Fantini e Mori artefici di un grande 2022 del martello femminile

Le due lanciatrici hanno regalato all'Italia importanti medaglie a livello assoluto e giovanile

L’Italia femminile nel settore del lancio del martello ha vissuto la miglior stagione agonistica della storia grazie alle eccellenti prestazioni di due specialiste quali Sara Fantini e Rachele Mori, capaci di regalare ai colori azzurri due medaglie importanti, a livello assoluto e under 20, risultato unico tra tutte le varie discipline dell’atletica nazionale in questo 2022 che sta per concludersi.

La 25enne Fantini ha conquistato il bronzo ai Campionati europei di Monaco, dopo il quarto posto ai Campionati mondiali di atletica Oregon22, mentre la 19enne Mori ha vinto l’oro ai Campionati mondiali under 20 disputati a Cali, in Colombia.

È stata un’inversione di tendenza per la nostra nazione che non aveva mai vinto un titolo mondiale o continentale in questa disciplina e, visti gli enormi miglioramenti da loro fatti quest’anno, non sarebbe certo una sorpresa vedere entrambe le atlete insieme sui podi dei campionati più importanti nei prossimi anni.

Fantini, nata a Fidenza in provincia di Parma il 16 settembre 1997, pratica la specialità del martello da meno di dieci anni, provenendo da un ambiente famigliare di ottimi contenuti sportivi in quanto suo padre, Corrado, è stato finalista olimpico nel 1996 nel lancio del peso, mentre sua madre, Paolo Iemma, è stata giavellottista ed eptatleta ma, nonostante l’esperienza dei genitori, non è mai stata certamente costretta a praticare l’atletica.

Sara ha iniziato dapprima con il il lancio del disco, ma quando nel 2014 a Modena ha migliorato il suo personale nel martello da 3 kg, portandolo dai 49,48 metri dell’anno prima a Jesolo, a 65,99 nella categoria under 18, ha iniziato a sognare in grande e, dopo essere stata inizialmente allenata dalla madre, è stata allenata da Nicola Vizzoni dal 2015 e poi, successivamente da Marinella Vaccari, che fu anche allenatrice dell’ex primatista italiana Ester Balassini.

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Le parole di Sara sulla sua adolescenza agonistica: “All’inizio ho scelto per la mia strada sportiva di concentrarmi su altri sport, come il tennis, il basket e l’equitazione in quanto non volevo essere paragonata ai miei genitori e sono grata loro che mi abbiano dato ampia libertà di scegliere. Da quando ho capito che l’atletica poteva far parte della mia vita ovviamente i miei genitori mi hanno poi sempre sostenuto“.

Siamo come una famiglia e ho tutto ciò che mi serve nella mia struttura di allenamento“, dice invece Fantini del suo gruppo di allenamento, che ha sede presso il Gruppo Sportivo Carabinieri di Bologna e comprende i compagni di lancio del martello Giacomo Proserpio e Lorenzo Del Gatto oltre che la lanciatrice del disco Diletta Fortuna.

Il record italiano di Ester Balassini di 73,59 metri resisteva dal 2005, ma Fantini lo ha migliorato quattro volte nel 2022, prima con 74,38 m, poi con 74,86 m e infine con 75,76 seguito da 75,77 a Madrid in giugno, due primati nella stessa serata.

La prima volta che ho stabilito il record italiano a Lucca, non potevo crederci“, ha detto Sara “Volevo battere il record, ma non mi aspettavo di migliorare il mio precedente personale di quasi due metri.

Anche battere il record due volte a Madrid è stato inaspettato. Ma l’atmosfera era fantastica e dimostra che il lavoro svolto con la mia allenatrice ha dato i suoi frutti“.

L’eccellente misura realizzata in Spagna aveva dato a Fantini, oltre al miglioramento del già suo record nazionale, anche la quarta miglior misura mondiale dell’anno in vista dei campionati iridati di Eugene ma, come ogni atleta sa, una cosa è posizionarsi così in alto nella lista d’iscrizione, un’altra è ottenere lo stesso risultato in un contesto agonistico così impegnativo e prestigioso quale un campionato del mondo.

Ma in Oregon Sara non ha certamente deluso e, in una competizione in cui le atlete statunitensi hanno conquistato il podio, si è piazzata al quarto posto con 73,18 m, il miglior risultato di sempre per un’italiana nella finale del martello in una manifestazione iridata.

I Campionati del Mondo sono stati una grande competizione e sono stata molto contenta del quarto posto“, ricorda l’atleta. “La mia stagione era andata molto bene fino a quel momento e tutto era inaspettato. Speravo di poter lottare per la medaglia di bronzo a Eugene, ma ho avuto qualche problema alla vigilia e quindi il mio piazzamento è stato eccezionale, date le circostanze.”

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Un mese dopo, ai Campionati Europei di Monaco di Baviera, Fantini ha fatto di meglio, conquistando il bronzo con 71,58 metri anche se, pur felice di essere salita sul podio, sentiva che avrebbe potuto ottenere di meglio anche perché si era presentata all’appuntamento con il miglior accredito di tutte le partecipanti.

Le sue parole dopo la finale tedesca: “I Campionati del Mondo mi hanno fatto capire la mia forza, ma ai Campionati Europei mi sono resa conto di avere qualche debolezza. Sono felice di aver vinto una medaglia, ma il bronzo non era il risultato che mi aspettavo dopo i record che avevo ottenuto nella prima metà della stagione.

Avrei dovuto affrontare la finale in modo diverso. Speravo di coronare una stagione di successi con una gara perfetta, ma le mie avversarie sono state più brave di me.

Gli Europei sono stati un’esperienza di apprendimento e questa medaglia conferma che sto andando nella giusta direzione ma ho ancora molto margine di miglioramento“.

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Rachele Mori nella storia

Tra i campionati del mondo in Oregon e gli europei in Germania che hanno visto grande protagonista Fantini, Rachele Mori ha fatto la storia del martello, sia pur a livello giovanile, per l’Italia in Colombia.

Dopo aver già stabilito il record nazionale under 20 di 68,04 metri all’inizio della stagione l’atleta, nata il 29 marzo 2003 a Cecina in provincia di Livorno, si è dimostrata all’altezza del suo ruolo di favorita per la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali under 20 di Cali, vincendo con un lancio di 67,21 m in una gara che è stata ritardata a causa della forte pioggia.

Le dichiarazioni di Rachele dopo il trionfo: “Non so come io abbia fatto a vincere a Cali in quanto siamo dovuti rimanere in sala d’attesa per tre ore prima della finale. È iniziato come un incubo, ma l’ho trasformato in un sogno.

Quando la gara è ripresa, mi sentivo davvero bene. Ho sentito solo dei leggeri crampi ai polpacci, ma ho tenuto duro. Mi sono sentita molto emozionata quando ho lanciato 65,84 m al quarto turno e ho sentito che era un buon lancio. Sono entrata in gara come leader mondiale, ma dovevo ripetere questo risultato nella gara più importante dell’anno“.

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Come Fantini, Mori proviene da una famiglia di sportivi in particolare, per quanto riguarda l’atletica, da parte di suo zio Fabrizio, mitico oro mondiale nei 400 metri a ostacoli nel 1999 a Siviglia e argento, due anni ad Edmonton, con l’attuale record italiano di 47″54, che era presente a Cali in tribuna per vedere la nipote conquistare l’oro.

Quando ho lanciato la misura vincente, ho riconosciuto l’urlo di mio zio dagli spalti“, ha detto Rachele. “Era molto emozionato dopo la gara e ha persino pianto“.

Il padre di Rachele era un lanciatore e un canottiere, mentre suo fratello Federico gioca a rugby per la squadra nazionale nel Sei Nazioni. Suo cugino Gabriele, figlio di Fabrizio, è arrivato terzo nei 100 metri ai campionati italiani under 18 del 2020.

Sono molto legato a mio fratello, anche se vive lontano da casa da quando aveva 15 anni“, dice Mori. “Seguo le sue partite ogni settimana e a volte mi reco a Bordeaux per vederlo giocare. Anche lui segue le mie gare a distanza“.

La grande svolta internazionale di Rachele è arrivata al Festival Olimpico della gioventù europea 2019 a Baku, dove ha ottenuto l’argento.

Ricorderò sempre quella prima esperienza internazionale“, dice. “Era la mia prima gara all’estero con la squadra italiana e ho gareggiato contro atleti più grandi di me. È sempre emozionante rappresentare la squadra italiana in quanto mi spinge a dare il massimo per onorare il mio Paese“.

Un anno dopo ha stabilito il suo primo record italiano under 20, lanciando 65,03 m a Padova. I suoi progressi sono continuati, soprattutto da quando ha iniziato a lavorare con Massimo Terreni nel febbraio 2022. In diversi momenti della stagione, Mori è stata consigliata anche da Vizzoni e dal collega allenatore nazionale Tonino Andreozzi.

Naturalmente, trae grande ispirazione anche dall’osservazione e dagli stimoli derivantile della sua amica Sara Fantini.

Sara è sempre stata un modello e mi ha dato la motivazione per continuare a migliorare“, dice Mori. “Le gare femminili dei lanci hanno avuto recentemente un grande successo grazie ai nostri risultati“.

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Nonostante abbia sei anni in più, Fantini è altrettanto ispirata dai risultati di Mori.

Il titolo mondiale di Rachele è stato fantastico“, ha dichiarato Sara. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto e ci sproniamo a vicenda, quindi mi sono sentita molto emozionata quando ha vinto il titolo mondiale under 20 a Cali. Sono molto orgogliosa di lei“.

Il suo titolo mondiale merita un riconoscimento per il suo impegno e la sua dedizione“, aggiunge Fantini. “Rachele incarna valori positivi, è un esempio perfetto di positività nello sport“.

Articolo ispirato e tradotto dalla feature di Diego Sampaolo pubblicata sul sito di World Athletics in data 26 Ottobre 2022
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