Il miracolo agonistico di Marcell Jacobs

L'ultima analisi sul velocista azzurro pluricampione di quasi tutto

La vittoria di Marcell Jacobs ieri sera con 9″95, nella finale sui 100 metri dei campionati Europei in corso di svolgimento a Monaco di Baviera, ha regalato all’Italia la prima medaglia d’oro e il terzo podio di questa 25esima edizione della massima rassegna continentale di atletica che promette, come previsto alla vigilia, di dare grandi soddisfazioni ai colori azzurri.

Un successo quello del velocista desenzanese che non era certamente scontato perché, pur essendo il livello tecnico degli iscritti tra i più bassi di sempre in tale contesto continentale, c’era in ogni caso il campione uscente di Berlino 2018, il britannico Zharnel Hughes, atleta sempre capace di correre su tempi poco sopra o poco sotto i 10 secondi e infatti, anche ieri, ha fermato il cronometro a 9″99 mentre terzo, per la cronaca, è stato il suo connazionale Jeremiah Azu con 10″13.

In tal senso, quindi, il mio personale pronostico alla vigilia dell’evento era proprio per Hughes che ero convinto avrebbe fatto un tempo intorno ai suoi normali standard, mentre ero assolutamente certo che Marcell, per tutto quanto accadutogli da maggio ad oggi ma soprattutto per il referto di lesione all’adduttore destro tra il primo e il secondo grado, che avrebbe subito nella batteria dei 100 il 15 luglio a Eugene, non sarebbe stato in grado di correre su un crono migliore di 10″05/10″10, oltretutto prendendosi anche dei rischi salendo sui blocchi di partenza.

E invece è accaduto quello che si potrebbe definire un piccolo miracolo della natura, con una lesione abbastanza importante che guarisce in pochissimo tempo e con il velocista azzurro capace di conquistare il quarto massimo titolo esistente, su cinque disponibili tra le discipline di velocità pura dell’atletica, essendo attualmente campione europeo e mondiale indoor sui 60 metri, campione olimpico e campione europeo sui 100 metri, tutto in circa 18 mesi e con vari infortuni di mezzo.

Nelle varie dichiarazioni del dopo gara di cui riprendiamo alcuni stralci, Marcell si è ovviamente dichiarato felice della vittoria, ma è stato anche leggermente polemico, la foto della copertina sottolinea perfettamente il senso, nei confronti di chi abbia dubitato, io certamente tra gli altri, che avrebbe partecipato a questa manifestazione.

L’oro europeo mi dà tanta soddisfazione dopo quello che ho passato durante l’estate. Quando mi sono reso conto di non poter prendere parte alla semifinale dei Mondiali, tutti i miei obiettivi si sono spostati su Monaco, perciò era fondamentale arrivare qui e vincere.

Sono stati mesi complicati, vincere l’oro è entusiasmante e mi dà fiducia. L’importante era arrivare davanti a tutti ed ho raggiunto il mio scopo. Per qualcuno non dovevo nemmeno partecipare a questi europei ma le critiche mi danno forza e mi spronano per raggiungere nuovi risultati.

Dovevo dimostrare a me stesso e soprattutto agli altri che in realtà i problemi fisici fanno parte del nostro sport, che quando si spinge al centodieci per cento non è sempre facile. Ho corso meglio in semifinale, ero molto più rilassato, e dopo aver corso in 10″00 in quel modo mi aspettavo di scendere sotto 9″90 in finale.

Poi non è stato così, con una partenza non ottima e c’era un po’ di tensione, però in finale l’importante è vincere e sono molto soddisfatto. Ma adesso testa bassa, c’è la staffetta e ci presentiamo da campioni olimpici”.

Complimenti a Marcell, chi vince ha sempre ragione anche se esprime dei concetti inesistenti quali quello delle critiche le quali, altro non erano che oggettive valutazioni di chi conosce sicuramente un po’ di atletica e non crede per niente ai miracoli, ma le analisi realistiche evidentemente non servono a nulla e quindi, da oggi per non essere poi smentiti dai fatti agonistici, faremo solo dei semplici resoconti sui risultati in gara del pluricampione di quasi tutto.

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