Terzo titolo mondiale per Rojas e Barshim

L'approfondimento dettagliato della quarta giornata dei campionati iridati di Eugene

La quarta giornata dei Campionati del Mondo di Eugene ha confermato sul trono alcuni grandi campioni dell’atletica come Mutaz Barshim e Yulimar Rojas, che hanno vinto il terzo titolo mondiale della loro carriera rispettivamente nel salto in alto maschile e nel salto triplo femminile. Nafissatou Thiam ha vinto il secondo titolo mondiale dell’eptathlon dopo un fantastico duello con Anouk Vetter. Faith Kipyegon ha iscritto il suo nome per la seconda volta nell’albo d’oro dei 1500 metri femminili.

Salto triplo femminile

Yulimar Rojas è diventata la prima donna della storia a vincere tre titoli mondiali consecutivi nel salto triplo femminile con l’eccellente misura di 15.47m al secondo tentativo. La fuoriclasse venezuelana ha mancato di soli tre centimetri il primato dei campionati che l’ucraina Inessa Kravetz aveva stabilito in occasione del record del mondo con 15.50m nell’edizione di Goteborg 1995.

Rojas ha realizzato altri due salti oltre i 15 metri in una serie di misure di poco inferiore rispetto a quella che le permise di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi.

Rojas debuttò sulla scena internazionale in una grande manifestazione in occasione dei Mondiali Under 20 di Eugene nel 2014 quando gareggiò nel salto triplo e nel salto in lungo. Da allora ha vinto tutto quello che un atleta può sognare. La sua collezione comprende l’oro olimpico di Tokyo 2021 con il primato mondiale di 15.67m, tre ori ai Mondiali outdoor e tre Mondiali indoor.

Lo scorso Marzo Rojas ha stabilito il record mondiale assoluto con 15.74m in occasione del terzo successo ai Mondiali indoor di Belgrado.
Rojas ha aperto la finale iridata di Eugene con un salto da 14.60m. La giamaicana Shanieka Ricketts si è portata brevemente in testa con un salto da 14.89m, quarta migliore misura della sua carriera.

Rojas ha superato Ricketts con il salto più lungo di giornata di 15.47m, quinta migliore prestazione della sua carriera. L’atleta nata a Carajas ha messo a segno anche due salti validi oltre i 15 metri da 15.24m al terzo tentativo e 15.39m alla sesta prova oltre ad un salto lunghissimo ma nullo in prossimità del suo record mondiale.

Yulimar Rojas: “Ogni gara, grande o piccola, è una grande sfida per me. Sono venuta a Eugene con l’obiettivo di avvicinarmi al record del mondo. Il vento ha condizionato la mia rincorsa. Ho cercato di adattarmi ma la cosa più importante era vincere la medaglia d’oro e rimanere regolare oltre i 15 metri.

Non ho ancora realizzato quello che ho fatto. Volevo un salto più lungo, ma sono contenta di tornare in questo bellissimo stadio, rivedere questo pubblico. Avrò ancora altri campionati in futuro e spero di aggiungere altri due titoli per il mio paese”.

Rojas vive e si allena a Guadalajara vicino a Madrid, diventata la sua seconda casa. Nel Febbraio 2020 ha stabilito il suo primo record del mondo con 15.43m al meeting indoor della capitale spagnola.

Yulimar é allenata dal quattro volte campione del mondo del salto in lungo Ivan Pedroso. E’ nata a Caracas ma è cresciuta nello stato orientale di Anzoategul sulle rive del Mare dei Caraibi. Yulimar ha iniziato a praticare sport a 14 anni giocando a pallavolo, sport nel quale dimostrò di avere talento grazie alla sua notevole altezza (1.92m).

La giamaicana Shanieka Ricketts ha ripetuta la medaglia d’argento dell’ultima edizione di Doha con 14.89m.

Shanieka Ricketts: “E’ stata una gara incredibile. Volevo piazzare un grande salto all’inizio della gara per iniziare al meglio. L’obiettivo era vincere una medaglia e dimenticare la delusione per il quarto posto alle Olimpiadi. Sono al settimo cielo”.

Tori Franklin ha vinto la prima medaglia per gli Stati Uniti nella storia dii Mondiali con 14.72m. La vice campionessa dei Giochi Panamericani Leyanis Perez Hernandez ha migliorato il personale stagionale di 12 centimetri con 14.70m piazzandosi al quarto posto.

La rappresentante di Dominica Thea Lafond si è classificata al quinto posto con 14.56m raggiungendo il miglior risultato per il suo paese nella storia dei Mondiali. Sesto posto per la finalista olimpica Keturah Orji con 14.49m con vento a favore di +2.4 m/s.

Salto in alto maschile

Mutaz Barshim è diventato il primo saltatore in alto a vincere il titolo mondiale per tre volte di fila realizzando la migliore prestazione mondiale dell’anno con 2.37m, la stessa misura realizzata in occasione dei Mondiali in casa di Doha e delle Olimpiadi di Tokyo, quando condivise l’oro con Gianmarco Tamberi. Barshim ha superato 2.24m, 2.27m, 2.30m, 2.33m, 2.35m e 2.37m sempre al primo tentativo prima di commettere l’unico errore di giornata a 2.41m.

Mutaz Barshim: “Tre medaglie d’oro di fila è qualcosa che non è mai stato fatto prima nella storia di questa manifestazione. Sono venuto per vincere l’oro. Ho lavorato duramente per arrivare a questo risultato. Difendere il mio titolo mondiale dopo l’infortunio è la cosa più straordinaria che potesse succedere. Qualche volta è difficile mostrare salti che la gente si aspetta di vedere sempre da me”.

Mutaz, che significa orgoglio in arabo, iniziò con l’atletica nel mezzofondo e nella marcia seguendo l’esempio di suo padre, che gareggiava sulle distanze di 10 km di corsa e di 20 km nella marcia diventando due volte campione del Golfo.

Barshim provò all’inizio le gare di mezzofondo ma non gli piaceva molto e decise di dedicarsi ai salti. Anche il fratello Muamar Barshim ha continuato la tradizione di famiglia gareggiando nel salto in alto a buoni livelli.

Mutaz é allenato da Stanislaw Szczybra, un tecnico svedese di origini polacche che seguì anche il grande Patrick Sjoberg. Il telecronista inglese Tim Hutchings definì il suo stile elegante “poetry in motion” (poesia in movimento).

Il sudcoreano Sanghyeok Woo ha eguagliato il suo record nazionale indoor di 2.35m al secondo tentativo aggiudicandosi il secondo posto dopo il quinto posto alle Olimpiadi con la stessa misura e la medaglia d’oro ai Mondiali Indoor di Belgrado dello scorso Marzo oltre al successo in Diamond League davanti a Barshim. Woo ha commesso due errori a 2.37m e e a 2.39m (misura che gli avrebbe permesso di superare Barshim. Woo si è ispirato a Stefan Holm e ha uno stile che ricorda in parte quello del grande saltatore svedese.

Sanghyeok Woo: “Sono davvero felice della medaglia. Mi sono divertito a gareggiare, e sono contento per la vittoria di Barshim. Credo di poter saltare ancora più in alto la prossima volta”.

L’ucraino Andiy Protsenko ha vinto la medaglia di bronzo con 2.33m battendo Gianmarco Tamberi a pari misura per un solo errore in meno rispetto all’azzurro.

Andiy Protsenko: “Sono come il buon vino, miglioro invecchiando”.

Tamberi ha sfiorato il podio con il quarto posto dopo la sofferta qualificazione alla finale acciuffata all’ultimo tentativo a sua disposizione. Il campione olimpico ha superato 2.19m, 2.24m e 2.27m al primo tentativo prima di valicare l’asticella a 2.30m al terzo tentativo. Il marchigiano era in terza posizione, ma Protsenko lo ha superato con un salto da 2.33m al secondo tentativo dopo il 2.30m riuscito alla prima prova.

Tamberi ha valicato 2.33m alla seconda prova, ma non è riuscito a superare i tre tentativi a 2.35m. Protsenko ha concluso la gara con due errori a 2.35m e uno a 2.37m. Dopo la gara Tamberi ha abbracciato l’amico ucraino, a cui l’azzurro aveva dedicato il bronzo ai Mondiali Indoor di Belgrado durante la fase iniziale della guerra tra Russia e Ucraina.

Il quarto posto potrebbe essere in tanti casi una medaglia di legno ma non è il caso di Tamberi, che è arrivato a Eugene con un problema fisico ma è riuscito a alzare il rendimento nell’occasione più importante. Si è esaltato grazie al calore del pubblico americano, che ancora una volta lo ha sostenuto battendo le mani durante le rincorse.

Gianmarco Tamberi: “Alla fine sono felice di aver trovato il modo di saltare in alto nonostante il dolore. Ho fatto molta fatica in qualificazione. Oggi è stato molto difficile per me trovare il salto giusto. Non posso certo lamentarmi. In pochi avrebbero scommesso un euro dopo la brutta prestazione.

Ogni volta che gareggio con la maglia dell’Italia mi trasformo. Non posso dire di essere totalmente contento della medaglia di legno ma sono felice della misura. Ci ho messo anima e cuore. Voglio recuperare da questo infortunio e tornare a volare in alto”.

Il campione statunitense Shelby McEwen ha superato tutte le misure fino a 2.30m al primo tentativo ma ha commesso due errori a 2.33m e uno a 2.35m concludendo al quinto posto. Il finalista olimpico Ju’Vaughn Harrison ha superato 2.27m al secondo tentativo ma ha commesso tre errori a 2.30m.

1500 metri femminili

La fuoriclasse keniana Faith Kipyegon ha conquistato la seconda medaglia d’oro mondiale outdoor della sua carriera dopo il successo di cinque anni fa a Londra 2017. Kipyegon ha stabilito il secondo miglior tempo su suolo statunitense con 3’52”96, prestazione da meeting senza le pacemaker.

Ha corso più velocemente soltanto in occasione della vittoria al Prefontaine Classic sempre a Eugene con 3’52”59 lo scorso Maggio. Ai due titoli mondiali si aggiungono i due ori olimpici di Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2021. Solo Sebastian Coe e Tatiana Kazankina nella storia hanno fatto altrettanto nella manifestazione a Cinque Cerchi.

Faith Kipyegon: “Avevo molta pressione. Tutti si aspettavano qualcosa di speciale da me. Ce l’ho fatta. Sapevo che Tsegay avrebbe corso subito veloce. E’ una vera front runner. Siamo andate davvero forte e grazie a Dio ho vinto. Laura Muir mi ha detto che sono la più grande di sempre nei 1500 metri.

La ringrazio molto per il complimento. Laura è una persona molto gentile. Prima della gara abbiamo parlato insieme. Le auguro tutto il meglio. Questo è il vero spirito sportivo. La prossima gara sarà a Montecarlo. Non voglio parlare del record del mondo. Punto a correre una buona gara e correre un grande tempo. Prima di Monaco mi godrò qualche giorno di relax con mia figlia nata nel 2018. E’tutto per me”.

Kipyegon ha lanciato l’allungo decisivo che le ha permesso di staccare Gudaf Tsegay negli ultimi 300 metri. Tsegay ha vinto l’argento con 3’54”32 tre anni dopo la medaglia di bronzo di Doha 2019.

Laura Muir ha aggiunto il bronzo iridato un anno dopo l’argento olimpico andando vicina al record britannico con 3’55”28. Per la scozzese è la prima medaglia ai Mondiali su cinque finali disputate in questa manifestazione.

La giovane etiope Freweyni Hailu si è piazzata al quarto posto come alle Olimpiadi chiudendo a sei secondi da Muir in 4’01”28. La polacca Sofia Ennaoui è quinta con il personale stagionale di 4’01”43 davanti a Sinclaire Johnson (4’01”63).

Eptathlon femminile

La due volte campionessa olimpica Nafissatou Thiam ha aggiunto la seconda medaglia mondiale della sua carriera nell’eptathlon alla sua ricchissima collezione che comprende anche due ori olimpici a Rio e a Tokyo e l’oro europeo di Berlino.

La belga ha stabilito la seconda migliore prestazione della sua carriera con 6947 punti precedendo l’olandese Anouk Vetter, che ha polverizzato il record olandese con 6867 punti. La ventunenne statunitense Anna Hall ha vinto la medaglia di bronzo migliorando di 300 punti il personale con 6755 punti. La campionessa NCAA diventa la terza statunitense di sempre.

Thiam ha aumentato il suo margine di vantaggio all’inizio della seconda giornata con 6.59m nel salto in lungo. Vetter ha migliorato il personale con 6.52m. La svizzera del Cantone dei Grigioni Annik Kaelin, vincitrice al Multistars di Grosseto lo scorso Maggio, si è ben comportata saltando 6.56m. Adrianna Sulek e Anna Hall hanno realizzato 6-43m e 6.39m piazzandosi provvisoriamente al terzo e al quarto posto nella classifica generale.

Nel giavellotto Vetter ha realizzato la strepitosa misura di 58.29m, seconda performance della sua carriera dopo il lancio da 59.81m realizzato lo scorso Maggio a Goetzis. Thiam ha fatto registrare un ottimo 53.01m ma è stata superata da Vetter nella classifica generale per appena 19 punti. Prima degli 800 metri finali le due campionesse dell’eptathlon avevano già sorpassato la barriera dei 6000 punti (6045 per l’olandese e 6026 per la belga). Hall ha migliorato il personale con 45.75m.

Thiam ha completato la due giorni trionfale migliorando il personale con 2’13”00 sugli 800 metri. Vetter ha tagliato il traguardo con 2’20”09.

Hall ha vinto il doppio giro di pista in 2’06”47 nella sua specialità preferita dove vanta un personale di 2’03”11.

Sulek si é piazzata al quarto posto con 6672 punti migliorando il record nazionale detenuto dal lontano 1985 da Malgorzata Nowak. Questo punteggio sarebbe stato sufficiente per vincere una medaglia in tutte le precedenti 17 edizioni dei Mondiali.

La belga Noor Vidts (campionessa mondiale indoor a Belgrado 2022 nel pentathlon) si è classificata al quinto posto con 6559 punti. Annik Kaelin ha migliorato il primato svizzero con 6464 punti precedendo l’olandese Emma Osterwegel (6440 punti). La campionessa mondiale Katarina Johnson Thompson ha concluso all’ottavo posto con il personale stagionale con 6222 punti.

Nafissatou Thiam: “Sono molto felice del mio 800 metri finale. E’ stata il modo perfetto per concludere la competizione. Sento ancora l’adrenalina. E’ stato tutto molto veloce, compresa la cerimonia di premiazione e le prime interviste. Dopo il salto in lungo non mi sentivo benissimo perché la sera prima della gara non riuscivo a dormire.

Questa medaglia è il premio per tutto il lavoro che ho fatto in allenamento e mi dà molta fiducia. Durante l’inverno ho pensato anche di non gareggiare a questi mondiali e di prendermi una pausa. Sono orgogliosa di tutti i risultati di questi ultimi anni e non solo delle medaglie d’oro. Anche l’argento ai Mondiali di Doha mi ha soddisfatto molto”.

Thiam vive a Namur, cittadina della Vallonia che dista un’ora da Bruxelles. E’ figlia di una belga e di un senegalese. Ha ereditato la passione per l’atletica dalla madre Danielle Denisty, che ha gareggiato a livello master vincendo medaglie internazionali nella sua categoria.

Nafi è allenata dall’ex decatleta belga Roger Lespagnard e ha studiato geografia all’Università di Liegi laureandosi nel 2019. Si mise in luce per la prima volta vincendo l’oro agli Europei Under 20 di Rieti nell’eptathlon nel 2013. Ha realizzato il personale di 7013 punti in occasione della vittoria al meeting di Goetzis nel 2017 quando saltò 1.98m nell’alto e lanciò il giavellotto alla misura di 59.32m.

In un’intervista rilasciata qualche anno fa Thiam ha parlato dei sacrifici fatti fin da ragazzina quando percorreva 60 km in treno da Namur a Liegi per allenarsi con il tecnico Lespagnard.

Cominciai ad allenarmi con Roger all’età di 14 anni. Dopo la scuola prendevo il treno ogni giorno per andare a Liegi. Mi allenavo e riprendevo il treno per tornare a Bruxelles. Facevo i compiti di scuola in treno e tornavo a casa alle dieci di sera”.

3000 siepi maschili

Soufiane El Bakkali ha vinto la medaglia mondiale sui 3000 siepi un anno dopo l’oro olimpico conquistato l’anno scorso a Tokyo. Il ventiseienne marocchino ha completato la collezione di medaglie ai Mondiali dopo l’argento a Londra 2017 e il bronzo a Doha 2019.

Dopo un avvio molto lento El Bakkali ha piazzato l’allungo decisivo negli ultimi 200 metri conquistando l’oro in 8’25”13, il tempo più lento nella storia dei Mondiali, anche se questo non deve sminuire la qualità della gara.

El Bakkali ha interrotto la striscia vincente del Kenya che durava da sette edizioni di fila.

El Bakkali é ritornato a Hayward Field, dove si piazzò al quarto posto ai Mondiali Under 20 del 2014.

L’etiope Lemecha Girma ha vinto la seconda medaglia mondiale della sua carriera in 8’26”01 battendo il campione mondiale in carica Conseslus Kipruto (8’27”92). El Bakkali ha un bilancio di sette vittorie su otto confronti diretti con Girma compreso il successo nel meeting di casa a Rabat.

Il marocchino è alto 1.92m e ha gareggiato in passato alla Cinque Mulini.

Soufiane El Bakkali: “Sono davvero felice di vincere il titolo mondiale dopo l’oro olimpico. E’ stata una gara molto difficile. E’ stata una finale lenta e molto tattica. Sono molto forte negli ultimi 400 metri. I Mondiali Under 20 di Eugene son stati la mia prima grande gara internazionale. Torno qui dopo otto anni da campione del mondo”.

L’azzurro Ahmed Abdelwahed ha concluso la sua prova al dodicesimo posto con 8’33”43.

Maratona femminile

L’etiope Gotytom Gebrselase ha vinto il titolo mondiale della maratona femminile stabilendo il primato dei Campionati con l’eccellente tempo di 2h18’11”. Gebrselesase ha completato la doppietta etiope il giorno dopo il trionfo di Tamirat Tola nella gara maschile in 2h05’36” (primato dei campionati).

Il precedente primato dei Campionati apparteneva a Paula Radcliffe con 2h20’57” dall’edizione di Helsinki 2005.

In carriera Gebrselase ha vinto la Maratona di Berlino nel 2021 al debutto sulla distanza in 2h20’09 e ha stabilito il primato personale di 2h18’18” a Tokyo nel 2022.

Gebrselase ha piazzato l’allungo decisivo al 40 km staccando la keniana Judith Jeptum Korir, che ha vinto l’argento in 2h18’20”.

Gotytom Gebrselase: “Sono rimasta paziente. Verso il 40 km mi sono sentita forte e ho deciso di lasciare. La vittoria di Tola mi ha motivato molto”.

L’israeliana Lonah Salpeter ha completato il podio in 2h20’18” battendo l’eritrea Nezret Weldu, che ha stabilito il record nazionale con 2’20’29”, e la statunitense Sarah Hall, quinta in 2h22’10”.

La campionessa mondiale in carica Ruth Chepgnetich si è ritirata dopo 18 km per problemi di stomaco.

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