Le interviste della conferenza stampa alla vigilia del meeting di Doha

Le dichiarazioni dei protagonisti della seconda tappa della Diamond League, che promette grandissimi risultati.

La Wanda Diamond League si sposta da Gateshead a Doha per il secondo meeting del circuito in programma Venerdì 28 Maggio dalle 18 alle 20 al Qatar Sports Club.

Dal clima invernale di Gateshead con pioggia e freddo si passa al caldo del deserto della capitale del Qatar, dove è prevista una temperatura di oltre 40°C.

La vigilia del meeting è stata dedicata alle tradizionali conferenze stampa. Hanno partecipato all’incontro con i giornalisti Yulimar Rojas, Mutaz Barshim, Abderrahman Samba, Raj Benjamin, Shelly Ann Fraser, Sandi Morris e Timothy Cheruiyot.

100 metri femminili – Fraser Pryce: “L’obiettivo è correre in 10”60

Sha’Carri Richardson (la sprinter più veloce al mondo in questa stagione), la pluricampionessa olimpica e mondiale Shelly Ann Fraser Pryce e la tre volte medagliata mondiale Marie Josée Ta Lou guidano un cast straordinario sui 100 metri femminili.

Richardson ha stabilito la migliore prestazione mondiale dell’anno sui 100 metri e il sesto miglior crono di sempre con 10”72 a Miramar in Florida in Aprile. La ventunenne statunitense si è confermata scendendo altre due volte sotto i 10”80 con 10”74 e 10”77 a Walnut e ha debuttato in Europa con una vittoria sui 200 metri in 22”35 con vento contrario e un secondo posto sui 100 metri in 11”44 con vento contrario di -3.1 m/s e tanto freddo a Gateshead.

Sha’Carri Richardson: “Mentre mi appresto a compiere una nuova fase della mia carriera professionistica, sono onorata di partecipare allo storico meeting di Doha”.

Fraser Pryce ha vinto il quarto titolo mondiale della sua straordinaria carriera a Doha nel 2019 in 10”71 arrivando ad un solo centesimo di secondo dal record personale. Al meeting di Doha vanta due successi sui 200 metri nel 2013 in 22”48 e sui 100 metri nel 2014 in 11”13.

Shelly Ann Fraser Pryce: “Ho vinto tante medaglie nella mia carriera e sarei contenta di poter salire ancora sul podio, ma il mio obiettivo per il futuro è correre in 10”60 o più velocemente. Questo è il mio grande sogno e sto lavorando per raggiungere questo traguardo

La fuoriclasse giamaicana ha vinto quattro gare consecutive sui 100 metri a Kingston nel 2020 con un miglior tempo di 10”86. Nella prima gara di Diamond League si è piazzata al quarto posto a Gateshead in 11”51.

Marie Josée Ta Lou (argento sui 100m e sui 200m ai Mondiali di Londra 2017 e bronzo sui 100m nella rassegna iridata di Doha 2019) ha stabilito il record personale con 10”85 nell’edizione del 2018 del meeting di Doha.

Nel corso di quest’anno la sprinter ivoriana ha vinto a Savona in 11”11 e a Castiglione della Pescaia in 10”96 sempre con vento abbondantemente a favore oltre la norma e si è piazzata terza a Gateshead in 11”48 davanti a Fraser Pryce

La starting list si arricchisce di altri nomi di prestigio come la nigeriana Blessing Okagbare (bronzo ai Mondiali di Mosca 2013 sui 200m e vincitrice sui 100m nel Continental Tour di Eugene in 10”97), l’ivoriana Murielle Ahouré (campionessa mondiale indoor sui 60 metri a Birmingham 2018), la svizzera Ajla Del Ponte (campionessa europea indoor a Torun nel 2021 sui 60 metri con il record nazionale di 7”03), la statunitense Javianne Oliver (campionessa statunitense indoor sui 60m nel 2018 in 7”02 e vincitrice del World Indoor Tour) e Hannah Cunliffe (primato personale di 10”99 a Walnut nel 2016).

Sha’Carri Richardson (foto World Athletics)
Sha’Carri Richardson (foto World Athletics)

Salto triplo femminile – Rojas: “Posso fare ancora meglio”.

La venezuelana Yulimar Rojas torna a Doha dove due anni fa conquistò il secondo titolo mondiale della sua carriera con 15.37m sulla pedana del Khalifa Stadium.

L’atleta allenata dal quattro volte campione mondiale del salto in lungo Ivan Pedroso ha sfiorato di soli sette centimetri la grande impresa di battere il primato del mondo all’aperto detenuto dall’ucraina Inessa Kravets saltando la straordinaria misura di 15.43m nel meeting del Continental Tour di Andujar in Spagna.

Rojas ha già stabilito il primato mondiale indoor con la stessa misura di 15.43m al meeting di Madrid nel Febbraio 2020.

Yulimar Rojas: “Sono soddisfatta della mia performance di Andujar perché ho realizzato il record personale, ma ho la sensazione che avrei potuto fare meglio. Stiamo facendo alcuni cambiamenti tecnici in allenamento e posso migliorarmi ancora durante il corso della stagione.

Tutti mi considerano l’atleta da battere a Tokyo ma cerco di vedere le Olimpiadi come una gara normale, come tutte le altre. L’obiettivo è concentrarmi sulla tecnica. Sono sicura che i miglioramenti verranno di conseguenza”.

La pedana del Qatar ha già regalato imprese straordinarie nel salto triplo nel 2015 quando in ambito maschile Pedro Pablo Pichardo e Christian Taylor superarono entrambi i 18 metri.

Nuove magie potrebbero arrivare venerdì sera quando Rojas rinnoverà il duello con la colombiana Caterine Ibarguen in un “derby” sudamericano che promette spettacolo. Ibarguen ha vinto il titolo olimpico a Rio de Janeiro 2016 con 15.17m davanti a Rojas e due ori mondiali a Mosca 2013 e a Pechino 2015 ed è sesta nelle liste mondiali di sempre con il 15.31m realizzato nel 2014 a Montecarlo.

Yulimar Rojas (foto World Athletics)
Yulimar Rojas (foto World Athletics)

La giamaicana Shanieka Ricketts (bronzo ai Mondiali di Doha e vincitrice nella finale della Diamond League a Doha nel 2019) arriva all’appuntamento di Zurigo in ottime condizioni dopo il personale stagionale realizzato a Kingston con 14.63m e la vittoria nel freddo di Gateshead con 14.40m.

La gara si preannuncia come una vera anticipazione delle Olimpiadi di Tokyo e propone altre protagoniste di alto livello come l’altra giamaicana Kimberly Williams (quarta ai Mondiali di Doha 2019 con 14.64m e seconda ai Mondiali Indoor di Birmingham 2018), Kerurah Orji (primatista statunitense con 14.92m nel 2021), l’ucraina Olga Saladukha (campionessa mondiale a Daegu 2011 e bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012), la greca Paraskevi Papachristou (campionessa europea outdoor a Berlino nel 2018), la kazaka Olga Rypakova (oro olimpico a Londra 2012 e record personale di 15.25m stabilito a Spalato nel 2010) e la primatista di Dominica Thea La Fond (14.38m a Gainesville nel 2021)

3000 metri femminili – Obiri: “L’oro olimpico è l’unico titolo che ancora mi manca”.

La campionessa del mondo dei 5000 metri Hellen Obiri e la primatista mondiale di questa distanza Letesenbet Gidey rinnovano la loro rivalità sui 3000 metri sulla pista del Qatar Sports Club, che ha sempre regalato risultati straordinari nelle gare di mezzofondo.

La trentunenne Obiri ha vinto tre ori mondiali in pista (due sui 5000m outdoor a Londra 2012 e a Doha 2019 e uno sui 3000m indoor a Istanbul 2012 ) e un titolo iridato nella corsa campestre ad Ahrus nel 2019 oltre al successo ai Giochi del Commonwealth di Gold Coast nel 2018.

Gidey ha conquistato la medaglia d’argento sui 10000 metri ai Mondiali di Doha 2019, due ori nella gara under 20 dei Mondiali di cross nel 2015 e nel 2017 e il bronzo ai Mondiali di Cross 2019 nella gara seniores alle spalle di Obiri.

Lo scorso Ottobre l’etiope ha stabilito il primato mondiale sui 5000 metri con 14’06”62 a Valencia. Sui 3000 metri vanta un personale di 8’20”27.

Letesenbet Gidey: “Sono contenta di incominciare la stagione a Doha. Sarà la mia prima gara da primatista del mondo. Sono eccitata di vedere a che punto sono con la preparazione e sarà una tappa fondamentale in vista delle Olimpiadi”.

Obiri ha battuto Gidey nell’ultimo confronto diretto disputato a Montecarlo lo scorso anno in 14’22”12. Nella passata edizione del meeting di Doha Obiri conquistò il successo sui 3000m in 8’22”54. La keniana ha debuttato di recente nella mezza maratona correndo la distanza in 1h04’51” ad Istanbul.

Hellen Obiri: “Non vedo l’ora di gareggiare a Doha, dove ho vinto il mio secondo titolo mondiale ma quest’anno contano soprattutto le Olimpiadi. L’oro olimpico è l’unico titolo che ancora manca nella mia carriera.

Inseguirò il quarto successo della mia carriera sui 3000m a Doha. Qui ho battuto il record keniano con 8’20”68 nel 2014 e ho realizzato il mio secondo miglior tempo di sempre nel 2020”.

Le altre protagoniste annunciate sono la vice campionessa mondiale dei 5000 metri Margaret Chelimo Kipkemboi e Lilian Rengeruk, bronzo ai Mondiali di cross del 2017.

Salto in alto maschile – Barshim: “2.47m è un obiettivo realistico”.

Mutaz Barshim torna a gareggiare in Diamond League nel meeting di casa meno di due anni dopo aver conquistato il titolo mondiale davanti alla sua gente con 2.37m al Khalifa Stadium.

Nel meeting di Doha ha vinto due volte di fila nel 2017 con 2.36m e nel 2018 con 2.40m. In carriera ha vinto tre Diamond Trophies in dieci anni di attività nel circuito. Nel corso del 2021 ha gareggiato due volte saltando 2.25m in un piccolo test di allenamento a Doha e 2.30m nel Continental Tour di Tokyo.

Sulla pedana di casa Barshim affronterà tre altri possibili candidati alle medaglie olimpiche di Tokyo come Maksim Nedasekau, campione europeo indoor con 2.37m davanti a Gianmarco Tamberi a Torun 2021, il russo Ilya Ivakyuk, terzo ai Mondiali di Doha e attuale leader mondiale stagionale all’aperto con il recente salto da 2.37m realizzato a Smolensk lo scorso 17 Maggio, l’ucraino Andiy Protsenko, vice campione europeo a Zurigo 2014 e terzo nelle liste mondiali indoor con il 2.34 realizzato al meeting di Torun lo scorso Febbraio, l’australiano Brandon Starc (vincitore della finale della Diamond League e oro ai Giochi del Commonwealth nel 2018), il canadese Derek Drouin (campione olimpico di Rio de Janeiro 2016 al rientro dopo un grande infortunio), i bahamensi Donald Thomas (campione del mondo a Osaka 2007) e Jamal Wilson (argento ai Giochi del Commonwealth 2018) e lo statunitense Trey Culver (2.33m di personale)

Mutaz Barshim: “Dopo i Campionati del mondo ero in grande forma, ma con la pandemia e le restrizioni ho sentito che non c’era ragione di gareggiare l’anno scorso. Ho approfittato del periodo di pausa per trascorrere del tempo con la mia famiglia e per rilassarmi a casa guardando la televisione.

Tutti i miei sforzi sono concentrati sulla preparazione per le Olimpiadi. Questo è il mio decimo anno nella Diamond League. Debuttai nel circuito nel 2011 proprio qui a Doha.

Il mio coach mi disse al tempo che dovevo lavorare tanto in allenamento per durare a lungo. Il mio obiettivo è gareggiare per tanti anni. La salute è molto importante per poter svolgere tutti i programmi di allenamento. Se rimango in salute, tutto è possibile. Credo che saltare 2.47m sia realistico”.

Mutaz Barshim (foto World Athletics)
Mutaz Barshim (foto World Athletics)

400 ostacoli maschili – Raj Benjiamin: “Il record del mondo è una questione di tempo”

La stella locale Abderrhaman Samba e lo statunitense Raj Benjamin si affrontano per la prima volta dalla finale dei Mondiali di Doha. Nella rassegna iridata disputata al Khalifa Stadium Benjamin vinse la medaglia d’argento in 47”66 alle spalle di Karsten Warholm, mentre Samba conquistò il bronzo.

Samba debutta sui 400 ostacoli nel 2021 sulla pista dove si rivelò al grande pubblico vincendo l’edizione del 2018 in 47”57. Questa prestazione fu l’inizio di una stagione da favola nella quale realizzò nove prestazioni al di sotto dei 48 secondi.

Dopo un anno di pausa per la pandemia Samba ha corso una gara di 400 metri in 45”43 a Potchefstroom in Sudafrica.

Abderrahman Samba: “Ho svolto i lavori più duri in allenamento. Ora voglio finalmente divertirmi in pista. A Walnut ho corso molto forte. Non mi aspettavo di debuttare con 47”13. Ho avuto tempo ad inizio stagione per lavorare sulla tecnica e sto raccogliendo i frutti”.

Benjamin ha aperto la stagione vincendo nella tappa del Continental Tour di Wanut in uno straordinario 47”13, terzo miglior tempo della sua carriera dopo il 46”98 della finale della Diamond League di Zurigo 2019 e il 47”02 delle Finals NCAA di Eugene 2018.

Raj Benjamin: “Voglio essere ricordato come l’atleta più versatile nella storia dell’atletica non solo nei 400 ostacoli ma anche in altre specialità. Ci vorranno anni per realizzare questo obiettivo, ma sono ancora molto giovane.

Il cielo è il limite. Ci sono cinque atleti molto forti nei 400 ostacoli al momento e la specialità è molto competitiva. Stiamo raggiungendo un livello spaziale. Presto correre in 47 secondi non basterà più per salire sul podio. Il record del mondo di Kevin Young potrebbe venire battuto nel 2021. E’ soltanto una questione di tempo”.

La gara di Doha non si limiterà alla sola sfida tra Samba e Benjamin perché presenta altri quattro specialisti con un personale al di sotto dei 48 secondi: il rappresentante delle Isole Vergini Britanniche Kyron McMaster e il brasiliano Alison Dos Santos, secondo e terzo al meeting di Walnut con 47”50 e 47”68, il turco Yasmani Copello (argento agli Europei di Berlino 2018 in 47”81 e bronzo olimpico a Rio de Janeiro 2016) e l’irlandese Thomas Barr (terzo agli Europei di Berlino in 47”97).

Completano il cast gli statunitensi David Kendziera (terzo nelle Finals NCAA 2018 in 48”42) e Kenneth Selmon (campione statunitense a Des Moines nel 2018 in 48”21).

400 metri maschili

Michael Norman corre il terzo 400 metri della stagione dopo le vittorie nelle tappe del Continental Tour di Eugene in 44”67 e di Walnut in 44”40 (terzo miglior crono mondiale dell’anno).

Il californiano ha stabilito il quarto miglior tempo mondiale di sempre sul giro di pista con 43”45 ed è sceso in carriera sotto i 20 secondi sui 200 metri con 19”70 a Roma e sotto i 10 secondi sui 100 metri con 9”86 a Fort Worth. L’allievo di coach Quincy Watts vinse la finale della Diamond League a Bruxelles ma non superò la semifinale dei Mondiali di Doha per un problema fisico.

La starting list propone due dei tre medagliati dei Mondiali di Doha: il colombiano Anthony Zambrano (argento in 44”15) e Fred Kerley (bronzo in 44”17). Kerley si è espresso su eccellenti livelli anche su altre distanze correndo due volte al di sotto dei 10 secondi con 9”91 a Miami e 9”96 a Ostrava e ha eguagliato il personale sui 200m con 20”24.

Norman e Kerley sono in perfetta parità per 3-3 nei confronti diretti. Norman ha battuto due volte il connazionale nel 2019, ma Kerley si è imposto nella finale dei Campionati statunitensi di due anni fa a Des Moines con 43”61.

Il grenadino Kirani James torna a Doha dove si classificò quinto nella finale dei Mondiali in 44”54 dopo aver corso la semifinale in 44”23 al rientro dopo un infortunio. Il campione olimpico di Londra 2012 è sceso due volte sotto i 45 secondi con 44”88 a Phoenix e 44”74 nel Continental Tour di Ostrava.

Il cast è completato dallo statunitense Vernon Norwood (44”64 in questa stagione), da Kevin Borlée (oro europeo a Barcellona sui 400 metri e bronzo con la staffetta 4×400 ai Mondiali di Doha 2019 e tre ori europei outdoor) e dall’atleta di casa Nasir Mohamed Abbas (bronzo ai Giochi Asiatici 2018 con la staffetta 4×400).

200 metri maschili

Kenny Bednarek punta alla terza vittoria consecutiva dopo i brillanti successi ad Ostrava in 19”90 e a Gateshead in 20”33 con forte vento contrario di -3.0 m/s. Il velocista nativo di Oklahoma ha un personale di 19”80 stabilito lo scorso e si classificato secondo a Walnut dietro a Noah Lyles in 19”94.

André De Grasse torna a Doha dove vinse l’argento sui 200 metri in 19”95 e due bronzi sui 100 metri e nella staffetta 4×100.

Justin Gatlin si è sempre espresso su grandi livelli a Doha firmando il record personale sui 100 metri con 9”74 nel 2015.

La starting list propone tre altri sprinter con un primato personale al di sotto dei 20 secondi: il turco Ramil Gulyev (campione mondiale di Londra 2017 ed europeo di Berlino 2018 in 19”76 e vincitore al meeting di Doha in 19”99), il britannico Adam Gemili (campione europeo a Zurigo 2014 e quarto ai Mondiali di Doha 2019) e il canadese Aaron Brown (ottavo ai Mondiali di Doha sui 100m e 19”95 sui 200m nel 2019). Da seguire anche l’ivoriano Arthur Cissé, primatista nazionale con 20”23.

Ramil Guliyev (foto world athletics)
Ramil Guliyev (foto world athletics)

Salto con l’asta femminile – Sandi Morris: “Credo di poter battere il primato del mondo”.

In una gara degna di una finale olimpica o mondiale si sfidano le tre medagliate dei Mondiali di Doha 2019. Nella rassegna iridata disputata nella capitale del Qatar la russa Anzhelika Sidorova vinse la medaglia d’oro stabilendo il primato personale con 4.95m

Sidorova ha vinto anche due argenti ai Mondiali Indoor nel 2014 e nel 2018, un titolo europeo all’aperto nel 2014 e due ori europei indoor nel 2015 e 2019. Durante la stagione indoor ha saltato 4.90m.

Anzhelika Sidorova: “Ho fatto buoni progressi durante la stagione indoor e non vedo l’ora di crescere di condizione quando gareggerò a Doha. Ho stabilito il record personale a Doha e ho un grande ricordo di questa città”.

Sandi Morris ha vinto l’argento olimpico alle spalle di Stefanidi a Rio de Janeiro 2016 con 4.85m, ai Mondiali di Doha con 4.90 e il titolo mondiale indoor a Birmingham 2018 con 4.95m. Nel corso del 2021 ha già superato 4.88m indoor a Fayetteville e 4.80m outdoor alle Texas Relays di Austin.

Sandi Morris: “Non vedo l’ora di tornare alle gare internazionali. Nonostante la pandemia, sono stata fortunata ad avere diverse opportunità di gareggiare negli Stati Uniti. Il 2020 mi ha permesso di allenarmi di più a casa e di curare alcuni aspetti che in passato avevo trascurato perché ero sempre in giro a gareggiare.

Il lavoro svolto nel 2020 e la dieta mi permetteranno di raggiungere risultati migliori nel 2021. Credo di avere l’abilità fisica per battere il record del mondo”.

Sandi Morris (foto world athletics)
Sandi Morris (foto world athletics)

Ekaterini Stefanidi ha vinto tutto quello che un atleta può sognare conquistando tre ori alle Olimpiadi di Rio 2016, ai Mondiali di Londra 2017 e agli Europei di Berlino 2018 e il bronzo ai Mondiali di Doha. Detiene il primato nazionale con 4.91m La saltatrice ateniese residente negli Stati Uniti ha migliorato il personale stagionale superando 4.80m al meeting di Walnut.

Ekaterini Stefanidi: “L’ultimo anno è stato difficile per gli atleti a tutti i livelli. Riusciamo ad esprimere il nostro meglio gareggiando ed è di buon augurio cominciare la stagione a Doha, la sede degli ultimi Mondiali. E’ davvero speciale in vista della stagione che porta alle Olimpiadi. Gareggiare contro le mie avversarie più forti mi permetterò di tirare fuori il meglio di me stessa”.

Il cast comprende la statunitense Katie Nageote, leader mondiale stagionale con 4.93m, la canadese Alysha Newman (primatista nazionale con 4.82m e medaglia d’oro ai Giochi del Commonwealth) e Holly Bradshaw (bronzo agli Europei Indoor di Torun 2021 e primatista britannica con 4.87m).

3000 siepi femminili – Beatrice Chepkoech: “Non vedo l’ora di gareggiare a Doha”.

La campionessa e primatista del mondo dei 3000 siepi Beatrice Chepkoech sfida le altre due medagliate dei Mondiali di Doha Emma Coburn e Gesa Felicitas Krause in una rivincita della gara iridata di due anni fa.

Chepkoech ha battuto due record del mondo nella sua carriera sui 3000 siepi con l’eccellente tempo di 8’44”32 a Montecarlo nel 2018 e sui 5 km su strada con 14’43” sempre nel Principato lo scorso Febbraio.

Nell’ultima stagione indoor ha migliorato il primato personale sui 3000 metri con 8’31”72 a Torun. La keniana si è classificata terza sui 3000 metri nell’edizione 2020 del meeting di Doha con il primato personale di 8’22”92.

Beatrice Chepkoech: “Non vedo l’ora di gareggiare a Doha. E’ la città dove sono diventata campionessa del mondo. Il 2021 è un anno speciale perché si svolgeranno le Olimpiadi. Spero di aprire la stagione nel migliore dei modi”.

Beatrice Chepkoech (foto world athletics)
Beatrice Chepkoech (foto world athletics)

Coburn, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016 e campionessa mondiale a Londra nel 2017, ha stabilito il record personale di 9’02”35 in occasione dei Mondiali di Doha e si è migliorata sui 3000 metri indoor con 8’39”19 a New York. Di recente ha sfiorato il personale sui 1500m in 4’04”28 al Track Meet di Irvine in California.

Krause ha stabilito il primato tedesco di 9’03”30 in occasione del bronzo mondiale vinto a Doha, la seconda medaglia iridata dopo l’argento di Pechino 2015.

Le prime cinque classificate dei Mondiali sono presenti. Le altre atlete da seguire sono Hyvin Kyeng (campionessa mondiale a Pechino 2015), Norah Jeruto (8’59”62 di personale realizzato a Bruxelles nel 2018), la rappresentante del Barhein Winfred Yavi Mutile (quarta ai Mondiali di Doha e vincitrice alla Cinque Mulini nel 2019 e nel 2020), la primatista ugandese Peruth Chemutai e la slovena Marusa Mismas Zrimsek (argento sui 3000 siepi agli Europei Under 20 di Rieti 2013).

1500 metri maschili – Timothy Cheruiyot: “Ho grandi ricordi di Doha”.

Il campione del mondo Timothy Cheruyiot torna nella città che lo visto conquistare il primo titolo mondiale della sua carriera nel 2019. Dopo aver disputato gli 800 metri nella passata edizione del meeting di Doha, il campione keniano torna a correre sui 1500 metri dove vanta un primato personale di 3’28”41 stabilito nel 2018.

Cheruiyot ha subito l’unica sconfitta degli ultimi due anni proprio in occasione del meeting di Doha nel 2019. L’anno scorso sfiorò il primato personale con 3’28”45 a Montecarlo.

Timothy Cheruiyot: “Non vedo l’ora di tornare di nuovo in pista. Ho grandi ricordi di Doha, in particolare del titolo mondiale vinto nel 2019. E’ importante valutare il mio stato di forma all’inizio dell’anno olimpico. I 1500 metri sono molto competitivi e ho bisogno di lavorare duramente. Mi sento in grande forma”.

Cheruiyot affronterà una gara di altissimi contenuti tecnici con l’australiano Stewart McSweyn e l’atleta di casa Adam Ali Musab, gli etiopi Selemon Barega e Samuel Tefera, il vice campione del mondo dei 3000 siepi Soufian El Bakkali, il primatista ugandese Roland Musagala il bronzo dei mondiali indoor dei 3000 metri Bethwell Birgen.

McSweyn ha vinto l’edizione dell’anno scorso stabilendo il primato nazionale con 3’30”51 e ha realizzato il record dell’Oceania sui 3000 metri a Roma con 7’28”02 oltre al record all-comers su suolo australiano sul miglio con 3’50”61.

Musab guida le liste mondiali stagionali con il tempo di 3’32”41 realizzato lo scorso Febbraio a Doha. Lo scorso anno si classificò al nono posto a Doha in 3’35”60.

Barega ha vinto la medaglia d’argento sui 5000 metri ai Mondiali di Doha e ha stabilito i primati personali indoor sui 1500 metri con 3’32”97 a Torun e sui 3000 metri con 7’26”10 a Liévin nel Febbraio 2021. Ha debuttato nella stagione outdoor correndo i 5000m 13’02”47” a Bergamo. Samuel Tefera ha vinto il titolo mondiale indoor su 1500m a Birmingham nel 2018.

800 metri femminili

La campionessa olimpica dei 1500 metri di Rio de Janeiro Faith Kipyegon insegue il secondo successo consecutivo sugli 800 metri al meeting di Doha dopo l’affermazione dell’anno scorso quando si impose stabilendo il record personale di 1’57”68.

La diciannovenne britannica Keely Hodgkinson proverà a stupire ancora dopo il titolo europeo indoor conquistato lo scorso Marzo a Torun e la vittoria al meeting di Ostrava con il record europeo under 20 di 1’59”89.

Si preannuncia la prima grande prestazione cronometrica sulla distanza visto il campo delle partenti che comprende la primatista norvegese Hedda Hynne (1’58”10 a Bellinzona), l’etiope Habitam Alemu (quarta ai Mondiali Indoor di Birmingham 2018 e personale di 1’56”71 a Montecarlo nello stesso anno), la giamaicana Natoya Goule (primatista nazionale con 1’56”15 a Montecarlo nel 2018), la marocchina Rabe Arafi (3’58”84 di personale sui 1500m a Rabat nel 2019), la statunitense Hanna Green (1’58”19 a Des Moines nel 2019) e l’ugandese Winnie Nanyondo (quarta ai Mondiali di Doha 2019).

Keely Hodgkinson (foto Colombo/FIDAL)
Keely Hodgkinson (foto Colombo/FIDAL)

800 metri maschili

La starting list propone il bosniaco Amel Tuka e il keniano Ferguson Rotich Cheruiyot, argento e bronzo ai Mondiali di Doha. Rotich vinse l’edizione dell’anno scorso del meeting di Doha in 1’44”16. Tuka ha debuttato in questa stagione con la vittoria al meeting di Savona.

Gli altri atleti da seguire sono i britannici Daniel Rowden (vincitore nel Continental Tour a Zagabria lo scorso anno con il record personale di 1’44”09) e Jamie Webb (argento agli Europei Indoor di Torun 2021 e secondo nelle liste mondiali dell’anno con 1’44”54 al meeting di Torun), i keniani Wycliffe Kinyamal (oro ai Giochi del Commonwealth 2018 e vincitore nei meeting di Rovereto nel 2017, Shanghai e Roma nel 2018 e Losanna nel 2019) e Cornelius Tuwei (personale di 1’43”62 stabilito a Montecarlo nel 2018).

Lancio del disco femminile

Si rinnova la sfida tra la due volte campionessa olimpica Sandra Perkovic e le cubane Yaime Perez e Denia Caballero. Perkovic detiene il primato della Diamond League con l’eccellente misura di 71.38m nell’edizione del meeting di Doha del 2018 e ha vinto due altre volte nel meeting del Qatar nel 2013 e nel 2015. In questa stagione ha gareggiato una volta ai Campionati nazionali di lanci di Spalato realizzando la misura di 65.25m.

Perez vinse il primo titolo mondiale della sua carriera a Doha con 69.17m battendo Caballero e Perkovic.

Alle tre big si è aggiunta anche la statunitense Valarie Allman, che ha migliorato il record personale con 70.15m lo scorso anno. Da seguire anche le tedesche Nadine Muller (due volte sul podio ai Mondiali con l’argento di Daegu 2011 e il bronzo di Pechino 2015) e Claudine Vita (campionessa europea juniores nel 2015 e under 23 nel 2017).

Getto del peso maschile

Il grande favorito è il neozelandese Tom Walsh, medaglia di bronzo ai Mondiali di Doha 2019 con 22.90m nella più grande gara di sempre. Walsh ha realizzato il miglior lancio stagionale con 21.79m a Hastings.

Zane Weir sarà l’unico italiano in gara a Doha nel fine settimana in cui i migliori azzurri saranno impegnati nel Campionato Europeo per nazioni di Chorzow. L’atleta di origini sudafricane ha già lanciato due volte oltre i 21 metri con 21.11m a Potchefstrroom e 21.05m a Livorno.

In gara saranno presenti il ceco Tomas Stanek e Filip Mihaljevic, primo e terzo agli Europei Indoor di Torun 2021, il serbo Armin Sinacevic (21.88m di personale nel 2021) e i due egiziani Mohamed Hamza e Mostafa Hassan, che vantano primati personali da 21.31m e 21.29m.

Zane Weir (foto World Athletics)
Zane Weir (foto World Athletics)
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