Domani un’altra risonanza magnetica per Jacobs

Le ultime notizie lette su importanti quotidiani sportivi portano a sorprendenti scoperte

Sono passati 3 giorni dal mio ultimo articolo sulle condizioni di Marcell Jacobs in cui ho scritto, seguendo una logica ferrea legata al problema riscontrato dalla risonanza magnetica a cui era stato sottoposto lunedì scorso, che il campione olimpico avrebbe quasi certamente dichiarato a brevissimo la sua rinuncia ai Campionati Europei di Monaco di Baviera.

La mia conclusione nasce ovviamente da quanto comunicato dal sito della Federazione Italiana, che ha specificato come il problema avuto dal campione olimpico nel corso della batteria mondiale del 15 luglio scorso fosse una lesione tra il primo e il secondo grado del grande adduttore destro, quindi non una contrattura come inizialmente ipotizzato dopo un’analisi ecografica fatta direttamente a Eugene, a seguito della quale i tempi di recupero, secondo la mia personale esperienza, non possono non prevedere per una completa guarigione un fermo totale dall’attività di corsa in pista per almeno 3 settimane, salvo poi una graduale ripresa.

E invece no! Più o meno contemporaneamente al mio articolo, anzi il giorno primo, ha cominciato a circolare in rete un articolo di un noto quotidiano sportivo di Roma, in cui si parlava di situazione in netto miglioramento, veniva riportato ancor più nel dettaglio il referto della risonanza fatta dall’Istituto di Medicina dello Sport della capitale con anche il particolare della grandezza della lesione che si ribadiva, in ogni caso, fosse di gravità tra il lieve e moderato, quindi tra il primo e il secondo grado come già scritto dal sito della FIDAL, e la considerazione che il tutto fosse comunque in via di guarigione, cosa che ho già avuto modo di precisare come sia scontato, nella misura in cui qualsiasi lesione o taglio migliora se non si fa nulla per riaprirlo, ma il problema è quando sia totalmente guarita.

In questo articolo, peraltro, si parla addirittura di come Jacobs fosse addirittura già andato in pista per fare una piccola sgambata, quindi 12 giorni dopo l’infortunio, e poi ho successivamente letto su un altro quotidiano sportivo, ben più famoso, di un allenamento a secco fatto in pista, termine che sinceramente associavo a quello dei nuotatori quando si si esercitano fuori dal loro elemento naturale costituito dall’acqua, ma evidentemente non posso conoscere tutto.

In definitiva quindi quel che sembra certo, dalle varie informazioni dirette o riportate poi anche da testate o blog di vario genere, è che Jacobs sia già tornato a correre, ad intensità bassa evidentemente ma che, di fatto, stia precorrendo i tempi di un normale recupero legato al tipo di infortunio comunicato dal sito federale.

Questo mi fa pensare solo due cose, o che i problemi recenti non abbiamo insegnato nulla al team di Jacobs, oppure che la diagnosi della risonanza magnetica sia stata in qualche modo letta male, può capitare, e che in realtà la lesione non sia della gravità, sia pur non eccessiva, dichiarata.

Lo scopriremo a brevissimo, probabilmente domani quando dovrebbe esserci un’altra risonanza magnetica sulla base della quale si saprà qualcosa di certo in più sulla partecipazione di Marcell agli Europei di Monaco di Baviera, ma una cosa è certa a mio avviso, in questa situazione dai contorni un po’ contraddittori, che i miracoli in atletica e sul corpo umano non esistono.

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