Straordinari risultati tecnici hanno contraddistinto la serata francese della Diamond League di ieri sera a Parigi, a cominciare dal secondo record del mondo realizzato in una settimana dalla keniana Faith Kipyegon che, dopo avere portato il limite dei 1500 a 3’49″11 nel corso del Golden Gala Pietro Mennea a Firenze, si è impadronita anche di quello dei 5000 metri al termine di una fantastica gara proprio contro la ex primatista, l’etiope Letesenbet Gidey, con cui ha dato corpo a un memorabile duello negli ultimi due giri, portandosi in testa a 700 metri dal traguardo e scandendo un ritmo micidiale a cui l’avversaria ha provato a resistere per circa 600, almeno sino all’inizio del rettilineo finale dove Faith è riuscita però ad innescare ulteriormente il turbo del suo motore, chiudendo ad una incredibile velocità nel crono record di 14’05″20 rispetto al 14’07″94 dell’etiope, comunque non lontana dal suo ex primato di 14’06″62.

Veramente memorabile l’impresa della ventinovenne keniana, mamma di una bambina di 4 anni di nome Alyn, che ha vinto qualsiasi competizione nell’ambito dei 1500 metri, con due titoli olimpici e due mondiali, manifestazione quest’ultima dove ha conquistato anche due argenti nelle ultime quattro edizioni oltre gli ori, ma che non aveva praticamente quasi mai gareggiato nei 5000 metri in quanto, gli ultimi risultati ufficiali sulla distanza risalivano al 2015 quando, nel corso del Prefontaine Classic di Eugene il 30 maggio, aveva realizzato il suo personale con 14’31″95 per poi correre la disciplina ancora una volta il 4 luglio proprio a Parigi in 14’44″51.

Kipyegon è adesso diventata la prima donna a detenere contemporaneamente il record del mondo dei 1500 e dei 5000 da quando è riconosciuto ufficialmente quello dei 5000, dal 1981 mentre in precedenza, prima di quella svolta, era accaduto soltanto all’indimenticabile orgoglio dell’atletica italiana Paola Pigni.

Embed from Getty Images

Un’ora dopo la gara dei 5000 donne, in un’altra stratosferica gara, è stato cancellato dopo 19 anni il record del mondo dei 3000 siepi uomini ad opera del ventiduenne etiope Lamecha Girma (già recordman dei 3000 indoor), sinora non ancora capace di vincere in una grande competizione mondiale, essendo stato argento a Doha 2019, Tokyo 2021, Belgrado e Eugene 2022, ma in grado ieri sera di di portare a termine quello che era stato annunciato, alla vigilia, come tentativo di primato.

Alla fine per lui un sensazionale 7’52″11 che ha ritoccato il 7’53″63 di Saif Saaeed Shaheen a Bruxelles nel 2004, in una gara in cui le lepri luminose lo rincorrono invece di precederlo per un effetto sensazionale come, del resto è stato l’ultimo quattrocento metri corso in poco meno di un minuto e quattro secondi con una vittoria finale che non ha visto, in questo caso, nessuna discussione in quanto il secondo, il giapponese Ryuji Miura al primato nazionale di 8’09″91, è arrivato con un distacco abissale mentre l’azzurro  Osama Zoghlami non è riuscito ad esprimersi al meglio chiudendo sedicesimo con 8’31″88.

Embed from Getty Images

Il mezzofondo ha certamente regalato le perle migliori della serata parigina con la migliore prestazione mondiale di tutti tempi, non definibile record del mondo in quanto disciplina non facente parte delle manifestazioni più tradizionali, di Jakob Ingebrigtsen sulle due miglia dove ha migliorato il limite di Daniel Komen, del 1997 con 7’58″61, correndo in 7’54″10, grazie anche al lavoro delle lepri Benoit Campion (2’29″07 nel primo mille) e Kyumbe Munguti (4’56″95 ai 2000).

Un assolo, come quello che pochi minuti dopo offre negli 800 metri donne la meravigliosa britannica Keely Hodgkinson, argento olimpico e mondiale, alla migliore prestazione mondiale 2023 e al primato nazionale di Gran Bretagna con 1’55″77, ma soprattutto con uno strapotere nei confronti di tutte le rivali se si pensa che la statunitense Ajee Wilson è stata seconda in 1’58″16.

Embed from Getty Images

Tra i risultati di Parigi anche la miglior prestazione mondiale stagionale dello statunitense Grant Holloway nei 110 ostacoli con 12″98 e un’altra migliore prestazione mondiale dell’anno nel mezzofondo, negli 800 metri uomini da parte del keniano Emmanuel Wanyonyi vincitore in 1’43″27 al termine di un’appassionante volatona di gruppo, con il canadese Marco Arop a 1’43″30 e gli algerini Slimane Moula e Djamel Sedjati rispettivamente a 1’43″38 e 1’43″40.

Risultati veramente notevoli al punto da far passare in secondo piano prestazioni in ogni caso di alto contenuto tecnico quali il 22″05 della velocista USA Gabby Thomas nei 200 metri donne o il 49″12 della dominicana Marileidy Paulino che, nei 400 metri sempre al femminile, ha sorpreso la regina dei 400 ostacoli, la statunitense Sydney McLaughlin-Levrone rimontata nel rettilineo finale ma comunque al personale nella disciplina di 49″71.

Per chiudere, a parte naturalmente i risultati degli azzurri che potete leggere negli articoli dedicati, da segnalare il 47″92 dello statunitense Cj Allen nei 400 ostacoli uomini, il 65,09 della giapponese Haruka Kitaguchi nel giavellotto donne, il 19,72 della portoghese Auriol Dongmo nel peso femminile e la misura non eccezionale del campione olimpico del salto in lungo maschile, il greco Miltiadis Tentoglou, che ha chiuso con un 8,13 che fa anche un po’ sognare pensando al recente 8,24 del 18enne fenomeno azzurro Mattia Furlani.

Embed from Getty Images

Tutti i risultati

Sport OK Junior