Il ventunenne botswano Letsile Tebogo ha ricevuto il premio di atleta dell’anno al termine di una stagione straordinaria nella quale è diventato il primo campione olimpico nella storia del Botswana in qualunque disciplina sportiva con la vittoria sui 200 metri sulla pista dello Stade de France a Parigi St. Denis con il record africano e la quinta migliore prestazione all-time di 19”46. E’ il secondo velocista africano a vincere l’oro olimpico 116 anni dopo il successo del sudafricano Reggie Walker ai Giochi di Londra 1908. Il giorno dopo la vittoria olimpica Tebogo ha contribuito alla medaglia d’argento della staffetta 4×400 del Botswana con il record africano di 2’54”53 con una strepitosa frazione cronometrata in 43”04.

Tebogo ha parlato di recente della sua stagione durante la premiazione degli World Athletics.

E’ emozionante vedere riconosciuti il proprio lavoro nel corso di tanti anni e i risultati ottenuti. Sono grato al mio team per il sostegno nel corso degli anni. L’anno prossimo sarà diverso perché sarò una persona ancora più matura”.

Il Presidente del Botswana Mokweetsi Masisi ha proclamato un giorno di festa nazionale per celebrare la vittoria di Tebogo alle Olimpiadi.

E’ un grande onore. Non mi aspettavo che il Presidente del Botswana proclamasse un giorno di festa nazionale in mio onore. E’ una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato. Ho incontrato il Presidente e ci siamo confrontati su come far crescere le nostre future generazioni di sportivi. Uno dei miei primi obiettivi era dimostrare che l’Africa è in grado di produrre anche grandi velocisti e non solo mezzofondisti e maratoneti. La notte prima della finale olimpica ho analizzato molti fattori. Sapevo di avere tutti i mezzi per realizzare il sogno di vincere le Olimpiadi. Questo mi ha dato la spinta per vincere”.

Durante la stagione 2024 Tebogo ha corso nove volte al di sotto dei 20 secondi sui 200 metri e ha vinto cinque gare di Diamond League (quattro sui 200 metri a Montecarlo in 19”87, a Losanna in 19”64, a Chorzow in 19”83 e a Zurigo in 19”55 e una sui 100 metri a Roma in 9”87.

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Non avevo nemmeno contato quante volte fossi sceso al di sotto dei 20 secondi. Era l’anno olimpico e la medaglia d’oro era l’unico vero obiettivo che mi dava la motivazione, anche se ho dovuto tagliare alcune gare. Il fatto di aver corso nove volte in meno di 20 secondi ha dimostrato che ero sulla strada giusta. Questo è stato soltanto l’inizio. Non ho cambiato molto nei miei allenamenti. Ho gareggiato sempre negli stessi posti in tutti i continenti. E’ stata semplicemente una combinazione di fattori sui quali ho lavorato. Ho acquisito semplicemente maggiore fiducia nel correre i 200 metri”.

In Febbraio ha battuto la migliore prestazione mondiale all-time sui 300 metri con 30”69 in Sudafrica facendo meglio di tre leggende come Wayde Van Niekerk, Michael Johnson e Usain Bolt. Sui 100 metri ha migliorato due volte il record nazionale correndo in 9”88 nella tappa della Diamond League di Londra poche settimane prima delle Olimpiadi e in 9”86 in occasione della finale olimpica di Parigi.

Per il momento voglio concentrarmi soprattutto sui 100 e sui 200 metri perché ho altri margini di miglioramento ma nello stesso tempo non voglio limitarmi ad una sola specialità e lasciare aperte nuove possibilità. Quando avranno bisogno di me per i 400 metri dimostrerò di non essere soltanto un centometrista e duecentista”.

Alle World Relays di Nassau alle Bahamas Tebogo ha contribuito alla vittoria della staffetta 4×400 del Botswana con una frazione cronometrata in 43”72. Tre mesi più tardi alle Olimpiadi di Parigi il giovane fenomeno del Botswana ha corso ancora più velocemente facendo registrare il tempo di 43”04 nella finale olimpica che ha regalato al Botswana una storica medaglia d’argento al Botswana alle spalle degli Stati Uniti.

A Parigi avevo in programma di correre soltanto la finale della staffetta, ma in seguito ad un infortunio di un mio compagno di squadra i tecnici della Federazione hanno preso in esame le diverse opzioni e mi hanno chiesto di correre anche la batteria. Mi hanno detto che sarebbe stato sufficiente correre senza forzare per la qualificazione ma quando ho visto il tempo pazzesco della mia frazione ero davvero sorpreso. Attendevamo tutti il giorno della finale. Ero pronto a dare il mio meglio. Non riuscivo a credere al fatto di aver corso la mia frazione in 43”04. Desideravamo fortemente quella medaglia. Questa medaglia ha significato molto perché è stato un risultato di gruppo. Eravamo contenti perché è stato un miglioramento rispetto alla medaglia di bronzo vinta a Tokyo. Speriamo di poter vincere l’oro a Los Angeles 2028. Vedendomi vincere l’oro olimpico forse tante persone saranno andate a cercare sulle mappe dove si trova il Botswana”.

Tebogo è nato nel villaggio di Kanya in Botswana ed è cresciuto nella capitale Gaborone. A soli 21 anni Tebogo ha già vinto due titoli mondiali under 20 sui 100 metri a Nairobi 2021 e a Cali 2022 e l’argento sui 200 metri a Cali. Nel Luglio 2023 ha migliorato il record africano sui 200 metri detenuto da Frankie Fredericks al meeting di Londra. Un mese dopo ai Mondiali di Budapest ha vinto l’argento sui 100 metri e il bronzo sui 200 metri.

Da piccolo il mio idolo era il namibiano Frankie Fredericks, lo sprinter africano più forte della storia. Con l’atletica si viaggia in tutto il mondo, con il calcio molto meno, se provieni da un paese del Botswana. Ho iniziato praticando sia calcio sia atletica. Faccio il tifo per la squadra del Chelsea e mi piace il pallone ma nel 2019 ho deciso di concentrarmi soltanto sull’atletica. Ho iniziato a correre scalzo e ho vinto i campionati nazionali del Botswana. Correre senza scarpe in Africa è normale. Ho corso le mie prime gare con i pantaloni di mio zio. Spero che le mie vittorie sui 100 e sui 200 metri portino attenzione al Botswana e all’Africa in generale. E’ significativo che gli africani non vengano visti unicamente come atleti che corrono le lunghe distanze. Con più strutture anche sportive, sarebbe importante organizzare le Olimpiadi in Africa”.

Tebogo ha vissuto la miglior stagione della sua carriera nell’anno più difficile della sua vita. Il 18 Maggio scorso è morta la sua adorata mamma Elizabeth a soli 42 anni dopo una battaglia contro un tumore.

Desidero ringraziare tutto il mio team che mi è stato vicino in questo momento difficile, a cominciare dal mio allenatore, dal mio manager e dagli altri membri della mia famiglia. Quando è morta mia mamma, ho pensato che sarebbe stata la fine della mia carriera. Non avevo più motivazioni. Un giorno il mio allenatore mi ha detto: ‘Vieni semplicemente a vederci’. L’ho fatto e ho incominciato a ritrovare di nuovo la voglia di allenarmi. E’ stato un momento difficile, ma sono contento che, quando era ormai vicina alla morte, mi ha detto: ‘Ho cercato di essere forte, figlio mio. Ora è il tuo turno.’ Mia madre mi ha preparato per ciò che sarebbe successo. Non è stato facile superare questo brutto momento. Alle Olimpiadi di Parigi e nei meeting della Diamond League ho corso con scarpe con incise le sue iniziali e la data di nascita. Leggendo sulle mie scarpe le iniziali del nome di mia mamma e la sua data di nascita spero che qualcuno avrà pregato per lei

Ho dovuto prendermi cura di mia sorella di 12 anni. E’ una nuotatrice e non credo che seguirà il mio esempio, ma è orgogliosa di me. Vivo in campagna con i miei zii e mia sorella. Abbiamo 25 mucche, diverse oche e alcune pecore”.

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