Faith Kipyegon ha conquistato la terza medaglia d’oro della sua carriera ai Mondiali sui 1500 metri dopo i successi di Londra 2017 e Eugene 2022. La fuoriclasse keniana ha fermato il cronometro in un eccellente 3’54”87 con un ultimo giro cronometrato in 56”63 coronando una stagione da sogno nella quale ha stabilito tre record del mondo sui 1500 metri con 3’49”11 a Firenze, sui 5000 metri con 14’05”20 a Parigi e 4’07”64 sul miglio a Montecarlo.

Faith Kipyegon: “E’ una grande stagione per me. Ho battuto tre record del mondo e sono diventata campionessa mondiale per la terza volta difendendo il titolo di Eugene. Mi sono detta: ‘Sei la più forte. Continua semplicemente così. Inseguivo la storia. Ce l’ho fatta. Ho corso semplicemente la mia gara. Le mie avversarie erano forti e le ringrazio per avermi stimolato. Auguro a tutte il meglio, dobbiamo aiutarci a vicenda in qualche modo. Il mio piano era andare al comando e correre più velocemente perché so che in questo tipo di gare ci possono essere alti e bassi. Sono andata al comando dei 300 metri e nessuna mi ha seguita.

L’etiope Diribe Welteji ha vinto la medaglia d’argento in 3’55”68 battendo Sifan Hassan, che è tornata sul terzo gradino del podio sui 1500m in 3’56”00 ripetendo lo stesso piazzamento delle Olimpiadi. Solo quattro mesi fa l’olandese di origini etiopi vinse la Maratona di Londra. L’irlandese Clara Mageean si è piazzata al quarto posto stabilendo il record nazionale con 3’56”51. La keniana Nelly Chepchirchir ha migliorato il record personale con 3’57”90 precedendo la britannica Laura Muir (3’58”58), l’australiana Jessica Hull (3’59”54) e l’altra Katie Snowden (3’59”65). La genovese Ludovica Cavalli ha tolto un secondo al suo primato personale piazzandosi undicesima in 4’01”84, standard di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.

Ludovica Cavalli: “Con la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi si è avverato un sogno. Quando mancava un giro le gambe erano stanche ma ho deciso di tenere duro perché la gara era veloce e poteva darmi un gran tempo”.

Finale del salto in alto maschile

Gianmarco Tamberi ha completato il “Grande Slam” di medaglie vincendo l’oro mondiale con un salto da 2.36m al primo tentativo. Tamberi ha battuto il fenomeno statunitense Ju’Vaughn Harrison per un numero minore di errori. La finale iridata ha ripetuto lo stesso ordine di classifica della finale della Diamond League di Zurigo quando Gimbo batté lo statunitense con 2.34m per un numero minore di errori.

La medaglia d’oro mondiale era l’unica che mancava nel suo palmares che comprende gli ori alle Olimpiadi di Tokyo con 2.37m, due ori europei outdoor di Amsterdam 2016 e Monaco di Baviera 2022, un oro mondiale indoor a Portland 2016, un oro europeo indoor a Glasgow 2019 e due trofei della Diamond League a Zurigo nel 2021 e nel 2022.

Tamberi si era qualificato con fatica superando la misura di qualificazione di 2.28m solo al terzo tentativo. L’anconetano ha bisogno di sentirsi con le spalle al muro per rendere al massimo e tirare fuori il carattere del campione.

Muraz Barshim ha vinto la medaglia di bronzo con 2.33m battendo per un numero minore di errori il cubano Louis Zayas e il tedesco Tobias Potye.

Nella finale Gimbo ha avuto bisogno di due tentativi per superare 2.25m ma successivamente è andato a segno alla prima prova a 2.29m. Anche Barshim ha centrato la misura d’ingresso alla seconda prova.

Sette atleti sono rimasti in gara a 2.29m. Harrison e Sanhyeok Woo hanno mantenuto il ruolino di marcia immacolato superando 2.29m alla prima prova. Anche Tamberi, Barshim e Potye hanno valicato questa misura al primo salto. Tamberi ha superato 2.33 alla prima prova portandosi al secondo posto provvisorio. Anche Harrison, Harshim e Zayas hanno valicato la quota di 2.33m senza esitazioni, mentre Potye ha avuto bisogno di due prove.

La gara si è decisa a 2.36m. Tamberi ha superato la misura al primo tentativo migliorando di due centimetri il personale stagionale realizzato a Chorzow. Harrison ha avuto bisogno di due prove aggiudicandosi l’argento. Tamberi e Harrison hanno commesso due errori a 2.38m. L’azzurro ha fatto mettere l’asticella a 2.40m, ma è passato sotto l’asticella prima di correre in pista per festeggiare la medaglia d’oro. Gimbo è campione del mondo. All’interno del National Athletics Stadium si è scatenata la festa della squadra. Il DJ dello stadio ha sparato a tutto volume la famosa canzone “Notti Magiche” di Edoardo Bennato e Gianna Nannini per festeggiare la nuova impresa dell’azzurro, che in occasione della finale è tornato ad esibire il look half-shave. Ad applaudire l’ennesima impresa nella bolgia del National Athletics Stadium c’erano la mamma Sabrina, la moglie Chiara Bontempi, Giulio Ciotti, che ha festeggiato la sua prima medaglia d’oro da allenatore, il preparatore atletico Michele Palloni, il preparatore atletico Andrea Battisti e tutta la squadra azzurra che ha acclamato il capitano della nazionale italiana.

Gianmarco Tamberi: “E’ pazzesco. Non riesco neanche a sentirmelo dire. Che sono campione del mondo. Quando sono entrato nello stadio ho visto quanti italiani c’erano, quanto erano carichi e mi son detto: ‘E’ la tua serata’. Sapevo di stare bene anche se domenica ho fatto una qualificazione orrenda, ma ho archiviato tutto e ho cercato quello che dico nei miei discorsi da capitano. Conosco i miei avversari, sapevo che poteva servire più di 2.38m per vincere. Ho cercato di essere me stesso in pedana, di rimanere concentrato. A 2.36m mi sono reso conto che era possibile match point. Volevo vincere questa medaglia e scrivere la storia conquistando l’oro in tutte le maggiori rassegne internazionali.

Provo una sensazione straordinaria. Mi sento ripagato di tutti i sacrifici fatti. Dopo le qualificazioni ero preoccupato perché non mi sentivo così bene come volevo, ma sapevo che sono sempre grado di trasformarmi in finale. Non vedo l’ora degli Europei di Roma dell’anno prossimo. Non ho mai gareggiato in una grande rassegna internazionale con la maglia azzurra nel mio paese. Naturalmente non vedo l’ora di gareggiare alle Olimpiadi dell’anno prossimo a Parigi. Nessun saltatore in alto ha mai vinto due ori olimpici. Ma prima mi voglio godere la festa di stasera perché dopo anni di sacrifici e di diete, me lo sono meritato”.

Complimenti anche a Ju’Vaughn Harrison, il fenomeno statunitense salito sulla ribalta nel 2021 con le vittorie ai Campionati NCAA indoor e outdoor come studente di ingegneria biomedica alla Louisiana State University e ai Trials olimpici nel salto in lungo e nel salto in alto. Alle Olimpiadi di Tokyo è diventato il primo atleta a gareggiare in entrambe le specialità ai Giochi Olimpici dai tempi del grande Jim Thorpe ai Giochi olimpici di Stoccolma del 1912.

Barshim ha festeggiato la medaglia di bronzo portando in braccio il figlio alla conclusione della gara. Il fuoriclasse del Qatar ha arricchito la sua collezione di medaglie ai Mondiali dopo i tre successi consecutivi conquistati a Londra 2017, Doha 2019 e Eugene 2022 e l’argento di Mosca 2013

Mutaz Barshim: “Ho vinto in carriera tre medaglie d’oro e un argento e sono riuscito ad aggiungere anche un bronzo. E’ davvero straordinario. Oggi guardo al mio curriculum e sono l’unico saltatore a vantare un bottino di medaglie così ricco. Questo mi fa piangere per la commozione. Avere qui mio figlio rende questo momento ancora più memorabile. E’ emozionante avere qui tutta la mia famiglia e gli amici. L’atmosfera allo stadio era davvero elettrica. La rivalità tra noi saltatori era incredibile. Mi sono goduto ogni momento. Sono felice che Tamberi abbia vinto la medaglia d’oro. Era il titolo che mancava ancora alla sua carriera.

Sanghyeok Woo si é piazzato al sesto posto con 2.29m battendo per un numero minore di errori lo statunitense Shelby McEwen.

Lancio del disco femminile:

La statunitense di origini hawaiane Laulaga Tausaga ha vinto a sorpresa la medaglia d’oro nel lancio del disco femminile stabilendo il record personale con 69.49m al quinto tentativo. Tausaga ha superato Valarie Allman, che si era portata al comando con un lancio da 69.23m alla quarta prova.

Laulaga Tausaga: “Sono riuscita a fare qualcosa che non avrei mai pensato potesse essere possibile. Ero fiduciosa di poter lottare per una medaglia e non per un piazzamento da dodicesimo posto come nelle ultime due edizioni dei Mondiali. Sono davvero felice. E’ incredibile passare dal dodicesimo al primo posto. Nessuno si aspettava nulla da me. Ho la medaglia d’oro e non riesco a crederci. E’ una sensazione irreale. L’ abbraccio con il mio allenatore è stato il pià grande della mia vita. Sono orgogliosa che lui mi ha portato a vincere il titolo mondiale. Ora avrò un titolo da portare l’anno prossimo alle Olimpiadi. L’anno prossimo sarà davvero duro. Sarà incredibile”.

La campionessa in carica Bin Feng ha conquistato la medaglia di bronzo con il personale stagionale di 68.20m precedendo la campionessa NCAA 2023 Jorinde Van Klinken, quarta con il personale stagionale di 67.20m. Daisy Osakue si è piazzata undicesima con un lancio da 61.13m al secondo tentativo.

3000 siepi maschili

Il campione olimpico Soufiane El Bakkali ha vinto il suo terzo titolo globale consecutivo in 8’03”53 dopo i trionfi alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e ai Mondiali di Eugene 2022.

Soufiane El Bakkali: “Dopo aver vinto ai Mondiali di Eugene sono davvero orgoglioso di portare a casa un’altra medaglia d’oro. Mi sono preparato molto bene per questi campionati. E’ stata una gara molto competitiva con avversari molto forti come Lamecha Girma. Sono venuto preparato e ho sempre creduto di poter vincere. Questa medaglia mi dà ulteriori motivazioni in vista delle Olimpiadi dell’anno prossimo.

Il primatista mondiale Lamecha Girma ha vinti la quarta medaglia d’argento consecutiva nelle grandi rassegne internazionali tra Olimpiadi e Mondiali fermando il cronometro in 8’05”44. L’etiope ha battuto due record del mondo nel corso della stagione 2023 correndo i 3000 metri indoor in 7’23”81 a Liévin e sui 3000 siepi a Parigi Charlety con 7’52”11.

Il keniano Abraham Kibiwot si è aggiudicato la medaglia di bronzo in 8’11”98 battendo allo sprint il connazionale Leonard Kipkemboi Bett (8’12”26). Il neozelandese George Beamish è stato il migliore dei non africani in 8’13”46 battendo il primatista giapponese Ryuki Miura (8’13”70).

Lamecha Girma: “E’ la mia quarta medaglia d’argento ma sono soddisfatto per ogni singola gara corsa contro El Bakkali. Faceva molto caldo, ma la finale è stata di ottimo livello. L’obiettivo è vincere finalmente l’oro ai Mondiali o alle Olimpiadi. Non è cambiato nulla nei miei obiettivi. Forse sono più motivato per l’anno prossimo”.

Semifinali 400 metri maschili

Il ventunenne giamaicano Antonio Watson (campione del mondo under 18 a Nairobi 2017) ha migliorato il record personale di quattro decimi di secondo con 44”13 battendo lo statuniense Vernon Norwood (44”26). Il primatista mondiale Wayde Van Niekerk si è qualificato per ripescaggio grazie al terzo posto in semifinale in 44”65.

Il bronzo mondiale di Eugene Matthew Hudson Smith ha battuto dopo 36 anni il record europeo di Thomas Schoenlebe fermando il cronometro in 44”26. Il primato di Schonlebe era uno dei primati continentali più longevi e resisteva dai Mondiali di Roma del 1987. Il norvegese Havard Bentdal Ingvaldsen si è qualificato per la finale a 20 anni con 44”70 due giorni dopo aver vinto la batteria in un sensazionale 44”39.

Quincy Hall si é imposto nella terza semifinale con 44”43 davanti al giamaicano Sean Bailey (44”94). Il giapponese Yuki Joseph Nakajima ha migliorato il personale con 45”04 precedendo l’azzurro Davide Re, che si è confermato su buoni livelli con 45”29 dopo il 45”07 della batteria anche se non è bastato per l’ingresso in finale- Il campione olimpico Steven Gardiner si è infortunato alla coscia all’ingresso in curva. Anche il botswano Bayapo Ndori è stato costretto a fermarsi per infortunio nella stessa gara.

Semifinali 400 metri ostacoli femminili

La statunitense Shamier Little ha stabilito il miglior tempo delle semifinali con 52”81. Kemi Adekoya del Barhein ha stabilito il record asiatico per la seconda volta in questi campionati con 53”30 precedendo Janieve Russell che si è qualificata con il miglior tempo di ripescaggio con 53”69. L’azzurra Ayomide Folorunso ha centrato l’ingresso in finale demolendo di 33 centesimi di secondo il suo record italiano con un eccellente 53”89, suo miglior tempo in carriera al di sotto dei 54 secondi.

Ayomide Folorunso: “Dietro al blocco di partenza mi veniva quasi da sorridere e mi sentivo calma. Volevo uscire a testa alta, con la consapevolezza di aver dato il mio meglio. Se non fosse arrivata la finale, non poteva essere perché non ci avessi provato. C’era un bel treno davanti a me, ero nella posizione migliore. Mi ero detta che per agguantare la finale bisognava essere coraggiosi. Questa è la mentalità di oggi e sono contentissima. Il periodo di allenamento svolto con il gruppo di Femke Bol mi ha permesso di fare il salto di qualità”.

L’altra azzurra Rebecca Sartori si è piazzata ottava nella sua semifinale in 55”98 il giorno dopo il brillante personale di 54”82 realizzato in batteria.

La primatista europea Femke Bol si è aggiudicata la seconda semifinale in 52”95 correndo senza forzare. La giamaicana Andreanette Knight si è piazzata seconda in 53”72 davanti alla statunitense Dalilah Muhammad, che è rimasta fuori dalla finale con 54”19.

La giamaicana Rushell Clayton, bronzo mondiale a Doha, si è aggiudicata la prima semifinale con 53”30 davanti alla statunitense Anna Cockrell (53”63).

Batterie 100 metri ostacoli femminili

L’ex primatista mondiale Kendra Harrison ha realizzato il miglior tempo delle batterie dei 100 metri ostacoli con uno strepitoso 12”24, arrivando a quattro centesimi di secondo dal suo record personale di 12”20 realizzato al meeting di Londra del 2016 quando stabilì il record del mondo. Devynne Charlton delle Bahamas si è piazzata seconda migliorando il record nazionale con 12”44 davanti alla giamaicana Danilele Williams (12”51).

La campionessa e primatista mondiale Tobi Amusan è scesa sotto i 12”50 con 12”48 precedendo Megan Tapper (12”51) e l’australiana Michelle Janneke (12”71).

La campionessa olimpica Jasmine Camacho Quinn ha fermato il cronometro in 12”50 battendo Nadine Visser (12”65) e la campionessa europea under 23 Ditaji Kambundji (12”71). Camacho Quinn mantiene la striscia di imbattibilità con dodici vittorie su altrettante gare disputate in questa stagione.

La giamaicana Ackera Nugent (campionessa NCAA nel 2023) ha preceduto la statunitense Masai Russell con lo stesso tempo di 12”60 nella prima batteria. L’irlandese Sarah Lavin si è piazzata al terzo posto in1 2”69 davanti alla francese Cyrena Samba Mayela (12”71).

Nia Ali si è aggiudicata la seconda batteria in 12”55 davanti alla campionessa europea Pia Skrzyszowska from Poland (12”65).

Batterie 800 metri maschili

Emmanuel Wanyonyi ha stabilito il miglior tempo delle batterie degli 800 metri maschili con 1’44”92 precedendo Gabrielle Tual (1’45”10) e l’azzurro Catalin Tecuceanu, che si è qualificato con l’ottimo tempo di 1’45”31 precedendo il botswano Tshepiso Maselele (1’45”60).

Catalin Tecuceanu: “Finalmente sono soddisfatto. Bisogna centrare assolutamente la semifinale. Mi sono qualificato con la Q maiuscola. Non si poteva rischiare con i ripescaggi”.

Degli altri tre keniani in gara si è qualificato solo Alex Ngeno Rotich, terzo in batteria in 1’47”63.

Il campione mondiale e olimpico Emmanuel Korir non è andato oltre il quarto posto ed è stato eliminato nella batteria vinta dal francese Benjamin Robert in 1’46”45.

Fuori in batteria il bronzo olimpico Ferguson Rotich, sesto nella quarta batteria vinta dallo spagnolo Adrain Ben in 1’45”37 davanti allo statunitense Bryce Hoppel (1’45”56).

Simone Barontini si è qualificato con autorità grazie al brillante secondo posto in 1’45”21 dietro al bronzo mondiale di Eugene Marco Arop, che ha fermato il cronometro in 1’45”05. L’anconetano ha ricevuto l’abbraccio del concittadino Gianmarco Tamberi prima gara.

Simone Barontini: “Lo scoglio più grande era la batteria. Il cinque al traguardo con Arop è stata una sorta di liberazione. La più grande emozione è stato l’abbraccio con Gimbo Tamberi. Ero teso e questo ha condizionato la prima parte della gara, ma il resto è andato molto bene”.

Francesco Pernici ha corso con coraggio la sua semifinale mancando l’ingresso in semifinale per appena 13 centesimi di secondo con il quarto posto in 1’45”89 alle spalle del marocchino Abdelati El Guesse (1’45”24), dello svedese Andreas Kramer (1’45”42) e dell’algerino Slimane Moula (1’45”76). Il bresciano è stato il secondo degli esclusi dalla semifinale nel suo esordio ai Mondiali.

Il polacco Mateusz Borkowski si è aggiudicato la seconda batteria in 1’45”40 precedendo per tre centesimi di secondo il giovane britannico Max Burgin

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