Ci ha fatto trepidare per alcune settimane, Antonella Palmisano, la campionessa olimpica dei 20 km di marcia a Tokyo 2021, che aveva finalmente annunciato alla fine di marzo il suo ritorno agonistico dopo oltre 20 mesi da quel magico 6 agosto 2021, quando aveva realizzato la più bella impresa della sua carriera, a cui però aveva purtroppo fatto seguito un lungo periodo di assenza dalle gare per molteplici problemi fisici culminati con un intervento all’anca, il 29 settembre dell’anno scorso, presso l’Istituto Rizzoli di Bologna.

Poi, le ultime settimane sono state un rincorrersi di notizie più o meno buone, con la marciatrice che aveva accusato un riacutizzarsi del problema di blocco della gamba durante gli allenamenti ma, i successivi accertamenti che hanno escluso nuovi importanti problemi e un paio di infiltrazioni nella clinica felsinea dopo aveva subito l’operazione, hanno riportato l’ottimismo e fatto si che l’atteso rientro di domenica 30 aprile a Madrid, in una gara sui 10 km, sia stato definitivamente confermato.

Se la presenza della Palmisano nella competizione della capitale spagnola, a prescindere dall’incertezza delle ultime settimane per le sue condizioni fisiche, era stata programmata da tempo, non altrettanto si può dire per quella del suo amico e compagno di allenamento, Massimo Stano, campione olimpico e mondiale rispettivamente dei 20 e 35 km, che ha annunciato anche lui ieri la sua partecipazione alla 10 km di Madrid, dove peraltro era già stato presente l’anno scorso, sempre ovviamente nell’ottica fondamentale dei campionati del mondo di Budapest in agosto dove potrebbe addirittura doppiare le prove, disputando sia la 20 che la 35 km.

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Le dichiarazioni di Antonella

Palmisano, che da qualche mese sfoggia un tatuaggio dietro il collo in cui c’è un fiore con i cinque cerchi e la scritta ‘vittoria’ in giapponese, a Madrid troverà le cinesi Qieyang Shijie, due volte di bronzo (20 km e 35 km) agli ultimi Mondiali, e Yang Jiayu, primatista del mondo della 20 km, ma anche la greca Antigoni Ntrismpioti, doppia campionessa europea.

Ho voglia di gareggiare per avere stimoli diversi dall’allenamento. Tutto sembrava andare per il verso giusto durante la riabilitazione ma nel mese scorso incrementando il lavoro ho iniziato ad avvertire sensazioni strane, una scarsa sensibilità al cavo popliteo del ginocchio sinistro, e in pratica non riuscivo a dare l’impulso alla gamba come avrei voluto.

Mi sono sottoposta a un paio di infiltrazioni, la prima all’inizio di aprile e l’altra due settimane più tardi. Adesso non siamo più nella fase acuta e la situazione sembra gestibile, perché riesco ad allenarmi. Comincio a osservare crono che non vedevo da anni ed anche a sentirmi stanca che è un buon segno. Sono contenta di viaggiare a ritmi che mi mancavano, di avere buone sensazioni. Per me negli ultimi giorni è stato molto importante poter lavorare in gruppo nel raduno, con gli altri ragazzi, senza pensare troppo a questi problemi che rischiavano di condizionarmi anche mentalmente.

Il percorso è impegnativo, con saliscendi, e quindi so già che potrei avvertire maggiore fastidio rispetto a un tracciato pianeggiante. Ma per ricominciare voglio mettermi alla prova su una distanza più breve ed è l’occasione giusta. In questa prima gara sono consapevole di non avere tutte le carte in regola per stare davanti, ma devo accettarlo per il momento. Sarà inevitabilmente una tappa di passaggio e in questi giorni continuo a caricare, senza finalizzarla.

Vorrei però farmi trascinare dalla gara, divertirmi anche un po’ e avere pensieri positivi. Quando andrò sulla linea di partenza sarà una bella emozione, sentire l’adrenalina e il batticuore per una gara.

Contano i Mondiali quest’anno e cercherò di arrivarci preparata, ma prima ci sarà da realizzare lo standard (1h29’20) a Podebrady”.

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Le sensazioni di Stano

Nella scorsa edizione del Gran Premio Madrid Marcha arrivò tredicesimo con 40’21 in una stagione che poi l’avrebbe visto esaltarsi in Oregon, campione mondiale della ‘trentacinque’ dopo l’oro olimpico nella 20 chilometri.

Tra i suoi principali avversari domenica il fortissimo svedese Perseus Karlstrom, vincitore l’anno scorso, vicecampione europeo e tre volte bronzo mondiale, ma anche lo spagnolo Diego Garcia, bronzo a Monaco, che di fatto è l’ideatore della gara nella capitale spagnola.

“Il primo desiderio è di fare decisamente meglio rispetto a quella volta. Nei piani iniziali l’esordio era previsto a metà marzo, sulla 20 km dei campionati italiani a Frosinone, ma un fastidio ai bicipiti femorali mi ha indotto a ritardare il debutto. Ma ho continuato a lavorare e questo test cade a pennello, tre settimane prima della ‘venti’ agli Europei a squadre.

Per i Mondiali sarei dentro con il ranking ma vorrei comunque fare il minimo di 1h20’10. E a Madrid ci saranno alcuni dei principali avversari che poi ritroverò a Podebrady.

La 10 km finora non è mai stata troppo considerata ma d’ora in poi diventerà importante con il nuovo regolamento della staffetta olimpica che avrà frazioni all’incirca di questa distanza. Non sarò in grande spolvero, perché nello scorso weekend ho portato a termine un lavoro impegnativo e ci vuole un po’ per smaltirlo. Ma sono curioso di vedere quello che ho nelle gambe e cosa viene fuori. Credo di essere in una discreta forma. E voglio rifarmi dell’anno scorso, su un percorso muscolare che ormai conosco, con dirittura d’arrivo in salita e dall’altro lato la discesa.

Proverò a dire la mia, anche in base a come verrà interpretata la competizione, se si andrà forte in avvio o no. Per i Mondiali potrei affrontare due gare nell’arco di cinque giorni, era questa l’idea, ancora prima di Eugene, e il piano non è cambiato. Per ora ho buone risposte, la condizione può crescere, anche se ovviamente tutto è da valutare in base a quello che potrà succedere”.

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Gli altri azzurri in gara a Madrid

Nella gara della capitale iberica che scatterà alle ore 10.30 ci saranno altri atleti italiani di primo piano a cominciare da Francesco Fortunato, che l’anno scorso è stato il migliore degli italiani, quinto in 39’21 in una stagione in cui è stato anche brillante quinto anche nella 20 km dei campionati europei di Monaco di Baviera.

Nella prova femminile, invece, oltre a Palmisano da seguire Valentina Trapletti, ottava ai Mondiali in Oregon e quinta agli Europei in Germania, che di recente si è confermata campionessa italiana della 20 chilometri. Da seguire anche un’atleta emergente come la veneta Alexandrina Mihai, atleta del 2003.

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