Altra convincente prestazione di Samuele Ceccarelli ieri sera a Ostrava, nella Repubblica Ceca, in occasione del classico Golden Spike, prova valida per il circuito Gold del Continental Tour, con il campione europeo indoor dei 60 che si è molto ben comportato in mezzo ad avversari di notevole spessore internazionale, chiudendo al secondo posto nei 100 metri con 10″15.
A quattro giorni dal successo nella stessa gara di Chorzow in Polonia, che ha contribuito al trionfo azzurro ai Campionati Europei a squadre, il velocista toscano ha dunque confermato la sua eccellente condizione e posto un altro fondamentale tassello verso i Mondiali di Budapest, grazie agli importanti punti conquistati per il ranking, battuto solo dal sudafricano Akani Simbine, quarto a Tokyo con un personale di 9″84, vincitore con 9″98 in un pomeriggio dalla temperatura abbastanza fresca e non ideale certamente per le corse di velocità.
L’azzurro ha offerto un’altra prestazione di qualità, uscendo dai blocchi con il peggior tempo di reazione tra i partecipanti di 0.181, ma accelerando subito con grande intensità e compostezza per un lanciato veramente efficace e una chiusura meno in affanno di quanto fatto vedere nelle due precedenti gare dove, in ogni caso, aveva ottenuto crono molto simili con 10″13, sia al Golden Gala di Firenze che agli Europei a squadre di Chorzow.
Con il risultato di ieri sera, quindi, Samuele ha completato il quadro delle cinque prestazioni indispensabili per poter avere un punteggio utile nelle graduatorie mondiali, potendo aggiungere alle tre prove all’aperto sui 100 della stagione all’aperto anche quelle due al coperto degli Euroindoor di Istanbul, con il 6″47 e 6″48 sui 60 metri, ma per lui pure la grande soddisfazione di essersi messo alle spalle velocisti del calibro del canadese, oro olimpico dei 200 metri, Andre De Grasse terzo con 10″21, e altri di assoluto valore come lo slovacco Jan Volko (10″25), il liberiano Joseph Fahnbulleh (10″26) e il canadese Jerome Blake (10″33).
Le dichiarazioni di Ceccarelli: “Sono molto contento in quanto non era affatto semplice fare 10″15 avendo soli due giorni di recupero dopo i 100 e la staffetta, e con condizioni climatiche non ideali. Rispetto a Chorzow la considero una gara migliore: per le sensazioni che ho avuto pensavo anche di vedere sul display un crono più basso di 10″15.
Fino ai 60 metri sono stato praticamente sulla stessa linea di Simbine e ho fatto un lanciato molto più decontratto. Dopo la gara sono andato a parlare con De Grasse: gli ho detto che lo guardavo in televisione quando gareggiava contro Bolt, ai tempi non facevo ancora atletica. Mi ha sorriso, era contento delle mie parole, mi ha chiesto informazioni su quanti anni avessi.
Valutando nel complesso le tre uscite di Firenze, Chorzow e Ostrava credo che ‘consistenza’ sia la parola giusta: il lavoro sta pagando. Finito questo primo blocco di gare, faremo due o tre settimane di lavoro per cercare di migliorare la decontrazione: gli Assoluti di Molfetta a fine luglio sono già in agenda, vedremo se fare anche una gara la settimana prima. La festa con la Nazionale? Devo dire che oggi mi sono sentito più tranquillo, più consapevole, con meno responsabilità addosso. Quel podio mi ha dato tanta carica”.
Tra gli altri azzurri in gara nella Repubblica Ceca va rilevata anche la buona prestazione di Simone Barontini che, negli 800 metri, ha chiuso con il secondo risultato in carriera, a sette centesimi dal primato personale di Rovereto dello scorso agosto, con il crono di 1’45″03 in seconda posizione come Ceccarelli.
Ottima l’interpretazione della gara da parte del mezzofondista azzurro con tanta grinta e una condotta molto lucida, a partire dalla posizione trovata ‘alla corda’, sulla scia dei migliori, senza farsi chiudere nel traffico e pronto a sprigionare le proprie energie sul rettilineo opposto a quello finale, quando ha provato a superare all’interno, senza successo, il sudafricano Peter Bol, per poi terminare molto bene sul rettilineo conclusivo, dove si è presentato al quinto posto, ma poi ha recuperato sino alla seconda posizione conquistata a pari merito con il britannico Elliot Giles, agguantato sul traguardo con un eccellente tuffo, e vicino al vincitore spagnolo Saul Ordonez primo con 1’44″85.
Molto bene nel getto del peso anche Leonardo Fabbri che ha confermato il suo buon momento agonistico con un quarto posto e un miglior lancio di 21,37 avvenuto al terzo turno di lanci, l’unico della giornata oltre i ventuno metri, in una gara dominata dal primatista del mondo, lo statunitense Ryan Crouser, che ha agguantato il record del Golden Spike con un eccellente 22,63.
Nei 1500 metri, sesta piazza per Gaia Sabbatini con lo stagionale di 4’03″84, un crono che di fatto ha confermato le buone impressioni di Turku dove aveva corso in 4 centesimi di più, mentre Ludovica Cavalli è stata sedicesima in 4’10″25, nella gara dominata dalle etiopi che hanno monopolizzato i primi tre posti con la vittoria di Diribe Welteji in 3’57″38, il secondo di Hirut Meshesha in 3’57″87 e il terzo di Tigist Girma con 3’59″33.
Nel salto con l’asta miglior prestazione mondiale dell’anno all’aperto per Armand Duplantis, che è salito a 6,12 e poi si è fermato a 6,17 per una prova mostruosamente normale.
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