione, dopo l’annullamento dell’anno scorso per la pandemia che ha visto solo una simbolica competizione virtuale, non si può non ricordare l’unico azzurro capace di vincere in questa storica manifestazione, Gelindo Bordin che trionfò sulle strade della città del Massachusetts il 16 aprile 1990 oltre 31 anni fa.

Gelindo è stato un grandissimo specialista della maratona capace di essere anche il primo italiano a ottenere la medaglia d’oro in quella olimpica il 2 ottobre 1988 a Seul nella Corea del Sud.

Gelindo, nato il 2 aprile 1959, inizia la sua storia nell’atletica come quella di tanti da ragazzino, dopo una breve esperienza come giocatore di calcio, prima con le corse in montagna poi con le campestri e infine definitivamente con quelle su strada dove vince già nel 1976 il campionato italiano allievi di maratonina.

Nel 1984 esordisce nella maratona, vincendo a Milano con il tempo di 2h13’20” e, dal 1985, inizia la collaborazione con il suo storico allenatore Luciano Gigliotti ottenendo il 7° posto nella Coppa Europa e la 12ª posizione nella Coppa del Mondo a Hiroshima.

La svolta decisiva nella sua carriera avviene nel 1986 quando vince la medaglia d’oro nella maratona agli Europei di Stoccarda.

Ai Campionati Mondiali del 1987 a Roma ottiene il 3° posto, ma è alle Olimpiadi estive di Seul 1988 che entra nella storia dell’atletica mondiale quando ottiene la più importante vittoria della sua carriera in una gara memorabile con l’azzurro che rimane in testa sino agli ultimi chilometri insieme al keniota Douglas Wakiihuri e al gibutiano Ahmed Salah.

Quando, a tre chilometri dal traguardo, gli africani provano a staccare Gelindo lui reagisce con grande controllo e a un chilometro dal termine, con grande spinta, li supera con una formidabile volata finale e vince l’oro del suo capolavoro.

Memorabili la sua entrata nello Stadio Olimpico e il suo bacio alla pista dopo aver tagliato il traguardo.

Gelindo Bordin (foto archivio Seul 1988))
Gelindo Bordin (foto archivio Seul 1988))

Dopo la gloria olimpica, Gelindo Bordin continua a essere un agonista ad altissimi livelli e vince il secondo titolo europeo nella maratona a Spalato 1990, il primo corridore a ottenere l’oro continentale per due volte.

Quello fu per Gelindo un altro anno magico con la vittoria in ben tre maratone, evento eccezionale visto che in una stagione agonistica di 365 giorni se ne possono correre ben poche, tra cui appunto quella di Boston, con una gara in rimonta in cui stabilisce il proprio primato personale con 2h8’19’’, ancora oggi tra i migliori tempi italiani di sempre, la sesta in assoluto. Per la cronaca la terza vinta fu quella di Venezia.

Ai Campionati del Mondo di Tokyo nel 1991 termina all’8° posto e poi si prepara al meglio per i Giochi Olimpici di Barcellona 1992 dove vorrebbe confermare il suo titolo e ne avrebbe le possibilità vista l’eccellente condizione raggiunta ma la sfortuna è purtroppo in agguato e, durante la gara, si procura una lesione al menisco saltando un atleta caduto appena dopo metà percorso ed è costretto a ritirarsi.

Una delusione terribile per Gelindo che, di fatto, a soli 33 anni decide di ritirarsi ad un’età molto prematura per uno specialista di maratone.

Il 13 aprile 2008, a 49 anni, partecipa quasi per gioco alla maratona di Torino con il tempo di 3h05’27”.

Gelindo Bordin (foto archivio)
Gelindo Bordin (foto archivio)

Palmares

  • Titoli italiani: 1990 maratonina
  • Giochi Olimpici: 1°/1988 maratona, ritirato/1992 maratona
  • Campionati Europei: 1°/1986 maratona, 1°/1990 maratona
  • Campionati Mondiali: 3°/1987 maratona, 8°/1991 maratona
  • Coppa Europa: 7°/1985 maratona
  • Coppa del Mondo: 12°/1985 maratona, ritirato/1991 maratona

Migliori prestazioni nelle maratone

  • 2h08’19’’ (1°) Boston 16/04/1990
  • 2h09’27’’ (4°) Boston 18/04/1988
  • 2h09’40’’ (3°) New York 05/11/1989
  • 2h10’31’’ (1°) Seoul 02/10/1988 (Giochi Olimpici)
  • 2h10’53’’ (1°) Stoccarda 30/08/1986 (Campionati Europei)
  • 2h11’29’’ (12°) Hiroshima 14/04/1985 (Coppa del Mondo)
  • 2h12’40’’ (3°) Roma 06/09/1987 (Campionati Mondiali)
  • 2h13’20’’ (1°) Milano 07/10/1984
  • 2h13’42’’ (1°) Venezia 07/10/1990
  • 2h14’02’’ (1°) Spalato 01/09/1990 (Campionati Europei)
Gelindo Bordin (foto archivio)
Gelindo Bordin (foto archivio)
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