Fantastico esordio stagionale di Zaynab Dosso, primatista italiana dei 10060 metri, che nella batteria dei 60 della Orlen Cup di Lodz, meeting Bronze del World Indoor Tour, ha migliorato il proprio record nazionale di 5 centesimi portandolo ad un eccellente 7″09 ma poi, nella finale, si è addirittura migliorata portandolo a 7″05 battuta solamente dalla beniamina di casa, la polacca Ewa Swoboda, prima con 7″04 e certamente una tra le più forti specialiste al mondo, che a sua volta aveva corso con 7″08 in batteria.

Per la ventiquattrenne velocista azzurra di origini ivoriane uno straordinario salto di qualità, grazie a un crono che la porta all’undicesimo posto di sempre in Europa, il secondo dell’anno nel Mondo dietro alla polacca, realizzato con la solita formidabile partenza ma naturalmente anche con un’eccezionale progressione e finale determinati dalla rapidità dei suoi piedi, in una giornata per lei indimenticabile in cui da grande agonista ha trovato il modo di trovare un piccolo rammarico per non essere riuscita ad ottenere la vittoria.

Le parole di Zaynab: “Peccato perché volevo arrivare davanti alla Swoboda ma sarà per la prossima, magari al Mondiale di Glasgow. Adesso ho la consapevolezza che non andrò in Scozia soltanto per partecipare. Già l’anno scorso sentivo di avere questi tempi nelle corde ma ho dovuto interrompere il mio percorso a causa dell’infortunio muscolare. Ora so che posso fare ancora meglio, specialmente nelle fasi della partenza. Su coach Giorgio Frinolli, che dire se non che mi ha fatto crescere come persona prima ancora che come atleta. Lo ringrazio infinitamente”.

Pochi minuti prima che la sua compagna di allenamento, Dosso, ottenesse il primo dei suoi due primati di giornata, Lorenzo Simonelli si è appropriato di quello dei 60 ostacoli nella finale con l’eccellente crono di 7″50 che ha superato il limite del 2013 di Paolo Del Molin e lo ha posto in vetta alle liste mondiali dell’anno, anche se va segnalato il 7″47 dello statunitense Trey Cunningham del 20 gennaio non inserito ufficialmente nelle liste di World Athletics.

Il 21enne talento azzurro si è espresso già molto bene in batteria con 7″59 che ha pareggiato quanto fatto agli Europei indoor di Istanbul nel marzo scorso, quando sfiorò il podio con il crono che era il suo primato personale, ma poi in finale ha compiuto un autentico capolavoro uscendo dai blocchi in maniera efficace, già davanti sul primo ostacolo e poi ha proseguito con una progressione spaventosa, barriera dopo barriera, velocissimo in mezzo e pulitissimo nei passaggi delle barriere.

Soltanto il polacco Jakub Szymanski con 7″53 è riuscito quasi a tenere il ritmo di Lorenzo, mentre ben staccato è arrivato l’altro polacco Damian Czykier terzo con 7″67, che in carriera è stato quarto ai Mondiali di Eugene nei 110 H.

Le parole di Simonelli: “Sentivo che potevo arrivare vicino a 7″50. Finalmente questo risultato ufficializza il mio ingresso nell’atletica mondiale. Non penso sia stata una gara perfetta, ero scattato meglio nella prima partenza, quando è stata rilevata una ‘falsa’. Nella seconda, invece, i primi due appoggi sono migliorabili.

Ai Mondiali sceglierò gli ostacoli, nessun dubbio: l’anno scorso ho mancato il bronzo per cinque millesimi agli Europei, quest’anno chissà! Ma quell’episodio mi ha fatto capire che potevo ambire alle medaglie internazionali. Il mio amico Paolo Dal Molin ha sempre detto che prima o poi sarei riuscito a togliergli questo record, sono certo che ne sia contento.

Oggi è una giornata speciale per il mio coach Giorgio Frinolli, il mio primato e quello di Zaynab sono merito del grandissimo lavoro che sta facendo con noi, ha le capacità per portarci veramente in alto“.

La velocità azzurra può certamente essere soddisfatta anche anche al maschile per la buona prestazione dl rientrante, dopo un anno di vari problemi fisici, Chituru Ali, capace di un doppio 6″63 in batteria e in finale (quinto), a soli due centesimi dal personale di due anni fa, mentre niente finale per Marco Ricci con 6″74 in batteria e Aurora Berton eliminata con 7″40.

Nella finale della gara femminile dei 60 H vinta nettamente da Pia Skrzyszowska con 7″85, è quarta Veronica Besana con 8″17 dopo l’8″23 della batteria mentre non supera il primo round Luminosa Bogliolo che chiude in 8″47 al rientro dopo l’operazione dell’anno scorso.

Alla festa del meeting si è unito pure Leonardo Fabbri, direttamente in Polonia dal raduno del Sudafrica, e subito vittorioso nel getto del peso con 21,26 al quarto lancio, meglio del nigeriano Chukwuebuka Enekwechi (21,14), del giamaicano Rajindra Campbell (21,13) e del croato campione europeo Filip Mihaljevic (21,08).

Le dichiarazioni di Fabbri: “Bell’inizio, considerato che sono arrivato in Polonia dopo un trasferimento durato 40 ore dal Sudafrica, anche a causa del volo cancellato a Francoforte. Ma le sensazioni in pedana erano buone, vincere fa sempre bene e ora corro a prendere l’altro volo verso la Germania.”

Per Leo infatti oggi un’altra gara a Nordhausen alla quale prenderà parte anche il campione europeo indoor Zane Weir.

Leonardo Fabbri (foto Colombo/FIDAL)
Leonardo Fabbri (foto Colombo/FIDAL)

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Nella giornata dei 3 record italiani realizzati a Lodz da 2 atleti, c’è stato anche spazio per il quarto ottenuto a Padova nei 1500 metri al coperto da Pietro Arese che, con il crono di 3’37″03, ha migliorato di 26 centesimi il limite stabilito da Ossama Meslek in 3’37″29 a Birmingham il 19 febbraio del 2022.

La parole di Arese: “Mi sono sentito davvero bene in una gara condotta in progressione, per metà da solo, ma sono riuscito a gestirla in controllo fino alla fine. Significa che le premesse sono ottime, se penso che ho chiuso la passata stagione indoor con 3’38″91, ed è il frutto del lavoro svolto con il coach Silvano Danzi anche nelle ultime settimane in raduno a Potchefstroom, in Sudafrica.

Adesso guardo avanti: 3000 a Metz nel prossimo weekend, Assoluti ad Ancona e spero di qualificarmi per i Mondiali indoor di Glasgow tramite il ranking anche se la stagione all’aperto sarà ancora più importante. Dopo essere arrivato a 12 centesimi dalla medaglia piazzandomi quarto agli Europei di Monaco, e a 14 dalla finale mondiale, forse mi sono tolto la fama di quello che arriva a un soffio dal risultato.”

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Pietro Arese (foto Grana/FIDAL)
Pietro Arese (foto Grana/FIDAL)

 

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