Abbiamo fatto, proprio ieri, il punto sulla situazione del caso Alex Schwazer di cui preferiamo non parlare più di tanto nella misura in cui si tratta, per ora, di commentare un’ordinanza di archiviazione di un procedimento penale per frode sportiva, basata sul fatto che il Giudice per le indagini preliminari abbia evidenziato che, a suo parere, esistano forti dubbi che l’Atleta abbia assunto realmente sostanze dopanti, nell’ambito della seconda squalifica del 2016.
Abbiamo espresso, a tal riguardo, il nostro dispiacere nel pensare che le possibilità che Schwazer possa tornare alle competizioni, a cominciare dalle prossimi Olimpiadi, siano praticamente nulle in quanto la strategia difensiva, sempre portata avanti e accolta in linea di massima anche dal GIP di Bolzano, è basata sulla teoria del complotto ai suoi danni ordito da WADA, Agenzia Mondiale dell’Antidoping, e World Athletics, la massima federazione mondiale dell’atletica, in pratica i due organismi che potrebbero perorare, in qualche modo, una riduzione della squalifica a carico dell’atleta.
A tal riguardo è intervenuto, per la prima volta, anche il Presidente di W.A. Sebastian Coe che, come riportato da varie autorevoli fonti di informazione internazionale, si è così espresso, ai margini di un consiglio della Federazione Mondiale.
Abbiamo estrapolato, traducendole, le affermazioni più importanti.
Respingiamo risolutamente qualsiasi tentativo da parte dell’atleta o di qualsiasi individuo associato all’atleta di indebolire o cercare di annullare la sentenza finale del CAS (Court of Arbitration for Sport).
È stato un giudizio basato su quelle che possono essere meglio descritte come teorie di manipolazione inverosimili. (si riferisce all’ordinanza del GIP di Bolzano ndr)
Amo l’Italia ma non voglio che sia dalla parte sbagliata della storia.
L’Athletics Integrity Unit e il World Athletics sono assolutamente fedeli alla posizione che hanno assunto.
Non voglio che l’atletica leggera italiana venga contaminata. Spero solo che la gente riconosca che questa è una questione importante e che la storia non sarà gentile.
Resteremo fermi su questo ed è importante che sia così, non solo per questo singolo caso, ma perché continuiamo a combattere la giusta causa.
Vorremmo solo evidenziare come siamo stati costretti a citare fonti mediatiche internazionali perché, da quelle italiane, non si riesce mai ad avere una informazione precisa e questo è veramente negativo in una vicenda così delicata che, ovviamente, vorremmo tutti fosse chiarita nel migliore dei modi.