La quinta giornata dei campionati del mondo di Eugene, in Oregon, regala all’Italia il primo podio della manifestazione grazie alla grande impresa di Elena Vallortigara che, con la misura di 2.00 metri saltata alla prima prova, ottiene una fantastica medaglia di bronzo in una gara dagli alti contenuti tecnici che ha visto la grande sorpresa del successo dell’australiana Eleanor Patterson, con il record nazionale di 2,02, davanti alla favoritissima della vigilia, l’ucraina Yaroslava Mahuchikh, anche lei a 2,02 ma realizzato con un errore di troppo.
Al quarto posto, sempre a 2 metri, l’altra ucraina Iryna Gerashchenko.
Le dichiarazioni di Vallortigara: “Questa medaglia pesa davvero tanto. L’ho desiderata, sognata, ne ho avuto paura, per tanto tempo. Dopo la delusione di Tokyo volevo scrivere un altro finale: ho trent’anni, quasi trentuno, non farò tante altre stagioni nell’atletica ma ho promesso a me stessa che questo obiettivo della medaglia mondiale l’avrei raggiunto.
Sì, sicuramente è una medaglia che vale una carriera, e spero non sia l’unica. Penso di aver aperto un altro mondo a me stessa con questa manifestazione, sono veramente felice e orgogliosa di me, del mio allenatore Stefano Giardi, del nostro lavoro, di tutto quello che è stato fatto per arrivare fin qui. Farlo adesso, dopo tutto questo tempo, è veramente bello.
Quando ho saltato 2,00 al primo tentativo ho pensato che potesse davvero succedere qualcosa di meraviglioso. Ho sognato anche un altro colore per questa medaglia, ho pensato che non fosse così difficile. In realtà in tutta questa gara ho pensato che le misure non fossero così difficili: mi sentivo forte, in grado di saltare alto.
Mi è dispiaciuto per i tentativi a 2,02, non so bene cosa sia successo, poi ne parlerò con il mio allenatore perché oggi sentivo che avrei potuto anche saltare il record italiano, però direi che posso essere contenta.
Per la prima volta arrivavo in una forma ideale e questo mi metteva quasi a disagio, per il fatto di sapere che stavolta andava tutto bene, a differenza del passato quando ho avuto avvicinamenti molto più difficili. Qui ho sentito di avere un grosso bagaglio di esperienza, fondamentale sia in qualificazione sia oggi.
È stato tutto perfetto, tutto bello. Questo risultato, a partire dal primo turno, è stato il frutto di questo, e devo ringraziare il mio allenatore che ha saputo gestire la preparazione in modo perfetto e tutto il mio team che mi ha tenuta ‘tutta attaccata’ in questa occasione.
Non l’ho vinta da sola, questa medaglia, l’hanno vinta tutte le persone che ci sono ora, che ci sono state negli ultimi 6 anni in cui mi sono trasferita a Siena, ma anche in tutti gli anni che hanno preceduto questo periodo di maggiore stabilità ed equilibrio.
Tutte le persone che hanno contribuito in modo personale e professionale a questo risultato: ho sempre avuto vicino la mia famiglia, il mio coach che ha creduto tantissimo in me. Da parte mia, credo di essere stata brava a non mollare mai, mi sono rimboccata le maniche e ho sempre trovato le soluzioni.
Da domani mi aspetta qualche giorno di riposo, ho bisogno di andare dai miei genitori. Poi continuerò a lavorare perché questo era soltanto un obiettivo di questa stagione, ma ce ne sono altri, altrettanto importanti. Si cavalca l’onda.
Sono tanto felice ma devo ancora realizzare. Mi aspettavo una reazione più emotiva, conoscendomi, invece per il momento mi sento molto tranquilla, ma sono sicura che stanotte non dormirò.”
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