E’ la donna italiana più veloce di sempre, Zaynab Dosso, 24enne sprinter di origini ivoriane che da quando aveva 10 anni vive in Italia e ne ha acquisito la cittadinanza nel 2016, forte dei suoi tre primati nazionali nelle distanze più veloci dell’atletica quali i 60, i 100 e la staffetta 4×100 metri.

Il suo 2023 è stato un anno veramente travagliato, con un paio di infortuni importanti il cui primo le ha impedito di proseguire la stagione al coperto iniziata brillantemente, eguagliando alla terza gara il suo primato nazionale di 7″14 sui 60 metri di Lodz in Polonia, al termine di una gara esaltante in cui avrebbe certamente fatto ancor meglio se non fosse stata frenata negli ultimi appoggi da un dolore, poi rivelatosi una lesione al bicipite femorale della coscia sinistra.

Dopo essere stata quindi costretta a rinunciare ai Campionati Europei indoor di Istanbul in Turchia, la velocista emiliana era riuscita a riprendere molto bene la preparazione presentandosi all’appuntamento inaugurale della stagione all’aperto, quello del Meeting Internazionale di Savona il 19 maggio, dove peraltro l’anno scorso aveva anche ottenuto il suo personale di 11″19, in eccellenti condizioni e con la consapevolezza di poter fare una grande prestazione.

La sfortuna si è però ancora una volta palesata davanti a lei e, in un allungo di riscaldamento pochi minuti prima della batteria, Zaynab ha sentito un doloretto al femorale destro e ha deciso prudentemente di non gareggiare, limitando certamente problemi maggiori in quanto nei giorni seguenti gli accertamenti hanno evidenziato un ‘altra piccola lesione sull’altra gamba rispetto a quella dell’infortunio di febbraio.

L’essersi fermata per tempo le ha permesso un stop non lunghissimo, anche se per un po’ di settimane dopo la ripresa degli allenamenti, quando indossava le chiodate da gara, quelle con la soletta quasi inesistente, sentiva delle tensioni particolari sui femorali e, alla prima gara all’aperto, disputata in occasione dei Campionati Europei a squadre di Chorzow, ha corso con il freno a mano tirato, con il timore di una possibile ricaduta e, nonostante questo, ha realizzato un discreto 11″40.

Fortunatamente successivi approfondimenti portati avanti insieme a tutto il suo staff, di cui ricordiamo in particolare il suo tecnico Giorgio Frinolli che è anche vice responsabile delle staffette veloci italiane, hanno evidenziato come il problema delle tensioni sentite dipendesse da un particolare tipo di scarpa usata da Zaynab, e la relativa sostituzione ha permesso di far svanire gradatamente queste fastidiose sensazioni che la velocista provava, e di consentirle il ritorno in gara con la necessaria tranquillità di poter esprimersi ai suoi massimi livelli.

Dopo la conquista a fine luglio del suo quarto titolo italiano assoluto sui 100 metri a Molfetta, con un buon 11″28 in finale, nella prima circostanza in cui è finalmente riuscita a liberare i cavalli, sia pur ancor con qualche titubanza, l’apoteosi si è verificata ai Campionati Mondiali di Budapest dove, nella batteria dei 100 metri, ha corso in 11″14 eguagliando il record italiano di Manuela Levorato del 2001, per poi essere eliminata in semifinale con un altro ottimo crono di 11″19, e nei giorni seguenti portare anche la staffetta 4×100 alla finale con il suo terzo record italiano dell’anno, di 42″14, culminato per finire con il brillante quarto posto nell’atto conclusivo.

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Le due ultime due gare dell’anno, a Bellinzona e Rovereto, l’hanno vista confermare sui 100 metri il suo potenziale, rispettivamente con 11″15 e 11″18, ma nella gara svizzera del Galà dei Castelli dove le avevano garantito la serie principale, l’hanno poi messa in quella secondaria dove ha agevolmente vinto ma le è mancato lo stimolo ulteriore di grandi avversarie con cui confrontarsi.

In una stagione, quindi, senza continuità di allenamento a pieno ritmo, Dosso ha ottenuto tre record italiani, di cui due nelle prove più veloci dell’atletica e ha dimostrato di valere certamente meglio dei pur ottimi crono realizzati.

Il 2024 sarà per lei un anno molto importante con tre appuntamenti primari a cui puntare, Monaili indoor di inizio marzo a Glasgow, e poi gli Europei di Roma a giugno e le Olimpiadi di Parigi ad agosto, senza dimenticare i Mondiali di staffette a maggio alle Barbados validi per la qualificazione sempre ai Giochi a cinque cerchi.

Un anno entusiasmante per qualsiasi atleta in cui, talora, potrebbe essere operata una scelta di obiettivi ma la pluriprimatista italiana ha già le idee molto chiare e, possiamo anticipare da una intervista fattale che la sua idea è di non perdere nessuno di questi appuntamenti, con il focus già a fine gennaio per il debutto al coperto e poi l’obiettivo di una stagione in cui puntare sempre più in alto, in termini di piazzamenti, ma anche ovviamente di prestazioni cronometriche.

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