Federico Bernardeschi - Filippo Tortu (foto SprintAcademy)
Federico Bernardeschi - Filippo Tortu (foto SprintAcademy)

Nel contesto di una location scolastica, l’Istituto di Istruzione Superiore Giuseppe Lagrange a Milano, intitolata al più grande giornalista sportivo italiano di tutti i tempi, Gianni Brera, si è svolta questa mattina una importante iniziativa promozionale a favore dello sport e delle scuole, sponsorizzata dalla Nike, di cui vi avevamo anticipato il video di lancio e il significato.

L’incontro, durato circa 45 minuti, si è svolto nell’aula magna dell’istituto e ha visto protagonisti due campioni di due sport diversi, Filippo Tortu per l’atletica e Federico Bernardeschi per il calcio, che hanno cercato di trasmettere, con le loro dirette testimonianze, la passione per lo sport e l’importanza che questo rappresenta, nella vita di ogni persona, per i grandissimi valori che trasmette.

Molto toccante, a dire il vero, l’intervento di Federico che ha evidenziato ai presenti come, per arrivare in alto, abbia dovuto fare sacrifici realmente importanti, tra cui lasciare la sua casa, quando aveva 15 anni, oppure non poter fare, specie da ragazzino, tutte quelle cose che gli altri suoi amici facevano.

Sin da bambino sognavo di diventare un calciatore importante e di poter giocare in serie A. Nella mia mente sono conservati tutti i ricordi di ogni momento significativo della mia crescita agonistica e ricordo, perfettamente, anche il numero dei battiti del mio cuore, in quei frangenti“.

Dovete sempre inseguire i vostri sogni e crederci sino in fondo, ma è molto importante che siate sempre voi stessi e non cerchiate mai di copiare nessuno, questo vale più di ogni altra cosa“.

Il bello dello sport, per me, è quello di riuscire a trasmettere a tantissime persone un mare di emozioni“.

Fate sport perché fa bene e fa divertire“.

Questi alcuni dei passaggi più significativi dell’intervento di Bernardeschi che, alla fine, ha molto ringraziato la platea degli studenti per la compostezza e l’educazione mostrata.

Le parole di Filippo, essendo di fatto un botta e risposta, alternato, di domande simili, da parte dell’intervistatore, sono state abbastanza speculari a quelle di Federico.

“Se si capisce di avere talento per lo sport è fondamentale perseguirlo e non sprecarlo“.

Lo sport è una scuola di vita che ti insegna un metodo di lavoro fondamentale per tutta la propria esistenza“.

Il bello dell’atletica è che mi porta in giro per il mondo, permettendomi di conoscere tantissimi atleti di ogni nazione e arricchendomi molto interiormente“.

Ho sempre sognato, sin da bambino, che un giorno sarei sceso nei 100 metri, sotto i 10 secondi, e quella sera che è successo, la cosa che ricordo con maggior piacere, è stata la cena fatta con la mia famiglia e tutto il mio staff”.

Questi, invece, i passaggi più significativi di Filippo che, alla fine, era molto felice per il grande entusiasmo mostrato dagli studenti presenti.

Due grandi campioni, dunque, di due discipline diverse, che hanno voluto dare degli importanti messaggi di positività affinché il connubio tra sport e studio sia sempre più solido.

Bernardeschi - Tortu (foto SprintAcademy)
Bernardeschi – Tortu (foto SprintAcademy)

 

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