Elaine Thompson (foto Colombo/FIDAL)
Elaine Thompson (foto Colombo/FIDAL)

La sprinter giamaicana Elaine Thompson é diventata la regina dello sprint mondiale dopo la trionfale Olimpiade di Rio de Janeiro 2016 dove ha conquistato due medaglie d’oro individuali sui 100 e sui 200 metri e l’argento con la staffetta 4×100 alle spalle degli Stati Uniti.

Nata il 28 Giugno 1992 a Banana Ground, villaggio nella Manchester Parish, Elaine è cresciuta con la nonna fin da quando aveva sette anni. Ha avuto un’infanzia difficile in una regione povera della Giamaica.

“Mia nonna Hyeenth ha 71 anni. Mi ha fatto da madre e da padre. E’ una figura speciale per la mia vita. A Banana Ground vivevo in campagna. Ricordo che mia nonna mi mandava a fare la spesa in uno dei pochi negozi della zona che distava da casa un centinaio di metri. Ci andavo di corsa ed è così che ho iniziato a praticare sport.

Anche se la nonna non mi segue direttamente nei luoghi dove gareggio perché ha paura di viaggiare in aereo, guarda le mie gare in televisione e mi manda sempre messaggi di incoraggiamento”.

Gli inizi sembravano poco promettenti

Elaine iniziò a correre presso la Christiana High School e successivamente presso la Manchester High School, ma il suo talento non sbocciò subito come nel caso di altri velocisti giamaicani saliti sulla ribalta fin dalle gare scolastiche, autentiche fucine di talenti; da queste sono emersi tutti i più grandi campioni dell’atletica del paese caraibico.

I suoi risultati erano discreti ma non fenomenali se paragonati con quelli di altre ragazze di talento del suo paese. Nel 2009 fermò il cronometro in 12”01 in occasione del quinto posto ai “Boys and Girls Jamaican Championships” e ottenne un quarto posto sui 100 metri ai Campionati Giamaicani delle High School, ma due anni dopo venne persino esclusa dalla squadra.

La svolta avvenne dopo il periodo delle high school quando Elaine venne scoperta da Paul Francis, allenatore giamaicano e fratello del celebre coach Steven Francis, tecnico del team MVP (acronimo che sta per Maximising Velocity and Power), club del quale fanno parte alcuni dei più grandi velocisti del paese caraibico come la due volte campionessa olimpica dei 100 metri di Pechino 2008 e Londra 2012 Shelly Ann Fraser Pryce.

Una crescita graduale

Elaine vinse una borsa di studio per frequentare la University of Technology di Kingston ed entrò a far parte del gruppo di allenamento di Steven Francis. Grazie agli insegnamenti del coach giamaicano i risultati di Elaine incominciarono gradualmente a migliorare.

Durante la stagione agonistica 2013 migliorò il suo record personale sui 100 metri portandolo a 11”41 e si piazzò seconda ai Campionati dei college universitari giamaicani alle spalle della compagna di allenamenti Carrie Russell.

In quell’anno fece parte della staffetta che vinse la medaglia d’oro ai Campionati dei Caraibi e del Centro America, ma erano ancora in pochi a credere che potesse avere le qualità per diventare una star dell’atletica mondiale.

All’inizio della mia carriera non ero nessuno. Un giorno Stephen Francis mi disse che dovevo impegnarmi di più in allenamento se volevo vincere. Il mio allenatore mi definiva ‘saucy’ (impertinente).

A volte mi capitava di aggredire chi mi mancava di rispetto, ma ora sto cambiando. Sono serviti tanti sacrifici e tanto duro lavoro per diventare la regina dello sprint mondiale. Quando ho iniziato a correre non avevo una forte motivazione.

Essere entrata a far parte di un gruppo di atleti molto forti mi ha dato la spinta per allenarmi duramente e impegnarmi tutti i giorni. Sono diventata sempre più affamata e desiderosa di raggiungere i miei obiettivi.”

Nel 2014 Elaine continuò a progredire migliorando il suo record personale fino a 11”26 in occasione del primo successo ai Campionati dei college giamaicani. Concluse la stagione con un record personale di 11”17 e prese parte alle batterie della staffetta 4×100 ai Giochi del Commonwealth di Glasgow contribuendo così alla medaglia d’oro della Giamaica.

L’estate di quell’anno segnò una tappa importante nella carriera della ventiquattrenne sprinter, che disputò la sua prima gara su suolo europeo in Italia al meeting internazionale di atletica di Lignano Sabbiadoro sulla pista dello Stadio Teghil della località balneare in provincia di Udine, tradizionale sede degli allenamenti estivi del team guidato da coach Steven Francis.

In quell’occasione Thompson fermò il cronometro in 11”29 sui 100 metri dopo un violento temporale che ritardò l’orario di inizio delle gare di 45 minuti. L’anno successivo Thompson vinse per il secondo anno consecutivo al meeting friulano in 11”11 eguagliando il primato del meeting detenuto dalla connazionale Shelly Ann Fraser Pryce.

Il rapporto speciale con Lignano Sabbiadoro

Lignano Sabbiadoro è un luogo speciale per i velocisti giamaicani che da undici anni preparano i grandi appuntamenti come Olimpiadi e Campionati del Mondo facendo base da giugno a settembre e allenandosi in condizioni ideali in un ambiente accogliente e famigliare.

Il gruppo degli atleti giamaicani che si allena a Lignano Sabbiadoro ha conquistato un totale di dieci medaglie alle ultime Olimpiadi di Rio de Janeiro. Al ritorno dal Brasile i campioni dei Caraibi sono stati celebrati con una grande festa sulla spiaggia di Lignano.

Per sottolineare il forte legame con la località turistica friulana e con il meeting di atletica organizzato con passione da Giorgio Dannisi che coniuga l’atletica dei campioni a iniziative di solidarietà a carattere sociale, le star giamaicane come Elaine Thompson e Shelly Ann Fraser Pryce partecipano nelle vesti di testimonial alle gare degli Special Olympics riservate ai ragazzi disabili.

A Lignano mi sento come a casa perché posso allenarmi in condizioni climatiche ideali. Inoltre il personale dell’albergo “Tra i Pini” ci prepara piatti giamaicani deliziosi e ci fa sentire come figli. Se non dovessimo svegliarci presto al mattino, per noi sarebbe quasi come stare in vacanza”.

L’ascesa a livello internazionale

La primavera 2015 è coincisa con l’anno dell’esplosione a livello internazionale. Agli Intercollegiate Championships Elaine scese per la prima volta in carriera sotto gli 11 secondi con 10”92 sui 100 metri.

Successivamente vinse i 100 metri al tradizionale meeting Jamaica Invitational di Kingston in 10”97 battendo rivali di grande nome come la statunitense Allyson Felix e la nigeriana Blessing Okagbare.

A fine maggio fermò il cronometro in 10”84 al celebre Prefontaine Classic di Eugene, tappa statunitense della World Athletics Diamond League, sulla pista di Hawyard Field, tempio dell’atletica statunitense.

Ancora più sorprendenti sono stati i progressi registrati sui 200 metri, distanza sulla quale ottenne la qualificazione per i Mondiali di Pechino 2015 grazie al successo ai Campionati Nazionali di Kingston.

Sulla pista del Bird’s Nest Stadium di Pechino conquistò la medaglia d’argento a soli tre centesimi dall’olandese Dafne Schippers in un eccellente 21”66, quinta migliore prestazione mondiale di sempre.

I progressi sono continuati l’anno successivo nella stagione olimpica nella quale ha vinto la medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo Indoor di Portland sui 60 metri in 7”06 dopo aver corso in 7”04 nella semifinale.

Durante l’estate ha vinto i 100 metri al Golden Gala Pietro Mennea a Roma in 10”87 poche settimane prima di eguagliare il record nazionale e la quarta migliore prestazione mondiale di sempre detenuta dalla connazionale e amica Shelly Ann Fraser Pryce con 10”70 in occasione del successo ai Campionati Giamaicani, validi come prova di selezione per le Olimpiadi di Rio de Janeiro.

Ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro allo Stadio Engenhao, Thompson è diventata la seconda velocista giamaicana della storia dopo Shelly Ann Fraser capace di vincere il titolo olimpico dei 100 metri in 10”71, tempo con il quale ha avvicinato il record personale di un solo centesimo di secondo.

Pochi giorni dopo Thompson ha trionfato anche sui 200 metri in 21”78 nella rivincita dei Mondiali dell’anno precedente nei confronti di Dafne Schippers diventando la prima giamaicana in grado di vincere su entrambe le distanze dello sprint nella stessa edizione delle Olimpiadi.

L’ultima sprinter capace di centrare la doppietta sui 100 e sui 200 metri era stata la statunitense Florence Griffith Joyner alle Olimpiadi di Seul del 1988.

Sono orgogliosa di aver regalato alla Giamaica due medaglie d’oro olimpiche individuali nello sprint. Ho emulato la mia amica e compagna di allenamenti Shelly Ann Fraser Pryce, da sempre mio punto di riferimento e fonte di ispirazione. Sono cresciuta nel suo mito.

Ci siamo allenate insieme e ho imparato molto da lei. Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro Shelly Ann si è presentata in condizioni fisiche precarie per un infortunio al piede e per questo è stato un grande successo per lei aver vinto la medaglia di bronzo sui 100 metri.

In Giamaica si sono fermati tutti per seguire le mie gare su un maxischermo. Mi emoziona sentire il mio nome accostato a quelli di Shelly Ann, Merlene Ottey (medaglia d’oro ai Mondiali di Stoccarda 1993 e Goteborg 1995 sui 200 metri e argento olimpico sui 100m a Atlanta 1996 nda) e di Veronica Campbell Brown (due volte campionessa olimpica sui 200 metri a Atene 2004 e Pechino 2008 nda). Solo a pensarci mi vengono i brividi.

E’ stata un’impresa battere una grande atleta come Dafne Schippers. Ho un ottimo rapporto con la velocista olandese. Abbiamo entrambe 24 anni e nutro molto rispetto nei suoi confronti. A Pechino disputai i miei primi Mondiali e fu per me tutta esperienza per il futuro che mi è servita alle Olimpiadi per affrontare il doppio impegno sui 100 metri e sui 200 metri.

Vincere i 100 metri mi ha dato fiducia in vista dei 200 metri dove ho eseguito la gara nel miglior modo possibile. Quando ho tagliato il traguardo nella finale dei 200 metri avevo capito di aver vinto ma solo dopo aver visto il replay della gara sul maxischermo dello stadio ho iniziato a festeggiare”.

Con la doppietta di Rio de Janeiro Thompson ha eguagliato l’impresa del connazionale Usain Bolt di vincere le medaglie d’oro dei 100 e dei 200 metri.

Mai in un’edizione dei Giochi Olimpici un paese aveva centrato la doppia doppietta nello sprint in campo maschile e femminile.

A fine stagione Thompson è stata selezionata tra le tre finaliste per il premio di “Atleta dell’anno” dalla Federazione Internazionale di Atletica Leggera insieme alla mezzofondista etiope Almaz Ayana e alla lanciatrice di martello polacca Anita Wlodarczyk.

Sono in buoni rapporti con Usain ma non mi piace essere paragonata a lui. Non mi sento la versione femminile di Usain Bolt. Ha vinto tanto per la Giamaica e ha battuto tanti record mondiali e per questo merita l’attenzione del pubblico. Sono semplicemente Elaine Thompson e appartengo ad un’altra generazione di velocisti.

Le vittorie di Rio de Janeiro hanno cambiato la mia vita. Ora in Giamaica i ragazzini mi fermano per strada. Nel mio paese mi hanno intitolato persino una via. Sono circondata da attenzioni anche all’estero. Sono orgogliosa di essere considerata come un esempio dai tanti bambini giamaicani che sognano di emularmi”.

Thompson deve la sua graduale crescita agonistica al suo allenatore Stephen Francis, uno dei pochi a credere in lei anche quando i risultati non erano particolarmente brillanti.

Coach Francis mi segue da anni. Ha programmato alla perfezione le tappe della mia crescita. Fino all’argento sui 200 metri ai Mondiali di Pechino non avevo ottenuto grandi risultati ma non ho mai dubitato del suo lavoro. Francis è anche un grande psicologo. Ci fa analizzare i video delle nostre gare e ci insegna a gestire lo stress delle gare

Nella stagione olimpica 2016 Thompson ha corso quattro volte sotto la barriera dei 10”80 sui 100 metri ottenendo 10”70 a Kingston, 10”71 a Kingston, 10”72 a Bruxelles e 10”78 a Losanna.

Sui 200 metri è scesa due volte sotto la barriera dei 22 secondi (21”78 a Rio de Janeiro, 21”85 a Zurigo) ma non pensa che battere i record mondiali di Florence Griffith Joyner (10”49 sui 100m e 21”34 sui 200m) sia un obiettivo alla portata.

Ci sono tante sprinter in grado di correre su tempi intorno ai 10”6- 10”7, ma penso che il record di Florence Griffith Joyner sia un obiettivo fuori dalla nostra portata.

Ho corso quattro volte sotto i 10”8 nel 2016 ma i record della Griffith sono lontani. Se un giorno avvicinerò questi tempi sarò felice. Con il duro allenamento tutto sarà possibile. Punto a difendere i miei titoli olimpici a Tokyo 2020 se la salute mi assisterà

In occasione dei Mondiali di Pechino Thompson ha esibito una corona di margherite tra i capelli seguendo l’esempio dell’amica Shelly Ann Fraser Pryce, diventata famosa per le sue stravaganti acconciature con i colori della bandiera giamaicana.

Ho una passione particolare per le acconciature dei capelli e mi piace curare le unghie. Ho tanti interessi al di fuori dell’atletica come il cricket e il netball, sport molto popolari in Giamaica. Inoltre mi piace viaggiare e mi ritengo fortunata di avere la possibilità di girare il mondo grazie al mio sport”.

Nel corso della stagione invernale 2017 Elaine ha stabilito la settima migliore prestazione all-time sui 60 metri con 6”98 al meeting indoor di Birmingham, arrivando a due centesimi di secondo dal record giamaicano della grande Merlene Ottey e a sei dal record del mondo della russa Irina Privalova.

In avvicinamento ai Mondiali di Londra nell’estate 2017 Elaine ha vinto l’UTECH Classic di Kingston in 10”75 con vento a favore oltre la norma (+2.2 m/s), i 100 metri del meeting della Diamond League di Shanghai in 10”78 e il titolo giamaicano sui 100 metri a Kingston in 10”71 arrivando ad un centesimo di secondo dal primato personale malgrado una partenza dai blocchi non perfetta.

Con i successi in Diamond League a Parigi (10”91), Londra (10”94) e Rabat (10”87) la caraibica ha allungato a 22 la striscia di vittorie consecutive sui 100 metri.

Sui 200 metri ha vinto tre gare nella tappa della Diamond League di Doha in 22”19 con vento contrario di -2.3 m/s e al Jamaica Invitational di Kingston in 22”09 e si è classificata al terzo posto al Prefontaine Classic di Eugene in 21”98 alle spalle di Tori Bowie (21”77) e della bahamense Shaunae Miller Uibo (21”91).

Ai Mondiali di Londra è arrivata come imbattuta ed era la grande favorita, ma non era in perfette condizioni di forma per un attacco influenzale.

Dopo aver vinto la semifinale in 10”84 Thompson ha subito la prima sconfitta stagionale in finale dove non è andata oltre il quinto posto in 10”98 nella gara vinta da Tori Bowie in 10”85 al photo-finish su Marie Josée Ta Lou.

Thompson ha riscattato la delusione dei Mondiali vincendo i 100 metri al meeting di Birmingham in 10”93 e nella finale della Diamond League a Bruxelles in 10”92.

Al meeting di Zurigo si è classificata seconda sui 200 metri in 22”00 alle spalle di Shaunae Miller Uibo.

La due successive stagioni sono state condizionate da un infortunio al tendine d’Achille. Nelle gare indoor del 2018 Thompson si è classificata terza al British Grand Prix di Glasgow sui 60 metri in 7”12 e quarta ai Mondiali Indoor di Birmingham in 7”12 alle spalle delle ivoriane Murielle Ahouré e Marie Josée Ta Lou e della svizzera Mujinga Kambundji.

Ai Giochi del Commonwealth di Gold Coast la giamaicana ha sfiorato la medaglia di bronzo con il quarto posto sui 200 metri in 22”30 ad un centesimo di secondo dal bronzo vinto dall’inglese Dina Asher Smith.

Nel corso della breve stagione estiva 2018 Elaine si è classificata seconda sui 100m a Losanna in 10”99 alle spalle di Marie Josée Ta Lou e terza a Montecarlo in 11”02, ma i dolori al tendine d’Achille le hanno impedito di esprimersi al meglio.

All’inizio del 2019 Thompson ha vinto i 100 metri al Golden Gala per la seconda volta in carriera in 10”89 battendo Dina Asher Smith per cinque centesimi di secondo.

Ai Campionati giamaicani di Kingston 2019 valevoli come Trials nazionali per i Mondiali di Doha Thompson ha vinto la finale dei 100 metri in 10”73 (suo miglior tempo degli ultimi due anni) precedendo al photo-finish Shelly Ann Fraser Pryce.

Due giorni più tardi Thompson ha fatto il bis aggiudicandosi anche i 200 metri in 22”00 precedendo ancora Fraser Pryce.

Ai Mondiali di Doha Fraser Pryce si è presa la rivincita vincendo il quarto titolo mondiale sui 100 metri, mentre Thompson non è andata oltre il quarto posto in 10”93.

Un mese dopo la conclusione dei Mondiali di Doha Elaine si è sposata con il trentasettenne Derron Herah, ex atleta e allenatore ad Old Fort Bay a Garden Parish.

Al matrimonio erano presenti numerosi campioni dell’atletica giamaicana. Il campione olimpico dei 110 ostacoli Omar McLeod ha cantato le canzoni di Ed Sheeran durante la festa di matrimonio.

Dal giorno del mio matrimonio mi chiamo Thompson-Herah. Mio marito è una fonte di ispirazione e di sostegno perché conosce molto bene il mondo dell’atletica”.

Nella stagione 2020 condizionata dal covid-19 Elaine Thompson ha vinto un meeting locale a Kingston in 10”88 e due tappe della Wanda Diamond League a Roma in 10”85 (migliore prestazione mondiale dell’anno) e Doha in 10”87.

Al Golden Gala di Roma Elaine ha eguagliato il record di tre successi allo Stadio Olimpico detenuto dalla connazionale Merlene Ottey.

Desidero ringraziare gli organizzatori dei meeting della Diamond League per averci dato la possibilità di gareggiare in un anno così difficile. Non è stato facile ottenere i permessi per viaggiare fuori dalla Giamaica. La situazione del coronavirus all’inizio mi ha spaventato molto per le regole da rispettare ma ora mi sto abituando.

E’ stato bello essere tornata in forma dopo essere stata ferma per gli infortuni. Il mio obiettivo di questa stagione è stato quello di rimanere in salute. Proverò con tutte le forze a difendere il titolo olimpico l’anno prossimo a Tokyo.

Attendo le Olimpiadi ma non voglio mettermi addosso troppa pressione. Preferisco andare avanti per la mia strada passo dopo passo. Il rinvio delle Olimpiadi mi ha permesso di avere più tempo per guarire dall’infortunio e lavorare sui miei punti deboli.

Il mio allenatore è un genio e semplicemente devo mettere in pratica quello che mi dice di fare”.

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