Giovanna Epis, una delle due azzurre già qualificate per la maratona olimpica di Parigi dell’11 agosto prossimo, ha chiuso al decimo posto nella Nagoya Women’s Marathon, con il crono di 2h28’24 nella più grande corsa al mondo tutta al femminile sui 42,195 chilometri grazie alla presenza di circa ventimila donne al via.

Una gara in cui per tante è stato difficile trovare le ideali condizioni per rendere al meglio, in quanto condizionata dal vento nella seconda parte oltre che dal ritmo incostante dettato dalle lepri nel secondo gruppo, quello dell’azzurra, terza italiana di sempre sulla distanza con 2h23’46 nella scorsa stagione ad Amburgo.

La campionessa tricolore è transitata in 1h12’22 ai 21,097 km della mezza, meno veloce rispetto al crono di 1h12’00 che era stato pianificato, dopo i parziali di 17’00, 34’01 e 51’22 ogni cinque chilometri, per poi transitare in 1h26’05 al venticinquesimo, 1h43’59 al trentesimo e 2h02’05 al trentacinquesimo, in una mattinata con cielo sereno e circa sei gradi di temperatura alla partenza.

Il successo nella competizione è andato alla giapponese Yuka Ando con il personale di 2h21’18 dopo aver raggiunto a tre chilometri dal traguardo Eunice Chumba del Bahrain, staccata nel tratto finale e seconda in 2h21’25, mentre terza è stata l’altra nipponica Ayuko Suzuki che è scesa a 2h21’33.

Ritirata l’etiope argento mondiale Gotytom Gebreslase, al comando fino al 37° km insieme alla Chumba prima di fermarsi.

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Le dichiarazioni di Epis: “È stata una giornata dura perché all’inizio c’era poco vento ma poi le raffiche sono diventate abbastanza forti e anche il lavoro delle lepri, che andavano a strappi, non ha aiutato. Mi sono trovata in un gruppo con diverse atlete giapponesi, per rimanere con loro fino al trentesimo chilometro, quindi hanno cambiato passo e mi sono trovata da sola.

Speravo decisamente meglio dal punto di vista cronometrico, ma ho voluto arrivare, anche quando mi sono resa conto che ormai il personale non era più possibile, perché da ogni maratona si impara qualcosa e questa mi ha insegnato tanto.

Mi spiace in ogni caso perché avevo fatto la migliore preparazione della mia carriera, ma analizzerò la gara e sono convinta che tutto il lavoro svolto verrà fuori. Il focus è sulla maratona dei Giochi di Parigi e sulla mezza degli Europei di giugno a Roma, poi punterò a correre forte a fine anno”.

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