Nel meeting Gold di Continental Tour, il Kip Keino Classic disputato ieri a Nairobi, il campione olimpico della 4×100 Filippo Tortu ha chiuso la sua gara dei 200 metri, che rappresentava il debutto assoluto nella stagione in competizione individuale, con il crono di 20″30 dietro al vincitore, il canadese Aaron Brown primo con 20″12 con poi a seguire lo statunitense  Kyree King e il liberiano Joseph Fanbulleh, rispettivamente secondo e terzo con 20″18 e 20″19.

Dietro Tortu nel mezzo giro di pista di Nairobi si sono piazzati poi il francese Mouhamadou Fall con 20″49, l’israeliano campione del mondo under 20 Blessing Afrifah con 20″76, il botswano Isaac Makwala con 20″80 e infine l’australiano Jake Doran ultimo in 20″87.

La prova di Filippo va certamente interpretata positivamente contro avversari che avevano già gareggiato sulla distanza nel 2023, e quindi sicuramente di buon auspicio per il prossimo futuro che sarà il 24 maggio a Savona, dove si esibirà sui 100 metri e successivamente al Golden Gala Pietro Mennea di Firenze, prova italiana della Diamond League, dove sarà di nuovo impegnato sul mezzo giro di pista.

Le dichiarazioni di Tortu dopo la gara: “Sono contento, ho esordito con 11 centesimi in meno dello scorso anno e sono arrivato molto vicino ad atleti che hanno già corso molto forte quest’anno. Come obiettivo dichiarato al mio allenatore, per oggi avevo detto 20.30 e ho fatto proprio questo risultato preciso. Non posso che essere mediamente soddisfatto di come sono andate le prime due gare, sapendo che c’è molto ancora da lavorare. E infatti ora torno ad allenarmi con concentrazione in vista di Savona e dell’esordio sui 100 metri”.

Brown, che ha vinto l’argento con la staffetta 4×100 dietro all’Italia alle Olimpiadi di Tokyo e l’oro ai Mondiali di Eugene 2022 con Jerome Blake, Brandon Rodney e André De Grasse con 37”48, vanta personali di 9”96 sui 100 metri ottenuto a Montverde nel 2016 e di 19”95 sui 200 metri realizzato a Losanna nel 2019.

Le sue parole dopo la vittoria: “Mi piace molto gareggiare a Nairobi. E’ una pista veloce. Ci sono molti velocisti forti e non sarà facile ai Mondiali. Mi considero uno specialista dei 200 metri ma sto cercando di diventare sempre più competitivo anche sui 100 metri”.

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100 metri maschili

Il primatista africano Ferdinand Omanyala ha vinto per la seconda volta in carriera a Nairobi fermando il cronometro in 9”84 con vento contrario di -0.5 m/s nel meeting di casa sulla pista dello Stadio di Kasarani, dove due anni fa si piazzò secondo ad un centesimo da Trayvon Bromell stabilendo il record africano con 9”77 sulla pista in altitudine di Nairobi. L’anno scorso si impose in 9”85.

Omanyala si conferma così come il velocista più in forma del momento dopo il 9”78 ventoso realizzato a Gaborone nella precedente tappa del Continental Tour Gold dello scorso 29 Aprile.

Sulla pista di Nairobi si è confermato ad alti livelli anche il vice campione olimpico e mondiale dei 200 metri Kenny Bednarek, secondo con 9”98 davanti all’argento iridato di Eugene Marvin Bracy (10”03).

Omanyala é pronto per sfidare Fred Kerley e Marcell Jacobs nei 100 metri stellari nella tappa della Diamond League di Rabat del 28 Maggio.

Lo sprinter keniano iniziò la carriera sportiva nel 2016 quando studiava chimica all’Università di Nairobi. Un amico notò la sua velocità mentre giocava a rugby. Nello stesso anno vinse i Trials olimpici keniani sui 100 metri con 10”37 ma mancò la qualificazione per le Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Alle Olimpiadi di Tokyo divenne il primo sprinter keniano ad arrivare in semifinale alle Olimpiadi sui 100 metri, mancando di poco l’ingresso in finale con il record nazionale di 10”00. Nel 2022 Omanyala ha vinto il titolo africano alle Mauritius in 9”93 e l’oro ai Giochi del Commonwealth di Birmingham in 10”02

In questa stagione Ferdinand si era messo in luce vincendo i 100 metri in 9”78 ventoso a Gaborone. Nello stesso meeting dei Botswana aveva guidato la staffetta 4×100 keniana in 38”26, tempo che avvicina la formazione africana alla qualificazione per i Mondiali di Budapest.

Ferdinand Omanyala: “Mi aspettavo un tempo ancora più veloce, ma ho vinto con la migliore prestazione mondiale dell’anno e sono felice. E’ davvero una bella sensazione vincere sulla pista di casa davanti ai miei fans. La mia prossima gara è a Rabat. So che non sarà facile ma darò tutto come sempre. Il mio obiettivo è battere il mio record africano”.

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200 metri femminili

La campionessa NCAA dei 100 metri del 2019 Sha’Carri Richardson ha vinto i 200 metri in 22”07 con vento regolare di +1.7 m/s infliggendo un distacco abissale di sette decimi di secondo sulla vincitrice del titolo NCAA del 2017 Kyra Jefferson (22”77). Richardson si è permessa il lusso di rallentare negli ultimi 30 metri per festeggiare.

Richardson arrivava a questa gara dalla vittoria schiacciante sui 100 metri nella prima tappa della Diamond League a Doha in 10”76. La statunitense voleva vincere la prima gara stagionale sui 200 metri dopo il recente secondo posto al meeting di Gaborone in 22”57.

Richardson si mise in luce con la vittoria ai Campionati NCAA del 2019 quando migliorò il record mondiale under dei 100 metri di Marlies Goehr con 10”75 sulla pista di Austin e si piazzò seconda sui 200 metri in 22”17 togliendo il record mondiale under 20 a Allyson Felix. Sha’Carri è passata molto in fretta al professionismo lasciando la Louisiana State University. Ha avuto un infanzia difficile ed è cresciuta tra tante difficoltà dalla nonna Betty e dalla zia Shayaria.

Nel 2021 vinse i 100 metri ai Trials statunitensi di Eugene in 10”86 ma dovette saltare le Olimpiadi a causa di una squalifica per una positività alla marijuana. Ha un carattere ribelle e si presenta alle gare con acconciature di capelli stravaganti. Lo scorso Gennaio è stata espulsa da un volo dell’American Airlines dopo un litigio con uno steward che le chiedeva di spegnere il cellulare.

Nelle ultime due stagioni Sha’Carri ha gareggiato anche in Italia al meeting di Padova.

Sha’Carri Richardson: “Sono davvero felice di aver vinto a Nairobi. E’ un meeting davvero fantastico. Ringrazio molto i fans che mi hanno dimostrato amore. La gara è stata fantastica. Sono venuta in Kenya sapendo che dovevo dare del mio meglio per vincere. So di avere ancora molto da dare per i miei fans e i miei cari”.

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100 metri femminili

La campionessa mondiale della staffetta 4×100 Twanisha Terry ha vinto la sua seconda gara di 100 metri consecutiva in 10”86 con vento a favore di +2.5 m/s davanti alla primatista dell’Oceania Zoe Hobbs (10”97) e alla quarta classificata degli Europei Indoor di Istanbul 2023 Rani Rosius (11”08).

Terry si era messa in luce l’anno scorso quando migliorò il record personale di 10”82 sui 100 metri a Memphis. Lo scorso Settembre la statunitense vinse al Palio della Quercia di Rovereto in 11”02.

Twanisha Terry: “Il pubblico è stato fantastico. Sono stata motivata dal mio allenatore a regalare un grande spettacolo al pubblico. Mi piace molto fare questo sport perché unisce atleti provenienti da ogni angolo del mondo”.

La neozelandese Zoe Hobbs è scesa di nuovo sotto gli 11 secondi con 10”97 battendo la giovane belga Rani Rosius (11”08). La primatista egiziana Bassant Hemida e la gambiana Gina Bass si sono piazzate rispettivamente al quarto e al quinto posto con lo stesso tempo di 11”09.

La cinque volte campionessa mondiale dei 100 metri Shelly Ann Fraser Pryce ha dovuto rinunciare alla seconda partecipazione della sua carriera al meeting di Nairobi per un infortunio al ginocchio subito in allenamento a Nairobi.

Shelly Ann Fraser Pryce: “Sono profondamente delusa di essere stata costretta a rinunciare a gareggiare al Kip Keino Classic. Non vedevo l’ora di gareggiare a Nairobi in uno dei più grandi meeting che si svolgono nell’Africa Orientale. Amo venire a Nairobi dove lo scorso anno ho ricevuto il sostegno del pubblico. Qui trovo un’energia che non trovo da nessun’altra parte”.

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800 metri maschili

La pista dello Stadio Kasarani di Nairobi ha portato ancora una volta fortuna al diciottenne keniano Emmanuel Wanyonyi, che ha conquistato il successo sugli 800 metri maschili stabilendo la migliore prestazione mondiale dell’anno con un eccellente 1’43”32 nell’impianto dove vinse il titolo mondiale under 20 nel 2021. Wanyoniy ha migliorato di oltre un secondo il record del meeting.

Wanyoniyi, atleta gestito dal manager Gianni Demadonna, si è piazzato successivamente al quarto posto ai Mondiali di Eugene 2022 a livello assoluto in 1’44”54. Il due volte campione dei Giochi del Commonwealth Wycliffe Fisasi Kinyamal si è confermato su grandi livelli scendendo sotto la barriera dell’1’44” con 1’43”66 dopo il secondo posto in Diamond League a Doha, Il Kenya ha completato la tripletta con il campione mondiale dei 1500 metri di Doha 2019 Timothy Cheruiyot con il tempo di 1’44”99.

Salto in alto femminile

La campionessa europea indoor e outdoor Yaroslava Mahuchik ha superato la misura della migliore prestazione mondiale dell’anno con 2.00m al secondo tentativo sulla pedana dove conquistò il primo grande titolo della sua carriera in occasione dei Mondiali under 18 del 2017. La giovane ucraina ha superato in precedenza le quote di 1.90m e 1.93m al primo tentativo e 1.98m alla seconda prova.

Mahuchik ha saltato 36 volte in carriera la barriera dei 2.00 metri.

Yaroslava Mahuchik: “Sono contenta di essere tornata a Nairobi e di aver mantenuto la promessa fatta alla conferenza stampa della vigilia di saltare 2.00m. Ringrazio il Belgio che mi ha accolto in questo periodo difficile per il mio paese. Vivo e mi alleno in Belgio e non vedo l’ora di gareggiare a Bruxelles il prossimo 8 Settembre sulla pedana dove l’anno scorso migliorai il primato personale”.

La britannica Laura Zialor ha avuto bisogno di tre tentativi per superare la quota di 1.90. L’ucraina Kataryna Tabashnik si è piazzata al terzo posto con 1.87m.

400 metri maschili

Lo zambiano Muzala Samukonga ha bissato il successo di due settimane fa a Gaborone con il record nazionale 43”91 aggiudicandosi la seconda gara consecutiva nel Continental Tour Gold con il primato del meeting di 44”25. Samukonga è l’unico quattrocentista ad essere sceso sotto i 44 secondi in questa stagione e potrebbe essere tra i candidati al podio ai Mondiali di Budapest. Un anno fa vinse ai Giochi del Commonwealth di Birmingham in 44”66.

Lo statunitense Vernon Norwood è sceso sotto i 44 secondi in questa stagione con 44”68 dopo il recente 44”80 realizzato a Baton Rouge. Il francese Gilles Biron ha mancato lo standard di qualificazione per i Mondiali di Budapest ma si è potuta consolare con il record personale di 45”52.

Lancio del giavellotto maschile

La grande sorpresa di giornata è arrivata dal belga Timothy Herman, che ha demolito il record personale del giavellotto maschile di sette metri stabilendo il record nazionale con 87.35m. Con questa misura Herman ha battuto il due volte campione mondiale Anderson Peters di Grenada, che ha fatto registrare la misura di 85.72m. L’egiziano Ihab Abdelrahman si è piazzato al terzo posto con 81.04. Il campione mondiale di Pechino 2015 Julius Yego ha concluso la gara al quinto posto con 77.24m.

Herman aveva un personale di 80.48m realizzato nel 2019.

Timothy Herman: “Il pubblico keniano è stato pazzesco. Sono rimasto impressionato. Avevo gareggiato qui nel 2021 quando lanciai a 77.73m. Non mi aspettavo di poter vincere. Sono strafelice. Questo risultato è arrivato grazie all’ottima preparazione. Ho ancora molti lanci prima dei Mondiali dove mi aspetto di vincere una medaglia”.

Lancio del martello femminile

La statunitense Janee Kassanavoid ha realizzato il suo miglior lancio di 74.25m al primo tentativo aggiudicandosi il lancio del martello davanti alla connazionale Janeah Stewart (71.43m). La tre volte campionessa olimpica e primatista mondiale Anita Wlodarczyk ha esordito in questa stagione dopo un periodo tormentato a causa di un infortunio con un terzo posto con 70.27m sulla pedana dove si impose l’anno scorso. La romena Bianca Ghelber, campionessa europea a Monaco di Baviera 2022, si è piazzata al quarto posto con 69.62m.

Lancio del martello maschile

Il campione olimpico Wojchech Nowicki ha bissato il successo dell’edizione dell’anno scorso con 79.78m. Il polacco si impose nel 2022 con 81.43m. Il canadese Ethan Katzberg si è piazzato al secondo posto con 76.38m davanti all’ungherese Donat Varga (74-12m). L’obiettivo di Nowicki per i Mondiali di Budapest è vincere l’unica medaglia che manca nella sua carriera.

800 metri femminili

La keniana Mary Moraa ha vinto gli 800 metri femminili in 1’58”83 aggiudicandosi la seconda gara consecutiva nel Continental Tour Gold dopo il successo sui 400 metri a Gaborone con il record keniano di 50”44. L’etiope Netsanet Desta (vice campionessa africana) si è classificata al secondo posto in 2’00”04 davanti alla keniana Vivian Kiprotich (2’00”54).

Moraa ha vinto la finale della Diamond League a Zurigo, la medaglia di bronzo ai Mondiali di Eugene e l’oro ai Giochi del Commonwealth di Birmingham.

Gli ultimi 150 metri sono diventati un testa a testa tra Moraa e Desta. Moraa ha lanciato l’attacco decisivo negli ultimi 50 metri.

Mary Moraa: “Tutto il pubblico mi ha sostenuto e questa vittoria è stata il modo migliore per ricambiare l’affetto della gente.”

1500 metri metri

Il campione del mondo under 20 di Cali 2022 Reynold Cheruiyot ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno con 3’32”01 in altitudine precedendo la medaglia di bronzo dei Mondiali indoor Abel Kipsang (3’32”70). Il keniano Vincent Keter ha completato il podio tutto keniano piazzandosi al terzo posto con 3’36”92.

Robert Cheruiyot: “Ho corso più velocemente di quanto sperassi. Ho battuto il personale. Sono diventato senior e punto a qualificarmi per i Mondiali di Budapest”.

3000 siepi maschili

Il keniano Amos Kirui si è imposto sui 3000 siepi in 8’18”45 battendo il vincitore dei Giochi del Commonwealth del 2022 Abraham Kibiwot (8’19”71), Leonard Bett (8’20”02) e l’ugandese Leonard Chemutai (8’23”53).

3000 siepi femminili

La primatista mondiale dei 3000 siepi Beatrice Chepkoech è ritornata alla vittoria in 9’13”51 battendo la campionessa mondiale under 20 Faith Cherotich (9’15”08) e la vincitrice dei Giochi del Commonwealth Jackline Chepkoech (9’25”63).

1500 metri femminili

L’ugandese Vivian Chemusto si è imposta a sorpresa sui 1500 metri femminili in 4’01”79 davanti alla keniana Nelly Chepchirchir (4’04”56), all’etiope Hawi Abera Kumsa (4’06”15) e alla finalista olimpica e mondiale Winfred Yavi del Barhein (4’06”34).

10000 metri maschili

David Ebenyo ha lanciato l’attacco decisivo a quattro giri dalla fine aggiudicandosi i 10000 metri in 28’09”03 davanti a Edwin Seko 28’30”50).

5000 metri femminili

Sei donne erano ancora insieme a 200 metri dalla fine nei 5000 metri femminili. A 200 metri dalla fine la campionessa mondiale di cross e vice iridata dei 5000 metri Beatrice Chebet ha sferrato l’attacco decisivo aggiudicandosi il successo in 15’15”85 davanti a Margaret Chelimo Kipkemboi (15’16”28).

Beatrice Chebet: “Era la mia prima gara di questa stagione. Questa gara mi è servita per testare la mia velocità e la mia resistenza. Credo che nelle prossime gare riuscirò a trovare la mia forma migliore”.

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