La nuova giovinezza agonistica di Jarret Eaton

Il 32enne ostacolista statunitense sul podio mondiale dopo essere stato vicino al ritiro nel 2020

Proseguendo l’analisi delle più significative prestazioni individuali dei recenti mondiali al coperto di Belgrado, va evidenziata anche quella di Jarret Eaton, specialista statunitense delle corse veloci ad ostacoli il quale, pur non avendo vinto il titolo, ha ottenuto una prestigiosa medaglia di bronzo sui 60 H in un momento chiave della sua carriera.

Jarret infatti aveva deciso nel 2020 a quasi 31 anni, essendo lui nato il 24 giugno 1989, di ritirarsi a fine stagione ma, l’esplosione della pandemia mondiale, ha fatto si che l’atleta ritrovasse quelle motivazioni che evidentemente gli erano venute a mancare e decidesse di proseguire, perché non voleva che tutto finisse prima ancora di quanto si era prefissato, e quell’anno sarebbe stato per lui impossibile allenarsi e gareggiare normalmente.

Nel 2021, poi, una positiva stagione al coperto e un buon piazzamento ai trials statunitensi olimpici sui 110 ostacoli, dove pur non riuscendo ad ottenere uno dei tre posti per le Olimpiadi in quanto chiuso dal super fenomeno Grant Holloway, ma anche da due eccezionali specialisti quali Devon Allen e Daniel Roberts, ha deciso di proseguire ancora e concentrarsi sulla stagione invernale del 2022, per cercare di conquistare un altro podio a Belgrado, come fece nei precedenti campionati iridati di Birmingham 2018 quando ottenne la medaglia d’argento.

Eaton ha raggiunto il suo obiettivo, questa volta con un terzo posto in 7″53, battuto sul rettilineo della Stark Arena oltre che dall’imbattibile connazionale Holloway, anche dal francese Pascal Martinot-Lagarde con 7″50, ma la soddisfazione è stata ugualmente immensa come da lui stesso dichiarato.

Essere stato in grado di guadagnarmi la qualificazione per i mondiali indoor nel corso degli US Indoor Championships, per poi gareggiare a Belgrado insieme a Grant è stato davvero emozionante e qualcosa di speciale.

Per me, anche solo avere l’opportunità di essere stato lì e poi salire sul podio insieme a lui, è stato certamente il punto culminante di tutta la mia carriera. Sono davvero felice che tutto sia andato nel migliore dei modi e che tutto il duro lavoro da me svolto si sia tradotto nel risultato di vincere una medaglia per il mio paese in una competizione di tale prestigio.

Avevo intenzione di correre la mia ultima stagione indoor nel 2020, ma questo non è successo, quindi abbiamo rimandato le cose e ho pensato che questo sarebbe stato il mio ultimo anno.

Così ho messo tutta la mia concentrazione ed energia, e sono stato in grado di uscire dall’Arena con una medaglia di cui sono veramente fiero. Penso che sia la ciliegina sulla torta di tutta la mia carriera e un gran bel modo per chiudere questo capitolo della mia vita“.

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Eaton ha superato molte barriere nel corso della sua carriera, sia letteralmente che figurativamente, e sono queste avversità che forniscono la base per i prossimi capitoli della sua vita anche se, di fatto, non ha ancora le idee chiarissime sul suo immediato futuro nel senso che non sa se puntare anche alla stagione al coperto, che vedrà il suo culmine proprio negli States, con i mondiali in Oregon a Eugene.

Jarret è un atleta che non ha mai avuto degli sponsor, e questo lo ha costretto ad avere anche altri lavori oltre l’atletica come ad esempio, prima della medaglia d’argento di Birmingham nel 2018, quando faceva il supplente in una scuola, mentre da qualche anno riveste anche il ruolo di tecnico a Phoenix in Arizona, perché uno dei suoi obiettivi primari nella vita è quello di formare le nuove generazioni, oltre che essere lui stesso un esempio sportivo per loro.

Le parole di Eaton a tal riguardo: “Sono rimasto per tutta la mia carriera senza una sponsorizzazione. Ho avuto la fortuna di conoscere tante persone, cercando di commercializzarmi in un certo modo, ma ho scoperto che c’era un divario tra ciò che mi aspettavo e ciò che effettivamente era.

Quindi, vorrei essere in grado di riempire quel vuoto che ho dovuto subire, ed essenzialmente cercare di diventare un media e marketing manager per molti atleti, al fine di aiutarli a trarre profitto dal loro nome perché quello che spesso manca è l’esposizione.

Sono stato un supplente, ho lavorato nella vendita al dettaglio, nell’assistenza pubblica, e queste sono cose che non voglio che altri atleti facciano se stanno cercando di seguire una carriera atletica. Sono stato in grado di essere molto intelligente con i miei soldi, perché terribilmente diligente, quindi penso che anche questo mi abbia aiutato”.

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L’inizio di Eaton in questo sport è avvenuta quando era a scuola, dove ha preso parte all’atletica e al football americano, ma in terza media ha provato gli ostacoli perché tutti gli altri sembravano spaventati dalle barriere, ma lui non lo era.

Quando si è trasferito alla Syracuse University, Eaton si è concentrato completamente sull’atletica ed è diventato il primo campione individuale NCAA dell’università nell’atletica leggera, vincendo il titolo dei 60 H nel 2012, prima di passare al South Carolina, a Clemson e poi a Columbia.

Dopo alcuni momenti difficili in cui ha pensato anche di abbandonare l’atletica si è concentrato sulla possibilità di partecipare ai campionati del mondo al coperto di Portland 2016 e vi è riuscito vincendo il suo primo titolo statunitense della carriera sui 60 ostacoli, valevole come prova di qualificazione.

È arrivato poi quarto, in quella finale mondiale sul suolo di casa, ma Eaton ha poi dimostrato di essere solo l’inizio in quanto, nell’estate dello stesso anno ha segnato il suo personale di 13″25 nei 110 metri H, mentre il suo miglior risultato nei 60 H di 7″43 fu raggiunto due anni dopo, quando ottenne il secondo dei suoi titoli statunitensi per assicurarsi il posto in squadra per i Campionati mondiali indoor del 2018 a Birmingham.

Il ricordo di quel suo primo importante trofeo: “Vincere la mia medaglia d’argento mondiale indoor, è stato davvero speciale per me. Era la mia prima medaglia mondiale al coperto e non potevo chiedere di più”.

Da un po’ di tempo Jarret si allena in Arizona presso il Phoenix Track Club ed è seguito dall’allenatore Tim O’Neil e ritiene questa come la miglior scelta presa in carriera.

Sul suo futuro Eaton è ancora indeciso ma così dice: “Penso che quest’anno sia il momento giusto per ritirarmi e mi piace pensare di farlo dopo aver vinto una medaglia mondiale. Non tutti gli atleti hanno la possibilità di farlo e, in un certo senso, sono quasi costretti ada abbandonare l’attività, cosa che non volevo capitasse anche a me.

Volevo ritirami in un momento di gioia e sono così felice che i Mondiali indoor si siano conclusi in questo modo. Onestamente, non potrei chiedere di più ma, in ogni caso, nulla è ancora certo e vedrò se gareggiare anche all’aperto, voglio fare un passo alla volta“.

Naturalmente per l’ostacolista è forte il richiamo di un campionato del mondo di atletica in casa, in Oregon a luglio, che l’atleta attende con grande emozione anche come semplice tifoso.

Sono così eccitato per i miei connazionali del fatto che ospiteremo qualcosa di così grande. Abbiamo già organizzato i Mondiali indoor e penso che quando i giovani vedranno bene la pista di Eugene saranno ulteriormente incentivati a dedicarsi all’atletica.

Sono sicuro che ci saranno un sacco di prestazioni straordinarie e tanti record del mondo e sarà molto bello che tutti siano concentrati su quell’evento iridato.

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