Sha’Carri Richardson ha vinto il titolo mondiale dei 100 metri femminili con una grande rimonta dalla nona corsia stabilendo il miglior tempo mondiale dell’anno e il record personale con 10”65. Con questa performance Richardson diventa la quinta di sempre al mondo. In semifinale Richardson é stata ripescata con 10”84 e questo spiega il motivo per il quale ha corso la finale in nona corsia.

La giamaicana Shericka Jackson ha rivinto l’argento in 10”72 ripetendo lo stesso piazzamento di Eugene dell’anno scorso. Shelly Ann Fraser Pryce è salita ancora sul podio vincendo il bronzo con 10”77 in una delle più grandi gare nella storia dei Mondiali con quattro delle otto migliori velociste di sempre.

Richardson ha avuto un infanzia molto difficile ed é cresciuta tra tante difficoltà con la nonna Betty e la zia Shayaria. E’ diventata professionista molto presto lasciando la Louisiana State University dopo la vittoria ai Campionati NCAA di Austin nel 2019. Ha un carattere ribelle e ha commesso molti errori nella sua vita come la positività per uso di marijuana durante i Trials olimpici del 2021. In passato si presentava ai blocchi di partenza con acconciatore stravaganti. Lo scorso Gennaio fu espulsa da un volo dell’American Airlines dopo un litigio con una steward che le chiedeva di spegnere il cellulare. Ora è maturata come persona e questo si vede anche nei risultati in pista.

Sha’Carri Richardson: “Sono la campionessa del mondo. Ve l’ho già detto. Non sono tornata. Sono migliorata come atleta e come persona. Ora voglio rimanere umile”.

Le giamaicane avevano vinto quattro titoli mondiali nelle ultime sei edizioni dei Mondiali, compresa la tripletta nell’ultima edizione di Eugene. L’ultimo successo statunitense risaliva ai Mondiali di Londra 2017 quando vinse la compianta Tori Bowie.

L’ivoriana Marie Josée Ta Lou, soprannominata la “Pocket Rocket” africana, si è piazzata al quarto posto in 10”81 dopo essere rimasta imbattuta nelle prime dieci gare della stagione.

Sette delle nove finaliste sono scese sotto gli 11 secondi. La due volte campionessa NCAA Julien Alfred si è piazzata al quinto posto in 10”93. Ewa Swoboda ha migliorato il personale con 10”97 precedendo la statunitense Britany Brown con lo stesso tempo. Dina Asher Smith ha concluso all’ottavo posto in 11”00 davanti alla ventenne statunitense Tamari Davis (11”03).

Semifinali 100 metri femminili

Shelly Ann Fraser Pryce si é imposta nella prima semifinale in 10”89 precedendo Tamari Davis (10”98).

Richardson si é qualificata per la finale solo per ripescaggio dopo il terzo posto in semifinale in 10”84 alle spalle di Shericka Jackson e Marie Josée Ta Lou, che hanno eguagliato il miglior tempo per una semifinale nella storia dei Mondiali che era detenuto da Fraser Pryce dall’edizione di Berlino 2018. La neozelandese Zoe Hobbs si è classificata al quarto posto in 11”02. La primatista svizzera Mujinga Kambundji ha migliorato di un centesimo di secondo il personale stagionale con 11”04.

Julien Alfred ha vinto la sua semifinale in 10”92 battendo in rimonta Britany Brown (10”97). Dina Asher Smith e Ewa Swoboda si sono qualificate per ripescaggio con lo stesso tempo al millesimo di secondo di 11”01.

L’azzurra Zaynab Dosso si è confermata su grandi livelli correndo la semifinale in 11”19, seconda prestazione della sua carriera. L’emiliana è arrivata a cinque centesimi di secondo dal record italiano da lei stessa eguagliato in batteria con 11”14.

Zaynab Dosso: “Sono arrabbiata con me stessa. Non sono partita come avrei voluto. Ho fatto il record italiano in una stagione complicata da due infortuni. Cercherò di concludere al meglio questo Mondiale con la staffetta”.

Finale lancio del disco maschile

Per la prima volta nella storia dei Mondiali due discoboli hanno superato la barriera dei 70 metri nella stessa competizione.

Lo sloveno Kristjan Ceh ha preso il comando della gara con 68.31m al primo tentativo e si è migliorato con 69.27m al secondo tentativo. Il lituano Mykolas Alekna si è portato in seconda posizione con 67.08m davanti a Daniel Stahl (66.58m) dopo due lanci.

Stahl é andato al comando con un lancio da 69.27m al quarto tentativo e ha mantenuto la testa fino al quinto tentativo. La sesta prova è stata una successione di emozioni. Prima Ceh ha superato i 70 metri con 70.02m e sembrava avere la vittoria in pugno ma Stahl ha prontamente risposto lanciando il disco ad un clamoroso 71.46m. Con questa super misura lo svedese ha migliorato di 33 centimetri il primato dei campionati detenuto da Ceh con il 71.13m realizzato in occasione della vittoria ai Mondiali di Eugene 2022.

Stahl ha rivinto il titolo mondiale quattro anni dopo il trionfo di Doha 2019.

Mykolas Alekna, figlio del due volte campione mondiale del lancio del disco Virgilius Alekna, ha vinto la medaglia di bronzo con 68.85m un anno dopo l’argento conquistato a Eugene. L’australiano Matthew Denny si è piazzato al quarto posto migliorando il record nazionale con 68.24m, miglior misura per questo piazzamento nella storia dei Mondiali. Il giamaicano Fedrick Dacres ha concluso al quinto posto con 66.72m davanti al campione mondiale Andrius Gudzius (66.16m).

Stahl ha portato il suo vantaggio a 17-14 nei confronti diretti con Ceh.

Daniel Stahl: “E’stata la mia migliore performance di sempre. Ero molto concentrato. Ero completamente concentrata sull’ultimo lancio quando ho dovuto rispondere al 70.02m di Ceh. La gara è stata molto competitiva. Nel disco maschile ci sono attualmente cinque atleti con un personale oltre i 70 metri e otto oltre i 68 metri. E’ stata una finale straordinaria e sono davvero orgoglioso del record dei campionati”.

Ceh era felice per la prestazione nonostante il secondo posto. Lo sloveno è stato seguito da molti fans arrivati in Ungheria in gran numero. Ceh, soprannominato il Superman dell’atletica per la sua somiglianza con Clarke Kent, rappresenta il fiore all’occhiello del movimento sportivo della Slovenia che conta 2 milioni di abitanti e annovera campioni in tutti gli sport come il cestista NBA Luca Doncic e il ciclista Tadej Pogacar. Ceh ha giocato in passato

Kristjan Ceh: “Le mie aspettative erano davvero molto alte. Sapevo di essere pronto, anche se un mese prima ho avuto problemi tecnici. Alla fine ha funzionato tutto bene. Sapevo di avere nelle braccia un lancio da 70 metri e l’ho dimostrato nell’ultimo tentativo.”

Finale 110 metri ostacoli maschili

Grant Holloway ha vinto il suo terzo titolo mondiale consecutivo sui 119 metri ostacoli eguagliando il suo primato stagionale con 12”98, a soli quattro centesimi di secondo dal crono più veloce mondiale dell’anno detenuto dal giamaicano Rasheed Broadbell. Holloway aveva corso in precedenza la semifinale in 13”02.

Holloway è diventato il secondo ostacolista a vincere tre titoli mondiali di fila pareggiando il compianto Greg Foster, che vinse a Helsinki 1983, Roma 1987 e Tokyo 1991. Allen Johnson detiene il primato di vittorie con i quattro successi a Goteborg 1995, Atene 1997, Edmonton 2001 e Parigi 2003.

Holloway vinse le edizioni di Doha 2019 in 13”10 e Eugene 2022 in 13”03. L’ex giocatore di football americano entra di diritto nella storia dei 110 metri ostacoli alla pari con leggende come Rod Milburn, Roger Kingdom, Renaldo Nehamiah, Greg Foster e Allen Johnson.

Grant Holloway: “E’ il mio terzo titolo mondiale di fila. L’obiettivo principale era difendere il mio oro di Eugene. Sono stato molto regolare nel rendimento durante tutta la stagione. Non ho sentito la pressione. Volevo correre in modo pulito e rimanere calmo al traguardo. Ho commesso alcuni errori nel finale ma erano dovuti alla stanchezza, ma è stata nel complesso una buona gara. Devo essere contento di essere sceso al di sotto dei 13 secondi in finale. Voglio godermi questo momento e continuare su questa strada”.

Il campione olimpico in carica Hansle Parchment ha vinto la medaglia d’argento con il personale stagionale di 13”07 riscattando la delusione dell’anno scorso ai Mondiali di Eugene quando si infortunò durante la fase di riscaldamento pochi minuti prima della finale.

Tre ostacolisti statunitensi si sono piazzati tra i primi quattro. Daniel Roberts si è aggiudicato il bronzo in 13”09 riscattando a sua volta l’eliminazione ai Mondiali di Eugene, dove cadde in batteria. Il campione statunitense indoor di quest’anno Freddie Crittenden si è piazzato al quarto posto in 13”11 davanti al primatista giapponese Shunsuke Izumiya (13”19), al campione europeo under 23 Sasha Zhoya (13”26), al primatista svizzero Jason Joseph (13”28) e all’altro francese Wilhelm Belocian (13”32).

Rasheed Broadbell, leader mondiale stagionale con 12”94, é caduto su un ostacolo in batteria. Il talento statunitense Cordell Tinch, sceso per la prima volta sotto i 13 secondi con 12”96 all’Arkansas Grand Prix, è stato eliminato in semifinale con 13”31.

Hassane Fofana è stato il migliore dei due azzurri con il settimo posto in semifinale con 13”50. Lorenzo Simonelli si è piazzato ottavo in un’altra semifinale in 13”69 dopo aver toccato le ultime due barriere, ma il romano arrivava da una grande stagione culminata con lo splendido argento agli Europei Under 23 di Espoo.

Finale del salto triplo maschile

Fabrice Hugues Zango ha regalato al Burkina Faso la prima medaglia d’oro ai Mondiali con un salto da 17.64m realizzato al quinto tentativo. Il triplista africano ha arricchito la sua collezione con una medaglia di ciascun colore dopo il bronzo di Doha 2019 e l’argento di Eugene 2022. Inoltre ha vinto il bronzo olimpico a Tokyo. Zango eguaglia il suo allenatore Teddy Tamgho, che vinse il titolo mondiale a Mosca nel 2013. Zango vive e si allena in Francia, dove si è laureato in ingegneria.

Fabrice Zango: “Ho promesso al mio paese di fare la storia e ci sono riuscito. E’ la prima medaglia d’oro ai Mondiali non solo per il mio paese ma anche per l’Africa. Non riesco ad immaginare il livello dei festeggiamenti nel mio paese quando tornerò a casa, ma ho intenzione di iniziare a festeggiare qui a Budapest”.

Cuba é tornata sul podio con Lazaro Martinez e Cristian Napoles, che hanno vinto l’argento e il bronzo con 17.41m e 17.40m. Martinez vinse due titoli mondiali juniores prima di un lungo periodo difficile. Nel 2022 il caraibico vinse il titolo mondiale indoor a Belgrado davanti a Pedro Pichardo (qui assente per infortunio).

Il campione del mondo under 20 Jaydon Hibbert della Giamaica si è infortunato alla coscia e si è dovuto ritirare dalla gara dopo un solo salto.

L’azzurro Emmanuel Ihemeje è entrato tra i primi otto per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali piazzandosi all’ottavo posto con 16.91m dopo il quinto posto dell’anno scorso a Eugene. Il saltatore bergamasco ha aperto con 16.27m prima di realizzare il salto da 16.84m che gli ha permesso di entrare tra i primi otto e di proseguire la gara con i tre salti di finale. Al quarto tentativo l’azzurro ha allungato di sette centimetri con 16.91m prima di concludere la gara con 16.74m e 16.56m. In questa stagione il tre volte campione NCAA ha migliorato il record personale con 17.29m a Walnut in California dove vive attualmente.

Emmanuel Ihemeje: “Cercavo almeno i 17 metri. Questo risultato non mi rispecchia. Sapevo che la tecnica avrebbe fatto la differenza e c’è anche tanto da lavorare. Testa bassa, si torna a casa e si rincomincia”.

Semifinali 400 ostacoli maschili

Il campione olimpico e primatista mondiale Karsten Warholm ha dominato la sua semifinale in 47”09. Il giovane giamaicano Roshawn Clarke ha migliorato il suo primato mondiale under 20 con 47”34 precedendo di quattro centesimi di secondo il bronzo di Eugene 2022 Trevor Bassitt (47”38 record personale). Alessandro Sibilio è stato il primo degli esclusi dalla finale per soli quattro centesimi di secondo con un ottimo 48”43 un mese dopo l’infortunio a Montecarlo, che lo ha tenuto fermo per due settimane. Il napoletano è stato superato di una posizione dal tedesco Joshua Abiaku, quarto con 48”39.

Sibilio ha realizzato lo standard per le Olimpiadi di Parigi dell’anno prossimo.

Alessandro Sibilio: “Provo tanta rabbia. L’altro giorno avevo detto di essere felice ma io sono un atleta che non si accontenta. E’ questo che fa di me un agonista. Andare a fare una finale nel mio primo mondiale a 24 anni mi avrebbe dato un morale diverso. Dieci giorni di stop hanno pesato più mentalmente che fisicamente. Il mondo va avanti ma bisogna rimanere aggrappati”.

Il livello è stato altissimo con ben sei atleti in grado di scendere sotto i 48 secondi. Lo statunitense Raj Benjamin ha vinto la seconda semifinale con 47”24 precedendo il campione in carica Alison Dos Santos, che ha migliorato il personale stagionale con 47”38.

Il campione del Commonwealth Kyron McMaster si è aggiudicato la prima semifinale con 47”72. L’esperto Rasmus Magi si è qualificato per un’altra finale con 48”30, mentre CJ Allen è stato eliminato con il terzo posto in 48”44. Mario Lambrughi è stato squalificato per una falsa partenza per essersi mosso dai blocchi 17 millesimi prima dello sparo.

Semifinale 400 metri femminili

La polacca Natalia Kaczmarek ha realizzato il miglior tempo delle tre semifinali con 49”50. Sada Williams delle Barbados ha migliorato il record nazionale con 49”58.

Marileidy Paulino ha dominato la sua semifinale correndo in 49”54. La ventunenne irlandese Rasidat Adeleke è scesa ancora sotto i 50 secondi in questa stagione con 49”87. La belga Cynthia Bolingo si è qualificata per la finale con il record nazionale di 49”96 (primo tempo della sua carriera sotto i 50 secondi).

L’olandese Lieke Klaver si é confermata ancora sotto I 50 secondi vincendo la seconda semifinale con 49”87 davanti alla figlia d’arte Talitha Diggs (50”86).

Salto con l’asta femminile

Elisa Molinarolo diventa la prima italiana della storia ad entrare nella finale dei Mondiali. L’astista veneta ha migliorato due volte il record personale e ha staccato il pass per la finale superando il personale di 4.65m al terzo tentativo dopo aver fatto un percorso perfetto senza errori a 4.20m, 4.35m, 4.50m e 4.60m. Molinarolo ha migliorato di nove centimetri il personale di 4.56m. L’ex ginnasta è undicesima tra le dodici ammesse alla finale.

Katie Moon, Nina Kennedy, Wilma Murto e Robeilys Peinado hanno superato tutte le misure fino a 4.65m al primo tentativo. Holy Bradshaw, Ekaterini Stefanidi ed Eliza McCartney sono state eliminate in qualificazione. Roberta Bruni è fuori dalla finale per aver commesso tre errori a 4.50m dopo aver valicato l’asticella a 4.35m alla terza prova.

Batterie 400 metri ostacoli femminili

Rushell Clayton ha corso subito forte fin dalle batterie fermando il cronometro in 53”97 nella prima batteria davanti all’ex primatista mondiale Dalilah Muhammad (54.82). Rebecca Sartori ha migliorato il record personale con 54”82 scendendo per la prima volta sotto i 55 secondi. Con questa prestazione l’atleta di Bassano del Grappa ha realizzato lo standard di qualificazione per le Olimpiadi di Parigi.

Rebecca Sartori: “Non potevo chiedere di più oggi. Ma solo oggi perché per la semifinale ci sono altri obiettivi. E’ molto stimolante correre con Ayo. In semifinale sarò concentrata e me la godrò”.

La campionessa giamaicana Janieve Russell si è imposta nella seconda batteria in 54”23 battendo la statunitense Anna Cockrell (54”68).

Kemi Adekoya del Barhein ha battuto il record asiatico nella terza batteria precedendo la giamaicana Andreanette Knight (54”21). L’azzurra Ayomide Folorunso ha corso il secondo miglior tempo della sua batteria con 54”30 arrivando a otto centesimi di secondo dal suo record italiano realizzato ai Campionati Italiani di Molfetta. L’ostacolista emiliana ha fatto meglio rispetto al 54”34 con il quale migliorò il record italiano nella semifinale dei Mondiali di Eugene dell’anno scorso

Ayomide Folorunso: “Molto bene. E’ stata una gara abbastanza pulita. In semifinale spero di riuscire a limare qualcosa. Tutte vorranno tirare fuori gli artigli e io non sarò da meno”.

La valdostana Eleonora Marchiando è stata eliminata con 56”27 nonostante la rimonta nei metri finali.

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