Solo poche ore dopo aver ha perso il suo record del mondo sui 10 km, la keniana Joyciline Jepkosgei ha ottenuto una prestigiosa vittoria nella Virgin Money London Marathon nella gara di World Athletics Elite Platinum Label disputata nella splendida cornice della capitale inglese.
La 28enne ha staccato le sue rivali a circa 6 chilometri dalla fine e ha tagliato il traguardo con un tempo di 2’17’43, il terzo crono più veloce mai registrato da una donna nella capitale britannica e una performance che la porta al settimo posto nella classifica mondiale di tutti i tempi.
Il suo trionfo ha più che compensato la perdita del suo record, realizzato nel 2017 nei 10 km su strada, a favore dell’atleta del Bahrain Kalkidan Gezahegne che ha vinto una gara su strada a Ginevra in 29’38, pochi minuti dopo che Jepkosgei era partita a Londra.
Alla notizia della perdita del primato, dopo il vittorioso arrivo, la Jepkosgei è rimasta indifferente commentando solo il suo splendido successo.
“Non sono dispiaciuta di aver perso il primato del mondo dei 10 km. I primati sono fatti per essere battuti. Il successo di Londra è la gioia più grande della mia carriera. La Maratona di Londra è la più grande gara del mondo. È una grande vittoria per me e rimarrà uno straordinario ricordo per tutta la mia vita.
Sono felice di aver vinto la Maratona di Londra. Erano le mie Olimpiadi. Il successo di oggi riscatta la delusione per la mancata convocazione per i Giochi di Tokyo. È la migliore gara del mondo su questa distanza. Ho conquistato il più grande risultato della mia carriera. Mi sono preparata molto bene in allenamento e ho mantenuto la mia concentrazione cercando di evitare errori.
La maratona è come un libro. New York è stato il primo capitolo. Ho scritto il secondo capitolo qui a Londra. Ci sono ancora tanti capitoli da scrivere. Spero di correre ancora più velocemente in futuro”.
Nella gara maschile, l’esperto etiope Sisay Lemma ha mostrato il potere della perseveranza conquistando il suo primo titolo Abbot World Marathon Major al nono tentativo, trionfando in 2’04’01.
Sfortunatamente l’atleta non ha potuto assaporare sino in fondo il più grande momento della sua carriera di maratoneta poiché, pochi istanti dopo aver tagliato il traguardo vittorioso, è stato portato via in fretta dagli organizzatori della gara per motivi di protocollo Covid, senza nemmeno poter salire sul podio.
In seguito è emerso che era stato in stretto contatto con il collega etiope Kinde Atanaw, che ha fallito un test Covid-19 il venerdì ed è stato ritirato dall’evento. Lemma è risultato negativo prima della gara ed è stato quindi autorizzato a correre, ma è tornato all’hotel degli atleti subito dopo la sua vittoria come misura precauzionale.
Jepkosgei, ex detentrice anche del record mondiale di mezza maratona, ha dimostrato tutto il suo immenso talento quando ha vinto al suo debutto nella maratona di New York del 2019 e, prima di questa gara, aveva un record personale di 2’18″40 realizzato per classificarsi seconda a Valencia l’anno scorso.
Ma la sua vittoria a Londra è stata di tutt’altro livello, perché ha superato un campo di atlete fortissime tra le quali la connazionale Brigid Kosgei, detentrice del record mondiale e medaglia d’argento olimpica, che stava inseguendo la sua terza vittoria consecutiva nella maratona della capitale inglese.
In questa occasione, invece, Kosgei ha dovuto accontentarsi del quarto posto in 2h18’40, con il secondo posto di Degitu Azimeraw in 2h17″58 e il terzo di Ashete Bekere in 2h18’18.
Per sottolineare l’eccezionalità delle partecipanti, è stata la prima maratona nella storia in cui cinque donne hanno finito sotto le 2h19′.
Prima della gara si era parlato molto del fatto che la Kosgei potesse aver recuperato al meglio dalle sue fatiche olimpiche di appena due mesi fa, e la risposta è arrivata quando non è stata in grado di rispondere all’impennata della Jepkosgei poco dopo i 35 km.
Al contrario, Jepkosgei non faceva parte della squadra keniota alle Olimpiadi e ha sfruttato al meglio la sua condizione più fresca.
Al momento del suo attacco, Jepkosgei sembrava che potesse anche battere il record mondiale femminile di 2h17’01 stabilito dalla collega keniana Mary Keitany a Londra nel 2017, ma le condizioni sempre più ventose negli ultimi chilometri lungo l’esposto Embankment hanno posto tale obiettivo fuori portata.
Anche la gara maschile ha mantenuto un ritmo vivace fino alle fasi finali e si è rivelata alla fine proibitiva per Shura Kitata che aveva vinto in un emozionante sprint finale la scorsa edizione.
L’etiope ha ammesso prima della gara che aveva subito un infortunio al bicipite femorale poco prima delle Olimpiadi e, nonostante avesse dichiarato di aver recuperato, non era chiaramente nella forma fisica migliore.
In ogni caso è riuscito a completare la gara, finendo sesto in 2h07’51, a differenza del keniano Titus Ekiru, che si è ritirato poco dopo il 27esimo km.
L’attacco decisiva di Lemma è arrivato dopo il 38esimo chilometro quando ha effettuato l’allungo finale senza che i suoi avversari riuscissero a resistere al suo passo.
Come Kosgei, anche Lemma ha corso nella maratona olimpica ma, il fatto di non essere riuscito a finire la gara di Sapporo ha senza dubbio contribuito alla sua freschezza in tale occasione.
La sua vittoria è stata il coronamento di una lunga e impressionante carriera nella maratona. Nelle 15 maratone precedenti che aveva completato, aveva registrato vittorie a Varsavia, Vienna, Francoforte e Lubiana, ma la vittoria gli era sfuggita nella serie World Marathon Majors.
Nella gara di Londra dell’anno scorso, sembrava che potesse vincere facendo parte di uno sprint finale a tre in The Mall ma, alla fine, ha dovuto accontentarsi del terzo posto dietro Kitata e il keniano Vincent Kipchumba.
Kipchumba ancora una volta ha dovuto accontentarsi del secondo posto, tagliando il traguardo 27 secondi dietro Lemma in 2h04’28, mentre l’etiope Mosinet Geremew, medaglia d’argento mondiale, è giunto terzo in 2h04’41.
L’unico rimpianto di Lemma sarà la sua decisione di salutare la folla mentre si avvicinava al traguardo perché la sua incontenibile gioia ne ha comportato un rallentamento che gli ha impedito di chiudere sotto la barriera delle 2h04′ che gli avrebbe garantito anche un bonus ulteriore di 25.000 dollari.
Le brevi dichiarazioni di Lemma dopo la vittoria: “È la più grande vittoria della mia carriera. Oggi si è realizzato un sogno. Sono arrivato terzo lo scorso anno. È incredibile tornare qui dodici mesi dopo e vincere. Sono davvero orgoglioso di questo momento incredibile. Spero di avere altre possibilità di salire sul gradino più alto del podio. Non vedo l’ora di tornare qui anche l’anno prossimo”.
Classifica femminile (prime 10 posizioni)
-
Joyciline Jepkosgei (KEN) 2h17’43
-
Degitu Azimeraw (ETH) 2h17’58
-
Ashete Bekere (ETH) 2h18’18
-
Brigid Kosgei (KEN) 2h18’40
-
Lonah Chemtai Salpeter (ISR) 2h18’54
-
Valary Jemeli (KEN) 2h20’35
-
Joan Chelimo Melly (KEN) 2h21’23
-
Zeineba Yimer (ETH) 2h21’40
-
Tigist Girma (ETH) 2h22’45
-
Charlotte Purdue (GBR) 2h23’26
Classifica maschile (prime 10 posizioni)
-
Sisay Lemma (ETH) 2h04’01
-
Vincent Kipchumba (KEN) 2h04’28
-
Mosinet Geremew (ETH) 2h04’41
-
Evans Chebet (KEN) 2h05’43
-
Birhanu Legese (ETH) 2h06’10
-
Shura Kitata (ETH) 2h07’51
-
Philip Sesemann (GBR) 2h12’58
-
Josh Griffiths (GBR) 2h13’39
-
Matt Leach (GBR) 2h15’31
-
Andrew Davies (GBR) 2h15’36