Le interviste ai medagliati della terza giornata di Eugene

Tripletta giamaicana nei 100 femminili, e statunitense nel peso maschile.

Shelly Ann Fraser Pryce ha vinto il quinto titolo mondiale della sua straordinaria carriera sui 100 metri stabilendo il primato dei Campionati con lo strepitoso tempo di 10”67 con un vento a favore nella norma di +0.8 m/s.

La trentacinquenne giamaicana ha sfiorato di sette centesimi di secondo il primato personale realizzato lo scorso anno a Losanna.

Fraser Pryce è diventata la quinta atleta a vincere cinque titoli mondiali in una specialità individuale.

Shelly Ann vinse il primo titolo mondiale della sua carriera a Berlino nel 2009 quando aveva 22 anni. Successivamente realizzò la doppietta sui 100 e sui 200 metri a Mosca nel 2013 e aggiunse altri due successi sulla distanza più breve a Pechino nel 2015 e a Doha 2019. In tutto ha vinto dieci medaglie d’oro iridate e non è ancora finita perché correrà 200m e staffetta 4×100.

Shelly Ann Fraser Pryce: “Non riesco neanche ad immaginare tutte le volte in cui ho avuto dei momenti difficili ma mi sono riscattata. Continuo a ricordare a me stessa che non è questione di abilità, ma di saper cogliere il momento giusto. Oggi è stato il giorno perfetto. Sono fortunata ad avere questo talento e a continuare la carriera a 35 anni dopo aver avuto un bambino. Spero di poter ispirare le giovani donne a compiere il loro percorso”.

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Gli appassionati hanno esaurito ogni aggettivo per definire la velocista di Kingston, conosciuta da tutti come “the Pocket Rocket” o “Mommy Rocket” da quando è diventata mamma di Zyon nel 2017.

E’ sempre un piacere poter applaudire questa sprinter eterna dal sorriso sempre stampato sul volto e dalle singolari acconciature di capelli. Dopo il viola della batteria Fraser Pryce si è presentata in pista con i capelli del colore della bandiera giamaicana gialli e verdi. Nella sua Kingston ha aperto qualche anno fa un salone di parrucchiera.

La vita di Shelly Ann non è stata facile perché è nata in una famiglia molto povera a Waterhouse, un quartiere degradato di Kingston. Con le sue imprese è diventata un modello per i giovani giamaicani.

Mia madre Maxime era una velocista ma non ha mai avuto la possibilità di continuare con la sua carriera dopo la nascita di mio fratello. Devo tutto a mia madre che non ci ha mai fatto mancare nulla anche nei momenti difficili”.

La Giamaica ha fatto il “triplete” (come dicono gli appassionati di calcio spagnoli per definire la parola tripletta) come alle Olimpiadi di Pechino 2008 e di Tokyo 2021.

Shericka Jackson ha vinto l’argento con il personale di 10”73 aggiungendo un altro podio alla sua collezione di medaglie di bronzo individuali ai Mondiali dopo i bronzi a Pechino 2015 e a Doha 2019.

Shericka Jackson: “Sono semplicemente grata. Quando sono passata dai 400 ai 100 metri ero quasi spaventata, ma mi sono presa il mio tempo. Sono felice di far parte della storia, e spero di fare ancora meglio”.

Elaine Thompson Herah non è riuscita ancora a vincere la medaglia d’oro sui 100 metri ai Mondiali, che rimangono stregati a differenza delle Olimpiadi, dove ha conquistato la “double-double” (doppio successo sui 100 e sui 200 metri in due edizioni dei Giochi Olimpici).

La trentenne di Banana Ground può comunque festeggiare la prima medaglia di bronzo sui 100 metri ai Mondiali in 10”81 (a due centesimi di secondo dal primato stagionale realizzato sempre al Prefontaine Classic dello scorso 28 Maggio).

Elaine Thompson Herah: “Sono felice di aver vinto la mia prima medaglia mondiale sui 100 metri. Ho lavorato molto duramente, anche se ho avuto alcuni problemi durante la stagione”.

Anche nel tempio dell’atletica americana di Hayward Field sono risuonate le note delle canzoni del grande Bob Marley durante il giro d’onore.

Sette delle otto finaliste sono scese al di sotto della barriera degli 11 secondi. La campionessa mondiale dei 200 metri Dina Asher Smith si è piazzata al quarto posto in 10”83 eguagliando il suo record britannico realizzato tre anni fa in occasione della medaglia d’argento ai Mondiali di Doha 2019.

La ventiseienne londinese aveva corso la sua batteria in 10”84 stabilendo il secondo miglior tempo di sempre per un primo turno ai Mondiali.

Dina Asher Smith: “Mi sono sentita molto meglio rispetto all’inizio della stagione. Ero in buone condizioni ma nelle gare arrivavano tempi diversi da quelli sperati in allenamento. E’ un fatto psicologico. Sono contenta di essere riuscita ad arrivare in forma al momento giusto”.

La campionessa mondiale indoor dei 60 metri Mujinga Kambundji si è piazzata al quinto posto in 10”91 arrivando a due centesimi di secondo dal suo primato svizzero realizzato ai Campionati svizzeri di Zurigo. Aleia Hobbs ha corso in 10”92 precedendo l’ivoriana Marie Josée Ta Lou (10”93) e la campionessa statunitense Melissa Jefferson (11”03).

Zaynab Dosso ha corso la batteria in 11”26 prima di venire eliminata in semifinale a testa alta con 11”28. Ora obiettivo puntato sugli Europei di Monaco dove punta alla finale.

Zaynab Dosso: “Sono delusa. Non volevo spaccare il mondo. Non ho corso lucida. Ho perso la concentrazione dopo la prima falsa partenza. La strada è ancora lunga. Ora ci saranno gli Europei di Monaco in cui potrò fare bene.

Getto del peso maschile

Il due volte campione olimpico Ryan Crouser ha colmato una delle pochissime lacune della sua carriera vincendo la prima medaglia d’oro della sua carriera ai Mondiali outdoor battendo il record dei Campionati con 22.94m al sesto tentativo.

Crouser ha realizzato cinque lanci validi oltre i 22 metri. Ha iniziato la gara con un lancio da 22.21m al primo tentativo prendendo subito la testa della classifica, ma Kovacs ha risposto con un lancio da 22.63m. Josh Awotunde ha migliorato di 24 centimetri il personale realizzato lo scorso anno al meeting di Padova con un lancio da 22.24m salendo al secondo posto davanti a Crouser.

Crouser é tornato in testa con 22.71m al secondo tentativo. Il campione del mondo indoor Darlan Romani si è migliorato con 21.90m passando al quarto posto.

Crouser ha fatto registrare altri due lanci da 22.58m e 22.16m. Anche Kovacs ha lanciato ancora a 22.17m e 22.16m, mentre Romani ha avvicinato ancora i 22 metri con 21.92m al quarto tentativo.

Il neozelandese Tom Walsh è salito al quarto posto con 22.08m. Awotunde ha migliorato il personale con 22.29m al penultimo tentativo. La gara ha vissuto un finale emozionante quando Kovacs si è portato al comando con un lancio da 22.89m al quinto tentativo. Crouser si é ripreso il primo posto con un super lancio da 22.94m battendo il primato dei Campionati stabilito da Kovacs con 22.91m in occasione della medaglia d’oro vinta ai Mondiali di Doha 2019.

Kovacs ha concluso la gara con un lancio da 22.42m al sesto tentativo, pur perdendo il due volte campione del mondo ha superato la barriera dei 22 metri cinque volte.

Altri due atleti hanno superato i 21 metri. Si tratta del croato Filip Mihaljevic e del neozelandese Jacko Gill che hanno realizzato 21.82m e 21.40m. L’azzurro Nick Ponzio ha mancato per un solo centimetro l’ingresso tra i primi otto classificandosi al nono posto con 20.81m. Era ottavo fino al terzo tentativo ma è stato superato di un centimetro da Jacko Gill. Ponzio ha conquistato però le simpatie del pubblico non solo italiano per il suo comportamento da showman diventando una sorta di Tamberi del getto del peso.

Per gli States è la seconda tripletta di questi campionati dopo quella sui 100 metri.

Ryan è nato a Boring vicino a Portland e viene da una famiglia di lanciatori. Il padre Mitch Crouser fu riserva nel lancio del disco nella squadra olimpica di Los Angeles 1984. Lo zio Brian si qualificò per due edizioni delle Olimpiadi nel giavellotto, mentre i due cugini Sam e Haley sono giavellottisti.

Debuttò sui campi di atletica come velocista e saltatore e vinse una gara di salto triplo a livello di high school. Si mise in luce vincendo il suo primo titolo mondiale under 18 nel getto del peso a Bressanone nel 2009 con 21.56m con attrezzo da 5 kg. Si è distinto per i brillanti studi in economia all’Università del Texas di Austin. L’università gli ha dato la possibilità di trovare un equilibrio tra gli studi e la carriera sportiva.

Ryan Crouser: “E’ speciale vincere il titolo mondiale in Oregon dove sono nato. Ricordo di aver lanciato su questa pedana quando avevo 12 anni. Diciassette anni dopo ho realizzato di più di quanto potessi sognare.

E’ una notte speciale. E’ fantastico far parte della tripletta statunitense nel peso nella prima edizione dei Mondiali su suolo statunitense. Non dimenticherò mai quel momento. Parliamo di tripletta statunitense da tanto tempo e finalmente ci siamo riusciti.

Congratulazioni a Joe Kovacs, che ha fatto una grande gara come sempre. Josh Awotunde ha avuto una grande serata. L’atmosfera è stata fantastica e il pubblico ci ha dato molta energia”.

Finale 110 metri ostacoli

Grant Holloway ha difeso con successo il titolo mondiale sui 110 ostacoli vinto tre anni fa a Doha trionfando in 13”03. Lo statunitense della Virginia è diventato il primo ostacolista a vincere due ori consecutivi dai tempi della doppietta del grande Allen Johnson a Edmonton 2001 e a Parigi 2003.

Grant Holloway: “Sono contento di aver vinto il titolo mondiale qui negli Stati Uniti. Vivo per momenti come questi. E’ il mio secondo titolo mondiale, ma questo è ancora più speciale”.

Durante il periodo universitario Holloway si divise a lungo tra la passione per l’atletica e il football americano. Era un promettente wide receiver e ricevette offerte da parte dei talent scout NFL per diventare professionista nel campionati di football americano.

Ho deciso di dedicarmi all’atletica. Il football americano non perdona il tuo fisico. Scegliendo il football americano avrei rischiato di non riuscire a camminare a 30 anni”.

Holloway ha battuto Trey Cunningham, che si è aggiudicato l’argento in 13”08 arrivando a otto centesimi di secondo dal personale realizzato in occasione della finale NCAA di Eugene dello scorso mese.

Trey Cunningham: “Sono venuto qui per vincere una medaglia più splendente. Non mi piace accontentarmi, ma sono i Mondiali. Tutti danno il loro meglio. Arrivare secondo non è così male”.

Gli Stati Uniti hanno vinto l’undicesima medaglia d’oro e la venticinquesima medaglia complessiva nei 110 metri ostacoli ai Mondiali.

Il campione europeo under 23 Asler Martinez ha vinto il bronzo con 13”17 a 22 anni dopo il sesto posto alle Olimpiadi di Tokyo 2021 e il quarto posto ai Mondiali Indoor di Belgrado 2022.

Asler Martinez: “Non riesco ancora a crederci. Non ho ancora realizzato. E’ un sogno che si realizza. Faccio fatica a comprendere quello che è successo. L’atletica sta continuando a crescere in Spagna. Sta diventando uno degli sport principali e questo risultato lo conferma”.

Devon Allen é stato squalificato per una partenza falsa perché ha avuto un tempo di reazione di 0.099, un solo millesimo inferiore al limite fissato per le false partenze.

Devon Allen: “Non posso farci molto, ma è frustrante. L’atletica è difficile perché ti alleni tutto l’anno per una gara che dura 13 secondi. Succede e imparerò a non fare più le false partenze. Ora mi concentrerò sul Campionato NFL e sul training camp con i Philadelphia Eagles ma non abbandonerò l’atletica.

Holloway ha vinto la semifinale in 13”01, il miglior tempo in semifinale nella storia dei Mondiali. Il campione olimpico Hansle Parchment si è imposto nell’altra semifinale con il personale stagionale di 13”02 ma si è infortunato durante il riscaldamento pochi minuti mentre provava i blocchi prima della finale ed è stato costretto a rinunciare alla gara per il titolo.

Finale del salto con l’asta femminile

La trentunenne statunitense Katie Nageotte ha vinto la finale del salto con l’asta femminile con 4.85m battendo Sandi Morris con la stessa misura grazie ad un numero minore di errori. Nageotte è diventata la terza astista a vincere il titolo mondiale un anno dopo aver conquistato l’oro olimpico.

Nageotte e Morris hanno realizzato la migliore prestazione mondiale dell’anno. Morris aveva saltato in precedenza 4.82m ai Campionati statunitensi di Eugene dello scorso mese.

Nella storia dell’asta ai Mondiali l’unica statunitense in grado di laurearsi campionessa del mondo è stata Stacy Dragila, che trionfò a Siviglia nel 1999 e a Edmonton nel 2001.

Morris ha perso la prima gara dopo una striscia vincente di undici vittorie consecutive, compreso il successo ai Mondiali Indoor di Belgrado davanti a Nageotte. Morris si allena con Nageotte ad Atlanta sotto la guida di Brad Walker, grande specialista da 6.04m.

Morris ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Rio 2016 e nelle ultime due edizioni dei Mondiali di Londra 2017 e Doha 2019. La trentenne statunitense si distingue al di fuori della pedana di salto con l’asta per le doti canore, ha la passione per la chitarra e colleziona serpenti.

Sandi Morris: “Oggi é stata una gara dolce amara. Volevo questa medaglia d’oro ma sono felice per Katie, la mia compagna di allenamento. Ha dovuto faticare molto negli ultimi tempi. Ho avuto buoni tentativi per vincere. Sono contenta di aver realizzato il personale stagionale. E’ difficile essere delusa ma mi dispiace dover accettare un altro argento”.

Morris ha superato tutte le misure fino a 4.80m al primo tentativo, ma ha avuto bisogno di due tentativi per centrare la misura di 4.85m.

Nageotte ha commesso un errore a 4.70m e uno a 4.80m ma ha valicato l’asticella a 4.85m alla prima prova. Morris ha provato tre tentativi senza successo a 4.90m.

Nageotte è nata a Cleveland in Ohio ed è diventata professionista nel 2013 dopo aver vinto due titoli di Division 2 del Campionato NCAA per la Ashland University. Si mise in luce nel 2018 quando vinse il titolo statunitense indoor con 4.91m. L’anno scorso ha vinto le Olimpiadi di Tokyo, i Trials statunitensi e tre tappe di Diamond League a Doha, Eugene e Montecarl.

Katie Nageotte: “Quest’anno è stato molto difficile. Ci sono stati momenti in cui ho pensato di ritirarmi. E’ stato difficile andare al campo per allenarmi tutti i giorni e trovare motivazioni”.

L’australiana Nina Kennedy ha superato la misura di 4.45m solo al terzo tentativo, ma si è riscattata superando 4.80m e si è aggiudicata la medaglia di bronzo. L’Australia non vinceva una medaglia ai Mondiali dal terzo posto di Tatiana Grigorieva a Siviglia nel 1999. Kennedy ha passato il tentativo a 4.85m prima di sbagliare l’unica prova a sua disposizione a 4.90m. L’australiana si era classificata quarta ai Mondiali Under 20 di Eugene nel 2014.

Nina Kennedy: “Non volevo arrivare ancora quarta. E’ stata una sensazione straordinaria incredibile. C’erano grandi avversarie”.

La primatista slovena Tina Sutej ha superato 4.70m piazzandosi al quarto posto con la stessa misura di Ekaterini Stefannidi grazie ad un numero minore di errori.

10000 metri maschili

L’ugandese Joshua Cheptegei ha conquistato la seconda medaglia d’oro iridata dei 10000 metri maschili consecutiva in 27’27”43 battendo in uno sprint emozionante negli ultimi 400 metri il keniano Charles Wathaka Mburu e l’altro ugandese Jacob Kiplimo.

Mburu si è aggiudicato la medaglia d’argento mezzo secondo dietro a Cheptegei in 27’27”90 precedendo di sette centesimi di secondo Kiplimo. Da sottolineare che Mburu e Kiplimo sono entrambi nati nel 2000.

Il campione statunitense Grant Fisher ha battuto l’oro olimpico Selemon Barega con un grande sprint finale negli ultimi 50 metri.

Cheptegei é tornato a vincere un titolo mondiale a Eugene otto anni il trionfo nella rassegna iridata under 20 del 2014 sempre sui 10000 metri disputata nella città dell’Oregon.

Joshua Cheptegei: “Se si scatenava la bagarre finale, sapevo di essere in grado di controllarla e di piazzare l’accelerazione decisiva. Sono riuscito a correre sempre più forte nell’ultimo giro. E’ stato molto emozionante per me tornare negli Stati Uniti dove è iniziata la mia carriera internazionale nel 2014. Ora voglio continuare il mio dominio nel mezzofondo prolungato”.

Maratona maschile

Tamirat Tola ha trionfato nella maratona iridata maschile in un ottimo 2h05’36” migliorando il precedente primato dei Campionati stabilito dal keniano Abel Kirui con 2h06’54” nell’edizione di Berlino 2009. Tola ha prodotto l’accelerazione decisiva con un parziale tra il 30 e il 40 km cronometrato in un eccellente 28’22”.

Tola ha vinto la terza medaglia della sua carriera in una grande rassegna globale dopo aver vinto il bronzo olimpico sui 10000 metri a Rio de Janeiro 2016 l’argento ai Mondiali di Londra 2017.

Tamirat Tola: “Un sogno si è avverato. Ho imparato dall’errore commesso ai Mondiali del 2017 e ho fatto di tutto perché non succedesse di nuovo”.

Tola è un atleta ben noto agli appassionati italiani per aver vinto due edizioni della Boclassic di Bolzano nel 2015 e nel 2018.

L’etiope Mosinet Geremew ha ripetuto la medaglia d’argento vinta a Doha nel 2019 tagliando il traguardo in 2h06’45” Il bronzo olimpico Bashir Abdi ha ripetuto il terzo posto dell’anno scorso a Sapporo vincendo un altro bronzo in 2h06’49”.

Il canadese Cameron Levins, due volte campione NCAA per Southern Utah University nel 2012, si è piazzato al quarto posto migliorando il record canadese con 2h07’09”, Il tre volte campione mondiale di mezza maratona Geoffrey Kamworor ha tagliato il traguardo in quinta posizione in 2h07’14.

Il due volte medagliato olimpico Galen Rupp è stato il primo degli statunitensi in diciannovesima posizione in 2h09’37”.

Tola ha coperto la frazione tra il 30 e il 35 km in 14’10” e quella successiva tra il 35 e il 40 km in 14’12”. L’etiope ha preso un vantaggio di sette secondi al trentaquattresimo chilometro e lo ha incrementato fino a 17 secondi al 35 km e 26 secondi al 37 km.

Alle spalle di Tola, Abdi ha preso qualche metro di vantaggio su Geremew al 41 km, ma quest’ultimo ha sferrato l’attacco decisivo nel chilometro finale aggiudicandosi il secondo posto.

Finale del lancio del Martello femminile

La campionessa statunitense 2022 Brooke Andeson ha vinto il primo oro iridato della sua carriera nel martello femminile con la straordinaria misura di 78.96m al sesto tentativo. Anderson ha lanciato altre due volte oltre i 77 metri con 77.42m e 77.56m al quinto e sesto tentativo.

Brooke Anderson: “Non ho ancora realizzato di aver vinto. Stavo guardando la pedana e mi sono detta: ‘ Sono campionessa mondiale’. Sono semplicemente fortunata di aver fatto questa gara. Sapevo che se mi fossi concentrata su alcuni dettagli, sarei riuscita a migliorare la performance e avrei vinto la medaglia d’oro”.

La canadese Camryn Rogers ha vinto l’argento con 75.52m ad un mese di distanza dal titolo NCAA con il record nazionale di 77.67m realizzato sulla pedana di Hayward Field. La nordamericana ha realizzato una serie molto regolare con altri due lanci da 75 metri.

Camryn Rogers: “Portare a casa questa medaglia significa il mondo per me”.

L’altra statunitense Janee Kassanavoid si è imposta nella lotta per il terzo posto con un lancio da 74.86m al secondo tentativo. Kassanavoid (78.00m di personale realizzato in questa stagione) ha fatto registrare altri tre lanci oltre i 74 metri (74.75m, 7424m and 74.75m).

La primatista italiana Sara Fantini è stata eccellente quarta con 73.18m ottenendo il miglior risultato di sempre di un’atleta italiana ai Mondiali. La ventiquattrenne di Fidenza ha battuto quattro volte il record italiano in questa stagione portandolo a 75.77m al meeting di Madrid. L’allieva di Marinella Vaccari è stata la migliore delle europee e questo lascia ben sperare in vista dei prossimi Campionati Europei di Monaco di Baviera.

La figlia d’arte ha aperto la gara con un lancio da 71.45m ed è rimasta in zona podio con un lancio da 73.18m fino al secondo tentativo. Rogers è andata al comando con un lancio da 75.52m facendo scendere Fantini al quarto posto. Fantini ha superato altre tre volte il muro dei 70 metri (70.80m, 71.05m e 71.04m). Anderson ha piazzato il lancio vincente di 78.96m al sesto e ultimo tentativo.

Sara Fantini: “E’ stato bellissimo. Sono contenta di come sono andate le cose. Siccome l’appetito vien mangiando, ad un certo punto ho fatto un pensierino alla medaglia. Ci ho creduto fino in fondo. Sono contenta di come ho gestito sia la qualificazione che la finale. Non vedo l’ora di affrontare gli Europei”.

Heptathlon (prima giornata)

La due volte campionessa olimpica Nafissatou Thiam guida dopo la prima giornata dell’eptathlon con 4071 punti, suo miglior risultato di sempre dopo la prima giornata in una manifestazione di campionato.

L’olandese Anouk Vetter è seconda dopo quattro prove con 4010. La statunitense Anna Hall è terza con 3991 punti davanti alla polacca Adrianna Sulek (3952 punti) e alla belga Noor Vidts (3921 punti).

La campionessa mondiale in carica Katarina Johnson Thompson ha terminato la prima giornata in sesta posizione con 3798 punti precedendo l’olandese Emma Osterwegel (3761).

Thiam è partita alla grande migliorando il personale sui 100 metri ostacoli con 13”21 e ha proseguito con un salto da 1.95m nel salto in alto prendendo la testa della gara dopo due prove.

La vice campionessa mondiale indoor Adrianna Sulek ha fatto registrare 13”28 sui 100 metri ostacoli e 1.89m nel salto in alto.

La vice campionessa mondiale Anouk Vetter ha migliorato il record personale nel getto del peso con 16.25m precedendo Thiam (15.03m). Questa performance ha permesso all’olandese di salire dal settimo al secondo posto nella classifica generale. La campionessa mondiale indoor di Belgrado 2022 Noor Vidts ha migliorato il personale con 14.43m.

La campionessa NCAA Anna Hall ha migliorato il personale su 200 metri con 23”08. Vetter ha stabilito il suo crono più veloce in una gara di campionato con 23”73. Thiam ha fermato il cronometro in 24”39, suo miglior tempo in una gara di epttahlon.

Batterie 400 metri femminili

La giamaicana Stephanie Ann McPherson ha realizzato il miglior tempo assoluto di tutte le batterie con 50”15 precedendo la polacca Natalia Kaczmarek (50”21). L’olandese Lieke Klaver ha realizzato il record olandese con 50”24 classificandosi al terzo posto.

La doppia campionessa olimpica Shaunae Miller Uibo ha vinto la sua batteria agevolmente in 51”10. Marileidy Paulino, vincitrice nella staffetta 4×400 mista a Eugene, si è qualificata per le semifinali vincendo la sua batteria in 50”76 davanti alla campionessa europea under 20 Rhasidat Adeleke (51”39).

La polacca Anna Kielbasinska si è messa in luce correndo la sua batteria in 50”63 davanti alla finalista olimpica Candice McLeod (50”76). Victoria Ohruoghu, sorella della campionessa olimpica di Pechino 2008 Christine Ohuruogu, si è piazzata al terzo posto in 51”07.

La dominicana Fiordaliza Cofil ha corso la sua batteria in 51”19 davanti alla campionessa NCAA e statunitense Talitha Diggs (51”54).

La campionessa italiana Alice Magione è finita lontana dal personale correndo la batteria in 52”77.

Semifinali 1500 metri

Josh Kerr si é aggiudicato la prima semifinale dei 1500 metri in 3’36”92 davanti a Mario Garcia (3’37”01), al campione olimpico Jakob Ingebrigtsen (3’37”02) e a Timothy Cheruiyot (3’37”04). Abel Kipsang si è imposto nella seconda semifinale con il tempo più veloce di giornata di 3’33”68 davanti a Mohamed Katir (3’34”45) e a Jake Wightman (3’34”48).

Batterie 400 metri maschili

Il botswano Bayapo Ndori (argento olimpico della staffetta 4×400) ha realizzato il tempo più veloce assoluto con 44”87 nella quinta batteria precedendo Kirani James (45”29) e Nathon Allen (45”61).

Il primatista mondiale Wayde Van Niekerk ha destato una grande impressione vincendo in 45”18 battendo il rappresentante delle Barbados Jonathan Jones (45”46).

Michael Norman si è aggiudicato la sua batteria in 45”37 davanti a Christopher Taylor (45”68). Agevoli successi anche per il primatista britannico Matthew Hudson Smith in 45”49, Champion Allison in 45”56 e Michael Cherry (45”82). Edoardo Scotti e Davide Re non erano al meglio della condizione e sono stati eliminati in batteria con 46”46 e 46”49.

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