Christine Mboma e Beatrice Masilingi, le due fenomenali atlete 18enni namibiane, hanno dominato la finale dei 200 metri donne nei campionati mondiali juniores di Nairobi, con la prima, già medaglia d’argento a Tokyo nella gara assoluta con il record del mondo di categoria di 21″81, che ha corso in 21″84 pur con un tempo di reazione allo sparo addirittura di 0,274.
Per la Masilingi invece il personale di 22″18 e terza, anche lei velocissima, la nigeriana Favour Ofili con il proprio personale di 22″23.
Un abisso tra il podio e la quarta, la spagnola Lucia Carrillo con 23″51.
Ricordiamo che le due atlete namibiane, più specialiste dei 400 metri, sono state inibite da partecipare a tale gare alle Olimpiadi in quanto affette da iperandroginia, in pratica sono donne che sviluppano naturalmente una elevatissima quantità di testosterone.
In base a tale caratteristica, che è la stessa della ex campionessa olimpica e mondiale Caster Semenya, World Athletics ha emanato da anni un regolamento per cui le atlete in tale condizione naturale possono correre solo competizioni quali 100 e 200 metri oppure dai 5000 in avanti, a meno che non facciano delle speciali cure per abbassare tali anomali, per il loro sesso, livelli testosteronici.
Disposizione a dire il vero curiosa perché, se certamente tale regola limita una specialista degli 800 quale la Semenya, per atlete specializzate nei 400 invece cambia pochissimo e infatti i risultati si sono subito visti.
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