Arese superlativo nei 1500 indoor di Metz

Sfiorato il record italiano di Giuseppe D'Urso di 25 anni fa

Continua, senza sosta, lo scoppiettante inizio di anno da parte degli atleti azzurri e dopo le ottime prestazioni di venerdì, nelle gare veloci in particolare di Jacobs e Dosso, arriva un’altra bella notizia dalla Francia dove ieri, nel meeting internazionale indoor di Metz, un brillantissimo Pietro Arese realizza sui 1500 metri un ottimo 3’37″86, con un miglioramento di quasi tre secondi sul primato personale dello scorso anno (3’40″54 ad Ancona), ma soprattutto con un crono che gli vale la seconda prestazione italiana di sempre su tale distanza al coperto, vicinissimo al primato nazionale di Giuseppe D’Urso del 1997 a Genova (3’37″5 manuale).

Il 22enne torinese risponde subito e fa meglio dell’altro italiano Nesim Amsellek che, martedì scorso a Sabadell in Spagna, era stato protagonista di una bella prova con il personale di 3’38″42.

Gara con grandi protagonisti, peraltro, inserita nella tappa francese silver del World Indoor Tour con Pietro che, dopo un avvio nelle retrovie del gruppo, risale nelle posizioni di testa intorno ai mille metri e si mette in coda ai più forti, sfruttando proprio il treno del quarto classificato delle Olimpiadi di Tokyo, il keniano Abel Kipsang che vince in 3’36″23, con il bronzo mondiale di Doha il polacco Marcin Lewandowski secondo in 3’37″17, l’etiope Tadese Lemi terzo in 3’37″29  e il francese Jimmy Gressier quarto in 3’37″41 davanti ad Arese.

L’azzurro, che ha anche ottenuto il minimo per i mondiali al coperto di Belgrado, con il risultato odierno supera nelle liste italiane di sempre anche tre medaglie d’oro internazionali come Gennaro Di Napoli (3’38″58), Alessandro Lambruschini (3’39″31) e Stefano Mei (3’39″55), con un tempo molto vicino al proprio personale all’aperto, il 3’37″23 dello scorso settembre a Bellinzona.

Le dichiarazioni di Arese dopo la gara: “Devo ammettere che trovarmi all’ultimo giro a lottare con atleti così forti è stato emozionante: la cosa che mi è piaciuta di più, al di là del tempo in quanto il ritmo era forte fin dall’inizio, sono partiti come ‘assassini’.

Io sono passato in 57 ai 400 e poi ho provato ad andare in progressione e giocarmela con i primi. La gara di venerdì scorso a Miramas (3’42″33, ndr) mi aveva lasciato di stucco, perché quel tempo non mi rappresentava, vista la costanza di allenamento che ho avuto. Oggi si è visto il vero Pietro.

Ho portato con me il regalo di Natale dei ragazzi del College del mezzofondo, Il Mandaloriano, un personaggio di Star Wars di cui sono un grande fan. E devo dire che oggi… la forza è stata con me.

Fino alle 16.01 di oggi, l’idea era di andare direttamente agli Assoluti indoor di Ancona. Ora dovremo valutare se fare qualcosa prima. Mi piace che il mezzofondo italiano stia ripartendo, con tanti giovani, come Nadia Battocletti, Gaia Sabbatini, Simone Barontini: io forse sono l’ultima ruota di questo carro, ma ci sono.

Devo rifarmi, brucia ancora la squalifica degli Europei U23 di Tallinn per un piede messo fuori pista: dopo pochi mesi quella regola è cambiata, cornuto e mazziato.”

Ottima prestazione anche nei 3000 metri per Ossama Meslek che chiude in 7’44″45 e realizza il minimo per i mondiali indoor di Belgrado.

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Pietro Arese (foto Grana/FIDAL)
Pietro Arese (foto Grana/FIDAL)

Il debutto di Fausto Desalu

Esordio stagionale per il campione olimpico della 4×100 metri, Fausto Desalu, che torna a correre una gara indoor dopo tre anni e ben figura migliorando il proprio personale sui 60 metri a Dortmund, in Germania.

Per Fausto primo miglioramento in batteria, rispetto al suo precedente limite di 6″74, con 6″68 e poi, ancora leggermente meglio in finale chiusa al quinto posto con 6″67, nella prova vinta dall’olandese Joris van Gool (6″60) davanti al tedesco Julian Wagner (6″62), al ghanese Sean Safo-Antwi (6″63) e al belga Kobe Vleminckx (6″65).

Fausto Desalu (foto Colombo/FIDAL)
Fausto Desalu (foto Colombo/FIDAL)

Le dichiarazioni di Desalu: “Ero scarico a livello nervoso, soprattutto in batteria per le due false. Tutto sommato sono soddisfatto, mi do un sette e mezzo, però da come ho lavorato in raduno alle Canarie almeno 6″64-6″65 si poteva fare.

Devo dire la verità, il debutto stagionale da campione olimpico si fa sentire: quando lo starter ha detto ‘on your marks’ mi è venuta la pelle d’oca.

Ora vedremo se fare un’altra gara nei 60 la prossima settimana, poi lavoreremo per la stagione all’aperto. È un anno importante e sapere che tanti atleti stanno andando forte perché ispirati da noi staffettisti mi fa troppo piacere”.

Nei 400 metri, secondo posto assoluto con 47″45 per il finalista olimpico della 4×400 Vladimir Aceti battuto solo dal ceco Pavel Maslak (47″33).

Al femminile, sesto posto complessivo con 54″52 per Raphaela Lukudo all’esordio anche lei.

Vladimir Aceti (foto Grana/FIDAL)
Vladimir Aceti (foto Grana/FIDAL)

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