L’etiope Seifu Tura Abiwak ha vinto la maratona più importante della sua carriera alla Bank of America Chicago Marathon in 2h06’12 battendo di 23 secondi Galen Rupp. Eric Kiptanui ha completato il podio in 2h06’51” battendo il primatista giapponese Kengo Suzuki (2h08’50”) e l’altro etiope Shiferu Tamru (2h09’39”).
Tura aveva dimostrato la scorsa primavera di essere in grandi condizioni di forma stabilendo il primato personale con 2h04’29” alla Generali Milano Marathon, dove si era classificato al quarto posto.
Il successo di Chicago è il primo della sua carriera in una gara del circuito delle World Marathon Majors. Il ventiquattrenne etiope gestito dal manager bresciano Federico Rosa ha iniziato la sua carriera in pista a livello under 18 con i 3000 e i 5000 metri. Ha debuttato nelle corse su strada nel 2017 con un secondo posto alla Maratona di Seul in 2h09’26”.
La svolta della sua carriera è coincisa nel 2018 quando ha polverizzato il record personale con 2h04’44” classificandosi settimo nella velocissima maratona di Dubai. Tre mesi dopo ha vinto la maratona di Milano in 2h09’04” e si è ripetuto aggiudicandosi la vittoria a Shanghai in 2h09’18”. A Chicago aveva già gareggiato nel 2019 quando si piazzò al sesto posto. Nel 2020 si è piazzato all’ottavo posto alla Maratona di Dubai in 2h08’36”.
Tura è il terzo vincitore etiope in una Majors dopo Guye Adola a Berlino e Sisay Lemma a Londra.
Le dichiarazioni di Tura: “Quando sono venuto qui per la prima volta non ero preparato. Avevo in programma di disputare un’altra maratona ma ho finito per correre a Chicago. Questa volta mi sono preparato bene per tre mesi. Il mio obiettivo era migliorare il record personale, ma faceva troppo caldo. Sono contento della vittoria a Chicago. Alla vigilia della gara non pensavo che le condizioni climatiche mi avrebbero avvantaggiato.”
L’etiope Shifera Tamru ha preso il comando nella prima parte della gara maschile transitando al 5 km in 14’36” con un vantaggio di sette secondi su un gruppo di nove atleti. Al passaggio al 15 km in 44’06” ha portato il suo vantaggio a 15 secondi, ma gli inseguitori hanno iniziato a ridurre il gap. Tamru è stato ripreso a metà gara (passaggio in 1h02’39”). Galen Rupp era attardato di 11 secondi rispetto al gruppo dei leader che comprendeva Tamru, Tura, Chalu Deso, Kengo Suzuki, Reuben Kipyego e Erik Kiptanui.
Il ritmo è rallentato e questo ha permesso a Rupp di ricongiungersi al gruppo di testa al 25 km. Tura, Rupp e Kiptanui hanno preso un vantaggio di mezzo minuto nei confronti su Suzuki al 35 km.
Tura ha lanciato il suo attacco al 37 km e ha preso un vantaggio di 9 secondi su Rupp al 40 km. L’etiope ha incrementato il ritmo aumentando il suo gap fino a 23 secondi.
Rupp si è piazzato al secondo posto in 2h06’35” alla quarta partecipazione della sua carriera alla Maratona di Chicago dopo la vittoria nel 2017, il quinto posto nel 2018 e il ritiro nel 2019 a causa di un infortunio al ginocchio. Solo due mesi fa l’atleta nativo di Portland in Oregon si era classificato ottavo alle Olimpiadi di Tokyo.
Galen Rupp: “Era un grande campo di partenti. Non ne avevo più alla fine. Tura ha corso una gara incredibile. A volte le gare vanno così.”
Kiptanui ha conquistato il primo podio nel circuito delle World Marathon Majors dopo il secondo posto alla Maratona di Dubai nel 2020 in 2h06’17” e la vittoria nella 42 km di Siena dello scorso Aprile in 2h05’47”.
La gara femminile
La campionessa mondiale di maratona di Doha 2019 Ruth Chepngetich ha corso da sola per gran parte della gara concludendo al primo posto in 2h22’31” e precedendo Emma Bates, che è entrata nella top ten di sempre a livello statunitense con 2h24’40” davanti a Sara Hall (2h27’19”).
Chepngetich ha preso la testa della gara nei primi chilometri e ha tenuto un ritmo da record del mondo fino al 21 km. Chepngetich è transitata al 10 km in 31’22” e al 15 km in 47’15” con un minuto di vantaggio su Edna Kiplagat ed è rimasta in tabella di marcia per battere il record mondiale stabilito dalla connazionale Brigid Kosgei sullo stesso percorso nel 2019 con lo strepitoso tempo di 2h14’04.
Il ritmo è calato a causa del vento. Chepngetich è passata a metà gara in 1h07’34” con 1 minuto e 16 secondi di vantaggio su Kiplagat. Al passaggio al 35 km in 1h56’06”Chepngetich ha aumentato il suo vantaggio portandolo a 3 minuti.
Chepngetich ha riscattato la delusione per il ritiro alle Olimpiadi al 30 km. In tutte le gare che ha concluso dal suo debutto nel 2017 è sempre salita sul podio.
La vincitrice si rivelò nel 2017 vincendo alla Stramilano Half Marathon in 1h07’42”. L’anno dopo trionfò per il secondo anno consecutivo alla Maratona di Istanbul in 2h18’35”. Ha trionfato alla Maratona di Dubai nel Gennaio 2019 in 2h17’08” e ai Mondiali di Doha nello stesso anno in 2h32’43”.
Nelle ultime stagioni si è classificata terza alla Maratona di Londra e ha stabilito il primato del mondo della mezza maratona a Istanbul nello scorso Aprile con 1h04’02”.
Ruth Chepngetich: “La gara è andata bene ma non è stato facile perché ho dovuto tirare da sola dal 13 km fino alla linea del traguardo”.
Più dietro Bates ha superato Hall portandosi in terza posizione. Kiplagat ha incominciato a faticare ed è stata sorpassata da Bates nei chilometri finali. Bates ha migliorato il personale di oltre un minuto fermando il cronometro in 2h24’20” davanti alla connazionale Sarah Hall (2h27’19), Keira D’Amato (2h28’22) e Vivian Kiplagat (2h29’14”).
Emma Bates: “Le mie avversarie avevano un vantaggio netto e non ero sicura di poterle riprendere. Ho corso semplicemente la mia gara e sono riuscita a rimontare acciuffando il secondo posto. Sono davvero felice”.