Non è la maratona più prestigiosa del mondo, ma è indubbiamente la più bella da un punto di vista storico e architettonico per cui, gareggiare nella 42,195 km che si svolgerà domenica prossima 19 marzo nella città eterna di Roma, sarà certamente per tutti i partecipanti un’emozione unica.

La partenza, prevista per le 8.00, sarà contraddistinta dall’incanto dei Fori Imperiali, a pochi passi dal Colosseo, che vedranno anche l’arrivo alla fine del percorso che toccherà tutti i punti più affascinanti della capitale con la presenza di vari top atleti tra cui tre italiani a partire da Neka Crippa, fratello di Yeman, che torna a cimentarsi su tale classica distanza dopo un’unica esperienza datata 2016, a Verbania, e chiusa con il tempo di 2h21’17.

Da allora, certamente, la carriera del trentino ha avuto un buona crescita e la gara di domenica sarà molto interessante per misurare le sue potenzialità dopo i recenti sesti posti nella mezza maratona di Siviglia in gennaio con 1h02’38, e in quella di Napoli a febbraio con 1h03’00.

Gli altri due italiani da seguire saranno Stefano La Rosa e Alessandro Giacobazzi, con il primo che non ha mai corso la maratona di Roma in carriera e lo farà, a distanza di sette mesi dalla sua partecipazione con la maglia azzurra agli Europei di Monaco di Baviera nell’agosto scorso, mentre nella sua unica uscita stagionale della mezza di Napoli ha realizzato il crono di 1h04’35.

Per Giacobazzi, campione italiano dei 42,195 km a Ravenna nello scorso novembre con 2h17’52, c’è l’opportunità di migliorare il personale di 2h15’25 ottenuto in occasione del debutto vincente sulla distanza nel 2017 a Torino.

Da citare, infine, la presenza dello specialista di prove estreme ma soprattutto idolo del popolo di Roma in quanto romano purosangue, il 51enne Giorgio Calcaterra, che vanta oltre 330 maratone in carriera ma anche 3 titoli mondiali sulla distanza dei 100 km, naturalmente al via nella sua città.

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Gli atleti stranieri

In chiave internazionale, sono tre gli atleti che vantano un accredito inferiore alle due ore e dieci a cominciare dal vincitore dell’anno scorso, l’etiope Fikre Bekele, che primeggiò nel 2022 con il record del percorso di 2h06’48 e che, in ottobre, si è imposto anche nella maratona di Linz con il personale di 2h06’16.

I suoi principali avversari dovrebbero essere i connazionali Alemu Gemechu che vanta un accredito di 2h08’47 realizzato a Marrakesh, nel 2020, e Berhanu Heye con 2h09’53, ma anche il keniano Nicodemus Kimutai con un primato di 2h10’00, potrebbe puntare a un posto tra i primi tre.

Tra le donne, l’atleta con il migliore accredito è l’etiope Zinash Debebe, capace di 2h27’15 a Guangzhou nel 2018 mentre, le sue rivali più temibili, dovrebbero essere la connazionale Amid Fozya Jemal, 2h28’30 a Lisbona lo scorso anno e la keniana Brenda Kiprono, autrice di 2h28’27 a Enschede sempre nel 2022.

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Le storie della maratona

All’interno della corsa ci saranno tante storie fra cui quella dell’etiope Ermias Ayele, ex direttore di gara della blasonata Great Ethiopian Run organizzata dal campione Haile Gebreselassie, che correrà a piedi nudi in onore di Abebe Bikila il suo mitico connazionale che fu il primo africano a vincere una medaglia d’oro olimpica, a Roma nel 1960 dove migliorò il record olimpico con il tempo di 2h15’16, e corse tutti i 42,195 km senza scarpe.

Le dichiarazioni di Ayele: “Ispirato dalla figura di Abebe Bikila ho iniziato a correre a piedi nudi, portando a termine la Sofi Malt Great Ethiopian Run 10k nel 2021 e nel 2022 in 44’53” e 44’27” così come la Hawassa Half Marathon in 1h42’00. Il mio grande sogno è quello di correre le World Major Marathon a piedi nudi, Bikila ha iniziato alle Olimpiadi di Roma del 1960 circa 62 anni fa e io voglio iniziare questo mio lungo viaggio dalla Acea Run Rome The Marathon 2023”.

A proposito di belle storie torna alla Maratona di Roma la a 31enne ucraina Viktoriia Gudyma arrivata in Italia l’anno scorso, con il suo bimbo di 10 anni dopo l’inizio del conflitto tra Russia ed Ucraina.

In seguito al contatto da parte degli organizzatori di Acea Run Rome The Marathon, Victoriia aveva fatto sapere di voler partecipare comunque alla maratona ma di non avere nulla con sé. Atterrata senza alcun bagaglio a Fiumicino e grazie all’intervento di Athletica Vaticana, Viktoriia e il suo bambino furono per qualche giorno ospiti dell’Istituto di Suore Adoratrici del Sangue di Cristo di Via Labicana.

Gli organizzatori fornirono a Viktoriia nuove scarpe per correre, un kit di pantaloncini e t-shirt tecnici, così da poter essere in partenza sui Fori Imperiali e coronare il suo sogno di correre la maratona a Roma.

Ucraino è anche il maratoneta e ultramaratoneta Nicola Taran che attraverso la società dobro.ua raccoglie fondi per acquistare protesi per i soldati ucraini feriti e mutilati in guerra e che parteciperà alla corsa nella Capitale.

Al via di Run4Rome la speciale squadra de “L’uomo che ha ancora tanta strada da fare”, Sammy Basso nato con la progeria, una condizione genetica rara caratterizzata dall’invecchiamento precoce che, nonostante le difficoltà, non lo ha fermato nella realizzazione di diversi obiettivi.

Sammy è Presidente dell’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.) da lui fondata per informare sulla progeria e raccogliere fondi da destinare alla ricerca per diagnosi e cura di questa condizione genetica rara.

Ospite abituale di diverse manifestazioni, sarà a Roma domenica con la sua speciale carrozzina e i Sammy Runners. Biellese di nascita, cosmopolita per lavoro, maratoneta e ultramaratoneta per indole e passione, Roberto ha collezionato oltre 100 traguardi di maratona correndo dagli Stati Uniti all’Asia, dal Centro e Sud America all’Oceania, in lungo e in largo per il Vecchio Continente e collezionando, tra le altre, la partecipazione completa alle Major Marathons.

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