Ryan Crouser è un atleta statunitense specialista nel getto del peso di cui detiene il titolo olimpico vinto a Rio 2016, ed è stato medaglia d’argento ai mondiali di Doha 2019, nella più incredibile gara disputatasi in tale disciplina, con i primi tre atleti che hanno chiuso le prove nello spazio di 1 centimetro.
Per lui, lo scorso anno, a dispetto della situazione problematica causata dal Covid-19, un 2020 straordinario e una serie di risultati su misure eccezionali, con lanci quasi sempre sopra il limite dei 22,50, e l’acuto realizzato con il personale di 22,91, terza misura mondiale di sempre, ex equo con Joe Kovacs e con il nostro grande Alessandro Andrei, mentre meglio di questi tre atleti hanno fatto solo Randy Barnes, primatista del mondo con 23,12 e il tedesco Ulf Timmermann con 23,06m.
Si sarebbe potuto pensare, quindi, che questo inverno Ryan rifiatasse in vista delle Olimpiadi, ma invece l’inizio del 2021 è stato la precisa continuazione dei quanto accaduto nell’anno prima e, quest’inverno, il 24 gennaio c’è stato il grande record del mondo indoor ottenuto con un lancio a 22,82.
Ryan si presenterà come il grande favorito per i giochi olimpici, anche perché i suoi grandi rivali di Doha non si sono espressi al meglio negli ultimi tempi, ma da oggi ad inizio agosto possono cambiare un po’ di cose, anche se la condizione di Crouser sembra non conoscere la minima flessione.
La sua è una storia che nasce ancor prima che venisse al mondo e lo fa apparire certamente un predestinato.
Una famiglia di lanciatori
Crouser è nato a Portland in Oregon il 18 dicembre 1992 ed è cresciuto a Boring. Ha ereditato la passione per l’atletica da una famiglia di lanciatori. Suo padre Mitch si classificò al quarto posto ai Trials olimpici statunitensi nel lancio del disco sfiorando la qualificazione per le Olimpiadi di Los Angeles nel 1984.
Lo zio Brian Crouser disputò due Olimpiadi nel lancio del giavellotto a Seul 1988 e a Barcellona 1992. L’altro zio Dean Crouser è stato un buon pesista e discobolo. I cugini Sam e Haley sono entrambi giavellottisti. Sam (figlio di Brian Crouser) ha partecipato alle Olimpiadi di Rio 2016.
Ryan fece il debutto sui campi di atletica come sprinter e saltatore. Vinse un titolo di salto triplo a livello di high school prima di passare gradualmente ai lanci.
“Agli inizi mi piaceva soprattutto correre e saltare. La mia prima specialità fu il salto triplo. Ricordo quando mio cugino Sam lanciava il giavellotto in legno nel giardino dei miei nonni”, ha raccontato Ryan Crouser.
Quando si è specializzato nei lanci Ryan ha potuto contare sull’esperienza e sugli insegnamenti della famiglia.
“Ho avuto delle ottime basi per crescere come atleta grazie a mio padre e a mio zio. La mia famiglia mi ha dato un grande sostegno”.
La passione per il football americano
Crouser è molto appassionato anche di basket e di football americano e ha ricevuto un’offerta per fare un provino (il try-out nel gergo tecnico americano) per entrare nel campionato NFL nelle file degli Indianapolis Colts.
“Negli Indianapolis Colts lavora Jon Shaw, uno scout che cerca atleti al di fuori del mondo football americano da inserire nel loro team. Anche gli sprinter Jeff Demps e Marvin Bracy hanno ricevuto in passato delle offerte per fare dei provini”.
Il primo titolo mondiale a Bressanone
Crouser si mise in luce per la prima volta a livello internazionale nel 2009 quando vinse la medaglia d’oro ai Mondiali Under 18 alla Raiffeisen Arena di Bressanone con 21.56m con attrezzo da 5 kg. In quell’occasione Crouser incontrò per la prima volta il suo attuale rivale Tom Walsh, che si piazzò al sesto posto.
“A Bressanone gareggiai per la prima volta al di fuori degli Stati Uniti e potei constatare con i miei occhi la straordinaria passione con la quale viene vissuta l’atletica in Europa, Vedere così tanta gente assistere alle nostre gare mi ha dato una grande motivazione per il futuro”.
Brillanti studi universitari
Una frattura da stress al piede sinistro lo ha tenuto fermo durante l’anno successivo. Dopo essersi diplomato alla Barlow High School Ryan si è iscritto alla University of Texas ad Austin per studiare economia. L’università ha dato a Crouser la possibilità di trovare un equilibrio tra gli studi e la carriera sportiva.
Gli infortuni hanno rallentato la crescita ma nel 2013 è tornato in buone condizioni vincendo il suo primo titolo NCAA. In quell’anno ha migliorato il record personale con 21.09m a Waco. Nel 2014 Crouser ha vinto il doppio titolo NCAA sia a livello indoor (21.21m) sia outdoor con 21.12m.
Nel 2015 si è classificato secondo alle Finals NCAA alle spalle del croato Stipe Zunic. La carriera NCAA si è conclusa con la doppia vittoria alle Big 12 Conference con 21.73m e ai Campionati NCAA Indoor con 21.28m.
Crouser si è distinto anche per gli eccellenti risultati negli esami universitari. Ha concluso il masters biennale di economia in appena dodici mesi.
“Trascorrevo cinque-sei ore in aula e studiavo ancora per altre due-tre ore a casa”.
La vittoria olimpica di Rio de Janeiro
Il gigante statunitense è diventato atleta professionista nel 2016, anno nel quale ha vinto la finale dei Trials olimpici a Eugene con il primato personale portato da 21.85m 22.11m qualificandosi per le prime Olimpiadi della sua carriera.
Alle Olimpiadi di Rio de Janeiro ha vinto la medaglia d’oro migliorando il primato olimpico di Ulf Timmermann con 22.52m al termine di una gara perfetta nella quale ha fatto registrare le quattro migliori misure di giornata.
Era dalla vittoria ai Mondiali Under 18 di Bressanone che non gareggiava in una rassegna mondiale.
Dopo le Olimpiadi di Rio Crouser si è confermato su livelli eccellenti realizzando 21.99m a Parigi, 22.00m a Zurigo e 22.28m a Zagabria.
“Ho impiegato alcune settimane per comprendere a pieno quello che avevo fatto alle Olimpiadi. Soltanto alla fine della stagione me ne sono reso conto quando mi sono sdraiato sul divano”.
A 23 anni Crouser si è trasferito dal Texas al Centro di allenamento olimpico del Texas di Chula Vista vicino a San Diego in California per allenarsi sotto la guida di suo padre con la supervisione di John Dagata.
“Sono uno dei lanciatori più leggeri e mi ha aiutato aver messo su massa muscolare. Inoltre seguo una dieta da 5000-5500 calorie al giorno con 5-6 pasti equilibrati. Alla Domenica io festeggio saltando un pasto, mentre altri si concedono degli strappi alla regola”.
Argento iridato a Doha nella più grande gara di sempre
Crouser ha vinto due altri titoli statunitensi outdoor nel 2017 (22.65m) e nel 2019 (22.62m) e due titoli nazionali indoor nel 2019 (22.22m) e nel 2020 (22.60m). Nelle due partecipazioni ai Mondiali all’aperto si è classificato sesto a Londra 2017 (21.20m) e secondo nella straordinaria finale di Doha 2019.
Il record personale di 22.90m non è bastato per vincere la medaglia d’oro perché Joe Kovacs ha lanciato a 22.91m all’ultimo tentativo. Tom Walsh ha realizzato la stessa misura di 22.90m di Crouser ma lo statunitense ha preceduto il neozelandese in virtù del secondo miglior lancio.
Il brasiliano Darlan Romani si è dovuto accontentare del quarto posto con 22.53m, misura che sarebbe bastata per salire sul podio in tutte le precedenti edizioni dei Mondiali e delle Olimpiadi a dimostrazione dello straordinario livello raggiunto dal getto del peso maschile.
“È stata una gara incredibile con tanti colpi di scena nel sesto tentativo. Non ho mai visto una gara del genere e realizzare 22.90m alla sesta prova è davvero incredibile per me”.
Prima del 2019 Crouser aveva un record personale di 22.53m realizzato sulla pedana di Hayward Field a Eugene nel corso del Prefontaine Classic 2018. Nel corso della passata stagione si è migliorato due volte con 22.74m a Long Beach e ha superato la barriera dei 22 metri altre nove volte.
Nel dicembre 2019 il pesista statunitense si è trasferito al Campus della University di Fayetteville in Arkansas. Nella stagione indoor 2020 ha vinto le due gare disputate ai Millrose Games di New York con 22.19m e ai Campionati statunitensi di Albuquerque con 22.60m (seconda miglior misura di sempre a soli sei centimetri dal record mondiale di Randy Barnes stabilito nel 1989).
Erano 31 anni che non si registrava un lancio così lungo a livello indoor. Crouser ha superato il tedesco Ulf Timmerman (22.55m) e lo statunitense Adam Nelson (22.40m) nelle liste mondiali di tutti i tempi.
“Penso che nei prossimi anni potrebbe cadere il record del mondo di Randy Barnes. Siamo un gruppo di atleti in grado di stimolarsi a vicenda e di superare i 23 metri. La rivalità con Walsh e Kovacs è una motivazione”.
Crouser è seguito dal manager Paul Doyle, ex decatleta che segue anche l’astista Sandi Morris e il triplista Christian Taylor e organizzatore del circuito American Track League.
Nel suo tempo libero Crouser coltiva la passione per la matematica, le scienze e i dinosauri. Sia il nonno sia il bisnonno hanno lavorato come carpentieri. Ryan ha costruito una pedana su un prato dietro casa durante il lockdown.
“Costruire una nuova pedana era necessario. Il mio giardino non era sufficientemente grande e ho costruito la pedana in due giorni su un prato vicino a casa. Ho sfruttato così il periodo di lockdown lavorando al meglio in circostanze difficili”.