Faith Kipyegon ha vinto due titoli olimpici a Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2021, e tre mondiali a Londra 2017, Eugene 2022 e Budapest 2023 nella sua straordinaria carriera sui 1500 metri, peraltro vincendo quest’anno anche quello sui 5000 metri, ma prima della stagione 2023 non aveva ancora stabilito record del mondo, riuscendo nel corso dell’ultima estate a colmare l’unica lacuna che mancava al suo curriculum migliorando non uno ma ben tre record iridati in un solo mese.
La 29enne fenomenale keniana ha iniziato la stagione che si sta per concludere con la vittoria nella gara campestre di Eldoret sui 10 km, battendo molte delle migliori mezzofondiste keniane con oltre un minuto di vantaggio e poi, all’esordio stagionale nella Diamond League, ha vinto i 1500 metri al meeting di Doha in 3’58”57 con un ultimo giro cronometrato in 58”7.
Kipyegon ha poi demolito di 96 centesimi di secondo il precedente record del mondo dell’etiope Genzebe Dibaba sui 1500 metri al Golden Gala allo Stadio Luigi Ridolfi di Firenze fermando il cronometro in 3’49”11 con passaggi di 62”8 ai 400 metri, 2’04”2 agli 800 metri e 3’05”28 ai 1200 metri e un ultimo giro in 58’8 ma va ricordato come, già nel corso del 2022, la fuoriclasse keniana avesse sfiorato di trenta centesimi di secondo il precedente primato correndo in 3’50”37 al meeting di Montecarlo.
Kipyegon non si è fermata e soltanto una settimana più tardi ha migliorato di 1 secondo e 42 centesimi di secondo il record del mondo dei 5000 metri detenuto da Letsenbet Gidey fermando il cronometro in 14’05”20 sulla pista dello Stadio Charlety di Parigi con un ultimo chilometro in 2’42”3 e un 400 metri finale in 60”6 ed è quindi diventata la seconda atleta nella storia, dopo l’azzurra Paola Pigni, a detenere contemporaneamente i record del mondo dei 1500 e dei 5000 metri e va considerato che, prima dell’impresa di Parigi, l’atleta aveva corso soltanto due gare sui 5000 in carriera nel 2015.
Dopo aver vinto i 5000 metri ai Trials keniani di Nairobi in 14’53”90 Kipyegon ha migliorato di cinque secondi il primato del mondo sul miglio nella tappa della Diamond League allo Stade Louis II di Montecarlo con 4’07”64 dopo un passaggio intermedio ai 1500 metri in 3’51”41 al termine di una gara straordinaria nella quale sono stati stabiliti numerosi primati nazionali e continentali.
Ai Mondiali di Budapest Kipyegon ha firmato una straordinaria doppietta vincendo i 1500 in 3’54”87 e i 5000 metri davanti alla campionessa olimpica Sifan Hassan in 14’53”88. Poche settimane più tardi ha vinto la finale della Wanda Diamond League a Eugene sulla pista di Hayward Field in 3’50”72.
Alcune sue dichiarazioni: “E’ stato un anno straordinario per me. Scrivere la storia, vincere due medaglie d’oro nella stessa edizione dei Mondiali era ciò che sognavo per quest’anno. Sono stata paziente aspettando il momento in cui sarei riuscita a battere i record del mondo e a vincere due ori ai Mondiali. Il sogno si è avverato”.
Dopo aver concluso la stagione in pista da imbattuta Kipyegon ha concentrato l’attenzione sui Mondiali su strada di Riga in Lettonia, dove si è classificata terza nel miglio.
Kipyegon ha vinto il premio di Atleta dell’anno per le specialità della corsa durante gli World Athletics Awards del 2023 a Montecarlo. Durante la premiazione Kipyegon e il suo allenatore Patrick Sang hanno ripercorso i momenti più importanti non solo della stagione ma anche dell’intera carriera.
Le sue emozioni dopo il ricevimento dell’Oscar mondiale: “Sono orgogliosa di me stessa E’ stato magnifico aver raggiunto i risultati che ho ottenuto. E’ un sogno che si avvera. Il Premio di atleta dell’anno è la conclusione più bella di un anno straordinario per me. Sono onorata che le mie prestazioni in pista siano state riconosciute dalla comunità dell’atletica. Il sostegno della mia famiglia, dei miei compagni di allenamento e dei miei avversari mi spronano a lavorare duramente e ad inseguire i miei sogni e le mie ambizioni. Spero che i miei risultati siano una motivazione e un’ispirazione per molte ragazze”.
Kipyegon ha incominciato la sua carriera internazionale ai Campionati del Mondo di corsa campestre di Bydgoszcz nel 2010, quando si piazzò al quarto posto nella gara under 20 a 16 anni correndo a piedi nudi in una giornata molto fredda. L’anno successivo Kipyegon conquistò il titolo mondiale under 20 di corsa campestre a Punta Umbria in Spagna prima di vincere l’oro ai Mondiali under 18 sui 1500 metri a Lilla.
Successivamente ha collezionato medaglie d’oro ai Mondiali juniores di Barcellona 2012, ai Mondiali seniores di Londra 2017 e di Eugene 2022 e alle Olimpiadi di Rio 2016 e a Tokyo 2021. Quando Kipyegon ha iniziato la stagione con l’obiettivo di vincere la settima medaglia d’oro della sua carriera aveva fissato un altro obiettivo.
Patrick Sang, medaglia d’argento olimpica a Barcellona 1992 e due volte vice campione del mondo a Tokyo 1991 e a Stoccarda 1993 sui 3000 siepi e allenatore di Kipyegon e di Eliud Kipchoge, ha parlato in una recente intervista con World Athletics della stagione della sua allieva.
Le parole di Sang: “Faith ha cominciato la stagione 2023 con molto ottimismo. Aveva svolto finora un grande lavoro vincendo due medaglie d’oro, quattro titoli mondiali ma nella sua collezione le mancava il record del mondo sui 1500 metri, la distanza che aveva corso da tanti anni. Abbiamo cambiato alcuni aspetti della nostra preparazione perché volevamo provare anche i 5000 metri.
A causa dei cambiamenti nella preparazione non ha voluto accennare troppo presto della sua intenzione di battere il primato del mondo ad inizio stagione. Alla seconda gara ha battuto il record del mondo. Gli esseri umani crescono grazie agli incentivi. Quando esauriscono gli incentivi, si arriva ad una situazione nella quale si raggiungono gli stessi risultati, qualunque sforzo venga fatto. Se crei una serie di nuovi incentivi, sia che si tratti di un lavoratore o di un atleta, come in questo caso Faith, la produzione è più grande.
E’ quello che abbiamo fatto. Faith ha compreso che il mondo dell’atletica è più grande di quanto sia la prestazione in pista. Questo ha creato una nuova serie di incentivi per Faith. Oltre a correre velocemente in pista Faith ha capito che poteva influenzare positivamente la società”.
L’obiettivo di Kipyegon è di essere un modello da seguire per le nuove generazioni con le sue imprese in pista.
Le parole di Kipyegon: “Quest’anno ho sognato di battere il record del mondo sui 1500 metri, ma non pensavo di riuscire a realizzare il record dei 5000 metri. E’ stata una sorpresa. Ero emozionata dopo la gara di Parigi. Normalmente non piango, ma questa volta ho pianto molto”.
Inizialmente Kipyegon aveva programmato di battere il primato del mondo sui 1500 metri a Montecarlo perché non si aspettava di batterlo così presto a Firenze. Dopo l’impresa realizzata al Golden Gala, la keniana ha optato per tentare il record del mondo sul miglio a Montecarlo.
“Non mi aspettavo di battere tre record del mondo e vincere successivamente due titoli mondiali. Sono felice e so di aver compiuto queste imprese non soltanto per me stessa. Sono riuscita ad ispirare molte altre atlete”.
Kipyegon ha dedicato il Premio di atleta dell’anno a tutte le mezzofondiste.
“Le mie avversarie sono venute a festeggiarmi dopo i record del mondo a Firenze e a Montecarlo. Ha toccato il mio cuore il fatto di sapere che noi atlete abbiamo umanità e amore al di là dei nostri risultati in pista. Abbiamo scattato la foto tutte insieme. Sono contenta quando tutte noi insieme aiutiamo le altre donne con passione a fare qualcosa. Gudaf Tsegay ha migliorato il mio record correndo in 14’00”21 a Eugene. E’ stato un risultato straordinario. Penso che l’anno prossimo una donna possa scendere per la prima volta sotto i 14 minuti. Non so chi sarà la prima ma proveremo a dare del nostro meglio per spingerci oltre i nostri limiti”.
Di recente Kipyegon ha ricevuto “the Elder of the Order of the Golden Heart” dal Presidente del Kenya William Ruto.
“Aver raggiunto i risultati di quest’anno è stato un sogno. Ho vissuto una sensazione davvero speciale quando sono tornata in Kenya per ricevere il massimo riconoscimento da parte del mio paese. Ringrazio il Governo del mio paese perché sono la prima atleta ad ottenere questo riconoscimento. Non mi aspettavo di avere questo tipo di accoglienza. Questo mi ha dato una grande motivazione. Voglio ringraziare World Athletics per tutto quello che sta facendo. Ai Mondiali di Budapest ha dato un riconoscimento ai nostri allenatori per il ruolo che svolgono nella nostra carriera. E’ un lavoro di squadra. Nessun atleta può farcela da solo. C’è un grande sistema di supporto dietro il successo degli atleti. Sono felice che anche tutto il team riceva questo riconoscimento”.
Patrick Sang allena Kipyegon dal 2019 quando la fuoriclasse keniana tornò alle gare dopo una pausa di un anno per dare alla luce la figlia Alyn nel 2018.
“Per dare il miglior sostegno ad un’atleta, è necessario imparare a conoscerlo meglio. Dal 2019 sono in un processo continuo di apprendimento. Volevo imparare di più attraverso piccoli cambiamenti. Uno dei cambiamenti chiave nella stagione 2023 è stato quello di modificare il nostro allenamento base. Abbiamo aumentato il volume dei suoi allenamenti per permetterle di correre anche i 5000 metri. E’ stato necessario costruire fondamenta solide. All’inizio della preparazione ha aumentato i chilometri ad un’intensità più bassa per costruire la resistenza. L’obiettivo è stato quello di costruire una buona base nel momento di iniziare l’allenamento specifico”, ha affermato Patrick Sang.
Kipyegon è motivata da nuove sfide future come la maratona.
“Saremo contenti se il risultato finale di questo cammino porterà alla maratona. Vogliamo vedere ancora Faith in pista. Probabilmente coronerà il suo sogno di correre la maratona”, ha aggiunto Patrick Sang.
Per il momento il traguardo immediato è diventare la prima donna della storia a vincere tre medaglie d’oro alle Olimpiadi sui 1500 metri.
“A Parigi voglio difendere il mio titolo e motivare le nuove generazioni di atlete e le madri come me che tutto è possibile”.
Kipyegon ha vinto tutto ciò che un atleta può sognare ma non è mai soddisfatta dei risultati realizzati in passato ed è concentrata sulle sfide future.
“Mi sono spinta oltre i limiti e continuerò a farlo in futuro. Se sarò in salute spero di scendere sotto i 3’49” sui 1500 metri. Un giorno un’atleta riuscirà a scendere sotto i 4 minuti nel miglio. Potrebbe essere la nostra generazione o la prossima a riuscire nell’impresa”.