Doveva essere quella di ieri sera a Rabat in Marocco, nella prova valida per la seconda tappa della Diamond League 2023, la prima grande sfida dell’anno tra il campione mondiale dei 100 metri Fred Kerley e il campione olimpico Marcell Jacobs, uno scontro atteso dallo statunitense dalla finale a cinque cerchi di Tokyo del 1° agosto 2021 e che, più volte è stato sfiorato, ma non si è mai concretizzato per una serie di problemi fisici sempre incorsi al velocista azzurro.
Ieri sera Kerley sembrava quasi smarrito sui blocchi per non vedere intorno a se l’avversario da lui tanto invocato specialmente negli ultimi mesi, ma in realtà era solo un’estrema concentrazione che gli ha regalato un’altra scintillante prestazione, senza alcuna sbavatura, in cui è partito come sempre in maniera un po’ macchinosa viste le sue lunghe leve, ma si è poi disteso senza problemi in uno splendido lanciato, anche abbastanza controllato, non sprecando troppe energie da tenere per i prossimi fondamentali impegni.
Per lui un buon crono di 9″94 su una pista non particolarmente veloce e vento totalmente assente a conferma della sua eccellente, mentre dietro si è rivisto a ottimi livelli il sudafricano Akani Simbine secondo in 9″99, con in terza posizione il keniano Ferdinand Omanyala con 10″04, in quarta il botswano campione del mondo under 20 Letsile Tebogo con 10″10, e in quinta l’altro statunitense Trayvon Bromell con 10″10.
Appuntamento ora allo Stadio Ridolfi di Firenze, venerdì prossimo 2 giugno per il Golden Gala Pietro Mennea, dove Kerley ritroverà ancora Simbine, Omanyala, Bromell, il giamaicano Yohan Blake ieri sesto in 10″18, oltre che certamente il campione europeo dei 60 indoor Samuele Ceccarelli e, in attesa di conferme definitive, anche l’avversario più atteso Marcell Jacobs.
La gara più seguita della serata marocchina, ed anche la più interessante per i colori azzurri, è stata però quella dei 3000 siepi maschili dove, l’idolo locale nonché campione olimpico e mondiale, Soufiane El Bakkali, ha ottenuto lo straordinario crono di 7’56″68, il più veloce dal 2012 e l’ottavo di sempre nella storia della specialità.
Molto bene l’italiano bronzo europeo della disciplina, Osama Zoghlami, il quale si è piazzato al sesto posto con 8’14″58, realizzando la terza prestazione in carriera e anche il tempo necessario per ottenere il minimo diretto per i prossimi mondiali di Budapest di agosto, in quella che era la sua prima uscita agonistica dell’anno sulle siepi.
Le dichiarazioni di Zoghlami: “Sono contento del debutto, non ho mai fatto un esordio da 8’14 che quindi lascia ben sperare. Ho inseguito per tutta la gara, dato i passaggi che dovevano fare i più forti, e anche per questo mi sento di dire che siamo sulla strada giusta. Gareggerò di nuovo in Diamond League il 9 giugno a Parigi”.
Molto positiva anche la prova della sempre più emergente mezzofondista azzurra Ludovica Cavalli, al suo esordio in una Diamond all’estero dopo la prima esperienza nel Golden Gala dell’anno scorso, la quale ha chiuso la sua gara dei 1500 donne in ottava posizione con il proprio personale di 4’04″82.
La vittoria è andata alla fenomenale etiope Gudaf Tsegay con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 3’54″03 con in grande evidenza anche le sue connazionali, Freweyni Hailu seconda in 3’57″65, Birke Haylom terza in 3’57″66 e Worknesh Mesele quarta in 4’01″81, ma le altre avversarie dell’italiana non sono state così lontane con la statunitense Cory Ann McGee quinta in 4’03″09.
Le parole di Ludovica che venerdì sarà di nuovo in gara al Golden Gala: “Ci siamo presi il rischio di debuttare qui, in Diamond League, in un contesto che aiuta a migliorarsi ma che spaventa.”
Non ha trovato invece la miglior serata Elena Vallortigara, medaglia di bronzo dei Mondiali di Eugene nel salto in alto, la quale si è fermata a 1,81 superato alla seconda prova, al debutto stagionale all’aperto, prima di sbagliare per tre volte a 1,87, nella competizione vinta dall’ucraina Yaroslava Mahuchikh con la miglior prestazione stagionale di 2.01, mentre seconda è stata la connazionale Iryna Gereshchenko con 1,91.
Il quarto azzurro in gara, il mezzofondista Catalin Tecuceanu, è sesto negli 800 metri uomini con il tempo di 1’46″76, facendo gara nelle retrovie e tentando la rimonta nel finale quando ha recuperato alcune posizioni, anche a causa di un contatto tra i battistrada, inconveniente che non ha frenato i keniani Emmanuel Wanyonyi primo in 1’44″36 e Wyclife Kinyamal secondo in 1’44″73.
Nei 400 ostacoli donne vittoria per la statunitense Shamier Little in 53″95 davanti alla giamaicana Rushell Clayton seconda con 54″15, entrambe attese venerdì sera a Firenze nella sfida con la leader mondiale stagionale, l’olandese Femke Bol.
Nei 110 ostacoli il campione del mondo Grant Holloway domina per nove ostacoli, ma poi viene superato in rimonta dal giamaicano Rasheed Broadbell vittorioso in 13″08 davanti allo statunitense secondo con 13″12.
Vittoria nei 200 metri donne per la giamaicana campionessa del mondo Shericka Jackson con 21″98 davanti a Antonique Strachan con 22″15 e alla statunitense Tamari Davis terza con il personale di 22″30.
Il norvegese Jakob Ingebrigtsen ha vinto senza problemi i 1500 maschili in 3’32″59 davanti allo statunitense Yared Nuguse che ha fissato il personale a 3’33″02, così come il bahamense campione olimpico Steven Gardiner, il quale ha passeggia nei 400 metri con 44’70, mentre negli 800 donne successo della keniana Mary Moraa in 1’58″72.
Nel salto triplo femminile vittoria della cubana Leyanis Perez Hernandez con un salto di 14,84 davanti all’ucraina Maryna Bekh-Romanchuk seconda con 14,65, il disco dello sloveno Kristjan Ceh è volato ancora oltre i settanta metri con 70.32, mentre nel peso donne per chiudere, successo della portoghese Auriol Dongmo con un miglior lancio di 19,28.
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