Si è tanto parlato negli ultimi tempi sulle scelte, della massima federazione mondiale di atletica, in merito ai 10 uomini meritevoli di essere candidati per la nomina ad atleta dell’anno e, in particolare, sull’esclusione dei due azzurri Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi che certamente avrebbero potuto far parte di quell’elenco, come abbiamo detto sin dall’inizio, citando anche un’altra esclusione, probabilmente ancor più clamorosa per quanto da lui fatto in tutta la stagione, quella di André De Grasse.
Il canadese, che festeggerà i 27 anni il prossimo 10 novembre, ha realizzato il sogno di vincere la medaglia d’oro olimpica trionfando nella finale dei 200 metri a Tokyo con il record canadese di 19”62 e questo, considerando i due bronzi ottenuti nei 100 metri e nella staffetta 4×100, fa si che siano 10 le medaglie da lui conquistate nelle grandi rassegne internazionali, sommando sei piazzamenti da podio alle Olimpiadi e quattro ai Mondiali.
De Grasse è nato a Scarborough in Ontario. Sua madre Beverly De Grasse è stata una velocista di buon livello a Trinidad and Tobago prima di trasferirsi in Canada a 26 anni. Il padre Alexander Waithe emigrò dalle Isole Barbados al Canada da teenager. André è cresciuto a Markham, sempre in Ontario, dove frequentò la St. Marguerite Bourgeoys Catholic Elementary School. Successivamente si trasferì alla Mother Teresa Catholic School di Markham.
Durante gli anni della high school De Grasse si dedicò alla pallacanestro. Giocò per un periodo con la futura stella del Campionato di basket NBA Andrew Wiggins, giocatore canadese dei Golden State Warriors.
“Il basket è stato il mio primo amore. Il mio idolo è stato il grande giocatore NBA Kobe Bryant. Ho incominciato a seguirlo fin da quando ero bambino e ha avuto un grande impatto sulla mia carriera sportiva. Mi ricordo che guardavo sempre le sfide tra Kobe Bryant e Allen Iverson, un altro dei miei giocatori preferiti.
Anche quando Kobe era agli ultimi anni della sua carriera, ho continuato a seguirlo. Sono cresciuto nella generazione di Lebron James, che stimo molto, ma Kobe era un giocatore speciale. Ho capito che non potevo emergere nel basket quando ho smesso di crescere di altezza.
Quando ero alle high school ero alto 1.78m e da allora non sono più cresciuto di altezza. Era difficile raggiungere un livello superiore. Una volta che ho capito che non riuscivo a crescere di altezza, ho capito che il mio sogno di sfondare nel basket era ormai tramontato, ma l’atletica poteva essere un’ottima opzione.
Realizzavo buoni tempi. Quando ho capito che potevo emergere più facilmente con l’atletica che con il basket e mi hanno offerto una borsa di studio per andare in un’Università negli Stati Uniti, ho colto l’occasione al volo”.
André disputò la sua prima gara di velocità ai tempi delle high school indossando scarpe e pantaloni da basket e senza usare i blocchi di partenza. Malgrado la mancanza di esperienza si classificò secondo in 10”91 destando l’attenzione del suo futuro allenatore Tony Sharpe, che rimase impressionato dal suo talento. Sharpe (finalista olimpico sui 100 metri a Los Angeles 1984 e primatista canadese sui 200m con 20”22 nello stesso anno) lo invitò ad allenarsi alla Pickering Speed Academy.
“Tony Sharpe mi disse che potevo diventare uno degli uomini più veloci del mondo. Ero ancora un ragazzino e pensai che fosse un pazzo nell’affermare questo. Mi disse: ‘Lo dico seriamente. Non ho mai visto nessuno come te”.
De Grasse si qualificò per i Campionati dell’Ontario dove si classificò quinto sui 100 metri. Ai Canada Games De Grasse vinse tre medaglie d’oro sui 100 e 200 metri e nella staffetta 4×100. Frequentò il Coffeyville Community College nel 2013 e nel 2014 prima di trasferirsi alla University of Southern California (USC).
“Quando mi è stata offerta una seconda borsa di studio per gareggiare nella Division I del Campionato NCAA per la University of Southern California, ho capito davvero di avere delle buone chance.
Mi ricordo che guardavo le partite di basket universitarie di USC con giocatori come DeMar Rozan e Nick Young, ho provato una sensazione pazzesca quando mi hanno comunicato la notizia che mi avevano scelto per rappresentare la loro Università per il team di atletica.
Stavo vivendo il mio sogno di andare a Los Angeles. Se ero riuscito ad arrivare a questo livello, potevo compiere il primo passo verso una carriera professionistica nell’atletica. E’ stato in quel momento che ho capito di poter andare lontano”.
Gareggiando con la maglia della University of Southern California De Grasse vinse le Pac-12 correndo il suo primo tempo in carriera al di sotto dei 10 secondi con 9”95 nel Maggio 2015. L’ultimo velocista canadese in grado di scendere sotto questa barriera fu Bruny Surin nel 1995. Sui 200 metri De Grasse migliorò il primato canadese correndo in 20”03 in semifinale prima di conquistare il successo nella finale in 20”05.
De Grasse salì sulla ribalta nel Giugno 2015 a livello mondiale vincendo i titoli delle Finali NCAA sui 100 e sui 200 metri sulla pista di Hayward Field a Eugene battendo il favorito Trayvon Bromell con 9”75 e 19”58, tempi straordinari anche se aiutati dal vento a favore oltre la norma.
“Dopo le finali NCAA mi chiedevo se avevo la potenzialità di diventare campione olimpico o mondiale. Ero arrivato fino a questo livello ma ero appena agli inizi della mia carriera. Volevo proseguire su questa strada. L’atletica mi divertiva e mi aspettavo di poter fare ancora meglio”.
Dopo aver vinto il titolo nazionale sui 100 metri con il record personale di 9”95 De Grasse conquistò due medaglie d’oro sui 100 metri in 10”05 e sui 200 metri in 19”88 ai Panamerican Games nel 2015 in Ontario diventando il primo velocista canadese a scendere sotto i 10 secondi sui 100m e sotto i 20 secondi sui 200m.
“E’ stata un’esperienza fantastica gareggiare in casa. Il pubblico è stato fantastico. Ho sentito la gente gridare il mio nome e questo mi ha dato molta energia”.
Ai Campionati del Mondo di Pechino 2015 disputati nello Stadio Bird’s Nest De Grasse vinse la batteria in 9”99 prima di andare vicino a battere Bolt in semifinale. Il giamaicano inciampò nella partenza dai blocchi, ma riuscì a precedere il canadese per una questione di millesimi di secondo in 9”96.
Nella finale De Grasse vinse la medaglia di bronzo a pari merito con Trayvon Bromell realizzando il record personale con 9”92. Una medaglia ai Mondiali mancava al Canada dal 1999, quando Surin conquistò il bronzo a Siviglia. De Grasse conquistò anche la medaglia di bronzo con la staffetta 4×100 in 38”13 insieme ai compagni di nazionale Aaron Brown, Brendon Rodney e Justyn Warner.
“Non sapevo nemmeno che si potesse condividere una medaglia di bronzo sui 100 metri. Ero contento per Trayvon Bromell e orgoglioso di aver battuto il primato personale. E’ stato fantastico correre contro atleti straordinari. Non avrei potuto finire meglio la stagione. Avevo molta fiducia dopo la semifinale nella quale sono andato molto vicino a battere Bolt”.
De Grasse iniziò la stagione olimpica 2016 con un ottavo posto al Prefontaine Classic di Eugene ma si riscattò con due vittorie in Diamond League sui 200 metri a Birmingham e sui 100 metri a Oslo. Si qualificò per la sua prima Olimpiade vincendo il titolo canadese sui 100 metri in 9”99 e classificandosi al terzo posto sui 200 metri dietro a Rodney e Brown.
De Grasse vinse la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 sui 200 metri in 20”02 dietro a Bolt e due bronzi sui 100 metri e nella staffetta 4×100. Sui 100 metri eguagliò il personale in semifinale con 9”92 prima di migliorarsi di un centesimo di secondo con 9”91 nella scia di Bolt e di Justin Gatlin.
“Erano le mie prime Olimpiadi e mi ero avvicinato a questo appuntamento con un approccio rilassato. Non ho preso questa manifestazione seriamente come avrei dovuto, anche se vinsi tre medaglie.
Per me era già un sogno poter partecipare ai miei primi Giochi Olimpici. Non ho mai voluto dare nulla per scontato perché non succede molto spesso di partecipare alle Olimpiadi nella carriera di un’atleta.
Molti sportivi riescono al massimo a disputarne una. Mi ripetevo che avrei preso bene qualunque cosa sarebbe successa. Non avevo troppe aspettative. Ero ancora molto giovane e mi sono goduto quel momento. Ora sono più concentrato e determinato”.
Nella semifinale dei 200 metri il canadese tenne testa a Bolt fino al traguardo con il record personale di 19”80 arrivando a due centesimi di secondo dal giamaicano. Bolt uscì in testa dalla curva e iniziò a rallentare a 50 metri dalla fine per controllare la situazione.
De Grasse provò il colpaccio di battere Bolt accelerando a pochi metri dal traguardo. Accortosi del rivale che stava sopraggiungendo alle sue spalle, Bolt ha controllato la situazione superandolo nel finale in 19”78. Nel momento di tagliare il traguardo Bolt ha rivolto al canadese un sorriso, ricambiato da De Grasse.
Dopo le Olimpiadi di Rio de Janeiro Bolt ha fatto i migliori complimenti a De Grasse dicendo che il canadese sarebbe diventato il suo erede sul trono di uomo più veloce del mondo.
“Le parole di Usain mi hanno dato molta fiducia. Ho provato una sensazione pazzesca quando il più grande atleta della storia mi ha fatto un simile complimento. E’ stato fantastico gareggiare contro l’uomo più veloce della storia. Ci siamo divertiti molto a gareggiare insieme l’uno contro l’altro.
Non avrei mai pensato di essere considerato il miglior velocista del mondo, ma questo complimento mi ha dato la motivazione per lavorare ancora più duramente. Sono diventato fiducioso di poter diventare davvero il migliore sprinter a livello mondiale.
Cerco di dare del mio meglio per non sprecare il talento che Dio mi ha dato. Alla gente dico sempre che non sono stato io a scegliere l’atletica. E’ stata l’atletica a scegliere me. Il dono della velocità è pazzesco. Devo sfruttarlo al meglio e continuare a lavorare duramente”.
Nella staffetta 4×100 De Grasse rimontò dalla sesta alla quarta posizione con una straordinaria ultima frazione e tagliò il traguardo in 37”64, a due centesimi dal terzo posto.
Con questo tempo i canadesi hanno migliorato il record nazionale che risaliva alle Olimpiadi di Atlanta 1996. La successiva squalifica degli Stati Uniti per un cambio avvenuto fuori settore permise al Canada di conquistare la medaglia di bronzo alle spalle della Giamaica e della Cina.
La stagione 2017 iniziò in modo molto promettente con le vittorie in Diamond League a Oslo e a Stoccolma sui 100 metri e a Roma e a Rabat sui 200 metri. Realizzò uno straordinario 9”69 a Stoccolma ma il tempo non è stato omologato perché quel pomeriggio soffiava un vento a favore ben oltre la norma di +4.8 m/s.
De Grasse era considerato come uno dei grandi favoriti per la successione di Usain Bolt al trono iridato dei 100 metri in occasione dei Campionati del Mondo di Londra 2017 ma un infortunio alla coscia lo costrinse a rinunciare alla grande kermesse mondiale al London Stadium.
Dopo un periodo difficile contrassegnato da problemi fisici De Grasse decise di lasciare il suo allenatore Stuart McMillan per trasferirsi a Jacksonville, dove ora si allena con il gruppo gestito dal coach statunitense Rana Reider.
Dopo alcuni alti e bassi all’inizio della stagione 2019 De Grasse si classificò secondo alle spalle del connazionale Aaron Brown sui 200 metri nella tappa della Diamond League di Shanghai prima di conquistare la vittoria sulla stessa distanza a Rabat davanti al campione del mondo di Londra 2017 Ramil Gulyev.
In avvicinamento ai Mondiali di Doha 2019 André si classificò tra i primi tre in cinque gare su sette sui 100 metri e in tutte le sei competizioni disputate sui 200 metri. Vinse i 200 metri al Golden Spike di Ostrava in 19”91 battendo lo statunitense Christian Coleman (campione del mondo sui 100 metri a Londra 2017). A fine Luglio 2019 scese sotto i 10 secondi per la prima volta negli ultimi tre anni con 9”98 agli Anniversary Games di Londra.
Ai Campionati canadesi di Montreal vinse il titolo dei 100 metri in 10”03 battendo Aaron Brown per una questione di millesimi di secondo. Nell’ultima gara prima dei Mondiali conquistò il successo sui 100 metri nel meeting ISTAF di Berlino in 9”97.
Ai Mondiali di Doha disputati a fine Settembre nel 2019 al Khalifa Stadium De Grasse vinse la medaglia di bronzo sui 100 metri stabilendo il primato personale con 9”90 e l’argento sui 200 metri in 19”95 alle spalle di Noah Lyles.
Il Canada non vinceva una medaglia ai Mondiali dal terzo posto di Athlee Mahorn nell’edizione di Tokyo 1991. Corse ancora l’ultima frazione della staffetta 4×100, che non riuscì a qualificarsi nonostante il miglior tempo nazionale stagionale di 37”91.
“Non ero deluso della medaglia d’argento sui 200 metri. Ero stanco verso la fine della gara ma un anno prima non avrei pensato di farcela a salire sul podio. Dopo le medaglie olimpiche di Rio de Janeiro mi capitava di tornare a casa e mangiare un hamburger. Ero ancora giovane ma davo tutto per scontato.
Mi infortunai alla coscia prima dei Mondiali di Londra nel 2017 e ai Campionati Canadesi nel 2018. Con il tempo sono maturato e ho incominciato a fare tutto seriamente prestando più attenzione all’alimentazione e alla salute.
Non mangio più il junk food e mi sottopongo a sedute di fisioterapia. Non volevo continuare ad infortunarmi. Il rapporto con il mio nuovo coach Rana Reider mi ha ridato fiducia. Ho dovuto sacrificare alcune cose e ho imparato a non far tardi alla sera per arrivare pronto all’allenamento della mattina successiva. Dormo dieci ore o di più, quando è possibile”.
Dopo una stagione 2020 di transizione a causa della pandemia da Covid-19 nel quale è riuscito a correre i 100 metri in 9”97 a Clermont in Florida, il canadese è stato uno dei velocisti più regolari nel rendimento nei meeting della Diamond League e del Continental Tour in avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo collezionando un successo sui 200 metri ai Bislett Games di Oslo in 20”09 e due prestazioni al di sotto dei 20 secondi (secondo posto in 19”89 a Doha e vittoria in 19”97 a Szekesfehrvar).
“Durante il 2020 ho fatto fatica ad allenarmi perché ho dovuto fare i conti con il lockdown imposto per limitare i contagi da Covid-19 a Miami. Per non perdere la forma mi sono dato da fare con esercizi alternativi in casa. Ho fatto jogging intorno alla mia abitazione e ho svolto allenamenti in piscina, approfittando della volontà dei miei figli di imparare a nuotare”.
Nella finale olimpica dei 200 metri di Tokyo De Grasse ha preceduto gli statunitensi Kenny Bednarek e Noah Lyles succedendo nell’albo d’oro al leggendario sprinter giamaicano Usain Bolt, che trionfò in tre finali olimpiche sui 200 metri a Pechino 2008, Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016.
Bednarek ha vinto l’argento migliorando il record personale con 19”68 davanti a Lyles (19”74) e al fenomenale diciassettenne statunitense Erriyon Knighton (quarto con il record mondiale under 20 di 19”93).
La vittoria sui 200 metri è arrivata pochi giorni dopo la medaglia di bronzo sui 100 metri con il primato personale di 9”89 alle spalle dell’azzurro Marcell Jacobs e dello statunitense Fred Kerley.
Nel penultimo giorno delle Olimpiadi De Grasse ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta 4×100 con il record canadese di 37”64 insieme ai compagni di squadra Aaron Brown, Jerome Blake e Brendan Rodney nella gara vinta dall’Italia (37”50).
“Finalmente ce l’ho fatta. Avevo sempre la sensazione di arrivare vicino all’obiettivo vincendo medaglie d’argento e di bronzo. E’ bello aver vinto finalmente questa medaglia. Nessuno potrà mai togliermela. Ho vissuto per raggiungere questo grande traguardo. Ero un po’ deluso dopo i 100 metri.
Avrei potuto fare meglio. Il mio allenatore mi ha consigliato di correre molto forte in curva. Dovevo correre alla pari con Kenny Bednarek in curva. Una volta uscito dalla curva, dovevo rimanere fluido e finire forte. Tutti dicevano che gli statunitensi avrebbero vinto, ma è arrivato il mio momento e sapevo di potercela fare.
E’ stato un momento speciale. Sono state Olimpiadi diverse e senza pubblico a causa della pandemia ma sono contento di aver sfruttato al meglio quest’occasione e di godere una settimana ricca di successi. Ogni volta vincevo l’argento o il bronzo, ma ero ancora molto giovane e correvo contro Bolt, il più grande di tutti i tempi”.
Dopo la finale olimpica De Grasse ha parlato anche della vittoria di Marcell Jacobs sui 100m a Tokyo
“Sono contento per Marcell. Tra noi c’è un buon rapporto. Il mio assistant coach Marco Airale è di origini italiane ed era felice per la vittoria di Jacobs, anche se era un po’ dispiaciuto per il mio terzo posto”.
De Grasse è diventato il primo velocista canadese in grado di vincere tre medaglie nella stessa edizione dei Giochi Olimpici migliorando il precedente primato di Percy Williams (oro nel 100 e nei 200 metri ad Amsterdam 1928) e di Donovan Bailey (campione olimpico sui 100 metri e nella staffetta 4×100 ad Atlanta nel 1996).
“Nel 1996 avevo solo due anni quando Donovan Bailey vinse il titolo olimpico dei 100 metri facendo impazzire tutto il Canada. Sono orgoglioso di aver regalato di nuovo una grande gioia ai canadesi”.
Nelle gare post-olimpiche De Grasse ha conquistato la vittoria al Prefontaine Classic di Eugene in 9”74 con vento a favore di +2.9 m/s.
Nella finale della Wanda Diamond League allo Stadio Letzigrund di Zurigo si è piazzato al secondo posto sia sui 100 metri con il personale eguagliato di 9”89 dietro a Fred Kerley, sia sui 200 metri in 19”72 alle spalle di Kenny Bednarek. Ha concluso la stagione con la vittoria al Galà dei Castelli di Bellinzona in 10”06 davanti a Kerley.
“E’ stata la migliore stagione della mia carriera. Dopo le Olimpiadi di Tokyo ho cercato soprattutto di divertirmi. E’ stato bello tornare a gareggiare con il pubblico nella finale di Zurigo. C’era una grande atmosfera.
Ho eguagliato il mio record personale sui 100 metri. Ho corso 200 metri soltanto un’ora dopo e non avevo più energie. Voglio continuare a correre su questi livelli ai Mondiali dell’anno prossimo a Eugene”.
Ai successi dell’ultima stagione ha contribuito la serenità familiare dopo il matrimonio con la compagna Nia Ali (campionessa del mondo sui 100 ostacoli a Doha nel 2019) e la nascita di due figli nati rispettivamente nel 2018 e nel 2021.
“Essere diventato padre mi ha dato nuove motivazioni. Voglio far sapere che ho lavorato duramente per raggiungere questi traguardi e dimostrare che il lavoro duro paga sempre ed è importante inseguire i propri sogni.
Quando diventeranno grandi sapranno cosa ha fatto il loro padre. La nascita dei miei figli ha cambiato la mia vita. Sapere che qualcuno dipende da me e non faccio il mio lavoro solo per me stesso, mi motiva ogni giorno ad impegnarmi ancora più duramente”.
Durante le Olimpiadi di Tokyo gli organizzatori giapponesi hanno trovato metodi innovativi per permettere agli atleti di festeggiare le loro imprese con i loro famigliari, che non potevano viaggiare in Giappone a causa delle restrizioni causate dalla pandemia. De Grasse ha potuto così comunicare con i figli e la moglie collegati nella Virtual Mixed Zone allestita nello Stadio Olimpico.
Al di fuori delle piste di atletica De Grasse si dedica all’organizzazione dell’Holiday Classic, un torneo di basket di beneficenza che sostiene la sua Fondazione. Ha ereditato dalla sua famiglia la fede cattolica. Porta sul braccio un tatuaggio con la parola speranza e una preghiera. Oltre al basket le altre passioni sono Netflix e i film di Harry Potter.
“Mi diverto a guardare le serie di Harry Potter, anche se a volte mi addormento. Mi piace Draco. E’ un grande personaggio”.