La scomparsa di Alessandro Talotti

    E' venuto a mancare nella notte il grande ex saltatore azzurro

    Una notizia terribile quella arrivata questa mattina dalle agenzie di stampa, la morte del grande Alessandro Talotti, straordinario uomo che ha saputo distinguersi in ogni manifestazione della sua vita stroncata, purtroppo, prematuramente da un bruttissimo male che l’aveva colpito all’inizio del 2020.

    Aveva compiuto 40 anni il 7 ottobre scorso ed era veramente una persona meravigliosa, a cui tutti volevano bene, ma era anche dotato di un coraggio e di una forza d’animo fuori dal comune, riuscendo ad affrontare gli ultimi mesi della sua esistenza con la stessa serenità e voglia di fare che l’avevano sempre accompagnato, e che erano una caratteristica imprescindibile della sua natura.

    Alessandro aveva avuto, 6 mesi fa, un figlio dalla moglie Silvia Stibilj, ed anche se questo rende ancora più drammatica e dolorosa la sua scomparsa, siamo certi che tutto l’amore che lo circondava gli avrà consentito di chiudere gli occhi, per l’ultima volta, con la massima serenità.

    Amava la vita e amava tanto l’atletica a cui ha dato tantissimo, a cominciare dalle sue grandi imprese sportive, e su tutte ricordo il personale di 2,32 nel salto in alto, realizzato a Glasgow a fine gennaio del 2005 con la maglia azzurra, ma anche due partecipazioni olimpiche e un podio sfiorato agli Europei di Monaco 2002, ma poi anche tanto impegno a livello dirigenziale con l’incarico di consigliere federale nel quadriennio 2012-2016 e l’ideazione e l’organizzazione dell’Udin Jump Development, meeting internazionale dedicato esclusivamente al salto in alto, che si svolge nella sua città di Udine.

    Avrei tanto voluto incontrarlo, di persona, ma non ho avuto l’occasione, anche a causa dell’esplosione della pandemia, anche se ho avuto il grande privilegio di poterlo intervistare qualche mese fa e, per me, il miglior modo per salutarlo un’ultima volta è quello di riproporla anche se, purtroppo, quel che ci eravamo prefissati alla fine della nostra conversazione, non potrà mai avverarsi.

    L’intervista che ebbi l’onore di fargli il 17 ottobre 2020

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